
Principi attivi: Dutasteride
Avodart 0,5 mg capsule molli
IndicazioniPerché si usa Avodart? A cosa serve?
Avodart viene impiegato per trattare i soggetti di sesso maschile con prostata ingrossata (iperplasia prostatica benigna) - un aumento di tipo non maligno del volume della prostata, dovuto ad una produzione eccessiva di un ormone chiamato diidrotestosterone.
Il principio attivo è la dutasteride. Essa appartiene ad una classe di farmaci chiamati inibitori della 5-alfa reduttasi.
Se la prostata aumenta di volume, può portare a problemi urinari come la difficoltà nel passaggio dell'urina e la necessità di urinare frequentemente. Questo può anche comportare che il flusso dell'urina diventi più lento e meno forte. Se non trattata, c'è il rischio che il flusso di urina venga completamente bloccato (ritenzione urinaria acuta). Ciò richiede un trattamento medico immediato. In alcuni casi è necessario ricorrere alla chirurgia per rimuovere o ridurre il volume della prostata. Avodart riduce la produzione di diidrotestosterone e ciò favorisce la diminuzione del volume prostatico e allevia i sintomi. Ciò riduce il rischio della ritenzione urinaria acuta e la necessità di intervento chirurgico.
Avodart può essere impiegato con un altro medicinale chiamato tamsulosina (usato nel trattamento dei sintomi dell'aumento della prostata).
ControindicazioniQuando non dev'essere usato Avodart
Non prenda Avodart
- se è allergico (ipersensibile) alla dutasteride, ad altri inibitori della 5-alfa reduttasi, alla soia, alle arachidi o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti di Avodart.
- se ha una malattia epatica grave.
Informi il medico se pensa che uno dei casi sopraelencati la riguardi.
Questo medicinale è indicato solamente per gli uomini. Non deve essere preso da donne, da bambini o da adolescenti.
Precauzioni per l'usoCosa serve sapere prima di prendere Avodart
Faccia particolare attenzione con Avodart
- In alcuni studi clinici più pazienti che assumevano dutasteride e un altro medicinale chiamato alfa bloccante come la tamsulosina, sono andati incontro ad insufficienza cardiaca rispetto ai pazienti trattati solo con dutasteride o solo con un alfa bloccante. L'insufficienza cardiaca significa che il cuore non pompa il sangue così bene come dovrebbe.
- Si accerti che il medico sia informato dei suoi problemi al fegato. Se lei ha avuto una qualsiasi malattia del fegato possono essere necessari ulteriori controlli mentre sta assumendo Avodart.
- Donne, bambini e adolescenti devono evitare il contatto con capsule di Avodart non integre, perché il principio attivo viene assorbito attraverso la pelle. In caso di contatto con la pelle, lavare immediatamente l'area interessata con acqua e sapone.
- Usi il profilattico durante il rapporto sessuale. La dutasteride è stata trovata nel liquido seminale di uomini in cura con Avodart. Se la sua partner è o potrebbe essere incinta, deve evitare di esporla al suo liquido seminale in quanto la dutasteride può compromettere il normale sviluppo di un bambino maschio. È stato dimostrato che la dutasteride riduce la conta spermatica, il volume del seme e la motilità spermatica. Questo può diminuire la sua fertilità.
- Avodart influenza l'esame del PSA (antigene specifico prostatico), che viene impiegato in alcuni casi per rivelare la presenza di cancro alla prostata. Il medico dovrebbe essere a conoscenza di questo effetto e può ancora prescriverle l'esame per scoprire se lei ha un cancro alla prostata. Se deve sottoporsi all'esame del PSA, informi il medico che sta prendendo Avodart. Gli uomini che assumono Avodart devono eseguire l'esame del PSA regolarmente.
- In uno studio clinico condotto su uomini ad aumentato rischio di cancro alla prostata, gli uomini che assumevano Avodart hanno avuto più frequentemente una forma grave di cancro alla prostata rispetto agli uomini che non assumevano Avodart. L'effetto di Avodart su questa forma grave di cancro alla prostata non è chiaro.
- Avodart può causare ingrossamento e dolenzia della mammella. Se ciò diviene preoccupante, o se nota la presenza di noduli della mammella o secrezione del capezzolo, deve parlare con il medico di questi cambiamenti poiché essi potrebbero essere segni di una condizione grave, come il cancro della mammella.
Chieda consiglio al medico o al farmacista se ha domande sull'assunzione di Avodart
InterazioniQuali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Avodart
Informi il medico se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica. Alcuni medicinali possono interagire con Avodart e possono aumentare la possibilità di avere effetti collaterali. Questi medicinali comprendono:
- verapamil o diltiazem (per l'ipertensione)
- ritonavir o indinavir (per l'HIV)
- itraconazolo o chetoconazolo (per le infezioni fungine)
- nefazodone (un antidepressivo)
- alfa bloccanti (per l'aumento della prostata o l'ipertensione).
Informi il medico se sta prendendo uno qualsiasi di questi medicinali. È possibile che la dose che prende di Avodart debba essere ridotta.
Assunzione di Avodart con cibi e bevande
Avodart può essere assunto con o senza cibo.
AvvertenzeÈ importante sapere che:
Le donne che sono in gravidanza o che potrebbero esserlo non devono maneggiare capsule non integre. La dutasteride è assorbita attraverso la pelle e può interferire con il normale sviluppo di un bambino maschio. Questo è particolarmente rischioso nelle prime 16 settimane di gravidanza.
Usi il profilattico durante il rapporto sessuale. La dutasteride è stata ritrovata nel liquido seminale degli uomini che assumevano Avodart. Se la sua partner è in gravidanza o potrebbe esserlo, deve evitare che venga a contatto con il suo liquido seminale. Avodart ha mostrato di ridurre la conta spermatica, il volume del liquido seminale e il movimento degli spermatozoi. Pertanto la fertilità maschile può diminuire.
Chieda consiglio al medico se una donna in gravidanza è venuta in contatto con la dutasteride.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
È improbabile che Avodart abbia effetti sulla capacità di guidare o di usare macchinari.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Avodart
Questo medicinale contiene lecitina di soia che potrebbe contenere olio di soia. Se è allergico alle arachidi o alla soia, non usi questo medicinale.
