La gravidanza dopo il parto e le difficoltà del puerperio

Ultima modifica 06.08.2019

Altro tasto delicato, e spesso fonte di tensioni, è poi quello relativo all'allattamento. Tema rispetto al quale, in questa sede, ci limitiamo ribadire quanto accennato in precedenza. Molte donne arrivano al momento del parto senza aver realmente compreso l'importanza dell'allattamento al seno e i meccanismi fisiologici che vi stanno alla base. Ad esempio che il latte vero e proprio si forma solo alcuni giorni dopo che il parto stesso è avvenuto. Da cui ulteriori, prematuri e spesso ingiustificati, motivi di panico e angoscia.

Durante le ultime settimane di gravidanza comparirà semmai il colostro. Un liquido giallognolo e vischioso, assai meno nutriente del latte vero e proprio ma comunque fondamentale dal punto di vista immunologico e del primo sviluppo del neonato.

La vera e propria montata lattea si manifesta però solo qualche giorno dopo il parto. Solitamente in coincidenza con la dimissione della donna dall'ospedale e il suo ritorno a casa. Sarà importante che la mamma sia stata adeguatamente preparata e informata sulla gestione dell'allattamento (e della montata lattea stessa) in modo da poterla amministrare correttamente anche in autonomia.

La montata lattea si presenta inizialmente come un vero e proprio edema mammario caratterizzato da turgore, arrossamento, dolore del seno. Il latte non esce immediatamente e la donna non adeguatamente informata rischia di accumulare ulteriore ansia. Segue poi una fase di iper-produzione di latte che eccede le richieste del neonato ma che va comunque gestita (ad esempio con massaggi e tiralatte) per evitare l'insorgere di ingorghi e mastiti. Avremo infine la regolarizzazione di questo processo con un equilibrio tra produzione e consumo. Il neonato si attacca, succhia e svuota il seno, stimolando automaticamente il latte a riprodursi.

Il timore di molte mamme che attaccando spesso il bambino il latte si esaurisca troppo in fretta, quindi, è di fatto ingiustificato. Sono proprio la suzione e lo svuotamento delle mammelle infatti a garantire la continuità di questo fondamentale processo.

La regola oggi prevalente è dunque quella di allattare il neonato "a richiesta". Rispettando cioè i suoi ritmi naturali e le sue necessità. Ma su questi aspetti sarà naturalmente il pediatra - da caso a caso - a sapervi consigliare nel modo più opportuno e adeguato.

Bere molto, non fasciare il seno in modo stretto, alternare le mammelle imparando ad attaccare correttamente il neonato a entrambi i capezzoli, riposare in una stanza buia e silenziosa, sono comunque alcuni dei consigli basilari che ogni donna dovrebbe ricordare e rispettare in questa fase.

La mamma, e in generale la coppia, dovrà inoltre prendere rapidamente confidenza con il pianto del proprio bambino. Affidandosi al proprio intuito di genitore ma anche all'esperienza diretta che un po' alla volta si costruirà attraverso l'osservazione quotidiana.

Il bambino alla nascita non possiede la nozione del "capriccio" e non conosce altri mezzi - se non appunto il pianto - per comunicare tutti i suoi bisogni e le sue necessità. La fame, la sete, il caldo e il freddo, uno spavento, il bisogno di coccole, un brutto sogno, il mal di pancia per qualche piccola colica digestiva: ciascuno di questi stimoli si tradurrà in pianto. Un pianto che - come previsto dalla natura - non potrà essere ignorato. Un pianto che pretenderà una risposta. Anzi varie risposte, le une diverse dalle altre.

Un bambino che piange perché ha fame, ad esempio, potrà essere calmato attaccandolo al seno. Un bambino che piange per via delle coliche avrà piuttosto bisogno di cambiare posizione e magari di qualche dolce massaggio antalgico.

Certo è che il pianto non dovrà automaticamente gettarci nel panico. Anche perché tanto rischieremmo solo di peggiorare le cose. Quindi calma e sangue freddo. Ricordiamoci anzi che proprio il pianto (quando non diventa incessante e rabbioso) rappresenta uno dei segnali più importanti, sin dal momento della nascita, per valutare il vigore, la reattività, il benessere di nostro figlio.

Da questo punto di vista, quindi, evitiamo di cadere nella schiavitù della bilancia, riducendoci a pesarlo ogni cinque minuti e allarmandoci a ogni minima variazione. Ricordiamoci piuttosto che nei primi giorni dopo il parto il neonato andrà incontro a un fisiologico calo ponderale che può raggiungere il 10 per cento di quello che era il suo peso alla nascita. E osserviamo semmai il quadro generale. Ad esempio il colorito roseo e la consistenza morbida della sua cute, l'equilibrata alternanza del sonno e della veglia, la regolarità nello scaricarsi. Questi saranno i segnali tangibili più importanti che ci permetteranno di verificare e descrivere immediatamente il suo stato di forma e di salute.

Come si può intuire da queste poche, sommarie, riflessioni preliminari il contesto in cui si trovano ad operare mamma e papà dopo il parto è articolato e complesso. Cambiano gli equilibri, si modificano i riferimenti, si trasformano le necessità di tutti gli attori in gioco.

La nascita di una nuova vita - con tutte le sue innumerevoli variabili - costituisce un evento straordinario e gratificante ma allo stesso tempo può rappresentare un banco di prova estremamente impegnativo. Un evento unico - in cui si fondono aspetti fisici ed emotivi, sociali e culturali - in grado di testare la nostra stessa identità, capace come nessun altro di mettere alla prova la solidità della persona e della coppia, coinvolgendo senza filtri e mediazioni le fondamenta più profonde di ogni rapporto.

Questi, in sintesi, sono perciò a nostro avviso i requisiti chiave, i pilastri, le categorie necessarie perché l'intero processo del dopo-parto possa svolgersi in modo armonico ed equilibrato: la consapevolezza, la pazienza e il rispetto reciproco da parte della coppia. La competenza, l'attenzione e la disponibilità da parte degli operatori. La sensibilità, il sostegno e il contenimento del gruppo familiare e amicale, e in generale di tutta la comunità, di cui quella coppia fa parte.



Altri articoli su 'La gravidanza dopo il parto e le difficoltà del puerperio'

  1. gravidanza e puerperio quarta parte
  2. gravidanza e puerperio prima parte
  3. gravidanza e puerperio seconda parte
  4. gravidanza e puerperio terza parte