Tacchi e Postura: Scarpe con il Tacco Sì o No?

Tacchi e Postura: Scarpe con il Tacco Sì o No?
Ultima modifica 29.05.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Piede: Struttura e Funzionalità
  3. Modifiche alla forma del piede e conseguenze posturali
  4. Qualche Consiglio

Introduzione

L'uso quotidiano di tacchi alti, soprattutto se superano i 7 centimetri, altera inevitabilmente la postura con conseguenze che possono essere di varia entità. Patologie come l'alluce valgo, l'iperestensione delle ginocchia e la relativa iperlordosi lombare, se non risolte tempestivamente, possono evolvere in veri e propri dimorfismi a carico delle strutture muscolo-scheletriche delle ginocchia e del tratto finale del rachide vertebrale. La domanda è dunque: quali danni può effettivamente provocare l'utilizzo prolungato e smisurato di tacchi troppo alti? Per rispondere, occorre fare una breve parentesi sulla struttura e sulla funzionalità della complessa ed importante articolazione del piede.

Piede: Struttura e Funzionalità

  • Il piede è una struttura estremamente complessa formata da:
    • Caviglia, che lo collega alla gamba;
    • Tallone, cioè la parte posteriore (retropiede);
    • Metatarso, la parte centrale (mesopiede);
    • Dita (avampiede).
  • Nel piede, esistono circa 28 ossa, numerosi muscoli, articolazioni, nervi e vasi sanguigni. Per quanto riguarda la componente ossea, è possibile distinguere, per convenzione, tre gruppi:
    • Tarso, comprendente le ossa brevi della caviglia e del tallone;
    • Metatarso, parte intermedia del piede, formata da cinque ossa metatarsali;
    • Falangi delle dita.

Il piede è considerato il più importante organo di controllo antigravitario: rappresenta, infatti, il sistema tonico-posturale che permette al corpo umano di assumere la postura eretta e di mantenere l'equilibrio nelle varie posizioni assunte nello spazio, sia dal punto di vista dinamico, che statico.

Oltre ad essere la base d'appoggio del corpo, il piede funge sia da:

  • Effettore del movimento, in seguito ad un ordine proveniente dal sistema nervoso centrale;
  • Recettore di tutti i più svariati stimoli provenienti dall'ambiente in cui esso si muove (il suolo, ad esempio), che vengono recepiti sia dagli esterocettori cutanei, sia dai propriocettori muscolari e tendinei.

Esterocettori e propriocettori conferiscono al piede l'importante capacità di adattarsi ai cambiamenti del corpo nello spazio, permettendo la ricerca continua dell'equilibrio grazie alla posizione corretta del baricentro (centro di gravità del corpo), localizzato a livello della terza vertebra lombare (a livello dell'ombelico, anteriormente).

La pianta del piede è ricca di:

  • Meccanocettori (esterocettori sensibili alla pressione), che forniscono informazioni sulle oscillazioni corporee;
  • Recettori sensibili alla trazione della cute del piede stesso, che forniscono informazioni sulla direzione e sulla velocità del movimento corporeo.

Nell'insieme, questi recettori consentono di dare al corpo una posizione nell'ambiente in cui si trova.

In stazione eretta, la pianta del piede, rappresenta l'interfaccia costante tra ambiente esterno e sistema posturale. Le informazioni dei recettori podalici sono, infatti, le uniche a derivare direttamente da un riferimento fisso quale è il suolo. Pertanto, il riflesso plantare derivante dalle stimolazioni cutanee della pianta del piede, è in grado di attivare e modulare riflessi molto complessi con funzioni posturali di notevole importanza.

Modifiche alla forma del piede e conseguenze posturali

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Nella stazione eretta corretta la linea gravitaria - che decorre perpendicolarmente dal baricentro alla base d'appoggio - cade internamente all'articolazione tibio-tarsica (caviglia).

Nella stazione eretta statica su scarpa con tacco alto, si verifica un forte squilibrio del carico corporeo sul piede, in particolar modo sull'avampiede, per l'avanzamento della posizione del baricentro.

L'avampiede è costretto, quindi, a sopportare un carico nettamente superiore rispetto a quello che tollera quando si è scalzi o si indossano scarpe con un modesto rialzo (3-4-cm), sia nella stazione eretta statica, sia nella deambulazione.