Dose, Modo e Tempo di SomministrazioneCome usare Avodart: Posologia
Prenda sempre Avodart seguendo esattamente le istruzioni del medico. Se non lo assume regolarmente il controllo dei livelli del PSA potrebbe essere influenzato. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.
Quanto Avodart prendere
- La dose abituale è di una capsula (0,5 mg) da assumere una volta al giorno. Ingoi le capsule intere con dell'acqua. Non masticare o aprire le capsule. Il contatto con il contenuto delle capsule può irritare la bocca o la gola.
- Il trattamento con Avodart è a lungo termine. Alcuni soggetti notano un precoce miglioramento dei sintomi. Tuttavia, altri possono aver bisogno di prendere Avodart per 6 mesi o più prima che cominci a fare effetto. Continui a prendere Avodart per tutto il tempo che le dice il medico.
SovradosaggioCosa fare se avete preso una dose eccessiva di Avodart
Se prende più Avodart di quanto deve
Se assume più capsule di Avodart di quanto prescritto, contatti il medico o il farmacista per un consiglio.
Se dimentica di prendere Avodart
Se dimentica di assumerne una dose, non prenda delle capsule in più. Assuma la dose successiva come di consueto.
Se interrompe il trattamento con Avodart
Non interrompa l'assunzione di Avodart senza prima consultare il medico. Ci possono volere 6 mesi o più prima che lei noti un miglioramento.
- Se ha ulteriori domande sull'uso di questo medicinale, chieda al medico o al farmacista.
Effetti IndesideratiQuali sono gli effetti collaterali di Avodart
Come tutti i medicinali, Avodart può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
- Reazione allergica molto rara I segni di reazioni allergiche possono includere:
- eruzione cutanea (che può dare prurito)
- orticaria
- gonfiore delle palpebre, del viso, delle labbra, delle braccia o delle gambe.
Contatti immediatamente il medico se presenta uno qualsiasi di questi sintomi e smetta di assumere Avodart.
Effetti indesiderati comuni
Questi possono interessare fino a 1 paziente su 10 trattati con Avodart:
- impotenza (incapacità di raggiungere o mantenere un'erezione)
- diminuzione del desiderio sessuale (libido)
- difficoltà di eiaculazione
- ingrossamento o indolenzimento mammario (ginecomastia)
- vertigini con l'assunzione di tamsulosina.
Effetti indesiderati non comuni
Questi possono interessare fino a 1 paziente su 100 trattati con Avodart:
- perdita dei peli (generalmente dal corpo) o crescita dei peli.
Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati peggiora, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informi il medico o il farmacista.
Scadenza e Conservazione
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Non conservare Avodart a temperatura superiore ai 30°C.
Non usi Avodart dopo la data di scadenza che è riportata sulla scatola o sul foglio di alluminio dei blister.
La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno del mese.
Se ha delle capsule di Avodart inutilizzate non le getti nell'acqua di scarico o nei rifiuti domestici. Le restituisca al famacista che disporrà come eliminarle. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
ALTRE INFORMAZIONI
Cosa contiene Avodart
Il principio attivo è la dutasteride.
Ogni capsula molle contiene 0,5 mg di dutasteride.
Gli eccipienti sono:
- nucleo della capsula: mono e digliceridi dell'acido caprilico/caprico e butilidrossitoluene (E321).
- rivestimento della capsula: gelatina, glicerolo, titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172), trigliceridi (a catena media), lecitina.
Descrizione dell'aspetto di Avodart e contenuto della confezione
Avodart capsule molli sono capsule di gelatina molle, opache, di colore giallo, oblunghe, con impresso GX CE2.
Esse sono disponibili in confezioni da 10, 30, 50, 60 e 90 capsule.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni capsula contiene 0,5 mg di dutasteride.
Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Capsula molle.
Le capsule di gelatina molle sono opache, di colore giallo, oblunghe, con impresso GX CE2.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Trattamento dei sintomi da moderati a gravi dell'iperplasia prostatica benigna (IPB).
Riduzione del rischio di ritenzione urinaria acuta e dell'intervento chirurgico in pazienti con sintomi da moderati a gravi dell'iperplasia prostatica benigna.
Per informazioni sugli effetti del trattamento e sulle popolazioni analizzate durante gli studi clinici vedere paragrafo 5.1.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Avodart può essere somministrato da solo o in combinazione con l'alfa bloccante tamsulosina (0,4 mg) (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1).
Adulti (inclusi gli anziani)
Il dosaggio raccomandato di Avodart è una capsula (0,5 mg) al giorno per via orale. Le capsule devono essere deglutite intere e non devono essere masticate o aperte poiché il contatto con il contenuto della capsula può provocare un'irritazione della mucosa orofaringea. Le capsule possono essere assunte con o senza cibo. Sebbene sia possibile osservare un precoce miglioramento, possono essere richiesti fino a 6 mesi prima di ottenere una risposta al trattamento. Non è richiesto aggiustamento della dose negli anziani.
L'effetto dell'insufficienza renale sulla farmacocinetica della dutasteride non è stato studiato. Non è previsto aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 5.2).
L'effetto dell'insufficienza epatica sulla farmacocinetica della dutasteride non è stato studiato pertanto si deve usare attenzione in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4 eparagrafo 5.2). L'uso della dutasteride è controindicato in pazienti con grave insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3).
04.3 Controindicazioni
Avodart è controindicato in:
- donne, bambini ed adolescenti (vedere paragrafo 4.6)
- pazienti con ipersensibilità alla dutasteride, ad altri inibitori della 5-alfa reduttasi, alla soia, alle arachidi o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti
- pazienti con grave insufficienza epatica.
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego
La terapia di combinazione deve essere prescritta dopo un'attenta considerazione del rischio beneficio a causa del potenziale aumento del rischio di eventi avversi (inclusa l'insufficienza cardiaca) e dopo la considerazione di opzioni terapeutiche alternative incluse le monoterapie (vedere paragrafo 4.2).
Insufficienza cardiaca
In due studi clinici di 4 anni, l'incidenza di insufficienza cardiaca (un termine composito degli eventi segnalati, principalmente insufficienza cardiaca e insufficienza cardiaca congestizia) è stata superiore tra i soggetti trattati con la combinazione di Avodart e un alfa bloccante soprattutto tamsulosina, rispetto a quella riscontrata tra i soggetti non trattati con l'associazione. In questi due studi l'incidenza di insufficienza cardiaca è stata bassa (≤1%) e variabile tra gli studi (vedere paragrafo 5.1).
Effetti sull'antigene specifico prostatico (PSA) e la rilevazione del cancro alla prostata
Nei pazienti deve essere eseguita un'esplorazione rettale come pure altre valutazioni per il cancro alla prostata prima di iniziare il trattamento con Avodart e in seguito periodicamente.
La concentrazione sierica dell'antigene specifico prostatico (PSA) è un importante componente per rilevare la presenza di un cancro alla prostata. Avodart determina una diminuzione della concentrazione media dei livelli sierici di PSA di circa il 50% dopo 6 mesi di trattamento.
I pazienti in trattamento con Avodart devono avere una nuova valutazione del PSA basale stabilita dopo 6 mesi di trattamento con Avodart. In seguito si raccomanda di controllare i valori di PSA regolarmente. Qualsiasi aumento confermato rispetto al livello più basso di PSA durante il trattamento con Avodart può segnalare la presenza di cancro alla prostata (in particolare cancro di grado elevato) o la mancata compliance alla terapia con Avodart e deve essere attentamente valutato, anche se tali valori sono ancora all'interno dell'intervallo normale per gli uomini che non assumono un inibitore della 5α reduttasi (vedere paragrafo 5.1). Nell'interpretazione di un valore di PSA per un paziente che assume Avodart, devono essere valutati per il confronto i valori di PSA precedenti.
Il trattamento con Avodart non interferisce con l'uso del PSA come strumento per supportare la diagnosi di un cancro alla prostata dopo che un nuovo valore basale è stato stabilito (vedere paragrafo 5.1).
I livelli sierici totali di PSA tornano al valore di base entro sei mesi dall'interruzione del trattamento. Il rapporto tra frazione libera e PSA totale rimane costante anche sotto l'effetto di Avodart. Se il medico sceglie di usare la percentuale libera di PSA per diagnosticare il cancro alla prostata in uomini trattati con Avodart, non è necessario nessun aggiustamento dei valori.
Cancro alla prostata e tumori di grado elevato
I risultati di uno studio clinico (lo studio REDUCE) in uomini ad elevato rischio di cancro alla prostata ha rivelato un'incidenza maggiore di cancro alla prostata con punteggio Gleason 8-10 negli uomini trattati con dutasteride rispetto a quelli trattati con placebo. La relazione tra dutasteride e cancro alla prostata di grado elevato non è chiara. Gli uomini che assumono Avodart devono essere regolarmente valutati per il rischio di cancro alla prostata, compreso l'esame del PSA (vedere paragrafo 5.1).
Capsule non integre
La dutasteride viene assorbita attraverso la pelle, pertanto donne, bambini ed adolescenti devono evitare il contatto con capsule non integre (vedere paragrafo 4.6). In caso di contatto con capsule non integre, l'area interessata deve essere immediatamente lavata con acqua e sapone.
Compromissione epatica
La dutasteride non è stata studiata in pazienti con malattie epatiche. Si deve prestare attenzione nella somministrazione di dutasteride a pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.2, paragrafo 4.3 e paragrafo 5.2).
Neoplasia alla mammella
È stato segnalato cancro alla mammella negli uomini trattati con dutasteride negli studi clinici (vedere paragrafo 5.1) e durante il periodo successivo alla commercializzazione. I medici devono istruire i loro pazienti a segnalare tempestivamente qualsiasi variazione del tessuto della mammella come noduli o secrezione del capezzolo. Attualmente non è chiaro se vi sia una relazione causale tra l'insorgenza del cancro della mammella maschile e l'impiego a lungo termine di dutasteride.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Vedere paragrafo 4.4 per informazioni sulla diminuzione dei livelli sierici di PSA durante il trattamento con dutasteride e per indicazioni per rilevare la presenza di un cancro alla prostata.
Effetti degli altri farmaci sulla farmacocinetica della dutasteride
Uso concomitante di inibitori del CYP3A4 e/o inibitori della glicoproteina P
La dutasteride è eliminata principalmente tramite metabolismo. Studi in vitro indicano che questo metabolismo è catalizzato da CYP3A4 e CYP3A5. Non sono stati effettuati studi formali di interazione con potenti inibitori del CYP3A4. Tuttavia, nel corso di uno studio di farmacocinetica, in un piccolo numero di pazienti trattati contemporaneamente con verapamil o diltiazem (moderati inibitori del CYP3A4 ed inibitori della glicoproteina P) le concentrazioni sieriche di dutasteride risultavano mediamente aumentate da 1,6 a 1,8 volte in confronto agli altri pazienti.
L'associazione a lungo termine della dutasteride con farmaci che sono potenti inibitori dell'enzima CYP3A4 (es. ritonavir, indinavir, nefazodone, itraconazolo, chetoconazolo somministrati oralmente) può aumentare le concentrazioni sieriche di dutasteride. Non è probabile che si verifichi una ulteriore inibizione della 5-alfa reduttasi in seguito all'aumentata esposizione a dutasteride. Tuttavia una riduzione nella frequenza di dosaggio della dutasteride può essere presa in considerazione se si osservano effetti collaterali. Si deve considerare che in caso di inibizione enzimatica, la lunga emivita può essere ulteriormente prolungata e possono essere necessari più di 6 mesi di terapia concomitante prima di raggiungere un nuovo stato stazionario.
La farmacocinetica della dutasteride non è influenzata dalla somministrazione di 12 g di colestiramina un'ora dopo della somministrazione di una singola dose di 5 mg di dutasteride.
Effetti della dutasteride sulla farmacocinetica di altri farmaci
La dutasteride non ha effetti sulla farmacocinetica del warfarin o della digossina. Ciò indica che la dutasteride non inibisce/induce il CYP2C9 o il trasportatore glicoproteina P. Studi di interazione in vitro indicano che la dutasteride non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2D6, CYP2C9, CYP2C19 o CYP3A4.
Durante un piccolo studio (N=24) della durata di 2 settimane su maschi volontari sani, dutasteride (0,5 mg al giorno) non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica della tamsulosina o della terazosina. Non ci sono state nemmeno indicazioni di interazioni farmacodinamiche in questo studio.
04.6 Gravidanza ed allattamento
L'uso di Avodart è controindicato nelle donne.
Fertilità
È stato riportato che la dutasteride interferisce sulle caratteristiche del seme (riduzione nella conta spermatica, nel volume del seme e nella motilità spermatica) nel soggetto sano (vedere paragrafo 5.1). Non si può escludere la possibilità di una riduzione della fertilità maschile.
Gravidanza
Come altri inibitori della 5-alfa reduttasi, la dutasteride inibisce la conversione del testosterone a diidrotestosterone e può, se somministrata ad una gestante, inibire lo sviluppo dei genitali esterni nel caso di un feto di sesso maschile (vedere paragrafo 4.4). Nel liquido seminale di soggetti che assumevano 0,5 mg al giorno di Avodart sono state trovate piccole quantità di dutasteride. Non è noto se un feto di sesso maschile possa subire effetti negativi nel caso che la madre sia esposta al liquido seminale di un paziente in trattamento con dutasteride (il rischio è maggiore durante le prime 16 settimane di gravidanza).
Come con tutti gli inibitori della 5-alfa reduttasi, quando la "partner" del paziente è in gravidanza o può diventarlo, si raccomanda che il paziente eviti l'esposizione della propria "partner" al liquido seminale tramite l'uso di un profilattico.
Per informazioni sui dati preclinici vedere paragrafo 5.3.
Allattamento
Non è noto se la dutasteride venga escreta nel latte umano.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Sulla base delle proprietà farmacodinamiche della dutasteride, non si prevede che il trattamento con dutasteride interferisca con la capacità di guidare o di usare macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
AVODART IN MONOTERAPIA
Circa il 19% dei 2.167 pazienti trattati con dutasteride durante gli studi clinici della durata di 2 anni, di fase III, controllati con placebo hanno manifestato reazioni avverse durante il primo anno di trattamento. La maggioranza degli eventi sono stati da lievi a moderati e si sono manifestati a carico del sistema riproduttivo. Non si è evidenziato alcun cambiamento nel profilo degli eventi avversi nell'estensione degli studi in aperto di ulteriori 2 anni.
La seguente tabella mostra le reazioni avverse rilevate dagli studi clinici controllati e dall'esperienza successiva all'immissione in commercio. Gli eventi avversi riportati dagli studi clinici sono eventi giudicati dallo sperimentatore come correlati al farmaco (con un'incidenza maggiore o uguale all'1%) riportati con un'incidenza maggiore nei pazienti trattati con dutasteride rispetto a quelli trattati con placebo durante il primo anno di trattamento. Gli eventi avversi provenienti dall'esperienza successiva all'immissione in commercio sono stati identificati dalle segnalazioni spontanee successive all'immissione in commercio; pertanto l'incidenza reale non è nota:
Classificazione sistemica organica | Reazioni avverse | Incidenza dai dati degli studi clinici | |
Incidenza durante il 1° anno di trattamento (n=2167) | Incidenza durante il 2° anno di trattamento (n=1744) | ||
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni allergiche che includono rash, prurito, orticaria, edema localizzato e angioedema | Incidenza stimata dai dati successivi all'immissione in commercio | |
Non nota | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Alopecia (soprattutto perdita di peli dal corpo), ipertricosi | Non comune | |
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella | Impotenza | 6,0% | 1,7% |
Libido alterata (diminuita) | 3,7% | 0,6% | |
Disturbi dell'eiaculazione | 1,8% | 0,5% | |
Disturbi mammari (che includono ingrossamento e/o dolenzia mammaria) | 1,3% | 1,3% |
AVODART IN COMBINAZIONE CON L'ALFA BLOCCANTE TAMSULOSINA
I dati provenienti dallo studio CombAT a 4 anni che confrontava la dutasteride 0,5 mg (n=1623) e la tamsulosina 0,4 mg (n=1611) una volta al giorno da sole e in combinazione (n=1610) hanno dimostrato che l'incidenza degli eventi avversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco, durante il primo, il secondo, il terzo e il quarto anno di trattamento, è stata rispettivamente del 22%, 6%, 4% e 2 % con la terapia di combinazione dutasteride/tamsulosina, del 15%, 6%, 3% e 2% con dutasteride in monoterapia e 13%, 5%, 2% e 2% con tamsulosina in monoterapia. La maggior incidenza di eventi avversi nel gruppo in terapia di combinazione nel primo anno di trattamento era dovuta ad una maggior incidenza di disturbi a livello riproduttivo, specificamente disturbi dell'eiaculazione, osservati in questo gruppo.
I seguenti eventi avversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco sono stati riportati con un'incidenza maggiore o uguale all'1% durante il primo anno di trattamento nello studio CombAT; l'incidenza di tali eventi durante i quattro anni di trattamento è mostrata nella tabella sottostante:
Classificazione sistemica organica | Reazioni avverse | Incidenza durante il periodo di trattamento | |||
1°anno | 2°anno | 3°anno | 4°anno | ||
Combinazionea(n) | (n=1610) | (n=1428) | (n=1283) | (n=1200) | |
Dutasteride | (n=1623) | (n=1464) | (n=1325) | (n=1200) | |
Tamsulosina | (n=1611) | (n=1468) | (n=1281) | (n=1112) | |
Patologie del sistema nervoso | Capogiri | ||||
Combinazionea | 1,4% | 0,1% | 0,2% | ||
Dutasteride | 0,7% | 0,1% | |||
Tamsulosina | 1,3% | 0,4% | 0% | ||
Patologie cardiache | Insufficienza cardiaca (termine compositob) | ||||
Combinazionea | 0,2% | 0,4% | 0,2% | 0,2% | |
Dutasteride | 0,1% | 0% | |||
Tamsulosina | 0,1% | 0,4% | 0,2% | ||
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella, disturbi psichiatrici, esami diagnostici | Impotenza | ||||
Combinazionea | 6,3% | 1,8% | 0,9% | 0,4% | |
Dutasteride | 5,1% | 1,6% | 0,6% | 0,3% | |
Tamsulosina | 3,3% | 1,0% | 0,6% | 1,1% | |
Libido alterata (diminuita) | |||||
Combinazionea | 5,3% | 0,8% | 0,2% | 0% | |
Dutasteride | 3,8% | 1,0% | 0,2% | 0% | |
Tamsulosina | 2,5% | 0,7% | 0,2% | ||
Disturbi dell'eiaculazione | |||||
Combinazionea | 9,0% | 1,0% | 0,5% | ||
Dutasteride | 1,5% | 0,5% | 0,2% | 0,3% | |
Tamsulosina | 2,7% | 0,5% | 0,2% | 0,3% | |
Disturbi mammaric | |||||
Combinazionea | 2,1% | 0,8% | 0,9% | 0,6% | |
Dutasteride | 1,7% | 1,2% | 0,5% | 0,7% | |
Tamsulosina | 0,8% | 0,4% | 0,2% | 0% |
a) Combinazione = dutasteride 0,5 mg una volta al giorno più tamsulosina 0,4 mg una volta al giorno.
b) Insufficienza cardiaca come termine composito composto da insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza cardiaca, insufficienza ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca acuta, shock cardiogeno, insufficienza ventricolare sinistra acuta, insufficienza ventricolare destra, insufficienza ventricolare destra acuta, insufficienza ventricolare, insufficienza cardiopolmonare, cardiomiopatia congestizia.
c) Sono inclusi dolenzia e ingrossamento della mammella.
ALTRI DATI
Lo studio REDUCE ha rivelato una maggiore incidenza di cancro alla prostata di punteggio Gleason 8-10 in uomini trattati con dutasteride rispetto al placebo (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Non è stato stabilito se l'effetto della dutasteride nel ridurre il volume della prostata o fattori correlati allo studio, abbiano influenzato i risultati di questo studio.
Quanto segue è stato riportato negli studi clinici e nell'impiego successivo alla commercializzazione: cancro della mammella maschile (vedere paragrafo 4.4).
04.9 Sovradosaggio
Negli studi di Avodart in volontari, sono state somministrate per 7 giorni dosi giornaliere singole di dutasteride fino a 40 mg/die (80 volte la dose terapeutica) senza significativi problemi di sicurezza. Negli studi clinici, dosi giornaliere di 5 mg sono state somministrate a soggetti per 6 mesi senza manifestazioni di effetti collaterali addizionali rispetto a quelli osservati a dosi terapeutiche di 0,5 mg. Non esiste uno specifico antidoto per Avodart, pertanto, in casi di sospetto sovradosaggio, si deve fornire un appropriato trattamento sintomatico e di supporto.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: inibitori della testosterone-5-alfa-reduttasi.
Codice ATC: G04C B02.
La dutasteride riduce i livelli circolanti di diidrotestosterone (DHT) inibendo gli isoenzimi 5-alfa reduttasi sia di tipo 1 che di tipo 2, responsabili della conversione del testosterone in DHT.
AVODART IN MONOTERAPIA
Effetti sul DHT/Testosterone
L'effetto di una dose giornaliera di Avodart sulla riduzione del DHT è dose dipendente e si osserva entro 1-2 settimane (riduzione rispettivamente del 85% e 90%).
In pazienti con iperplasia prostatica benigna trattati con 0,5 mg al giorno di dutasteride, la diminuzione della mediana dei valori sierici di DHT è stata del 94% ad un anno e del 93% a due anni e l'aumento della mediana dei valori sierici di testosterone è stato del 19% sia ad un anno che a due.
Effetti sul volume della prostata
Una significativa riduzione del volume della prostata è stata evidenziata già a un mese dall'inizio del trattamento ed è continuata fino al ventiquattresimo mese (pritenzione urinaria acuta e di interventi chirurgici correlati alla iperplasia prostatica benigna.
STUDI CLINICI
Avodart 0,5 mg al giorno o placebo sono stati valutati in 4.325 soggetti maschi con sintomi da moderati a gravi di iperplasia prostatica benigna, che avevano volumi prostatici ≥ 30 ml ed un valore di PSA entro un intervallo di 1,5 - 10 ng/ml, nel corso di tre studi primari di efficacia, multicentrici, della durata di 2 anni, multinazionali, controllati con placebo, in doppio cieco. Gli studi sono poi continuati con un'estensione in aperto a 4 anni con tutti i pazienti che sono rimasti nello studio trattati con dutasteride alla stessa dose di 0,5 mg. Il 37% dei pazienti inizialmente randomizzati al trattamento con placebo e il 40% dei pazienti randomizzati al trattamento con dutasteride sono rimasti nello studio per 4 anni. La maggior parte dei 2.340 soggetti (71%) nell'estensione dello studio in aperto ha completato i due anni addizionali di trattamento in aperto.
I parametri più importanti di efficacia clinica sono stati l'American Urological Association Symptom Index (AUA-SI), il flusso urinario massimo (Qmax) e l'incidenza di ritenzione urinaria acuta e di interventi chirurgici correlati alla iperplasia prostatica benigna.
AUA-SI è un questionario di 7 domande sui sintomi correlati all'iperplasia prostatica benigna con un punteggio massimo di 35. All'inizio il punteggio medio era di circa 17. Il gruppo trattato con il placebo dopo sei mesi, uno e due anni di trattamento aveva un miglioramento medio di 2,5, 2,5 e 2,3 punti rispettivamente mentre il gruppo trattato con Avodart presentava un incremento di 3,2, 3,8 e 4,5 punti rispettivamente. Le differenze tra i gruppi erano statisticamente significative. Il miglioramento dell'AUA-SI osservato durante i primi 2 anni di trattamento in doppio cieco si è mantenuto durante gli ulteriori 2 anni di estensione degli studi in aperto.
Qmax (flusso urinario massimo)
Il valore basale medio di Qmax negli studi era circa di 10 ml/sec (Qmax normale ≥15 ml/sec).
Dopo uno e due anni di trattamento il flusso nel gruppo trattato con il placebo era migliorato rispettivamente di 0,8 e 0,9 ml/sec, e nel gruppo trattato con Avodart rispettivamente di 1,7 e 2,0 ml/sec. La differenza tra i due gruppi era statisticamente significativa dal primo al ventiquattresimo mese. L'aumento della velocità di flusso massimo di urina osservato durante i primi 2 anni di trattamento in doppio cieco si è mantenuto durante gli ulteriori 2 anni di estensione degli studi in aperto.
Ritenzione urinaria acuta ed intervento chirurgico
Dopo due anni di trattamento, l'incidenza di ritenzione urinaria acuta era del 4,2% nel gruppo trattato con il placebo in confronto al 1,8% del gruppo trattato con Avodart (57% di riduzione del rischio). Tale differenza è statisticamente significativa ed indica che per evitare un caso di insufficienza urinaria acuta è necessario trattare 42 pazienti (IC 95% pari a 30-73) per due anni.
L'incidenza di interventi chirurgici correlati all'iperplasia prostatica benigna dopo due anni era del 4,1% nel gruppo trattato con il placebo e del 2,2% nel gruppo trattato con Avodart (48% di riduzione del rischio). Tale differenza è statisticamente significativa ed indica che per evitare un intervento chirurgico è necessario trattare 51 pazienti (IC 95% pari a 33-109) per due anni.
Distribuzione dei capelli
L'effetto della dutasteride sulla distribuzione dei capelli non è stato formalmente studiato durante il programma di fase III, tuttavia, gli inibitori della 5-alfa-reduttasi possono ridurre la perdita dei capelli e possono indurne la crescita in soggetti con perdita dei capelli di tipo maschile (alopecia androgenetica maschile).
Funzione tiroidea La funzione tiroidea è stata valutata durante uno studio di un anno in maschi sani. I livelli di tiroxina libera sono rimasti stabili durante il trattamento con dutasteride, mentre i livelli di TSH risultavano leggermente aumentati (fino a 0,4 MCIU/ml) rispetto al placebo alla fine del trattamento di un anno. Tuttavia, poichè i livelli di TSH erano variabili, l'intervallo delle mediane di TSH (1,4-1,9 MCIU/ml) è rimasto entro i limiti normali (0,5- 5/6 MCIU/ml), i livelli di tiroxina libera sono rimasti stabili entro l'intervallo normale e simili sia nel placebo che con dutasteride, le variazioni di TSH non sono state considerate clinicamente significative. In tutti gli studi clinici non è risultato che la dutasteride influisca negativamente sulla funzione tiroidea.
Neoplasia mammaria
Nei 2 anni di studi clinici, che hanno fornito dati di esposizione alla dutasteride pari a 3.374 anni-paziente, e all'epoca della registrazione nel programma clinico di 2 anni in aperto, si sono verificati 2 casi di cancro alla mammella riportati in pazienti trattati con dutasteride ed 1 caso in un paziente che riceveva il placebo. Negli studi clinici a 4 anni CombAT e REDUCE che hanno fornito dati di esposizione alla dutasteride pari a 17489 anni-paziente e dati di esposizione alla combinazione dutasteride e tamsulosina pari a 5027 anni-paziente, non è stato riportato alcun caso di cancro alla mammella in nessun gruppo di trattamento.
Attualmente non è chiaro se vi sia una relazione causale tra l'insorgenza del cancro della mammella maschile e l'impiego a lungo termine di dutasteride.
Effetti sulla fertilità maschile
Gli effetti di dutasteride 0.5 mg/die sulle caratteristiche del seme sono stati valutati in volontari sani di età compresa tra i 18 e 52 anni (n = 27 dutasteride, n= 23 placebo) nel corso di 52 settimane di trattamento e di 24 settimane di follow-up post trattamento. Alla 52° settimana le percentuali medie di riduzione rispetto al valore basale nella conta spermatica totale, nel volume del seme e nella motilità spermatica sono state rispettivamente del 23%, 26% e 18% nel gruppo trattato con dutasteride quando corrette per le modifiche dal valore basale nel gruppo trattato con placebo. La concentrazione e la morfologia degli spermatozoi sono rimaste inalterate. Dopo 24 settimane di follow-up, la variazione percentuale media nella conta spermatica totale nel gruppo trattato con dutasteride è rimasta più bassa del 23% rispetto al valore basale. Mentre i valori medi per tutti i parametri, a tutti gli intervalli di controllo, sono rimasti entro i range di normalità e non hanno soddisfatto i criteri predefiniti per una variazione clinicamente significativa (30%), due soggetti nel gruppo trattato con dutasteride hanno avuto una diminuzione della conta spermatica maggiore del 90% rispetto al valore basale alla 52° settimana, con un parziale recupero alla 24° settimana del follow-up. La possibilità di una riduzione della fertilità maschile non può essere esclusa.
AVODART IN COMBINAZIONE CON L'ALFA BLOCCANTE TAMSULOSINA
Avodart 0,5 mg/die (n=1.623), tamsulosina 0,4 mg/die (n=1.611) o la combinazione di Avodart 0,5 mg più tamsulosina 0,4 mg (n=1.610) sono state valutate in uno studio multicentrico, multinazionale, randomizzato, in doppio cieco a gruppi paralleli (studio CombAT), in soggetti maschi con sintomi di IPB di grado da moderato a grave che avevano una prostata di volume maggiore/uguale a 30 ml e valori di PSA compresi in un intervallo di 1,5-10 ng/ml. Circa il 53% dei pazienti era stato trattato precedentemente con un inibitore della 5 alfa reduttasi o con un alfa bloccante. L'endpoint primario di efficacia durante i primi 2 anni di trattamento è stato il cambiamento nell'International Prostate Symptom Score (IPSS), uno strumento di 8 domande basato sul questionario AUA-SI con una domanda aggiuntiva sulla qualità della vita. Gli endpoint secondari di efficacia a 2 anni di trattamento includevano la velocità massima di flusso urinario (Qmax) e il volume prostatico. La combinazione raggiungeva una significatività per l'IPSS dal 3° mese rispetto ad Avodart e dal 9° mese rispetto a tamsulosina. Per il Qmax la combinazione raggiungeva una significatività dal 6° mese sia rispetto ad Avodart che a tamsulosina.
L'endpoint primario di efficacia a 4 anni di trattamento è stato il tempo di comparsa del primo evento di AUR (acute urinary retention - ritenzione urinaria acuta) o di intervento chirurgico correlato all'IPB.
Dopo 4 anni di trattamento la terapia di combinazione ha ridotto in maniera statisticamente significativa il rischio di AUR o di intervento chirurgico correlato all'IPB (riduzione del rischio del 65,8% p
Gli endpoint secondari di efficacia dopo 4 anni di trattamento includevano il tempo di progressione clinica (definita come un insieme di: deterioramento IPSS ≥ 4 punti, eventi di AUR correlati all'IPB, incontinenza, infezioni del tratto urinario e insufficienza renale), il cambiamento dell'International Prostate Symptom Score (IPSS), la velocità massima di flusso urinario (Qmax) e il volume prostatico. I risultati dopo 4 anni di trattamento sono presentati di seguito:
Parametro | Tempo di valutazione | Combinazione | Avodart | Tamsulosina |
AUR o intervento chirurgico correlato all'IPB (%) | Incidenza a 48 mesi | 4,2 | 5,2 | 11,9a |
Progressione clinica* (%) | 48 mesi | 12,6 | 17,8b | 21,5a |
IPSS (unità) | [Baseline] | [16,6] | [16,4] | [16,4] |
48 mesi (cambiamento dal baseline) | -6,3 | -5,3b | -3,8a | |
Qmax (ml/sec) | [Baseline] 48 mesi (cambiamento dal baseline) | [10,9] 2,4 | [10,6] 2,0 | [10,7] 0,7a |
Volume prostatico (ml) | [Baseline] | [54,7] | [54,6] | [55,8] |
48 mesi (% di cambiamento dal baseline) | -27,3 | -28,0 | +4,6a | |
Volume della zona di transizione della prostata (ml)# | [Baseline] | [27,7] | [30,3] | [30,5] |
48 mesi (% di cambiamento dal baseline) | -17,9 | -26,5 | 18,2a | |
Indice impatto BPH (BII) (unità) | [Baseline] | [5,3] | [5,3] | [5,3] |
48 mesi (cambiamento dal baseline) | -2,2 | -1,8b | -1,2a | |
IPSS Domanda 8 Stato di salute correlato a IPB (unità) | [Baseline] 48 mesi (cambiamento dal baseline) | [3,6] -1,5 | [3,6] -1,3b | [3,6] -1,1a |
I valori basali sono valori medi e le variazioni rispetto al basale sono cambiamenti medi aggiustati.
* La progressione clinica è stata definita come un insieme di: deterioramento IPSS ≥ 4 punti, eventi di AUR correlati all'IPB, incontinenza, infezioni del tratto urinario e insufficienza renale.
# Misurato in centri selezionati (13% dei pazienti randomizzati)
a Significatività ottenuta con la combinazione (p
b Significatività ottenuta con la combinazione (p
INSUFFICIENZA CARDIACA
In uno studio di 4 anni per l'IPB di Avodart in combinazione con tamsulosina in 4844 uomini (lo studio CombAT), l'incidenza di insufficienza cardiaca intesa come termine composito nel gruppo trattato con la combinazione (14/1610; 0,9%) è stata superiore rispetto a quella riscontrata in entrambi i gruppi in monoterapia: Avodart, (4/1623; 0,2%) e tamsulosina, (10/1611; 0,6%).
In uno studio separato di 4 anni in 8231 uomini di età compresa tra 50 e 75 anni, con precedente biopsia negativa per il cancro alla prostata e PSA basale, tra 2,5 ng/ml e 10,0 ng/ml in caso di uomini tra i 50 e i 60 anni, o 3 ng/ml e 10,0 ng/ml in caso di uomini di età superiore a 60 anni (lo studio REDUCE), si è verificata una maggiore incidenza di insufficienza cardiaca, intesa come termine composito, nei soggetti che assumevano Avodart 0,5 mg una volta al giorno (30/4105; 0,7 %) rispetto ai soggetti che assumevano placebo (16/4126; 0,4%). Un'analisi a posteriori di questo studio ha mostrato una maggiore incidenza dell'insufficienza cardiaca intesa come termine composito nei soggetti che assumevano Avodart e un alfa bloccante in concomitanza (12/1152; 1,0%), rispetto a soggetti che assumevano Avodart e nessun alfa bloccante (18/2953; 0,6%), placebo e un alfa bloccante (1/1399;
CANCRO ALLA PROSTATA E TUMORI DI GRADO ELEVATO
In uno studio di confronto di 4 anni tra placebo e Avodart in 8231 uomini di età compresa tra 50 e 75 anni, con precedente biopsia negativa per il cancro alla prostata e PSA basale, tra 2,5 ng/ml e 10,0 ng/ml in caso di uomini tra i 50 e i 60 anni, o 3 ng/ml e 10,0 ng/ml in caso di uomini di età superiore a 60 anni (lo studio REDUCE), 6.706 soggetti avevano dati di agobiopsia della prostata (principalmente richiesta dal protocollo) disponibili per l'analisi per determinare il punteggio Gleason. Nello studio vi erano 1517 soggetti con diagnosi di cancro alla prostata. La maggior parte dei tumori alla prostata rilevabili con biopsia in entrambi i gruppi di trattamento sono stati classificati come tumori di basso grado (Gleason 5-6; 70%).
Una maggiore incidenza di tumori alla prostata di punteggio Gleason 8-10 si è verificata nel gruppo trattato con Avodart (n = 29; 0,9 %) rispetto al gruppo trattato con placebo (n = 19; 0,6%) (p = 0,15). Nel 1° e 2° anno, il numero di soggetti con cancro di punteggio Gleason 8-10 è stato simile nel gruppo trattato con Avodart (n = 17; 0,5 %) e nel gruppo trattato con placebo (n = 18; 0,5%). Nel 3° e 4o anno sono stati diagnosticati più tumori di punteggio Gleason 8-10 nel gruppo trattato con Avodart (n = 12; 0,5 %) rispetto al gruppo trattato con placebo (n = 1;
Nello studio di 4 anni per l'IPB (CombAT) in cui non vi era alcuna biopsia prevista dal protocollo e tutte le diagnosi di cancro alla prostata erano basate su biopsie per sospetto di tumore ("per causa"), le percentuali di cancro di punteggio Gleason 8-10 sono state (n = 8; 0,5%) per Avodart, (n = 11; 0,7 %) per tamsulosina e (n = 5; 0,3%) per la terapia di combinazione.
La relazione tra Avodart e il cancro alla prostata di grado elevato non è chiara.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
In seguito a somministrazione orale di una singola dose di 0,5 mg di dutasteride, il tempo per raggiungere il picco della concentrazione sierica di dutasteride è di 1-3 ore. La biodisponibilità assoluta è approssimativamente del 60%. La biodisponibilità della dutasteride non è influenzata dal cibo.
Distribuzione
La dutasteride ha un ampio volume di distribuzione (300-500 L) ed è altamente legata alle proteine plasmatiche (>99,5%). In seguito a somministrazione giornaliera, la concentrazione di dutasteride nel siero raggiunge il 65% della concentrazione allo stato stazionario dopo un mese ed approssimativamente il 90% dopo tre mesi.
Concentrazioni di circa 40 ng/ml nel siero allo stato stazionario (Css) sono raggiunte dopo sei mesi di un trattamento con 0,5 mg una volta al giorno. La quantità di dutasteride che passa dal siero al liquido seminale è in media del 11,5%.
Eliminazione
La dutasteride viene estensivamente metabolizzata in vivo. In vitro, la dutasteride viene metabolizzata dal citocromo P450 3A4 e 3A5 in tre metaboliti monoidrossilati ed un metabolita diidrossilato.
A seguito di somministrazione orale di 0,5 mg/die di dutasteride, fino a raggiungere lo stato stazionario, dall'1,0% al 15,4% (media del 5,4%) della dose somministrata è escreta come dutasteride immodificata nelle feci. Il resto è escreto nelle feci sotto forma di 4 metaboliti principali comprendenti ciascuno il 39%, 21%, 7% e 7% di composti correlati al farmaco e 6 metaboliti minori (meno del 5% ciascuno). Solo tracce di dutasteride immodificata (meno dello 0,1% della dose) vengono rivelate nelle urine umane.
L'eliminazione della dutasteride dipende dalla dose ed il processo sembra essere descritto da due vie di eliminazione in parallelo, una saturabile a concentrazioni clinicamente rilevanti ed una non saturabile.
A basse concentrazioni nel siero (meno di 3 ng/ml), la dutasteride viene velocemente allontanata tramite il processo di eliminazione sia concentrazione dipendente che quello concentrazione indipendente. Singole dosi di 5 mg o meno hanno evidenziato una rapida clearance ed una breve emivita da 3 a 9 giorni.
A concentrazioni terapeutiche, in seguito a dosi ripetute di 0,5 mg/die, prevale la via di eliminazione lineare più lenta e l'emivita è di circa 3-5 settimane.
Anziani
La farmacocinetica della dutasteride è stata valutata in 36 soggetti maschi sani di età compresa tra i 24 e gli 87 anni, somministrando una singola dose di 5 mg di dutasteride. Non è stata osservata alcuna significativa influenza dell'età sull'esposizione alla dutasteride, tuttavia l'emivita è risultata più breve negli uomini sotto i 50 anni di età. L'emivita non è risultata statisticamente differente confrontando il gruppo di età 50-69 anni con il gruppo di età superiore ai 70 anni.
Insufficienza renale
L'effetto dell'insufficienza renale sulla farmacocinetica della dutasteride non è stato studiato. Tuttavia meno dello 0,1% di una dose di 0,5 mg allo stato stazionario di dutasteride si ritrova nelle urine umane, pertanto non è previsto nessun incremento clinicamente significativo della concentrazione plasmatica di dutasteride in pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2).
Insufficienza epatica
L'effetto dell'insufficienza epatica sulla farmacocinetica della dutasteride non è stato studiato (vedere paragrafo 4.3). Dal momento che la dutasteride è eliminata principalmente per via metabolica, si prevede che i livelli plasmatici di dutasteride siano elevati in questi pazienti e che l'emivita della dutasteride venga prolungata (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.4).
05.3 Dati preclinici di sicurezza
I dati attuali derivanti da studi di tossicità, genotossicità e cancerogenesi non hanno evidenziato nessun particolare rischio per l'uomo.
Studi di tossicità riproduttiva in ratti di sesso maschile hanno mostrato un calo nel peso della prostata e delle vescicole seminali, una minor secrezione dalle ghiandole genitali accessorie ed una riduzione degli indici di fertilità (a causa degli effetti farmacologici della dutasteride). Il rilievo clinico di queste scoperte non è noto.
Come con altri inibitori della 5-alfa reduttasi, è stata osservata femminilizzazione in feti di sesso maschile di ratti o conigli quando la dutasteride era stata somministrata durante la gestazione. La dutasteride è stata ritrovata nel sangue di ratti di sesso femminile dopo accoppiamento con maschi trattati con dutasteride. Quando la dutasteride è stata somministrata a primati durante la gestazione, non è stata osservata femminilizzazione di feti maschi a livelli ematici per lo meno superiori a quelli attesi dopo passaggio tramite lo sperma nell'uomo. È improbabile che un feto di sesso maschile possa subire effetti negativi in seguito a trasferimento di dutasteride tramite il liquido seminale.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Nucleo della capsula:
mono e digliceridi dell'acido caprilico/caprico,
butilidrossitoluene (E321).
Rivestimento della capsula:
gelatina,
titanio diossido (E171),
ferro ossido giallo (E172),
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
4 anni
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30° C.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione
Blister di film PVC/PVDC opaco contenente 10 capsule di gelatina molle, in confezioni di 10, 30, 50, 60 e 90 capsule. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
La dutasteride viene assorbita attraverso la pelle, pertanto si deve evitare il contatto con capsule non integre. In caso di contatto con capsule non integre, l'area interessata deve essere immediatamente lavata con acqua e sapone (vedere paragrafo 4.4).
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
GlaxoSmithKline S.p.A. - Via A. Fleming, 2 - Verona.
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Avodart 0,5 mg capsule molli - 30 capsule A.I.C.: 035895010/M
Avodart 0,5 mg capsule molli - 90 capsule A.I.C.: 035895022/M
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
11 marzo 2004/luglio 2007
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO
27 aprile 2012