Colesterolo LDL: valori normali, quando preoccuparsi e come abbassarlo

Colesterolo LDL: valori normali, quando preoccuparsi e come abbassarlo
Ultima modifica 04.10.2023
INDICE
  1. Video
  2. Quali sono i valori normali del colesterolo LDL?
  3. Quando il colesterolo LDL è preoccupante?
  4. Cosa fare per abbassare il colesterolo LDL?
  5. Come calcolare il rischio cardiovascolare?
  6. Articoli correlati

Video

Guarda il video

Quali sono i valori normali del colesterolo LDL?

Nella tabella sottostante possiamo trovare i valori normali di colesterolo LDL e quelli considerati eccessivi, con rispettiva classificazione in base alla gravità dell'alterazione metabolica in oggetto.

Valori Ideali Colesterolo LDL
mg / dl mmol / l Interpretazione
< 70 mg / dl < 1,8 Valori ottimali per persone ad alto rischio cardiovascolare
< 100 mg / dl < 2,6 Valori ottimali per persone  a medio rischio cardiovascolare
100 - 129 mg / dl 2,6 - 3,3 Colesterolo LDL ottimale per persone sane
130 - 159 mg / dl 3,3 - 4,1 Colesterolo LDL vicino ai valori limite che delineano l'eccesso
160 - 189 mg / dl 4,1 - 4,9 Colesterolo LDL elevato
190 mg / dl > 4,9 Colesterolo LDL molto elevato
https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2022/02/21/colesterolo-ldl-orig.jpeg Shutterstock

Più in generale, un importante lavoro intitolato "High cholesterol: Overview" sostiene che i seguenti livelli di colesterolo potrebbero essere considerati "buoni" nelle persone sane:

  • Colesterolo totale: livelli inferiori a 200 mg/dl (5,2 mmol/l);
  • Colesterolo LDL: livelli inferiori a 130 mg/dl (3,4 mmol/l);
  • Colesterolo HDL: livelli superiori a 40 mg/dl (1 mmol/l) negli uomini e superiori a 50 mg/dl (1,3 mmol/l) nelle donne.

Quando il colesterolo LDL è preoccupante?

Il colesterolo LDL è noto per essere un importantissimo "termometro" del rischio cardiovascolare.

Ai suoi valori è infatti legata la probabilità teorica di subire una malattia correlata all'aterosclerosi, come l'angina pectoris, l'infarto miocardico, l'ictus o la claudicatio intermittens. Quando in eccesso, l'LDL viene considerato "colesterolo cattivo".

In linea di massima, potremmo sostenere che:

  • da 100 a 159 mg/dl, le LDL plasmatiche possono essere considerate influenti sul rischio per la salute;
  • da 160 mg/die in poi, le LDL plasmatiche possono essere considerate pericolose.

Le malattie di cui abbiamo fatto cenno, nell'insieme, rappresentano la principale causa di morte nel nostro paese e nel resto del mondo industrializzato; la loro eziopatogenesi è quindi oggetto di intense attività di ricerca. Allo stato attuale dell'arte il rischio cardiovascolare è divenuto un argomento complesso, influenzato com'è da numerosissimi fattori.

Un tempo, in ambito clinico, l'attenzione si focalizzava soprattutto sui valori di colesterolo totale, mentre oggi - a tal proposito - viene data maggiore importanza al colesterolo HDL e al suo rapporto con la frazione LDL. Trigliceridi, glicemia, omocisteina e markers dell'infiammazione (come la proteina C reattiva ed il TNF-alfa) hanno assunto un importante significato nell'intento di definire il rischio cardiovascolare in un'ottica globale. Questi parametri clinici, comunque - anche se considerati nel loro insieme - rappresentano soltanto uno dei tanti fattori predisponenti alle malattie cardiovascolari, che sono favorite anche da ipertensione, diabete mellito, fumo di sigaretta, obesità (soprattutto quella androide), familiarità per tali patologie e inattività fisica. Alcuni elementi di rischio risultano modificabili (abitudine tabagica, pressione arteriosa, diabete mellito, alimentazione scorretta, sedentarietà), mentre altri non lo sono (età, sesso, familiarità e fattori genetici).

Alla luce di tutti questi elementi appare chiaro che i valori di colesterolo LDL desiderabili per un portatore di più fattori di rischio devono necessariamente essere inferiori rispetto a quelli ideali per un individuo perfettamente sano, proprio perché il rischio cardiovascolare - ed in genere tutto ciò che riguarda la salute umana - va considerato in un'ottica globale.

Cosa fare per abbassare il colesterolo LDL?

Il colesterolo LDL può trovarsi oltre i livelli di sicurezza, incrementando il rischio cardiovascolare, principalmente a causa di due fattori:

  • Genetici;
  • Ambientali.

Sui fattori genetici, purtroppo, non abbiamo alcun margine di intervento; se questa predisposizione è tanto forte da innalzare il colesterolo LDL a prescindere dagli interventi sullo stile di vita, è quasi sempre necessaria l'assunzione farmacologica per rientrare all'interno del range di sicurezza cardiovascolare.

Sui fattori ambientali, invece, possiamo intervenire efficacemente.

Specifichiamo che i fattori ambientali giocano un ruolo importante in tutti i casi di ipercolesterolemia LDL, a prescindere da quanto impattanti siano la componente genetica e quella ambientale. L'ereditarietà, quindi, non può essere utilizzata come alibi per latitare dalle più importanti modificazioni sulla dieta e sullo stile di vita.

  1. In caso di sovrappeso, o comunque di cattivo rapporto tra massa magra e massa grassa, è importantissimo dimagrire riconquistando il normopeso. Ciò può essere fatto attraverso una dieta ipocalorica dimagrante equilibrata e ragionevole;
  2. Se presente insulino-resistenza o diabete, ripristinare l'omeostasi del metabolismo glucidico. L'iperglicemia compromette la funzionalità delle lipoproteine, causando un peggioramento vertiginoso della colesterolemia;
  3. Ridurre al minimo i grassi saturi (inclusi gli idrogenati) e sostituirli con grassi insaturi, sia monoinsaturi (acido oleico omega-9) che polinsaturi a prevalenza di omega-3 e acido alfa-linolenico (omega-6); attenzione, invece, all'acido arachidonico (un altro omega-6, ma ad azione pro-infiammatoria). In termini pratici, ciò significa: prediligere gli oli vegetali spremuti a freddo o, al loro posto, i semi oleosi, favorire il consumo di carni magre rispetto a quelle grasse (salumi, insaccati, grossi animali "pesanti"), ridurre drasticamente i formaggi grassi e stagionati, aumentare le porzioni di pesce e, tra queste ultime, dare maggiore importanza a quello azzurro.
    • Anche se si è dimostrato relativamente efficace, se paragonato all'importanza del primo e del secondo punto, anche diminuire l'apporto di colesterolo alimentare può essere utile. Questo si trova in abbondanza nelle frattaglie, nel tuorlo, nei frutti di mare; si tratta d'altro canto di prodotti di consumo marginale, mentre è meno concentrato ma cumulativamente più importante quello dei formaggi e delle carni conservate;
  4. Aumentare l'apporto di fibre, lecitine vegetali, fitosteroli e altri antiossidanti. L'incremento di legumi, cereali integrali, ma soprattutto verdura e frutta a moderato apporto di zuccheri, partecipa notevolmente alla riduzione della colesterolemia.
  5. Eliminare il fumo di sigaretta;
  6. Mantenere al minimo il consumo di alcolici;
  7.  Praticare regolare esercizio fisico: questo va inteso sia come minimo consumo energetico dovuto alle normali attività quotidiane (dai 5000 ai 10000 passi giornalieri), sia come attività motoria auspicabile (sport, fitness, almeno 2-3 volte a settimana per 45-60').

Come calcolare il rischio cardiovascolare?

Di seguito riporteremo un semplice modulo di calcolo che, sulla base dei risultati di un famoso studio epidemiologico "il Framingham Heart Study", fornisce una stima del rischio di subire un infarto cardiaco o morire per malattia coronarica a distanza di dieci anni dal calcolo.

I risultati sono validi soltanto per gli adulti che hanno già compiuto il ventesimo anno di età e che non hanno ricevuto diagnosi di malattie cardiache o diabete. Si tratta ovviamente di calcoli teorici, basati su dati epidemiologici e come tali da prendere con le "pinze". Ad ogni modo, nel caso in cui il calcolatore restituisca un rischio cardiovascolare particolarmente elevato, il dato va comunque inteso come un invito ad adottare delle nuove e migliori abitudini di vita, secondo quanto consigliato dal proprio medico.

Il calcolatore fornisce anche i valori di colesterolo LDL ideali in base ai vari fattori di rischio cardiovascolare; si tenga presente che tali valori dovrebbero essere inferiori a 100 mg/dL nel caso in cui si soffra di malattie cardiache, malattie arteriose periferiche (arteropatie degli arti inferiori) o diabete.

Questi valori sono soggetti a revisioni periodiche sulla base delle nuove evidenze epidemiologiche; in particolare, le ultime linee guida prevedono limiti più severi rispetto a quelli sopra riportati.

Compila i campi vuoti e calcola il tuo rischio cardiovascolare!

Punteggio Rischio relativo
Sesso   Uomo   Donna  
Età  anni
Fumatore Sì   No
Assumo medicinali contro l'ipertensione Sì   No
Pressione arteriosa / mm Hg
Colesterolo totale  mg/dl
Colesterolo HDL  mg/dl
      
  Punteggio totale:
=
% percentuale di rischio
di subire malattie cardiovascolari nei prossimi dieci anni   
 
Rischio medio per i tuoi coetanei
% percentuale di rischio
di subire malattie cardiovascolari nei prossimi dieci anni   
 
Valori LDL ideali
= mg/dl

ATTENZIONE! Il modulo di calcolo ha un fine puramente illustrativo e non intende in alcun modo sostituirsi alle indicazioni del medico curante e degli altri professionisti della salute, a cui rimandiamo per ricevere indicazioni personalizzate sui valori desiderabili di colesterolo LDL e sulle ripercussioni mediche del proprio profilo di rischio.

Articoli correlati

Rischio Cardiovascolare

Dieta e Colesterolo

Integratori e Colesterolo

Farmaci per il Colesterolo

Alimentazione Equilibrata

Attività Fisica e Colesterolo

Fitness, salute, stile di vita e prevenzione

Guarda il video

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer