Ultima modifica 27.09.2019

Generalità

La progeria è una rara patologia genetica, che causa un rapido invecchiamento. ProgeriaLa malattia insorge già a partire dalla prima infanzia, durante la quale il paziente comincia a mostrare dei segni fisici inequivocabili. La morte sopraggiunge durante l'adolescenza, quasi sempre a causa di disturbi cardiocircolatori.
Purtroppo, non esiste una cura per la progeria e la prognosi è infausta. Tuttavia, si possono mettere in pratica delle contromisure terapeutiche, capaci di allungare la vita dei pazienti di qualche anno. Nel prossimo futuro, si attendono dei grandi passi in avanti dalla ricerca, la quale vede nella progeria un modello di studio per capire l'invecchiamento umano.

DNA, RNA e proteine

Per capire le cause della progeria, è opportuno fare un breve ripasso di cosa sono DNA, RNA e proteine e di cosa si intende per espressione genica.

  • Il DNA contiene l'informazione genetica, cioè i geni
  • L'RNA è la trascrizione dell'informazione genetica in un linguaggio "più semplice" da tradurre in proteine
  • Le proteine sono la forma "operativa" dei geni del DNA.

DNA, RNA, ProteineIl meccanismo che porta il DNA a essere tradotto in proteine si chiama espressione genica.
Affinché il sistema di espressione genica funzioni correttamente, è necessario che il DNA non sia danneggiato e che la traduzione in proteine sia fedele e priva di errori.

Cos'è la progeria

La progeria (dal greco, πρό Œ = prima, precoce; e γῆρας = vecchiaia) è una malattia genetica dell'infanzia, che determina un invecchiamento precoce. Essa è nota anche come sindrome di Hutchinson-Gilford.
I bambini che ne sono affetti cominciano a mostrare i primi segni già durante il primo anno di vita. In poco tempo, i sintomi si fanno gradatamente più severi, fino a determinare la morte dei pazienti durante l'adolescenza. Seppur raramente, alcuni individui riescono a raggiungere anche i 20 anni.
La progeria non altera le facoltà mentali dei giovani pazienti, i quali, da questo punto di vista, sono esattamente come i loro coetanei.

EPIDEMIOLOGIA

La progeria è una malattia molto rara: colpisce un bambino ogni 8 milioni di nuovi nati. Pare che i casi confermati siano, attualmente, circa un centinaio. Tuttavia, si sospetta che, sparsi nel mondo, ci siano altri 100-150 pazienti non diagnosticati.
La maggior parte dei bambini affetti muore attorno ai 13 anni, per disturbi cardiovascolari; disturbi cardiovascolari, che sono, in assoluto, le principali cause di morte.

PERCHE' STUDIARE LA PROGERIA?

La progeria, come si è detto, ha una bassissima incidenza. Tuttavia, richiama le attenzioni di diversi ricercatori, poiché potrebbe fungere da modello di studio per capire come funziona il normale invecchiamento umano. A tal proposito, si stanno cercando dei meccanismi in comune e dei trattamenti dai risultati soddisfacenti.

Cause

Premessa: una malattia genetica, come la progeria, è causata dalla mutazione di uno dei tanti geni che costituiscono il DNA. Un gene, quando è mutato, produce una proteina anormale, al posto di quella normale sana. Se la proteina colpita è vitale, gli effetti di tale mutazione mettono a rischio la vita dell'organismo coinvolto.


I ricercatori hanno scoperto che il gene responsabile della progeria è il cosiddetto LMNA. Il gene LMNA è situato nel cromosoma 1 e produce una proteina chiamata lamina A.

Progeria Nucleo Cellula

Figura: confronto tra i nuclei cellulari di una cellula sana (in alto) e di una cellula priva di lamina A (in basso). Da http://it.wikipedia.org/wiki/Progeria

COS'È LA LAMINA A? CHE FUNZIONI SVOLGE?

La proteina lamina A fornisce un supporto strutturale fondamentale al nucleo delle cellule. Senza di essa, il nucleo assume un aspetto diverso, deforme. Un nucleo deforme, privo del sostegno offerto dalla lamina A, pregiudica moltissime funzioni vitali della cellula, come per esempio la mitosi.

LA LAMINA A E la PROGERIA

Nei malati di progeria, la lamina A presenta una piccola differenza rispetto alla lamina A di una persona sana. La differenza riguarda un solo aminoacido: basta questo piccolo dettaglio, per determinare circostanze drammatiche.
Di seguito, è riportata una scheda di approfondimento, dedicata ai lettori che vogliono sapere cosa avviene di preciso alla lamina A.


Scheda di approfondimento

Nella progeria, la lamina A mutata presenta, rispetto alla lamina A sana, un aminoacido diverso nella posizione 1824. Invece di una citosina, c'è una timina. Questa piccola differenza è sufficiente a cambiare la maturazione stessa della proteina. Infatti, la lamina A, prima di agire sul nucleo, deve subire dei piccoli aggiustamenti strutturali, fondamentali per renderla funzionale.
Uno di questi aggiustamenti è l'unione della proteina con una molecola, chiamata farnesile. Nel caso della lamina A sana, il legame è temporaneo e il farnesile viene rimosso; nel caso della lamina A mutata, il farnesile rimane legato alla proteina.

Lamina A e farnesile, se rimangono uniti, formano una proteina anormale, chiamata per l'appunto progerina, poiché determina la progeria.

QUANDO AVVIENE LA MUTAZIONE? LA PROGERIA È TRASMESSA DAI GENITORI?

Trattandosi di una malattia genetica, è lecito chiedersi se la progeria sia anche una patologia ereditaria. Ebbene, uno studio del 2003, comparso su Nature, testimoniava che la progeria insorge a causa di una mutazione spontanea, che colpisce un gamete (cellula uovo o spermatozoo), oppure un embrione ai primi stadi. Pertanto, i genitori sono sani, non portatori. Tale evento si chiama, in genetica, mutazione de novo.
D'altra parte, non potrebbe essere altrimenti: la maggior parte dei pazienti muore in età adolescenziale, prima ancora di poter avere figli.

Sintomi, segni e complicazioni

Per approfondire: Sintomi Progeria


I primi sintomi della progeria compaiono appena dopo la nascita, entro i primi dodici mesi di vita. Essi consistono in:

In pochi anni, il quadro sintomatologico si completa con la comparsa delle seguenti manifestazioni patologiche:

COMPLICAZIONI

I pazienti con progeria vanno incontro, inevitabilmente, a diverse complicazioni. Insorgono, infatti, problemi cardiovascolari, aterosclerosi, insufficienza renale, perdita della vista e una progressiva degenerazione muscolo-scheletrica. I soggetti colpiti sono fragili e non riescono a svolgere le stesse attività motorie dei coetanei.
La principale causa di morte, che avviene durante l'adolescenza, è legata, soprattutto, ai disturbi cardiaci e vascolari (più del 90% delle morti).
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, l'invecchiamento precoce non determina una predisposizione particolare ai tumori o a malattie neurodegenerative, tipiche dell'età avanzata.


I più comuni disturbi cardiaci e vascolari, dall'esito letale, sono:
Attacco di cuore
Scompenso cardiaco congestizio
Ictus
Insufficienza coronarica

DEPRESSIONE

Come si è detto all'inizio, il paziente con progeria non manifesta ritardi mentali: egli, dal punto di vista dello sviluppo cerebrale, è come i suoi coetanei. Il malato è lucido e, per questo, ancora più consapevole delle differenze fisiche tra lui e i ragazzi della stessa età. Ciò rende ancora più difficile l'accettazione della situazione e del destino inevitabile, a cui andrà incontro l'individuo colpito. Da qui, nascono depressione e un sentimento di forte sconforto morale.

Diagnosi

La diagnosi della progeria si base sulla constatazione, da parte del medico, dei segni caratteristici della malattia. Su tutti:

  • La crescita rallentata
  • L'alopecia areata totale
  • L'indurimento della pelle alle estremità del corpo (sclerodermia)

Per una conferma inequivocabile, il medico può sottoporre il paziente a un test genetico, che valuta la presenza o meno di mutazioni nel gene LMNA.

Terapia

Purtroppo, non esiste una terapia specifica per la cura della progeria. Tuttavia, i ricercatori si stanno prodigando nella messa a punto di un farmaco, noto come "inibitore della farnesiltrasferasi" (FTI), che pare stia fornendo dei risultati apprezzabili (si veda il capitolo dedicato alla ricerca).
In attesa di ulteriori sviluppi, le uniche misure terapeutiche, attuabili oggi, mirano a:

  • Ridurre la severità dei sintomi e delle complicazioni
  • Prolungare di qualche anno la vita dei pazienti

A meritare le maggiori attenzioni, da parte del medico curante, sono i disturbi cardiovascolari. Questi vanno monitorati quotidianamente.
Sono, inoltre, assai importanti la fisioterapia, una dieta accurata e il supporto morale di un psicoterapeuta.

TRATTAMENTO DEI DISTURBI CARDIOVASCOLARI

Per alcuni pazienti, può essere vitale sottoporsi a un intervento di bypass coronoarico e a una angioplastica. In tal modo, si favorisce l'irrorazione sanguigna del cuore e si scongiura, seppur in modo temporaneo, la possibilità di un infarto del miocardio.

Si consiglia, poi, l'assunzione di basse dosi di aspirina, statine e anticoagulanti.


Farmaci per i disturbi cardiovascolari Scopo
Aspirina Previene gli attacchi di cuore e l'ictus
Statina Mantiene bassi i livelli di colesterolo
Anticoagulanti Evita la formazione di coaguli di sangue

FAVORIRE LA CRESCITA

Per favorire la crescita dei giovani pazienti, si ricorre, talvolta, a una terapia a base di ormone della crescita. Gli effetti non sempre sono soddisfacenti.

FISIOTERAPIA, ATTIVITÀ€ FISICA E ACCORGIMENTI ORTOPEDICI

L'attività fisica e la fisioterapia sono indispensabili per far fronte alla progressiva rigidezza articolare e alla diminuzione del tono muscolare, che causa, per esempio, la lussazione d'anca.
Inoltre, la perdita costante di grasso corporeo determina una sensazione dolorosa ai piedi, specialmente se il paziente ha camminato a lungo. In questi frangenti, è assai utile dotare il malato di scarpe apposite, con un'imbottitura interna che assorba gli impatti con il suolo.

DIETA

I pazienti con progeria soffrono di sclerodermia. Pertanto, traggono beneficio da una costante idratazione. Si raccomanda di bere frequentemente, specialmente durante le stagioni più calde.
Inoltre, si è osservato che i deficit muscolari e di crescita si attenuano con un apporto calorico costante e più elevato del normale. A tal proposito, si consiglia ai malati di suddividere i tre canonici pasti giornalieri in più spuntini, così da evitare una potenziale situazione di digiuno.

PSICOTERAPIA

Serve a curare la depressione, che, molto spesso, attanaglia il malato di progeria.
Lo psicoterapeuta consiglia, inoltre, alla famiglia e al malato di rivolgersi a gruppi di sostegno, creati appositamente per aiutare coloro che soffrono di malattie incurabili e i loro familiari. In queste sedi, per quanto possibile, si cerca di alleviare lo sconforto, dovuto a un destino inevitabile, e di insegnare ai parenti più stretti come rapportarsi al meglio con l'individuo sofferente.

Prognosi

La prognosi della progeria non può mai essere positiva, poiché non esiste una cura e i trattamenti forniscono scarsi effetti. Alcuni soggetti traggono più benefici di altri, prolungando di qualche anno la loro vita. Tuttavia, la morte sopraggiunge, quasi sempre, prima dei 20 anni.
Pertanto, risultano di fondamentale importanza l'affetto dei familiari e un ambiente scolastico accogliente e informato.

Ricerca (Febbraio 2014)

La speranza di una cura per la progeria è rappresentata da un farmaco anti-tumorale, un inibitore della farnesiltrasferasi. Esso è noto anche col nome di Lonafarnib.
I ricercatori stanno svolgendo notevoli ricerche in merito e pare che esso favorisca il distacco del gruppo farnesile dalla lamina A (si veda la scheda di approfondimento). Nei modelli animali, la sperimentazione ha dato esiti positivi: è avvenuto il distacco del gruppo farnesile dalla lamina A e il nucleo cellulare ha ripreso la sua forma normale; i topi, inoltre, stavano meglio. Nel maggio del 2007, è iniziata la fase II della sperimentazione umana del Lonafarnib e se ne stanno attendendo gli sviluppi.
Risultati confortanti, inoltre, provengono da alcuni studi su due farmaci, già in commercio per altri scopi: la Pravastatina e il Zoledronato. La prima serve ad abbassare il colesterolo, il secondo si assume contro l'ipercalcemia. Somministrati in associazione al Lonafarnib, sembra riescano a impedire, più efficacemente, il legame tra gruppo farnesile e lamina A. Che possa essere questa la soluzione alla progeria?


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza