Tocoferolo
Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Struttura Chimica
  3. Assorbimento
  4. Funzioni
  5. Carenza
  6. Integratori
  7. Tossicità
  8. Alimenti

Generalità

Il tocoferolo, o meglio i tocoferoli, assieme ai tocotrienoli, sono elementi liposolubili che costituiscono il gruppo della vitamina E. Quello più importante è senz'altro l'α-tocoferolo (alfa-tocoferolo), perché dotato della massima attività biologica – per questa ragione spesso, soprattutto in ambito nutrizionale, si parla impropriamente di "tocoferolo" (al singolare) come fosse sinonimo di vitamina E.

vitamina E o tocoferolo Shutterstock

Queste molecole contribuiscono soprattutto a prevenire le reazioni di ossidazione dei lipidi polinsaturi, agendo quindi come antiossidanti biologici, in maniera "metabolicamente" simile e/o complementare alla vitamina C (acido ascorbico, idrosolubile).

L'azione del tocoferolo non è limitata al metabolismo degli organismi viventi, ma si estende anche alle reazioni dei substrati come, ad esempio, gli alimenti, gli integratori, i farmaci e i cosmetici. I tocoferoli addizionati ai cibi migliorano infatti la stabilità di conservazione e di lavorazione dei prodotti contenenti grassi – ad esempio gli oli – e vengono pertanto aggiunti come additivo antiossidante.

Cercavi forse: Alimenti con vitamina E

Struttura Chimica

Cenni di chimica della vitamina E

Tocoferoli e tocotrienoli sono vitameri, ovvero composti chimici che, pur strutturalmente differenti, possiedono la stessa attività vitaminica.

In natura esistono otto composti di vitamina E strettamente affini tra loro dal punto di vista chimico, rispettivamente quattro tocoferoli e quattro tocotrienoli, che differiscono per il numero e per la posizione dei metili sostituiti. Come anticipato, l'α-tocoferolo è quello "più attivo" e ad esso ci si riferisce per valutare l'attività degli altri tocoferoli: β-tocoferolo, γ-tocoferolo, δ-tocoferolo ecc.

Dal punto di vista strutturale i tocoferoli si possono considerare derivati del cromano o meglio del tocolo (6-idrossi-cromano), avente in posizione 2 un gruppo metilico e una catena laterale alifatica a 16 atomi di carbonio (fitolo).

Assorbimento

Assorbimento del tocoferolo

L'assorbimento dei tocoferoli avviene prevalentemente nella parte mediale dell'intestino tenue, per diffusione passiva.

Come per tutte le vitamine liposolubili, anche l'assorbimento del tocoferolo necessita un'adeguata emulsione e solubilizzazione micellare. Le forme esterificate vengono idrolizzate probabilmente da un'esterasi della mucosa duodenale e la forma alcolica così ottenuta viene assorbita.

L'assorbimento del tocoferolo può dunque avvenire soltanto in presenza di sali biliari e grassi alimentari.

L'efficienza di assorbimento è bassa e variabile (20÷60%) e diminuisce all'aumentare dell'apporto – ragione per la quale è più efficacie un'assunzione costante e moderata con la dieta piuttosto che super-dosi per mezzo di integratori alimentari.

Una volta assorbiti, i tocoferoli passano nella circolazione linfatica associati ai chilomicroni (45%); si concentrano poi nei chilomicroni remnants che la cedono al fegato (principale organo di deposito). All'interno degli epatociti vengono incorporati nelle VLDL (11%) nascenti, dalle quali passa poi alle LDL (65%) e HDL (24%).

l trasporto dei tocoferoli mediante le lipoproteine ha due importanti implicazioni:

  1. Gli acidi grassi polinsaturi sono protetti dall'attacco dei radicali liberi;
  2. La concentrazione plasmatica di tocoferoli non solo dipende dall'apporto alimentare, ma varia anche in funzione della concentrazione di lipoproteine.

Il tocoferolo è tuttavia presente anche negli eritrociti (globuli rossi) dove si concentra specialmente nelle membrane (15÷25% della concentrazione plasmatica).

Le lipoproteine effettuano il trasporto dei tocoferoli ai diversi tessuti, tra cui come abbiamo detto il fegato, ma anche polmoni, cuore, muscoli e tessuto adiposo.

I meccanismi di trasferimento della vitamina dalle lipoproteine ai tessuti si pensa siano gli stessi utilizzati per il passaggio degli altri composti lipofili.

L'unico tessuto che assume continuamente vitamine E dal sangue è l'adipe. Si ipotizza che, negli obesi, il tessuto adiposo sua tale da richiamare i tocoferoli dagli altri tessuti.

Durante l'esercizio fisico intenso si verifica un significativo incremento dei livelli circolanti di tocoferolo (10÷20%), probabilmente a causa della mobilizzazione degli acidi grassi durante la lipolisi a scopo energetico.

Una volta nelle cellule, i tocoferoli si concentrano specialmente nelle strutture che contengono fosfolipidi di membrana, come mitocondri, microsomi e membrane plasmatiche.

Funzioni

Funzioni del tocoferolo

Tocoferolo e diabete

Il tocoferolo inibisce gli stress ossidativi coinvolti nell'invecchiamento, nella patogenesi e nelle complicazioni del diabete (cataratta e problemi cardiovascolari).

Tocoferolo e malattia coronarica

Il tocoferolo può esercitare effetti protettivi nei confronti della malattia coronarica. Secondo l'ipotesi antiossidante, il principale meccanismo mediante il quale il tocoferolo svolge questa azione protettiva sarebbe l'inibizione dell'ossidazione LDL.

Tocoferolo e cancro

I vitameri E possono proteggere dalla carcinogenesi e dalla crescita tumorale, attraverso proprietà antiossidanti e/o funzioni immunomodulatorie:

  • Eliminazione di mutageni, radicali superossido e/o diossido di azoto;
  • Inibizione della perossidazione del DNA e delle proteine;
  • Induzione dell'apoptosi mediante inibizione della sintesi del DNA nelle cellule tumorali.

Tocoferolo antiossidante negli alimenti

I tocoferoli e i tocotrienoli possono essere aggiunti agli alimenti per la stabilizzazione degli acidi grassi polinsaturi.

L'aggiunta di tocoferoli in forma di miscele è un modo efficace per migliorare la stabilità ossidativa degli oli, perché nelle miscele essi si proteggono e si rigenerano l'un l'altro.

Spesso i tocoferoli e i tocotrienoli sono aggiunti mescolati con altri composti come la vitamina C e/o agenti chelanti che migliorano l'effetto dei tocoferoli, come vari antiossidanti naturali (come certi polifenoli).

Per approfondire: Vitamina E nei cosmetici ad azione anti-aging

Carenza

Carenza di tocoferolo

Poiché le diete occidentali presentano generalmente un'abbondanza di vitameri E, situazioni di carenza nell'uomo sano sono da considerare rarissime. È pertanto molto difficile indurre un deficit tocoferoli nell'adulto, sia per la naturale presenza negli alimenti – inclusi i cibi che lo contengono come additivo – che per le riserve presenti nell'organismo.

In definitiva, la carenza di vitamina E nei soggetti in piena salute sembra limitarsi alle persone malnutrite; ad esempio soggetti del terzo e quarto mondo, persone affette da disturbi del comportamento alimentare (DCA) – in particolare da anoressia nervosa (AN) – culturisti che seguono diete ipolipidiche (senza grassi, per quanto possibile), oppure che fanno uso di farmaci o integratori chelanti dei grassi chitosano, lecitine, fibre solubili ecc.

Diverso è se prendiamo in considerazioni eventuali patologie o condizioni disagevoli ad eziologia organica, quindi anatomica, funzionale o metabolica. Più spesso però, nei casi gravi la malnutrizione non è specifica della vitamina E ma generalizzata, oppure dovuta alla compresenza di altri fattori: carenza di secrezione biliare, resezione intestinale, insufficienza pancreatica, difetti nella proteina epatica legante il tocoferolo ecc.

È stata osservata una deficienza primitiva e spontanea solo nei neonati prematuri, dovuta a scarse riserve tessutali conseguenti al modesto passaggio trans-placentare di tocoferolo. In questi soggetti, la carenza può essere anche conseguenza dell'uso di latte artificiale ricco di PUFA (acidi grassi polinsaturi).

Sintomi da carenza di tocoferolo

La carenza di tocoferoli può provocare la comparsa di una sindrome neurodegenerativa che comprende una neuropatia periferica associata a miopatia necrotizzante, atassia cerebrale con oftalmoplegia e retinopatia pigmentata.

Integratori

Integratori di tocoferolo

L'integrazione di tocoferolo è consigliata a tutti i soggetti di cui abbiamo fatto cenno nel paragrafo precedente, seppur rispettando le indicazioni del medico e dei produttori dei farmaci o integratori alimentari scelti.

Inoltre, a certi gruppi considerati "a rischio" di stress ossidativo – ad esempio fumatori, pazienti diabetici, "veri" atleti (da non confondere con i più comuni sportivi) ecc – è comunque consigliata l'assunzione di integratori complessi ad azione antiossidante.

I tocoferoli e tocotrienoli utilizzati come integratori sono ottenuti per estrazione da fonti naturali o mediante sintesi chimica. I prodotti naturali e sintetici agiscono in maniera analoga come potenziali antiossidanti, ma i primi sembrano godere di maggiore attività biologica.

Tipi di integratori di vitamina E

Vitamina E estratta da fonti naturali

Le principali sorgenti naturali di tocoferoli e tocotrienoli sono i distillati ottenuti dal processamento di olio commestibile (olio extravergine di oliva, olio di soia, olio di mais, olio di girasole, olio di colza, olio di palma ecc). A tal scopo si sta ampliando l'utilizzo di crusca di riso, germe di grano e altri sottoprodotti.

Vitamina E di sintesi chimica

Si forma una miscela racemica di otto stereoisomeri. Con le nuove tecnologie, come l'utilizzo di forti catalizzatori solidi, si ottengono grandi quantità di prodotto ed elevata selettività.

A cosa serve l'integrazione di vitamina E

I fini di un eventuale integrazione di tocoferolo sono:

  • Vitaminizzazione: rende gli alimenti che normalmente non contengono vitamine portatori di vitamine;
  • Ricostruzione: per compensare la perdita di vitamine durante il trattamento del cibo;
  • Fortificazione: per garantire adeguate vitamine;
  • Standardizzazione: la fortificazione di un prodotto nei confronti di uno standard all'interno della sua classe.

Tossicità

Tossicità del tocoferolo

Il tocoferolo è scarsamente tossico rispetto alle altre vitamine liposolubili. Poiché viene utilizzato come integratore per prevenire processi patologici nei quali sono implicati i radicali liberi, ne è stata testata la sicurezza d'uso; si è infatti visto che, in alcuni individui, solo più di 2000 mg / die possono provocare disturbi – soprattutto a livello intestinale.

A dosi elevate, lil tocoferolo può interferire con l'attività di altre vitamine liposolubili, probabilmente limitandone l'assorbimento; si è osservato che animali con ipervitaminosi presentano:

  • Inadeguata mineralizzazione;
  • Ridotto deposito di retinolo (vitamina A);
  • Coagulopatie;

che tuttavia regrediscono dopo somministrazione di calciferolo (vitamina D), retinolo e vitamine K.

Alimenti

Alimenti apportatori di vitamina E

I tocoferoli sono contenuti principalmente negli alimenti di origine vegetale.

I cibi più ricchi sono: gli oli (ad esempio l'olio di germe di grano), alcuni ortaggi, le cariossidi intere dei cereali (che includono l'embrione) e i semi oleosi (frutta secca) in genere.

Nelle piante superiori la quantità totale di tocoferoli e tocotrienoli è massima nelle foglie mature e in altri tessuti esposti alla luce.

È invece minima nelle radici e nei tessuti cresciuti in presenza di scarsa luminosità.

Nel frumento, come negli altri cereali (orzo, avena, mais, riso ecc) i tocoferoli sono concentrati nel germe e i tocotrienoli nella crusca e nell'endosperma. Il contenuto di tocoferoli e tocotrienoli dipende anche dalle condizioni geografiche e climatiche, dalla maturità del seme durante il raccolto e dalla varietà della pianta. La temperatura è il fattore ambientale più efficace nel controllare il contenuto di tocoferoli e tocotrienoli. Il contenuto e la composizione di tocoferoli e tocotrienoli possono essere influenzati dalle tradizionali o moderne tecniche di riproduzione delle piante.

I processi di raffinazione degli oli di semi determinano perdite a volte anche considerevoli di vitamina.

La cottura provoca una deplezione del contenuto vitaminico soprattutto nelle fritture e cotture al forno.

La conservazione, soprattutto in presenza di acidi grassi polinsaturi, comporta perdite graduali di tocoferoli; più è bassa la temperatura di conservazione minore è la perdita. Per questo alcuni cibi dovrebbero essere conservati in frigorifero o in freezer.

Alimento Vitamina E (mg / 100 g) Alimento Vitamina E (mg / 100 g)
Olio di germe di grano 133 Olio di girasole 68
Olio di mais 34,5 Olio di palma 33,1
Mandorle dolci secche 26 Olio extravergine di oliva 22,4
Olio di fegato di merluzzo 19,8 Olio di arachide 19,1
Olio di oliva 18,5 Germe di frumento 16
Nocciole secche 15 Margarina 1% vegetale 12,4
Avocado 6,4 Noci secche 4
Pistacchi 4 Noci pecan 3
Burro 2,4 Crusca di frumento 1,6
Anacardi 1 Olio di cocco 0,9
Anguilla allevata (filetti) 0,82 Riso integrale crudo 0,7
Pecorino 0,7 Parmigiano 0,68
Fontina 0,62 Taleggio 0,62
Grana 0,55 Gorgonzola 0,52
Provolone 0,52 Mais dolce in scatola sgocciolato 0,5
Riso parboiled crudo 0,5 Semola 0,5
Caciotta toscana 0,49 Scamorza 0,48
Crescenza 0,45 Caciocavallo 0,43
Farina di frumento integrale 0,4 Mozzarella di vacca 0,39
Caciottina vaccina 0,34 Ricotta di vacca 0,21
Yogurt di latte intero 0,08 Latte di vacca pastorizzato intero 0,07
Latte di vacca UHT intero 0,07 Yogurt da latte parzialmente scremato 0,06
Latte di vacca pastorizzato parzialmente scremato 0,04 Latte di vacca UHT parzialmente scremato 0,04

Razione Consigliata

Quanta vitamina E assumere?

Il bisogno di vitamina E è strettamente legato all'apporto di altri nutrienti e in particolare di PUFA (acidi grassi polinsaturi) e vanno quindi definiti in rapporto ad essi. Di conseguenza non è stato stabilito il bisogno minimo giornaliero, ma si è fatto riferimento alla quantità di PUFA, di selenio e di aminoacidi solforati della dieta. Pertanto alla luce di quanto appena detto i LARN prevedono che la razione consigliata sia pari a:

Tocoferolo equivalenti (mg) : PUFA (acidi grassi polinsaturi) = ≥ 0,4 g

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer