Entesite: Cos'è? Cause, Sintomi e Cura

Entesite: Cos'è? Cause, Sintomi e Cura
Ultima modifica 26.03.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

L'entesite è l'infiammazione dell'entesi di un tendine o un legamento.

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L'entesi è la porzione di tendini e legamenti che si aggancia alle ossa (è anche inserzione tendinea o legamentosa).
Dovuta nella maggior parte dei casi a un sovraccarico funzionale e più raramente a traumi e ad alcune malattie sistemiche (es: diabete), l'entesite è una condizione responsabile di una sintomatologia locale, che comprende disturbi come dolore, gonfiore, senso di rigidità, indolenzimento e calore.
Le entesite sono problematiche che, anche con la terapia più adeguata, impiegano diverso tempo a guarire, pertanto richiedono a chi ne soffre molta pazienza.

Breve ripasso di Cosa sono Tendini e Legamenti

Un tendine è la banda di tessuto connettivo fibroso, dotata di una certa flessibilità e ad alto contenuto di collagene, che unisce un muscolo scheletrico a un osso.
Un legamento è qualcosa di molto simile a un tendine, con la differenza che unisce due ossa o due parti distinte di uno stesso osso.
Tendini e legamenti rientrano tra le componenti dell'apparato muscolo-scheletrico (o apparato locomotore) umano, esattamente come le ossa, le cartilagini, le articolazioni e i muscoli.

Cos'è

Cos’è un’Entesite?

Entesite è il termine medico che indica l'infiammazione di una o più entesi tendinee o, più raramente, di una o più entesi legamentose.
L'entesi è il breve segmento di tendine o di legamento che s'inserisce sull'osso; in altre parole, è il tratto d'inserzione sulle ossa dei tendini e dei legamenti.

L'entesite è un tipo di entesopatia, dove per entesopatia s'intende qualsiasi sofferenza o infortunio a carico di una o più entesi del corpo umano.
Quando interessano un'entesi tendinea, l'entesite e più in generale le entesopatie sono esempi di tendinopatie, ossia di malattie dei tendini.

Lo sapevi che…

L'entesopatia a carico di un tendine è detta anche tendinopatia inserzionale, cioè malattia delle inserzioni tendinee.

Sedi principali di Entesite

Qualsiasi entesi del corpo umano può infiammarsi e soffrire di entesite; tuttavia, ci sono entesi più colpite di altre, tra cui: le entesi dei muscoli costituenti la cuffia dei rotatori (spalla), le entesi dei muscoli estensori e flessori dell'avambraccio (gomito), le entesi dei muscoli con inserzione sul pube (bacino), l'entesi del muscolo medio gluteo (anca), le entesi del legamento rotuleo (ginocchio), l'entesi del tendine d'Achille (gamba-piede), le entesi della fascia plantare (piede).

Cause

Cause: Perché insorge l’Entesite?

In genere, l'entesite scaturisce dal sovraccarico funzionale del tendine o legamento a cui appartiene l'entesi sofferente; le entesiti, tuttavia possono essere anche la conseguenza di traumi o malattie sistemiche che alterano la normale architettura tendinea o legamentosa a livello delle entesi.

In linea generale, quando dipende da un trauma o dal sovraccarico funzionale, l'entesite riguarda un tendine o un legamento soltanto;quando invece è correlata a una malattia sistemica, tende a interessare più tendini o legamenti sparsi nel corpo umano.

Entesite da Sovraccarico Funzionale

L'entesite da sovraccarico funzionale è una condizione che deriva dalla sollecitazione ripetuta e concentrata nel tempo di un tendine o un legamento, attraverso un gesto o un movimento che, se eseguito sporadicamente o in maniera contenuta, sarebbe innocuo.
Una simile circostanza è osservabile durante tutte quelle attività che prevedono la ripetizione, per lungo tempo, di un certo movimento corporeo (es: il sollevamento sopra la testa, per motivi di lavoro, di pesi; il lancio di una palla da baseball; l'attività sportiva di running).

Fattori di rischio dell'entesite da sovraccarico funzionale

Nell'entesite da sovraccarico funzionale rivestono il ruolo di fattori di rischio circostanze come:

  • Lo sport praticato ad alti livelli o in modalità errata (es: eccesso di allenamento);
  • I lavori che impongono l'esecuzione ripetuta di un certo gesto o movimento con gli arti.

Entesite da Trauma

In un'entesite da trauma, la sofferenza è la conseguenza di un evento acuto che ha minato l'integrità di un'entesi tendina o legamentosa.
Un evento acuto con tali effetti può essere, per esempio, una caduta in cui una parte del corpo dell'individuo coinvolto (es: spalla) riceve un colpo violento, al punto da alternarne la normale anatomia.

Fattori di rischio dell'entesite da trauma

Nella entesite da trauma agiscono da di fattori di rischio situazioni come:

  • Gli sport di contatto;
  • Gli incidenti stradali;
  • I lavori che prevedono l'uso di scale portatili.

Malattie Sistemiche associate a Entesite

Tra le principali malattie sistemiche che possono provocare entesiti diffuse, rientrano:

Entesiti più note

Le entesiti più note e comuni sono l'entesite pubica (a livello del pube), l'entesite achillea (a livello del tendine d'Achille), la fascite plantare (sulla pianta del piede), l'epicondilite (sulla faccia esterna del gomito), l'epitrocleite (sulla faccia interna del gomito), l'entesite rotulea (appena sotto la rotula del ginocchio) e l'entesite alla cuffia dei rotatori (a carico della spalla).

Lo sapevi che…

L'entesite pubica è la condizione meglio conosciuta come pubalgia.

Sintomi e Complicazioni

Quali sono i Sintomi dell’Entesite?

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Un'entesite è tipicamente responsabile di una sintomatologia locale, che comprende manifestazioni quali: dolore, gonfiore, indolenzimento, senso di rigidità e calore; com'è intuibile, per sintomatologia locale s'intendono sintomi e segni localizzati nel punto in cui risiede l'entesi tendinea o legamentosa infortunata.

Quando la sintomatologia associata è particolarmente intensa, le entesiti sono condizioni fortemente debilitanti, che risultano di ostacolo non solo all'esecuzione di attività fisiche specifiche, ma anche alla pratica di attività fisiche quotidiane.

Complicazioni

Quando l'entesite non riceve le giuste cure, a livello della o delle entesi infiammate è possibile assistere a:

  • La formazione di calcificazioni. Queste calcificazioni compromettono l'elasticità del tessuto connettivo-fibroso della o delle entesi affette;
  • La deformazione dell'osso su cui l'entesi o le entesi trovano inserzione. Tale deformazione ha luogo, perché il processo infiammatorio, con le sue molecole, è in grado di modificare la normale anatomia delle ossa.

I suddetti fenomeni – calcificazioni e deformazioni ossee – concorrono a rendere l'entesite una condizione cronica; quando diviene una condizione cronica, l'entesite cronica è causa di dolore a ogni stimolo della o delle entesi sofferenti, il che, risultando di ostacolo allo svolgimento di anche le attività quotidiane più elementari, è spesso motivo di frustrazione e umore basso.

Quando dall'entesite si passa alla lacerazione dell'entesi

In assenza di cure adeguate, alcune entesiti possono culminare con la lacerazione dell'entesi sofferente.
Questo è il caso, per esempio, della tendinite achillea o delle tendiniti a livello della cuffia dei rotatori.

Diagnosi

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Di norma, per la diagnosi di entesite sono fondamentali le informazioni provenienti da: il racconto dei sintomi da parte del paziente, l'esame obiettivo e l'anamnesi; talvolta, tuttavia, potrebbero rendersi necessari anche esami di diagnostica per immagini e, qualora sussista il sospetto di una qualche malattia sistemica, un'analisi del sangue.

Racconto dei sintomi, esame obiettivo e anamnesi

Nell'iter diagnostico che porta all'individuazione di un'entesite, il racconto dei sintomi e l'esame obiettivo servono a conoscere nei dettagli la sintomatologia, mentre l'anamnesi chiarisce il fattore o i fattori all'origine della sofferenza presente.

Informazioni anamnestiche fondamentali alla diagnosi di una entesite:

  • Il tipo di attività lavorativa svolta;
  • Il tipo di sport praticato;
  • L'età;
  • La presenza di malattie sistemiche quali diabete, artrite reumatoide, disfunzioni della tiroide ecc.

Diagnostica per immagini

Le alterazioni tendinee o legamentose che caratterizzano le entesiti sono osservabili mediante ecografia e, ancora di più, mediante risonanza magnetica.
In un contesto di entesite, il ricorso alla diagnostica per immagini serve a confermare quanto emerso nel corso delle indagini precedenti (racconto dei sintomi, esame obiettivo e anamnesi) e, in caso di complicanze, a mostrare l'entità di eventuali complicanze (es: calcificazioni, deformazioni ossee ecc.).

Terapia

Come Curare l’Entesite?

In presenza di un'entesite, il trattamento di prima linea è di tipo conservativo e prevede il cosiddetto protocollo RICE (riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione), esercizi di fisioterapia mirata, l'assunzione di farmaci antinfiammatori e, laddove è possibile, l'uso di un tutore.
È importante segnalare che molte entesiti traggono beneficio anche dall'esecuzione quotidiana, tra le mura di casa, di semplici esercizi motori e, in ambito sportivo o lavorativo, dal miglioramento/correzione del gesto/movimento che con molta probabilità ha scatenato l'infiammazione.

Se l'approccio terapeutico conservativo sopra indicato fallisce e l'entesite persiste senza miglioramenti per diversi mesi (8-12 mesi), sussistono le basi per il ricorso alla chirurgia.

Prima di analizzare nei dettagli i trattamenti possibili, occorre segnalare che, in presenza di entesiti associate a una qualche malattia sistemica tipo diabete, artrite reumatoide, gotta, ecc., riveste un ruolo terapeutico di estrema rilevanza la gestione della suddetta malattia.

Protocollo RICE

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Come anticipato, il protocollo RICE consiste in riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione.
Entrando nei particolari:

  • Per riposo s'intende astensione da tutte quelle attività che hanno causato la comparsa della sofferenza o che, praticandole, provocano dolore.
    Il riposo permette l'attenuarsi dell'infiammazione.
  • Per ghiaccio s'intende l'applicazione di impacchi di ghiaccio (crioterapia) sulla zona dolente per 15-20 minuti e da ripetere 4-5 volte al giorno.
    Usata con queste modalità, il ghiaccio ha effetti antinfiammatori.
  • Per compressione s'intende la compressione della zona dolente mediante fasce apposite.
    Diversi studi hanno dimostrato che la compressione di un tendine o un legamento infiammato attenua lo stato infiammatorio e promuove la rigenerazione dei tessuti sofferenti.
  • Per elevazione s'intende il mantenimento in posizione elevata dell'area sofferente, ovviamente nei limiti del possibile.
    L'elevazione aiuta a contrastare l'infiammazione.

Della fase di riposo è doveroso precisare alcuni aspetti: diversi studi scientifici hanno dimostrato che, in presenza di entesite, specialmente se tendinea (cioè a carico di una tendine), un riposo eccessivo è di scarso beneficio, se non addirittura controproducente; secondo gli studi scientifici in questione, infatti, l'ideale sarebbe tenere a riposo la zona dolente fino a quando non c'è un'attenuazione del dolore che consenta di svolgere, senza eccesivo fastidio, un'attività motoria di riabilitazione fisica (fisioterapia mirata).

In linea generale, i primi segnali degli effetti benefici del riposo sono constatabili dopo 1-2 settimane dall'astensione di qualsiasi attività capace di evocare dolore.  

Fisioterapia Mirata

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La fisioterapia gioca spesso un ruolo cardine nella guarigione da un'entesite.
In termini pratici, essa prevede soprattutto esercizi di riabilitazione fisica, finalizzati al miglioramento dell'elasticità del tendine o legamento sofferente, tramite lo stretching della muscolatura correlata, e al rinforzo di quest'ultima, mediante attività motorie lievi ma estremamente mirate.
Un simile approccio fisioterapico trova giustificazione in numerose evidenze scientifiche, dalle quali è emerso che il miglioramento dell'elasticità di tendini e legamenti sofferenti e il rinforzo della muscolatura correlata promuovono il processo di guarigione.

È da segnalare che, talvolta, la fisioterapia adottata per la cura delle entesiti comprende anche la laserterapia, la tecarterapia e il massaggio della zona dolente e delle aree circostanti (il massaggio sembra non soltanto avere un effetto antidolorifico, ma anche stimolare la produzione di nuovo collagene).

Quando inizia la fisioterapia mirata?

Come anticipato, in presenza di una tendinopatia, la fisioterapia e il percorso di riabilitazione fisica che ne consegue dovrebbero aver inizio dopo un breve periodo di riposo da qualsiasi attività capace di evocare dolore (1-2 settimane).

Tutore

I tutori impiegati in presenza di alcune entesiti (soprattutto tendinee) hanno lo scopo di alleviare la sintomatologia.
Il loro uso è indicato soprattutto in fase iniziale.

Farmaci Antinfiammatori

Tra i farmaci antinfiammatori che possono trovare impiego in presenza di un'entesite figurano i FANS e i corticosteroidi:

  • I FANS (es: ibuprofene) sono i farmaci antinfiammatori di prima scelta; di norma, il loro utilizzo è limitato agli esordi dell'entesite, quando il dolore è particolarmente rilevante;
  • I corticosteroidi sono indicati in tutti quei casi in cui la sintomatologia di un'entesite persiste a dispetto dell'uso dei FANS e di altre cure conservative.

È da segnalare che, nella gestione delle entesiti, l'uso dei FANS e soprattutto dei corticosteroidi solleva notevoli dubbi presso gli esperti in materia ed è sempre più in disuso, in quanto in alcune situazioni si è dimostrato più dannoso che di beneficio.

Lo sapevi che…

L'uso improprio (es: dosi eccessive) dei corticosteroidi rappresenta un fattore favorente l'infiammazione dei tendini.

Rimedi Casalinghi

Gli esercizi motori che, in presenza di svariate entesiti, è possibile pratica a casa in completa autonomia sono simili, se non addirittura sovrapponibili, a quelli previsti dalla fisioterapia mirata.

Non a caso, molto spesso, chi si sottopone a un percorso mirato di riabilitazione fisica (scelta consigliata) riceve indicazione dallo stesso terapeuta di far tesoro degli esercizi da lui proposti durante le sedute, così da riprodurli a casa e praticare una sorta di fisioterapia fai-da-te in ambito domestico.

La riproposizione a casa degli esercizi di fisioterapia velocizza la guarigione ed è, in molte situazioni, indispensabile al completo recupero.

È da segnalare che, per alcune esercitazioni, potrebbero servire alcune attrezzature (es: bande elastiche) facili da reperire e non particolarmente costose.  

Conservare il ricordo di quanto imparato durante la fisioterapia è utile anche in caso di recidive, poiché significhi che si dispone già di un importante strumento terapeutico.

Chirurgia

La chirurgia trova indicazione in presenza di tutte quelle entesiti che non hanno risposto a nessuno dei trattamenti conservativi sopraccitati e persistono da almeno 8-12 mesi.

In termini pratici, la chirurgia per la cura di un'entesite consiste in un intervento di "pulizia" del o dei tendini/legamenti infiammati.

Prognosi

Se la terapia è tempestiva e appropriata, la probabilità di guarire da un'entesite è più che concreta, anche nei casi gravi; tuttavia, è doveroso segnalare che il percorso di recupero richiede molta pazienza e dedizione da parte del paziente, in quanto la guarigione di tendini e legamenti infiammati richiede mesi, se non addirittura un anno o più.

Tempi di Recupero dall’Entesite

Per la maggior parte dei pazienti affetti da entesite, il recupero completo da quest'ultima avviene dopo 6-12 mesi; chiaramente, si sta parlando di pazienti che hanno intrapreso un piano terapeutico (in caso contrario, i tempi si allungano).

Prevenzione

Come Prevenire l’Entesite?

Per prevenire le entesiti, gli esperti consigliano di:

  • Non esagerare nella pratica delle attività sportive a rischio;
  • Nell'approcciarsi per la prima a una attività sportiva a rischio, farsi seguire da un esperto del settore, in maniera tale da imparare la corretta tecnica esecutoria di tutti i movimenti previsti;
  • Osservare delle pause durante le attività lavorative o gli hobbies che richiedono la ripetizione di certi gesti.

In ambito prettamente sportivo, la prevenzione di un problema come l'entesite si fonda su: il riposo programmato, il dosaggio del carico di lavoro e la variazione dell'allenamento.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza