Tribulus terrestris: di cosa si tratta, benefici e controindicazioni

Tribulus terrestris: di cosa si tratta, benefici e controindicazioni
Ultima modifica 24.11.2022
INDICE
  1. Uso tradizionale
  2. Proprietà fitoterapiche
  3. Il Tribulus terrestris funziona?
  4. Effetti collaterali

Il tribulus terrestris è una pianta (Tribulus terrestris L.) appartenente alla famiglia delle Zygophyllaceae. E' diffusa in Europa, Asia, Africa ed Australia, nelle zone calde tropicali.

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Uso tradizionale

Da secoli il tribulus terrestris viene impiegato nella medicina tradizionale cinese ed indiana con scopi diversi. Secondo le credenze locali questa pianta ha azione regolatrice e depurativa (agisce nelle disfunzioni di origine renale, epatica e gastrointestinale); come tale viene utilizzata per la cura dell'impotenza, dell'edema, del gonfiore addominale e delle malattie cardiovascolari.

Proprietà fitoterapiche

La proprietà più importante del tribulus terrestris è tuttavia legata alla sua presunta azione stimolante sulla produzione di ormoni androgeni. Tali ormoni, tipici dell'uomo ma importantissimi anche per l'organismo femminile, regolano la libido, i caratteri sessuali e lo sviluppo muscolare. In virtù di tali caratteristiche il tribulus terrestris è impiegato da secoli in diversi Paesi come pianta afrodisiaca in grado di aumentare la fertilità maschile e femminile sopperendo ad eventuali carenze ormonali.

Intorno alla metà degli anni '90 tali proprietà furono sostenute e valorizzate da un gruppo di atleti olimpici dell'est europeo (soprattutto di origine bulgara e russa). Proprio da questi Paesi provengono i più importanti studi che mettono in risalto le proprietà ormonostimolanti di questa pianta. Tali effetti vanno attribuiti ad un gruppo di sostanze organiche con attività ormonosimile chiamate saponine.

I semi del tribulus terrestris sono infatti ricchi di protodioscina, una saponina steroidea che agirebbe aumentando la produzione endogena di testosterone, diidrotestosteroneormone luteinizzante (LH), deidroepiandrosterone (DHEA), deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S), con conseguente aumento della spermatogenesi e della libido nell'animale da esperimento e nell'uomo (Gauthaman K. et al. 2002, 2003).

Numerosi altri studi indipendenti, spesso finanziati dalle stesse aziende produttrici di supplementi a base di tribulus terrestris, ribadiscono e sottolineano tali proprietà.

La conferma dell'ipotesi secondo cui gli estratti di questa pianta sarebbero utili nel trattamento delle disfunzioni erettili arriverebbe invece da un altro studio. Durante questa ricerca un gruppo di topi a cui fu somministrato tribulus terrestris si dimostrò più attivo sessualmente e presentò una pressione intracavernosa più alta rispetto ai topi non trattati (la pressione intracavernosa viene registrata all'interno dei corpi cavernosi del pene, strutture paragonabili a spugne che, riempiendosi di sangue, permettono l'erezione).

Inizialmente i prodotti a base di tribulus terrestris furono ampiamente pubblicizzati in migliaia di siti internet e in riviste, soprattutto indirizzate ai praticanti di bodybuilding. Oggi gli estratti di questa pianta vengono impiegati nella preparazione di pillole che promettono di risvegliare il desiderio e le energie sessuali.

Cosa c'è di vero in tutto questo?

Uno studio su soggetti sani e giovani a cui è stato somministrato un "cocktail" di integratori con diversi precursori del testosterone, incluso il Tribulus, non ha mostrato un incremento significativo del testosterone. [Brown GA et al.  Int J Sport Nutr Exerc Metab 200; 10:340-59]

Durante un'altra ricerca in cui veniva somministrato unicamente il Tribulus non si sono registrati aumenti della massa magra, diminuzione del tessuto adiposo e la performance sportiva dei soggetti studiati non è miglioriata. [Antonio J et al. Int J Sport Nutr Exerc Metab 200; 10:208-15]

Ulteriori studi hanno dimostrato che il tribulus terrestris non aumenta la secrezione di LH in giovani uomini (età compresa tra i 20 ed i 36 anni). Dosi di 10mg/kg e 20mg/kg di tribulus terrestris al giorno per 4 settimane non hanno prodotto alcuna significativa differenza né di testosterone, né di androstenedione, né di LH. [ V. K. Neychev and V. I. Mitev (2005). "The aphrodisiac herb Tribulus terrestris does not influence the androgen production in young men". Journal of Ethnopharmacology 101 (1-3): 319-323. ]

Molti autori fanno notare che buona parte degli studi concordi nell'atribuire a questa pianta importanti effetti salutistici, è stata condotta su soggetti con valori iniziali di testosterone medio-bassi. In base a tali osservazioni il tribulus terrestris potrebbe avere una blanda efficacia soltanto nelle persone con carenze ormonali di base.

Il Tribulus terrestris funziona?

Sicuramente quello del tribulus terrestris, così come quello di molti altri integratori è un business redditizio, che funziona alla perfezione. Se poi una parte di questi soldi viene investita per finanziare gruppi di ricerca i cui risultati servono soltanto a riempire siti internet, giornali e le tasche di chi li commissiona, il business funziona ancora meglio.

Gli studi, quelli veri, come abbiamo visto, parlano da soli. Invitiamo quindi i lettori ad usare un briciolo di buon senso ed imparare a sorridere in faccia a chi gli propone soluzioni miracolose.

La natura ci regala tante belle cose, comprese alcune piante, i cui effetti positivi sono largamente riconosciuti. Tra queste potrebbe rientrare anche il tribulus terrestris, nonostante molti studi dimostrino il contrario in soggetti sani ed atleti. Quel che è certo è che se questa pianta ha la capacità di aumentare la secrezione di testosterone, con tutte le conseguenze del caso, si tratta comunque di un'azione molto blanda e superficiale che nulla ha a che vedere con gli effetti miracolosi promessi da chi ne commercializza gli estratti.

Se proprio ci tenete ad aumentare i vostri livelli di testosterone, allenatevi seriamente, regolarizzate il vostro stile di vita e armatevi di buona pazienza. Se dimostrerete di avere, come si dice in gergo, "le palle" (tenacia), allora anche le vostre omonime ghiandole endocrine inizieranno piano piano a produrre più testosterone. Se invece preferite vivere di speranze correte in erboristoria a comprare l'ennesimo estratto portentoso di tribulus terrestris, senza lamentatevi poi per la mancanza di risultati.

Un'ultima nota riguarda la standardizzazione degli estratti di Tribulus Terrestris. Se volete sperimentare gli effetti di questo integratore sul vostro organismo, ricordate che la protodioscina costituisce circa il 45% dell'estratto ottenuto dalle parti aeree del Tribulus terrestris. Si raccomanda quindi l'utilizzo esclusivo di estratti standardizzati in protodioscina o saponine steroidee.

Per approfondire: Tribulus terrestris: a cosa serve, quanto prenderne e prodotti migliori

Effetti collaterali

Alle comuni dosi di impiego, il Tribulus terrestris appare ben tollerato e privo di effetti collaterali importanti (aldilà degli onnipresenti disturbi di carattere gastro-intestinale che possono manifestarsi nei soggetti sensibili). Curioso il caso clinico di un giovane ragazzo (21 anni) sollevatore di pesi di che aveva assunto cronicamente prodotti a base di Tribulus terrestris per migliorare le proprie performance atletiche. In seguito all'uso di tale prodotti il giovane ha sviluppato ginecomastia con alterazione del profilo ormonale (riduzione dei livelli di FSH, di LH e di testosterone con livelli normali di prolattinaestradiolo e progesterone); tale alterazione si è risolta solo dopo che il ragazzo ha sospeso l'assunzione del Tribulus terrestris ( Jameel JK, Kneeshaw PJ, Rao VS, Drew PJ. Gynaecomastia and the plant product "Tribulus terrestris". Breast. 2004; 13: 428-430).