Tetano
Ultima modifica 18.06.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prevenzione
  8. Prognosi

Generalità

Il tetano è una malattia infettiva acuta e potenzialmente letale, che nei Paesi industrializzati (Italia compresa) è ormai fortunatamente rara, grazie al vaccino.

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Non rientrante nell'elenco delle malattie contagiose, il tetano è una patologia che insorge a seguito della penetrazione e germinazione, all'interno di ferite cutanee profonde e non esposte all'aria, delle spore di Clostridium tetani.
Clostridium tetani è un batterio anaerobio obbligato, produttore di una potente neurotossina e rinvenibile un po' ovunque: dalle vie digerenti degli animali erbivori (dove peraltro non causa alcun danno o infezione) alle feci di questi animali, dalla maggior parte dei terreni alla superficie delle piante (es: sulle spine dei rovi), dagli oggetti metallici arrugginiti alla polvere che ricopre gli ambienti ecc.

Cos'è

Tetano: Cos’è?

Il tetano è una grave e acuta malattia infettiva di origine batterica, che colpisce il sistema nervoso ed è responsabile di caratteristici spasmi muscolari, dapprima, a livello della mascella e, successivamente, in tutto il corpo.

Epidemiologia: diffusione del Tetano

Se nei Paesi maggiormente sviluppati (Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Francia, Italia ecc.), dove è diffuso il vaccino, il tetano è ormai un'infezione rara, nelle aree geografiche più povere del Mondo la medesima infezione rimane ancora un serio problema; ciò è dovuto al fatto che in tali Paesi non esistono ancora programmi vaccinali all'avanguardia.

Per avere un'idea di quanto sia diffuso il tetano nel Mondo e in un Paese industrializzato come gli Stati Uniti, ecco di seguito alcuni interessanti dati numerici in merito:

  • Nel 2015, in tutto il Mondo, i casi di tetano registrati sono stati 209.000; di questi, circa 59.000 (più del 20%) hanno avuto esito mortale;
  • Negli Stati Uniti, tra il 2001 e il 2008, si sono registrati 233 casi di tetano, con una media all'anno di 29 casi circa.

Tra le persone non vaccinate contro il tetano, quest'ultimo può avere conseguenze infauste e, in un discreto numero di circostanze, anche mortali, specie se l'individuo colpito dall'infezione è un bambino piccolo o un anziano.

Cause

Tetano: le Cause

Per "malattia infettiva di origine batterica" s'intende un'infezione che compare a causa di un batterio.
Nel caso specifico del tetano, il batterio responsabile dell'infezione è il cosiddetto Clostridium tetani.

Clostridium tetani: la Causa del Tetano

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Dotato di forma a bastoncino, Clostridium tetani è un batterio Gram-positivo, esistente in natura sia in forma vegetativa, che in forma di spora.

In forma vegetativa, si comporta come un microrganismo anaerobio obbligato, dove per "anaerobio obbligato" s'intende che:

  • Cresce, si replica ed è in grado di germinare soltanto in assenza di ossigeno molecolare;
  • Soffre, al punto da non riuscire più a sopravvivere, in presenza di ossigeno molecolare.

Sempre e solo in forma vegetativa, inoltre, è capace di produrre una tossina – chiamata tetanospasmina o tossina tetanica – la quale, avendo un'affinità particolare per alcuni recettori di membrana dei neuroni umani, riesce a penetrare nel sistema nervoso centrale e a pregiudicarne fortemente le funzione (è la causa degli spasmi caratteristici del tetano).

Quando è in forma di spora, invece, Clostridium tetani diviene una sorta di organismo dormiente, privo di attività replicativa, incapace di produrre la suddetta tossina e dotato della capacità di resistere alle condizioni più impervie (calore, esposizione a forte antisettici ecc.), comprese quelle inadatte alla sopravvivenza della forma vegetativa (presenza di ossigeno).

Clostridium tetani è un batterio ubiquitario; nelle vesti di spora, infatti, popola moltissimi terreni, la polvere, la superficie degli oggetti in metallo arrugginiti, l'intestino di animali come per esempio cavalli, vacche, pecore, cani, gatti e polli (senza peraltro avere alcuna conseguenza infettiva), le feci dei suddetti animali, i campi agricoli concimati con il letame derivante dalle feci dei suddetti animali ecc.

Clostridium tetani: quando avviene il passaggio dalla forma vegetativa a quella di spora e viceversa?

A motivare l'assunzione, da parte di Clostridium tetani, della forma vegetativa è l'assenza di ossigeno, condizione che – come si è affermato in precedenza – sta alla base della capacità di crescita e replicazione del batterio in questione.
A giustificare invece il passaggio, da parte di Clostridium tetani, alla forma di spora è la presenza di ossigeno molecolare e il dover vivere in condizioni ambientali avverse per lunghi periodi di tempo; pertanto, la sporogenesi (cioè la trasformazione in spora) è, per Clostridium tetani, una fase quiescente, assunta fino a che non si presentano le condizioni ideali per tornare alla forma vegetativa (processo, quest'ultimo, noto come germinazione).
La spora di Clostridium tetani è una forma di vita "corazzata", capace di resistere ai molti dei più forti antisettici.

Breve ripasso di alcuni termini fondamentali per capire il "ciclo vitale" di Clostridium tetani

"Forma vegetativa di Clostridium tetani": significa che Clostridium tetani è in quello stato vitale che gli permette di crescere, replicarsi e produrre la tossina tetanospasmina.

"Clostridium tetani è un batterio anaerobio obbligato": significa che, per crescere e replicarsi, Clostridium tetani ha bisogno di trovarsi in assenza di ossigeno molecolare; quest'ultimo, infatti, ne causa la morte.

"Clostridium tetani è un batterio sporigeno": significa che Clostridium tetani è in grado di tramutarsi in spora, quando le condizioni ambientali sono avverse alla sua vita in forma vegetativa. La spora del Clostridium tetani resiste all'ossigeno, alle condizioni ambientali più estreme, al calore e a molti potenti antisettici.

"Clostridium tetani produce una neurotossina": significa che Clostridium tetani produce una tossina con un'affinità per il sistema nervoso umano, in particolare per l'encefalo e il midollo spinale.

"Germinazione di Clostridium tetani": si ha quando Clostridium tetani passa dalla forma di spora alla forma vegetativa.

Tetanospasmina: azione patogena della Tossina Tetanica

La tetanospasmina raggiunge il sistema nervoso centrale, grazie alla sua affinità per i recettori presenti sulle terminazioni nervose periferiche; questa affinità, infatti, le permette di penetrare all'interno dei neuroni e viaggiare lungo i nervi periferici, fino a raggiungere le cellule dell'encefalo e del midollo spinale.

Raggiunto il sistema nervoso centrale, quindi, la tetanospasmina opera in maniera tale da bloccare il rilascio di due neurotrasmettitori con funzione inibitoria, la glicina e il cosiddetto GABA, i quali sono fondamentali per il corretto controllo fine del movimento dei muscoli striati.

Ciò significa che, quando la tetanospasmina è nell'encefalo e nel midollo spinale, i muscoli striati sono fuori controllo (gli spasmi muscolari di cui si parlava ne sono la prova), a causa dell'assenza del meccanismo nervoso che li governa finemente.

Come si prende il Tetano: il Contagio da Clostridium Tetani

Premessa: Clostridium tetani può causare il tetano soltanto in chi non è vaccinato o non si è sottoposto ai richiami previsti.

A causare classicamente il tetano nell'essere umano sono le ferite cutanee risultanti dalla penetrazione di corpi estranei contaminati da spore di Clostridium tetani; infatti, queste particolari ferite della cute, oltre a garantire il trasferimento delle spore al loro interno, tendono a chiudersi, impedendo di fatto l'ingresso di aria e garantendo alle suddette spore un ambiente anaerobio (cioè privo di ossigeno), fondamentale per il processo di germinazione.
Come si è detto in precedenza, il passaggio alla forma vegetativa è indispensabile a consentire a Clostridium tetani di crescere, replicarsi e generare la cosiddetta tetanospasmina, ossia la neurotossina che, diffondendosi nel sistema nervoso centrale, produce l'infezione e i sintomi del tetano.

Ferita a Rischio Tetano: qual è e quali caratteristiche deve avere?

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Per favorire l'insorgenza del tetano, una ferita cutanea non deve essere esposta all'aria, ma deve essere profonda e chiusa, in modo tale da garantire al Clostridium tetani una condizione di anaerobiosi (assenza di ossigeno).

Ad avere le caratteristiche sopraccitate sono, di norma, le ferite lacere o da punta, come per esempio quelle risultanti dalla penetrazione di un corpo estraneo (un classico è la spina di rosa), sul quale risiedono spore di Clostridium tetani.

A conclusione di questo breve inciso sulle caratteristiche delle ferite che favoriscono lo sviluppo del tetano, si riporta una curiosità: se non trovano immediatamente le condizioni ideali per germinare, le spore del Clostridium tetani possono rimanere nel sito di penetrazione, anche per lunghi periodi, in attesa di riattivarsi non appena si presentano le condizioni locali di anaerobiosi.

Tetano: altre vie di Contagio

Altri modi più o meno comuni con cui Clostridium tetani può infettare un essere umano non vaccinato e scatenare il tetano sono:

  • Le ferite cutanee prodotte da oggetti contaminati, che comportano ampie devitalizzazioni dei tessuti. In questi frangenti, la devitalizzazione tissutale è fondamentale per l'insorgenza dell'infezione, in quanto determina l'interruzione dell'apporto di sangue, quindi di ossigeno, ai tessuti contaminati dalle spore di Clostridium tetani;
  • Le abrasioni e le bruciature;
  • Il body piercing e la tatuazione, eseguiti con strumenti non opportunamente igienizzati e sterilizzati;
  • I morsi di animali;
  • Le iniezioni di droga contaminata (è il caso dell'eroina, che è spesso tagliata con chinina, una sostanza che favorisce l'infezione da Clostridium tetani);
  • Il taglio del cordone ombelicale con strumenti non adeguatamente sterilizzati. In questi frangenti, la possibilità di sviluppare il tetano riguarda i neonati che nascono da donne non vaccinate; la malattia infettiva che ne deriva è conosciuta come tetano neonatale, una condizione ormai del tutto scomparsa nei cosiddetti Paesi Occidentali, ma ancora molto diffusa nei Paesi più poveri.

Tetano e Incubazione: i tempi

Il periodo di incubazione di Clostridium tetani (cioè il tempo che deve trascorrere dalla germinazione di Clostridium tetani alla comparsa della sintomatologia da lui dipendente) è mediamente di 10 giorni, anche se - è doveroso precisarlo - può durare da un minimo di 3 a un massimo di 21 giorni.

Curiosità sul periodo di incubazione di Clostridium tetani

  • Più la sede d'accesso del Clostridium tetani nel corpo umano è lontana dalle componenti del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale), più è lungo il periodo di incubazione.
  • Un periodo di incubazione di durata ridotta coincide con una sintomatologia più grave; tradotto, più l'incubazione è breve, minori sono le speranze di guarigione.

Tetano: Fattori di Rischio

Sono a rischio di tetano tutte le persone non vaccinate e coloro che hanno dimenticato di sottoporsi ai previsti richiami vaccinali (N.B: la mancata esecuzione del richiamo vaccinale comporta la perdita dell'immunità contro Clostridium tetani).

Tetano: chi è più a Rischio?

Una persona non vaccinata/non immune nei confronti del tetano è a rischio di quest'ultimo, quando:

  • Subisce ferite o lesioni cutanee da penetrazione di corpi estranei, quali chiodi, spine o schegge contaminati;
  • È vittima del morso di un'animale contaminato dalle spore;
  • È vittima di ustioni;
  • Fa uso di droghe iniettabili (l'uso di eroina è il caso più comune);
  • È vittima di ulcere al piede;
  • Si sottopone a pratiche di piercing o tatuazione non rispettose delle più comuni norme igieniche e di sterilizzazione;
  • È vittima di infezioni dentali.

È da segnalare, poi, che ci sono categorie di persone più a rischio di altre: è il caso, per esempio, dei bambini e degli anziani.

Il Tetano è Trasmissibile di persona in persona?

Il tetano non è una malattia contagiosa; in altre parole, chi soffre di tetano non può trasmettere l'infezione di cui è vittima alle altre persone, fenomeno che invece avviene per malattie come la pertosse, la poliomielite, la difterite ecc.

Sintomi e Complicazioni

Tetano: i Sintomi tipici

Nell'aggredire il sistema nervoso centrale dell'essere umano, la tetanospasmina pregiudica il controllo dei muscoli striati del corpo, causando spasmi (muscolari) e rigidità (muscolare).
In genere, i primi muscoli a soffrire di spasmi e rigidità, a causa della tossina tetanica, sono quelli della mascella e del viso in generale; i successivi sono quelli di torace, addome, collo e schiena.
Le classiche conseguenze di questi spasmi e di questa rigidità a livello muscolare consistono in sintomi e segni quali:

  • Difficoltà ad aprire la bocca;
  • Difficoltà di masticazione e deglutizione;
  • Dolore durante la masticazione e la deglutizione;
  • Riso sardonico;
  • Opistotono. È il termine medico che indica un grave e anomalo inarcamento della schiena, con la testa che sporge all'indietro. L'opistotono è una conseguenza dell'iperestensione e della spasticità della muscolatura assiale situata lungo l'intera colonna vertebrale;
  • Collo dolente e difficile da muovere;
  • Difficoltà di respirazione;
  • Sensazione di soffocamento;
  • Dolore durante il movimento dei muscoli colpiti.
Per approfondire: Sintomi del Tetano

Altri Sintomi del Tetano

In aggiunta ai sintomi sopraccitati – che costituiscono il quadro sintomatologico tipico – il tetano è responsabile abbastanza frequentemente anche di altri disturbi, tra cui:

Tetano: Causa e Durata degli Spasmi Muscolari

Gli spasmi muscolari causati dal tetano possono durare da pochi secondi a qualche minuto.
In genere – e per ragioni sconosciute – a innescarli sono: i rumori forti e/o improvvisi, i cambi di luce repentini e gli urti fisici inaspettati.

Tetano: le Complicanze

Col passare del tempo, gli spasmi e la rigidità muscolari peggiorano; tale peggioramento può comportare numerose complicanze, tra cui:

Tetano: quando rivolgersi al medico?

Il tetano rappresenta un'emergenza medica; pertanto, tutti coloro che sono vittime di ferite cutanee o eventi a rischio (di tetano, ovviamente) e che sono sprovvisti di vaccinazione o non si sono sottoposti al richiamo antitetanico previsto dovrebbero contattare immediatamente il proprio medico curante o recarsi al più vicino centro ospedaliero, per ricevere tutto il supporto terapeutico del caso.

Diagnosi

Tetano: come riconoscerlo

La diagnosi di tetano si basa esclusivamente sull'anamnesi, su una valutazione critica ed estremamente approfondita dei segni e dei sintomi presenti (esame obiettivo), e sulle informazioni relative alla storia immunitaria del paziente (in parole povere, se è stato o meno effettuato il vaccino contro il tetano); attualmente, infatti, non esistono test di laboratorio specifici, capaci di individuare l'infezione da Clostridium tetani.

Come riconoscere una Ferita Infetta da Tetano

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Come già affermato, le ferite cutanee maggiormente a rischio di tetano sono quelle risultanti da traumi penetranti, provocate per esempio da oggetti appuntiti (es: chiodo arrugginito) o dal moroso di un animale, e quelle dovute a importanti abrasioni e ustioni.

Sono da considerarsi sospette le ferite lente a guarire, che si presentano arrossate e gonfie.

Si ricorda che Clostridium tetani è ubiquitario, quindi anche una banale ferita prodotta da un oggetto appuntito rinvenuto in un terreno può scatenare l'infezione.

Terapia

Il trattamento del tetano è diverso a seconda che l'infezione sia in atto (e sintomatica) o soltanto sospetta.

Tetano: Cura dei casi sospetti

Per i casi sospetti di tetano (es: individuo non vaccinato che si è ferito con un chiodo arrugginito), la terapia prevede:

  • La pulizia della ferita cutanea che potrebbe aver permesso l'ingresso nel corpo delle spore e che potrebbe determinare la germinazione di quest'ultime;
  • La somministrazione tramite iniezione endovenosa di immunoglobuline specifiche contro la tossina tetanica (immunoglobuline antitetaniche);
  • Il vaccino antitetanico (antitetanica).

Antitetanica: dopo quanto tempo dalla ferita?

I soggetti a rischio di tetano (cioè non vaccinati) che si sono procurati una ferita cutanea dovrebbero ricevere l'antitetanica e le immunoglobuline antitetaniche nel giro di 24-48 ore al massimo.

Tetano: Cura dei casi infetti

Bisogna distinguere due situazioni: i casi confermati di tetano in cui l'infezione è lieve/moderata e i casi confermati di tetano in cui l'infezione è grave.

La terapia delle infezioni lievi/moderate prevede:

  • ­ La pulizia della ferita cutanea che ha permesso l'ingresso del batterio responsabile del tetano;
  • La somministrazione per via endovenosa di immunoglobuline specifiche contro la tetanospasmina;
  • La somministrazione, per via endovenosa, di antibiotici, allo scopo di contrastare Clostridium tetani. Somministrati in genere per almeno una decina di giorni, gli antibiotici più impiegati in chi è affetto da tetano sono il metronidazolo, la penicillina, la clindamicina, e l'eritromicina;
  • La somministrazione di diazepam e miorilassanti per via orale o endovenosa, per placare gli spasmi muscolari e la rigidità muscolare;

 Quando l'infezione è grave, invece, il trattamento comporta:

  • Il ricovero ospedaliero in terapia intensiva;
  • La somministrazione per via intratecale di immunoglobuline antitetaniche;
  • In aggiunta a diazepam e miorilassanti, la somministrazione per via endovenosa di solfato di magnesio, per placare gli spasmi muscolari e la rigidità muscolare;
  • Esattamente come accade per le infezioni lievi/moderate, la somministrazione per via endovenosa di antibiotici (metronidazolo, penicillina, clindamicina o eritromicina) e la pulizia della ferita cutanea attraverso cui Clostridium tetani ha dato avvio al ciclo infettivo.

Tetano: cosa prevede la Terapia Intensiva?

La terapia intensiva, o unità di terapia intensiva, è il reparto ospedaliero riservato al ricovero di pazienti in gravi condizioni di salute, che necessitano di trattamenti, monitoraggio e supporto continui, allo scopo di mantenere nella norma le loro funzioni vitali.

Durante il ricovero in terapia intensiva, il malato di tetano può ricevere trattamenti quali, per esempio, la ventilazione meccanica tramite tracheotomia, la nutrizione parenterale e/o la PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea).

Per approfondire: Farmaci per la Cura del Tetano

Prevenzione

Come prevenire il Tetano: l’Antitetanica

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La soluzione migliore e più efficace a prevenire l'insorgenza del tetano è il vaccino contro Clostridium tetani, ossia l'antitetanica.

L'antitetanica è eseguibile fin dalla tenera età ed è soggetta a richiami periodici ogni tot anni.
In Italia, come in altri Paesi del Mondo, è disponibile in varie formulazioni; esiste, infatti, in forma:

  • Monovalente;
  • Bivalente (assieme al vaccino anti difterite);
  • Trivalente (assieme al vaccino anti pertosse e al vaccino anti difterite);
  • Tetravalente (assieme ai vaccini anti pertosse, anti difterite e anti poliomielite);
  • Esavalente (assieme ai vaccini anti pertosse, anti difterite, anti poliomielite, anti epatite B e anti Haemophilus influenzae di tipo B).

In linea generale, le formulazioni combinate dell'antitetanica (ossia quelle comprensive di altri vaccini) trovano impiegano nei giovani e giovanissimi; è, tuttavia, doveroso segnalare che anche gli adulti possono ricevere il vaccino in formula trivalente (a tal proposito, si segnala l'esistenza di una doppia formulazione trivalente, una adatta ai più piccoli e una indicata negli adulti).

L'antitetanica è un vaccino sicuro e dall'efficacia clinica vicinissima al 100%.

Per approfondire: Tetano: Vaccinazione e Prevenzione

Antitetanica: quando farla?

In Italia, l'antitetanica rientra tra i vaccini obbligatori per tutti i nuovi nati; per questi soggetti, la vaccinazione si suddivide in 3 dosaggi ripartiti entro l'anno di vita (la prima dose al 3° mese di vita, la seconda dose al 5° mese di vita e la terza dose tra l'11° e il 13° mese di vita).

Per gli adulti, non è obbligatorio, ma fortemente raccomandato.

Antitetanica e Richiami: quando e perché farli?

L'immunità nei confronti di Clostridium tetani, garantita dal vaccino contro il tetano, non è eterna, ma deve, per così dire, essere rinnovata attraverso nuove vaccinazioni, che in gergo specialistico si chiamano richiami.

Se un individuo è stato vaccinato contro il tetano durante il primo anno di vita, i richiami antitetanici sono previsti:

  • All'età di 6 anni;
  • All'età di 14 anni;
  • Ogni 10 anni, dopo il richiamo dei 14 anni.

In età adulta, è consigliabile mantenere attiva, mediante i richiami decennali dell'antitetanica, l'immunizzazione contro il tetano, in quanto, una volta scaduta la protezione vaccinale, il rischio di contrarre il tetano è concreto.

Per approfondire: Antitetanica

Prognosi

Il tetano può degenerare in complicanze tali da causare la morte del soggetto infetto.
Secondo le statistiche, le infezioni da Clostridium tetani sono mortali per il 10-20% delle persone interessate.

Curiosità

A rendere ancora più grave il quadro prognostico relativo al tetano è il fatto che non esistono terapie o meccanismi immunitari naturali capaci di eliminare dal sistema nervoso centrale la tetanospasmina, una volta che questa è penetrata nei neuroni.

Si può Guarire dal Tetano? Quali sono i Tempi di Recupero?

È possibile guarire dal tetano e tornare a condurre una vita normale, a patto che la terapia sia adeguata e tempestiva, e l'infezione non sia delle più gravi.

Per le persone che si rimettono completamente dal tetano, la tempistica di recupero è di 1-2 mesi circa.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza