Zentel - Foglio Illustrativo

Principi attivi: Albendazolo
ZENTEL 400 mg Compresse
IndicazioniPerché si usa Zentel? A cosa serve?
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antielmintici - derivati benzimidazolici
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Infezioni intestinali
ZENTEL è un antielmintico ad ampio spettro efficace nel trattamento delle seguenti parassitosi intestinali, singole o miste: Ascaridiosi, Enterobiasi, Ancilostomiasi, Necatoriasi, Tricuriasi, Strongiloidiasi, Teniasi, Hymenolepiasi, Opistorchiasi, Clonorchiasi, Giardiasi nei bambini.
Il riscontro di una infestazione parassitaria in un membro di una famiglia o di una comunità può far sospettare una analoga ma latente infestazione negli altri membri; in tali condizioni può essere indicato un trattamento di tutti i membri del gruppo.
Infezioni sistemiche
ZENTEL è indicato per il trattamento della seguente infezione elmintica sistemica: Echinococcosi.
ZENTEL mostra la maggiore efficacia nel trattamento di cisti epatiche, polmonari e peritoneali.
L'esperienza su cisti alle ossa, al cuore ed al sistema nervoso centrale è limitata.
Echinococcosi cistica (causata da Echinococcus granulosus)
ZENTEL è utilizzato nei pazienti affetti da echinococcosi cistica nelle seguenti condizioni:
- quando l'intervento chirurgico non è possibile
- prima dell'intervento chirurgico
- dopo l'intervento se il trattamento pre-operatorio è stato troppo breve, se c'è stato versamento o se è stato trovato materiale vitale durante l'intervento
- a seguito di drenaggio percutaneo di cisti per motivi diagnostici o terapeutici.
Echinococcosi alveolare (causata da Echinococcus multilocularis)
ZENTEL è utilizzato nei pazienti con echinococcosi alveolare nelle seguenti condizioni:
ControindicazioniQuando non dev'essere usato Zentel
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. ZENTEL non deve essere somministrato ai lattanti, nelle donne in gravidanza accertata o presunta e durante l'allattamento.
Precauzioni per l'usoCosa serve sapere prima di prendere Zentel
Infezioni intestinali
Al fine di evitare la somministrazione di albendazolo durante la fase iniziale della gravidanza, le donne in età fertile devono iniziare la terapia entro e non oltre la prima settimana dall'inizio della mestruazione oppure dopo esito negativo del test di gravidanza.
Il trattamento con albendazolo può rivelare una preesistente neurocisticercosi, in particolare in zone ad elevata diffusione di teniasi. I pazienti possono avere sintomi neurologici, ad esempio convulsioni, aumento della pressione intracranica e segni focali, come risultato di una reazione infiammatoria causata dalla morte del parassita all'interno del cervello. I sintomi possono comparire subito dopo il trattamento, un'appropriata terapia steroidea e anticonvulsivante deve essere iniziata immediatamente.
Infezioni sistemiche
Albendazolo ha dimostrato di causare soppressione midollare e pertanto, all'inizio di ciascun ciclo e ogni 2 settimane durante ogni ciclo da 28 giorni, si deve effettuare l'esame emocromocitometrico.
I pazienti con malattie epatiche, compresa l'echinococcosi epatica, si dimostrano più suscettibili alla soppressione midollare che porta a pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi e leucopenia e pertanto necessitano di un monitoraggio più attento della conta ematica. L'albendazolo deve essere sospeso se si verificano riduzioni clinicamente significative nella conta ematica (vedere Dose, modo e tempo di somministrazione e Effetti indesiderati).
Altri effetti collaterali associati ai trattamenti prolungati sono: perdita dei capelli, alterazioni della funzionalità epatica e incrementi, da lievi a moderati, degli enzimi epatici: tali alterazioni enzimatiche si normalizzano alla sospensione del trattamento. Sono stati segnalati casi di epatite (vedere Effetti indesiderati). Prima dell'inizio di ciascun ciclo di trattamento ed almeno ogni due settimane durante il trattamento si devono effettuare test di funzionalità epatica. Se gli enzimi aumentano in modo significativo (più del doppio del limite superiore normale), la somministrazione di ZENTEL deve essere interrotta. Se gli enzimi epatici ritornano ai livelli normali, il trattamento con ZENTEL può essere ripristinato, ma le analisi di laboratorio devono essere effettuate con una maggiore frequenza durante la terapia ripetuta.
Al fine di evitare la somministrazione di ZENTEL durante la prima fase di gravidanza, le donne in età fertile devono:
- iniziare il trattamento soltanto dopo un test di gravidanza negativo. Tali esami devono essere ripetuti almeno una volta prima di iniziare il ciclo successivo;
- essere avvisate di adottare precauzioni efficaci contro il concepimento durante ed entro un mese dal completamento del trattamento con albendazolo per una infezione sistemica.
I sintomi associati ad una reazione infiammatoria a seguito della morte del parassita possono comparire in pazienti in trattamento con albendazolo per neurocisticercosi (ad esempio convulsioni, aumento della pressione intracranica, segni focali). Questi possono essere trattati con un'appropriata terapia steroidea e anticonvulsivante.
Si raccomanda l'uso di corticosteroidi per via orale ed endovenosa per prevenire episodi ipertensivi cerebrali durante la prima settimana di trattamento.
Il trattamento con albendazolo, in pazienti in trattamento con albendazolo per altre patologie, può rivelare anche una neurocisticercosi pre-esistente, in particolare in zone ad elevata diffusione di teniasi.
I pazienti possono avere sintomi neurologici, ad esempio convulsioni, aumento della pressione intracranica e segni focali, come risultato di una reazione infiammatoria causata dalla morte del parassita all'interno del cervello. I sintomi possono comparire subito dopo il trattamento, un'appropriata terapia steroidea e anticonvulsivante deve essere iniziata immediatamente.
InterazioniQuali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Zentel
Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.
Cimetidina, praziquantel e desametasone aumentano i livelli plasmatici del metabolita di albendazolo responsabile dell'efficacia sistemica del prodotto.
Ritonavir, fenitoina, carbamazepina e fenobarbital possono ridurre la concentrazione plasmatica del metabolita attivo di albendazolo; albendazolo sulfossido. La rilevanza clinica non è nota, ma come segnale possiamo rilevare un decremento nell'efficacia, in particolare nel trattamento delle infezioni elmintiche sistemiche. I pazienti dovrebbero essere monitorati per l'efficacia e potrebbero richiedere regimi di terapia o dosaggio alternativi.
AvvertenzeÈ importante sapere che:
Gravidanza e allattamento
Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.
ZENTEL non deve essere somministrato ai lattanti, a donne in gravidanza accertata o presunta (vedere Controindicazioni e Precauzioni per l'uso) e durante l'allattamento.
Non sono disponibili dati adeguati, nell'uomo e nell'animale, relativi all'utilizzo durante l'allattamento.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non si sono osservati effetti sulla capacità di guidare o sull'uso di macchinari.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti
Il medicinale contiene il colorante giallo tramonto (E110) che può causare reazioni allergiche.
Il medicinale contiene Lattosio, in caso di accertata intolleranza agli zuccheri contattate il medico curante prima di assumere il medicinale.
Dosi e Modo d'usoCome usare Zentel: Posologia
Infezioni intestinali
Adulti e bambini al di sopra dei 2 anni
Di norma, una dose di 1 compressa di ZENTEL 400 mg.
In caso di infestazioni sostenute da Strongyloides stercoralis, Taenia spp. o Hymenolepis nana, tale trattamento dovrà essere ripetuto per tre giorni consecutivi. In caso di provata infestazione da Hymenolepis nana, si raccomanda di ripetere il trattamento dopo 10-21 giorni.
Nel caso di infestazioni miste comprendenti Opistorchis viverrini e Chlonorchis sinensis la dose di ZENTEL consigliata è di 400 mg (1 compressa) due volte al dì per tre giorni consecutivi.
Se il paziente dovesse risultare ancora infestato tre settimane dopo la somministrazione, è consigliabile un secondo ciclo di terapia.
Nel caso di giardiasi (solo nei bambini tra 2 e 12 anni d'età) somministrare una dose singola da 400 mg al giorno per 5 giorni.
Bambini di età compresa tra 1 e 2 anni
Gli studi clinici hanno documentato l'efficacia di 200 mg nel trattamento delle parassitosi intestinali sostenute da Ascaris lumbricoides, Ancylostoma duodenale, Trichuris trichiura, Necator americanus, Hymenolepis nana, Taenia saginata; in caso di strongiloidosi la somministrazione deve essere ripetuta per tre giorni consecutivi.
L'esperienza in pazienti di età pari o superiore a 65 anni è limitata. Casi segnalati indicano che non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio, tuttavia, l'albendazolo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti anziani con segni di disfunzione epatica (vedere Insufficienza epatica in questo paragrafo).
Poiché l'eliminazione renale di albendazolo e del suo principale metabolita, albendazolo sulfossido, è trascurabile, è improbabile che la clearance di questi composti sia alterata in tali pazienti. Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio, tuttavia, i pazienti con segni di insufficienza renale devono essere attentamente controllati.
Insufficienza epatica
Poiché albendazolo è rapidamente metabolizzato dal fegato nel suo principale metabolita farmacologicamente attivo, albendazolo sulfossido, ci si attende che l'insufficienza epatica abbia effetti significativi sulla farmacocinetica di albendazolo sulfossido. Pazienti con risultati della funzionalità epatica (transaminasi) anomali devono essere attentamente controllati prima di iniziare la terapia con albendazolo.
Infezioni elmintiche sistemiche
Ad oggi si dispone di un'esperienza limitata relativamente all'uso di albendazolo in bambini di età inferiore a sei anni; pertanto l'utilizzo in bambini di età inferiore a sei anni non è raccomandato.
I dosaggi dipendono dai parassiti coinvolti, dal peso del paziente e dalla gravità dell'infezione:
Echinococcosi cistica
Pazienti di peso superiore a 60 kg
1 compressa da 400 mg due volte al giorno per un totale di 28 giorni.
Pazienti di peso inferiore a 60 kg
Dose giornaliera totale: 15 mg/kg somministrata in due dosi uguali separate (dose massima 800 mg/die) per un totale di 28 giorni.
Questo ciclo di trattamento della durata di 28 giorni può essere ripetuto, dopo un periodo di 14 giorni senza alcun trattamento, per un totale di tre cicli.
Echinococcosi alveolare
Pazienti di peso superiore a 60 kg
1 compressa da 400 mg due volte al giorno per cicli di 28 giorni, con un intervallo di 14 giorni senza trattamento tra un ciclo e l'altro.
Pazienti di peso inferiore a 60 kg
Dose giornaliera totale: 15 mg/kg somministrata in due dosi uguali separate (dose massima 800 mg/die) per cicli di 28 giorni, con un intervallo di 14 giorni senza trattamento tra un ciclo e l'altro.
Potrebbe essere necessario prolungare il trattamento per mesi o anni. Il trattamento continuo con lo stesso dosaggio è stato effettuato per periodi fino a 20 mesi.
Anziani
L'esperienza in pazienti di età pari o superiore a 65 anni è limitata. Casi segnalati indicano che non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio, tuttavia, l'albendazolo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti anziani con segni di disfunzione epatica (vedere Insufficienza epatica in questo paragrafo).
Insufficienza renale
Poiché l'eliminazione renale di albendazolo e del suo principale metabolita, albendazolo sulfossido, è trascurabile, è improbabile che la clearance di questi composti sia alterata in tali pazienti. Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio, tuttavia, i pazienti con segni di insufficienza renale devono essere attentamente controllati.
Insufficienza epatica
Poiché albendazolo è rapidamente metabolizzato dal fegato nel suo principale metabolita farmacologicamente attivo, albendazolo sulfossido, ci si attende che l'insufficienza epatica abbia effetti significativi sulla farmacocinetica di albendazolo sulfossido. Pazienti con risultati della funzionalità epatica (transaminasi) anomali devono essere attentamente controllati prima di iniziare la terapia con albendazolo e la terapia deve essere interrotta se gli enzimi epatici aumentano in modo significativo o la conta ematica completa si riduce ad un livello clinicamente significativo (vedere Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso e Effetti indesiderati).
Modo di somministrazione
Le compresse possono essere inghiottite, masticate o spezzate e mescolate al cibo. Alcune persone, in particolare i bambini più piccoli, possono incontrare difficoltà ad inghiottire le compresse intere e devono essere incoraggiate a masticare le compresse con un po' d'acqua, oppure in alternativa le compresse possono essere frantumate.
Infezioni intestinali
Non è richiesta alcuna particolare precauzione, come osservare digiuno o assumere purganti.
Infezioni sistemiche
ZENTEL deve essere assunto ai pasti.
Echinococcosi cistica
- Cisti multiple ed inoperabili
Per il trattamento di cisti epatiche, polmonari e peritoneali, si può somministrare fino a 3 cicli da 28 giorni di ZENTEL. Per localizzazioni quali le ossa ed il cervello, può risultare necessario un trattamento più lungo.
- Trattamento pre-operatorio
Prima dell'intervento chirurgico, quando possibile, si devono somministrare due cicli da 28 giorni. Quando l'intervento chirurgico deve essere effettuato prima del completamento dei due cicli, ZENTEL deve comunque essere somministrato il più a lungo possibile prima dell'intervento.
- Trattamento post-operatorio
Quando è stato somministrato soltanto un breve ciclo pre-operatorio (meno di 14 giorni) ed in casi in cui è necessario l'intervento chirurgico d'emergenza, ZENTEL deve essere somministrato dopo l'operazione per due cicli da 28 giorni con un intervallo di 14 giorni senza trattamento. Inoltre quando, dopo il trattamento pre-operatorio, le cisti risultano vitali o quando si è verificato versamento, si deve somministrare un trattamento completo composto da 2 cicli di 28 giorni.
- Trattamento dopo drenaggio percutaneo di ciste
Trattare come sopra indicato per il caso post-operatorio.
Echinococcosi alveolare
Normalmente si consiglia un trattamento con cicli da 28 giorni come per l'echinococcosi cistica. Potrebbe essere necessario continuare per mesi o anche anni. I dati più recenti di controllo a distanza nel tempo suggeriscono che i tempi di sopravvivenza sono sostanzialmente migliorati a seguito di trattamento prolungato.
È stato dimostrato che il trattamento continuativo, in un numero limitato di pazienti, conduce ad una apparente guarigione.
SovradosaggioCosa fare se avete preso una dose eccessiva di Zentel
In caso di assunzione accidentale di una dose eccessiva di ZENTEL avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.
In caso di sovradosaggio si deve ricorrere al trattamento sintomatico (lavanda gastrica).
Trattamenti aggiuntivi devono essere indicati clinicamente o raccomandati da un centro nazionale antiveleni, dove disponibile.
SE SI HA QUALSIASI DUBBIO SULL'USO DI ZENTEL, RIVOLGERSI AL MEDICO O AL FARMACISTA.
Effetti IndesideratiQuali sono gli effetti collaterali di Zentel
Sono stati utilizzati dati provenienti da studi clinici ampi per determinare la frequenza, da molto comune a raro, degli effetti indesiderati. Le frequenze stabilite per tutti gli altri effetti indesiderati (ovvero quelle che si manifestavano <1/1000) sono state definite principalmente utilizzando dati post-marketing e si riferiscono alla frequenza dei casi riportati piuttosto che alla frequenza reale.
La seguente convenzione è stata utilizzata per la classificazione della frequenza:
- Molto comune ≥1/10
- Comune ≥1/100 e <1/10
- Non comune ≥1/1000 e <1/100
- Raro ≥1/10000 e <1/1000
- Molto raro <1/10000
Utilizzo nelle infezioni intestinali (durata del trattamento più breve e a dosi più basse)
Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni di ipersensibilità, incluso rash, prurito ed orticaria
Non comune: mal di testa e vertigini
Patologie gastrointestinali
Non comune: sintomi relativi al tratto gastrointestinale superiore (per esempio dolore epigastrico o addominale, nausea, vomito) e diarrea
Patologie epatobiliari
Raro: incremento degli enzimi epatici
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson
Utilizzo nelle infezioni sistemiche elmintiche (durata del trattamento più lunga e a dosi più alte)
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune: leucopenia
Molto raro: pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi
I pazienti con malattie epatiche, compresa l'echinococcosi epatica, si dimostrano essere più suscettibili alla soppressione midollare (vedere Dose, modo e tempo di somministrazione e Precauzioni per l'uso).
Disturbi del sistema immunitario
Non comune: reazioni di ipersensibilità, incluso rash, prurito ed orticaria
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: mal di testa
Comune: vertigini
Patologie gastrointestinali
Comune: disturbi gastrointestinali (dolore addominale, nausea, vomito)
Disturbi gastrointestinali sono stati associati ad albendazolo nel caso di trattamento di pazienti con echinococcosi.
Patologie epatobiliari
Molto comune: incremento, da lieve a moderato, degli enzimi epatici
Non comune: epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: alopecia reversibile (assottigliamento e moderata perdita dei capelli)
Molto raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: febbre
Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.
Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se si nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informare il medico o il farmacista.
Scadenza e Conservazione
Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.
Precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Altre informazioni
COMPOSIZIONE
Una compressa contiene
- Principio attivo: albendazolo 400 mg
- Eccipienti: lattosio, amido di mais, croscarmellosa sodica, cellulosa microcristallina, povidone, aroma vaniglia, aroma arancio, magnesio stearato, aroma frutto della passione, sodio laurilsolfato, saccarina sodica, lacca giallo tramonto (E110)
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Compresse. Astuccio di 3 compresse da 400 mg.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -
ZENTEL 400 mg - Compresse
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA -
Una compressa contiene:
Principio attivo: albendazolo 400 mg
Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1
03.0 FORMA FARMACEUTICA -
Compresse.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE -
04.1 Indicazioni terapeutiche -
Infezioni intestinali
ZENTEL è un antielmintico ad ampio spettro efficace nel trattamento delle seguenti parassitosi intestinali, singole o miste:
• Enterobiasi
• Ancilostomiasi
• Necatoriasi
• Tricuriasi
• Strongiloidiasi
• Teniasi
• Hymenolepiasi
• Opistorchiasi
• Clonorchiasi
• Giardiasi nei bambini
Il riscontro di una infestazione parassitaria in un membro di una famiglia o di una comunità può far sospettare una analoga ma latente infestazione negli altri membri; in tali condizioni può essere indicato un trattamento di tutti i membri del gruppo.
Infezioni sistemiche
ZENTEL è indicato per il trattamento della seguente infezione elmintica sistemica: Echinococcosi.
ZENTEL mostra la maggiore efficacia nel trattamento di cisti epatiche, polmonari e peritoneali.
L'esperienza su cisti alle ossa, al cuore ed al sistema nervoso centrale è limitata.
- Echinococcosi cistica (causata da Echinococcus granulosus)
ZENTEL è utilizzato nei pazienti affetti da echinococcosi cistica nelle seguenti condizioni:
1 - quando l'intervento chirurgico non è possibile
2 - prima dell'intervento chirurgico
3 - dopo l'intervento se il trattamento pre-operatorio è stato troppo breve, se c'è stato versamento o se è stato trovato materiale vitale durante l'intervento
4 - a seguito di drenaggio percutaneo di cisti per motivi diagnostici o terapeutici
- Echinococcosi alveolare (causata da Echinococcus multilocularis)
ZENTEL è utilizzato nei pazienti con echinococcosi alveolare nelle seguenti condizioni:
1 - per le malattie non operabili, in particolare nei casi di metastasi locale o a distanza
2 - a seguito di chirurgia palliativa
3 - a seguito di chirurgia radicale o trapianto del fegato.
04.2 Posologia e modo di somministrazione -
Infezioni intestinali
Adulti e bambini al di sopra dei 2 anni
Di norma, una dose di 1 compressa di ZENTEL 400 mg.
In caso di infestazioni sostenute da Strongyloides stercoralis, Taenia spp. o Hymenolepis nana, tale trattamento dovrà essere ripetuto per tre giorni consecutivi. In caso di provata infestazione da Hymenolepis nana, si raccomanda di ripetere il trattamento dopo 10-21 giorni.
Nel caso di infestazioni miste comprendenti Opistorchis viverrini e Chlonorchis sinensis la dose di ZENTEL consigliata è di 400 mg (1 compressa) due volte al dì per tre giorni consecutivi.
Se il paziente dovesse risultare ancora infestato tre settimane dopo la somministrazione, è consigliabile un secondo ciclo di terapia.
Nel caso di Giardiasi (solo nei bambini tra 2 e 12 anni d'età) somministrare una dose singola da 400 mg al giorno per 5 giorni.
Bambini di età compresa tra 1 e 2 anni
Gli studi clinici hanno documentato l'efficacia di 200 mg nel trattamento delle parassitosi intestinali sostenute da Ascaris lumbricoides, Ancylostoma duodenale, Trichuris trichiura, Necator americanus, Hymenolepis nana, Taenia saginata; in caso di strongiloidosi la somministrazione deve essere ripetuta per tre giorni consecutivi.
Infezioni elmintiche sistemiche
Ad oggi si dispone di un'esperienza limitata relativamente all'uso di albendazolo in bambini di età inferiore a sei anni; pertanto l'utilizzo in bambini di età inferiore a sei anni non è raccomandato. I dosaggi dipendono dai parassiti coinvolti, dal peso del paziente e dalla gravità dell'infezione:
Echinococcosi cistica
Pazienti di peso superiore a 60 kg: 1 compressa da 400 mg due volte al giorno per un totale di 28 giorni.
Pazienti di peso inferiore a 60 kg: dose giornaliera totale: 15 mg/kg somministrata in due dosi uguali separate (dose massima 800 mg/die) per un totale di 28 giorni.
Questo ciclo di trattamento della durata di 28 giorni può essere ripetuto, dopo un periodo di 14 giorni senza alcun trattamento, per un totale di tre cicli.
Echinococcosi alveolare
Pazienti di peso superiore a 60 kg: 1 compressa da 400 mg due volte al giorno per cicli di 28 giorni, con un intervallo di 14 giorni senza trattamento tra un ciclo e l'altro.
Pazienti di peso inferiore a 60 kg: dose giornaliera totale: 15 mg/kg somministrata in due dosi uguali separate (dose massima 800 mg/die) per cicli di 28 giorni, con un intervallo di 14 giorni senza trattamento tra un ciclo e l'altro.
Potrebbe essere necessario prolungare il trattamento per mesi o anni. Il trattamento continuo con lo stesso dosaggio è stato effettuato per periodi fino a 20 mesi.
Modalità d'uso
Le compresse possono essere inghiottite, masticate o spezzate e mescolate al cibo.
Infezioni intestinali
Non è richiesta alcuna particolare precauzione, come osservare digiuno o assumere purganti.
Infezioni sistemiche
ZENTEL deve essere assunto ai pasti.
Echinococcosi cistica
1 - Cisti multiple ed inoperabili
Per il trattamento di cisti epatiche, polmonari e peritoneali, si può somministrare fino a 3 cicli da 28 giorni di ZENTEL. Per localizzazioni quali le ossa ed il cervello, può risultare necessario un trattamento più lungo.
2 - Trattamento pre-operatorio
Prima dell'intervento chirurgico, quando possibile, si devono somministrare due cicli da 28 giorni.
Quando l'intervento chirurgico deve essere effettuato prima del completamento dei due cicli, ZENTEL deve comunque essere somministrato il più a lungo possibile prima dell'intervento.
3 - Trattamento post-operatorio
Quando è stato somministrato soltanto un breve ciclo pre-operatorio (meno di 14 giorni) ed in casi in cui è necessario l'intervento chirurgico d'emergenza, ZENTEL deve essere somministrato dopo l'operazione per due cicli da 28 giorni con un intervallo di 14 giorni senza trattamento.
Inoltre quando, dopo il trattamento pre-operatorio, le cisti risultano vitali o quando si è verificato versamento, si deve somministrare un trattamento completo composto da 2 cicli di 28 giorni.
3 - Trattamento dopo drenaggio percutaneo di ciste
Trattare come sopra indicato per il caso post-operatorio.
Echinococcosi alveolare
Normalmente si consiglia un trattamento con cicli da 28 giorni come per l'echinococcosi cistica.
Potrebbe essere necessario continuare per mesi o anche anni. I dati più recenti di controllo a distanza nel tempo suggeriscono che i tempi di sopravvivenza sono sostanzialmente migliorati a seguito di trattamento prolungato.
È stato dimostrato che il trattamento continuativo, in un numero limitato di pazienti, conduce ad una apparente guarigione.
04.3 Controindicazioni -
Ipersensibilità nota al prodotto o ad uno dei suoi componenti.
ZENTEL non deve essere somministrato ai lattanti, alle donne in gravidanza accertata o presunta e durante l'allattamento.
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego -
Infezioni intestinali
Al fine di evitare la somministrazione di albendazolo durante la fase iniziale della gravidanza, le donne in età fertile devono iniziare la terapia entro e non oltre la prima settimana dall'inizio della mestruazione oppure dopo esito negativo del test di gravidanza.
Infezioni sistemiche
Albendazolo ha dimostrato di causare soppressione midollare (v. paragrafo 4.8 - effetti indesiderati) e pertanto, all'inizio di ciascun ciclo e ogni 2 settimane durante ogni ciclo da 28 giorni, si deve effettuare l'esame emocromocitometrico.
I pazienti con malattie epatiche, compresa l'echinococcosi epatica, si dimostrano più suscettibili alla soppressione midollare che porta a pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi e leucopenia e pertanto necessitano di un monitoraggio più attento della conta ematica. L'albendazolo deve essere sospeso se si verificano riduzioni clinicamente significative nella conta ematica (vedere Posologia e modo di somministrazione e Effetti indesiderati).
Altri effetti collaterali associati ai trattamenti prolungati sono: perdita dei capelli, alterazioni della funzionalità epatica e incrementi, da lievi a moderati, degli enzimi epatici: tali alterazioni enzimatiche si normalizzano alla sospensione del trattamento. Sono stati segnalati casi di epatite (vedere Effetti indesiderati). Prima dell'inizio di ciascun ciclo di trattamento ed almeno ogni due settimane durante il trattamento si devono effettuare test di funzionalità epatica. Se gli enzimi aumentano in modo significativo (più del doppio del limite superiore normale), la somministrazione di ZENTEL deve essere interrotta. Se gli enzimi epatici ritornano ai livelli normali, il trattamento con ZENTEL può essere ripristinato, ma le analisi di laboratorio devono essere effettuate con una maggiore frequenza durante la terapia ripetuta.
Al fine di evitare la somministrazione di ZENTEL durante la prima fase di gravidanza, le donne in età fertile devono:
- iniziare il trattamento soltanto dopo un test di gravidanza negativo. Tali esami devono essere ripetuti almeno una volta prima di iniziare il ciclo successivo.
- essere avvisate di adottare precauzioni efficaci contro il concepimento durante ed entro un mese dal completamento del trattamento con albendazolo per una infezione sistemica.
Le compresse contengono il colorante giallo tramonto (E110) che può causare reazioni allergiche.
TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione -
Cimetidina, praziquantel e desametasone aumentano i livelli plasmatici del metabolita di albendazolo responsabile dell'efficacia sistemica del prodotto.
04.6 Gravidanza ed allattamento -
ZENTEL non deve essere somministrato ai lattanti, a donne in gravidanza accertata o presunta (vedere Paragrafo 4.3 - Controindicazioni e Paragrafo 4.4 - Avvertenze speciali e precauzioni per l'uso) e durante l'allattamento.
Non sono disponibili dati adeguati, nell'uomo e nell'animale, relativi all'utilizzo durante l'allattamento.
04.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchinari -
Non si sono osservati effetti sulla capacità di guidare o sull'uso di macchine.
04.8 Effetti indesiderati -
Sono stati utilizzati dati provenienti da studi clinici ampi per determinare la frequenza, da molto comune a raro, degli effetti indesiderati. Le frequenze stabilite per tutti gli altri effetti indesiderati (ovvero quelle che si manifestavano
La seguente convenzione è stata utilizzata per la classificazione della frequenza:
Molto comune ≥1/10
Comune ≥1/100 e
Non comune ≥1/1000 e
Raro ≥1/10000 e
Molto raro
Utilizzo nelle infezioni intestinali (durata del trattamento più breve e a dosi più basse)
Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni di ipersensibilità, incluso rash, prurito ed orticaria
Patologie del sistema nervoso
Non comune mal di testa e vertigini
Patologie gastrointestinali
Non comune sintomi relativi al tratto gastrointestinale superiore (per esempio dolore epigastrico o addominale, nausea, vomito) e diarrea
Patologie epatobiliari
Raro incremento degli enzimi epatici
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto raro eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson
Utilizzo nelle infezioni sistemiche elmintiche (durata del trattamento più lunga e a dosi più alte)
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune leucopenia
Molto raro pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi
I pazienti con malattie epatiche, compresa l'echinococcosi epatica, si dimostrano essere più suscettibili alla soppressione midollare (vedere Posologia e modo di somministrazione e Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
Disturbi del sistema immunitario
Non comune: reazioni di ipersensibilità, incluso rash, prurito ed orticaria
Patologie del sistema nervoso
Molto comune mal di testa
Comune vertigini
Patologie gastrointestinali
Comune disturbi gastrointestinali (dolore addominale, nausea, vomito)
Disturbi gastrointestinali sono stati associati ad albendazolo nel caso di trattamento di pazienti con echinococcosi.
Patologie epatobiliari
Molto comune incremento, da lieve a moderato, degli enzimi epatici
Non comune epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune alopecia reversibile (assottigliamento e moderata perdita dei capelli)
Molto raro eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune febbre
04.9 Sovradosaggio -
In caso di sovradosaggio si deve ricorrere al trattamento sintomatico (lavanda gastrica) ed alle misure generali di supporto.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE -
05.1 Proprieta' farmacodinamiche -
Categoria farmacoterapeutica: Antielmintici - derivati benzimidazolici
Codice ATC: P02CA03
Meccanismo d'azione
Albendazolo è un carbamato benzimidazolico ad ampio spettro di attività antielmintica ed antiprotozoaria nei confronti di parassiti intestinali e tissutali. È provvisto di attività larvicida, ovicida e vermicida, ed esercita l'effetto antielmintico mediante inibizione della polimerizzazione della tubulina. Questo provoca alterazioni del metabolismo elmintico, inclusa deplezione di energia, che immobilizzano e quindi uccidono gli elminti sensibili.
Effetti farmacodinamici
Infezioni intestinali
Albendazolo è particolarmente efficace nelle infezioni intestinali causate dai seguenti elminti:
Nematodi: Enterobius vermicularis, Ascaris lumbricoides, Ancylostoma duodenale, Necator americanus, Trichuris trichiura, Strongyloides stercolaris e Cutaneous Larva Migrans. Cestodi: Hymenolepis nana, Taenia spp.
Trematodi: Opistorchis viverrini, Chlonorchis sinensis.
Albendazolo si è dimostrato attivo anche nei confronti dei seguenti protozoi intestinali: Giardia lamblia (intestinalis o duodenalis).
Infezioni sistemiche
ZENTEL è efficace nel trattamento di infezioni da parassiti tissutali, incluse l'echinococcosi cistica e l'echinococcosi alveolare, causate rispettivamente da infestazione di Echinococcus granulosus ed Echinococcus multilocularis.
Negli studi clinici ZENTEL è risultato in grado di eliminare cisti o di ridurne significativamente la dimensione, per percentuali fino all'80% del totale dei pazienti trattati che presentavano cisti da E. granulosus.
Dopo il trattamento con ZENTEL, laddove le cisti sono state analizzate per la vitalità, il 90% è risultato non vitale, in laboratorio o negli studi negli animali, paragonato al 10% soltanto, per le cisti non trattate.
Nel trattamento delle cisti dovute a E. multilocularis, una minoranza dei pazienti è stata considerata guarita, mentre la maggioranza ha avuto un miglioramento o una stabilizzazione della malattia grazie alla terapia con ZENTEL.
05.2 Proprieta' farmacocinetiche -
Assorbimento
Albendazolo è scarsamente assorbito nell'uomo (somministrazione orale.
L'effetto farmacologico sistemico di albendazolo viene aumentato se la dose è somministrata con un pasto grasso, che aumenta l'assorbimento di circa 5 volte.
Distribuzione
A seguito di somministrazione orale di una dose singola di 400 mg di albendazolo, il metabolita farmacologicamente attivo, albendazolo sulfossido, ha raggiunto concentrazioni plasmatiche da 1.6 a 6.0 mcmol/litro, quando il prodotto è stato dato con la prima colazione.
Metabolismo
Albendazolo subisce rapidamente ampio metabolismo di primo passaggio a livello epatico e generalmente non è dosabile nel plasma.
Il metabolita principale è albendazolo sulfossido, ritenuto il componente farmacologicamente attivo nelle infezioni tissutali sistemiche.
Eliminazione
L'emivita di albendazolo sulfossido è di 8 ore e mezzo.
Albendazolo sulfossido ed i suoi metaboliti sono eliminati soprattutto per via biliare; solo una piccola quota tramite le urine.
L'eliminazione dalle cisti avviene nel corso di più settimane, dopo trattamento con dosi elevate per periodi prolungati.
05.3 Dati preclinici di sicurezza -
Albendazolo è risultato teratogeno ed embriotossico nel ratto e nel coniglio. Non è risultato né mutageno nè genotossico.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE -
06.1 Eccipienti -
Lattosio, amido di mais, croscarmellosa sodica, cellulosa microcristallina, povidone, aroma vaniglia, aroma arancio, magnesio stearato, aroma frutto della passione, sodio laurilsolfato, saccarina sodica, lacca giallo tramonto (E110)
06.2 Incompatibilita' -
Non pertinente.
06.3 Periodo di validita' -
5 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione -
Nessuna precauzione particolare.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione -
Blister alluminio /PVdC/PVC; confezione da 3 compresse da 400 mg.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione -
Vedi Paragrafo 4.2.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
Laboratoire GlaxoSmithKline - 100, Route de Versailles - Marly-le-Roi Cedex (Francia)
Rappresentante legale e di vendita: GlaxoSmithKline S.p.A. - Via A. Fleming, 2 - Verona
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
ZENTEL 400 mg compresse - 3 compresse - A.I.C. n. 027096041
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE -
01.12.89 / 01.06.05
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO -
Giugno 2008