Alluce valgo da Tacchi Alti

La patologia podalica più frequentemente associata all'utilizzo di un rialzo eccessivo sotto il calcagno (tacco alto) è l'alluce valgo, che si presenta come una deformazione del primo dito del piede che appare deviato lateralmente verso le altre dita, rivolgendo la falange verso le altre dita, con contemporanea sporgenza mediale del primo osso metatarsale. Il sintomo principale dell'alluce valgo consiste nella presenza di dolore, che riflette un cambiamento nell'anatomia del piede. Se l'alluce valgo viene trascurato, tende progressivamente a peggiorare: il disturbo inizia con l'alluce rivolto verso il secondo dito, fino a determinare cambiamenti nell'allineamento effettivo delle ossa del piede.

La deviazione laterale dell'alluce evidenzia la formazione della cosiddetta "cipolla", una protuberanza che indica un'infiammazione dolorosa della borsa mucosa (borsite), che tende a peggiorare con lo sfregamento della scarpa. A livello della protuberanza ossea, sul lato esterno del piede, la cute presenta arrossamento, intorpidimento ed ispessimenti che la rendono dura e callosa (ipercheratosi). Nelle fasi avanzate, compare la sinovite, infiammazione che colpisce l'intera articolazione, causa della tumefazione articolare dolorosa e calda.

Oltre all'infiammazione cronica, l'alluce valgo può comportare lesioni ossee, ulcerazioni, callosità e, se particolarmente grave, un'alterazione funzionale della dinamica del piede. Con il tempo, il disturbo può evolvere in una vera e propria sindrome posturale (considerato che l'alluce è sfruttato nella deambulazione per spingere in avanti e bilanciare) con tendenza al ginocchio valgo, rigidità delle anche ed accentuazione della curva lombare, associata a lombalgia cronica. Inoltre, sono frequenti osteoartrosi secondarie (degenerazioni articolari) e formazione di osteofiti.

Conseguenze locali

Conseguenze posturali

  • Tendenza al ginocchio valgo, con dolore della faccetta rotulea interna del ginocchio;
  • Rigidità delle anche;
  • Accentuazione della curva lombare, associata a lombalgia cronica.

Il tutto si aggrava, poi, se si tratta di tacco 'a spillo', ossia la condizione più dannosa e difficile in cui si possa porre il piede, dato che, a causa della riduzione dell'ampiezza del tacco, il piede (di conseguenza tutto il sistema propiocettivo) si ritrova costretto ad operare diversi e difficili 'aggiustamenti' (che col tempo divengono adattamenti anatomici veri e propri, di conseguenza, patologie) per evitare di perdere un già precario equilibrio dovuto al rialzo della base d'appoggio calcaneare.

Tacchi Alti: altre conseguenze del Disequilibrio Posturale

Lo spostamento del baricentro e l'alterata sensibilità propriocettiva del piede, nonché la deformazione strutturale dell'alluce, a loro volta, possono condurre sia ad alterazioni posturali:

  • Statiche:
  • Dinamiche:
    • Deambulazione scorretta;
    • Errata disposizione dei carichi e delle forze sui vari dispositivi articolari e muscolo-legamentosi.

Alcune di queste alterazioni sono "atteggiamenti sbagliati" momentanei e correggibili volontariamente dal soggetto. Se non corretti in tempo, con ginnastica compensativa o correttiva, possono degenerare in veri e propri dimorfismi a carico delle strutture ossee.

Il ginocchio, ancor prima della caviglia, risente della diversa ed innaturale disposizione del carico corporeo, ponendo sotto stress delicate strutture articolari, come menischi, legamenti crociati e collaterali.

Tacchi alti: Problemi Circolatori e Gambe Pesanti

Da non trascurare, inoltre, sono i diversi problemi a carico del sistema circolatorio-venoso che potrebbero insorgere proprio a causa dello "schiacciamento" innaturale (soprattutto a carico dell'avampiede) di alcuni capillari situati in zone del piede che, normalmente, non vengono occlusi, né oppressi da sovraccarichi. Da qui deriverebbe poi il fastidioso senso di pesantezza alle gambe e, nei casi più gravi, vere e proprie patologie e disfunzioni della microcircolazione periferica, importantissima per il nutrimento ed il rifornimento di ossigeno ai tessuti muscolari, cutanei e cartilaginei di piedi e gambe.

Qualche Consiglio

Come scegliere le Scarpe con Tacco Alto

I tacchi alti non sono categoricamente vietati, tuttavia la migliore opzione sarebbe quella di indossarli sporadicamente, riservandoli alle occasioni che ne richiedono l'uso e non alla quotidianità.

Le scarpe ideali dovrebbero garantire un appoggio uniforme a tutto il piede, offrendo dei punti che fungano da ammortizzatori naturali. Sarebbe meglio optare poi per stivali, sandali o altre calzature allacciate davanti, con un rialzo di 3-4 cm a livello del tallone.