Ultima modifica 27.07.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è la Ferritina
  3. Perché si Misura
  4. Valori normali
  5. Ferritina Alta - Cause
  6. Ferritina Bassa - Cause
  7. Come si misura
  8. Preparazione
  9. Interpretazione dei Risultati
  10. Trattamento

Generalità

La ferritina è la principale proteina di deposito del ferro all'interno delle cellule. Pertanto, la sua concentrazione nel sangue riflette l'entità delle riserve del minerale nell'organismo.
Nella pratica clinica, il dosaggio della ferritina plasmatica (ferritinemia) risulta utile per valutare la quantità di ferro a disposizione di tutto il corpo.
Un livello anomalo di ferritina nel sangue può essere un indicatore di una patologia sottostante o di una particolare condizione, come nel caso delle carenze responsabili di anemie.

Ferritina

Cos'è la Ferritina

La ferritina è una proteina essenziale per lo stoccaggio del ferro nell'organismo.

La sua struttura è formata da un complesso di elementi più piccoli (detti subunità), che si uniscono a formare una specie di guscio, all'interno del quale viene immagazzinato il ferro.
La ferritina è contenuta prevalentemente nelle cellule; qui accumula il ferro e lo rilascia in caso di necessità, rendendolo rapidamente utilizzabile da parte dell'organismo.
Una minima parte di ferritina è presente transitoriamente anche nella circolazione sanguigna. Questa quota è generalmente proporzionale alla concentrazione della proteina presente nei tessuti.

Ferritina nel sangue e nei tessuti

In condizioni normali, esiste un preciso equilibrio tra quantità di ferritina presente nei vari tessuti (depositi) e ferritina plasmatica (in circolo).

La concentrazione della proteina nel sangue, anche se transitoria, rappresenta pertanto un ottimo indicatore della quantità di ferro a disposizione dell'organismo.

Ruolo nell'organismo

La ferritina è un complesso ferro-proteico che si trova in tutti i tessuti, ma particolarmente nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nei muscoli scheletrici. Ritroviamo piccole quantità di ferritina anche nel plasma, valutabili mediante il cosiddetto dosaggio della ferritinemia.
Questo esame è molto importante, poiché la concentrazione di ferritina nel sangue rispecchia l'entità delle riserve corporee di ferro. La funzione primaria della ferritina è, infatti, quella di costituire un deposito del minerale nell'organismo.
A differenza di quello legato ad un secondo composto organico ferro-proteico, detto emosiderina, il ferro associato alla ferritina è rapidamente mobilizzabile. Ciò significa che, in caso di necessità del minerale, l'organismo può attingervi facilmente.
Per tutti questi motivi, valori di ferritina inferiori alla norma indicano, con una certa sicurezza, uno stato di carenza di ferro; inoltre, possono costituire diagnosi differenziale tra anemia sideropenica (o da deficit di ferro) e anemia dovuta ad altre cause.

Perché si Misura

Il dosaggio della ferritina plasmatica (ferritinemia) è impiegato principalmente per quantificare le riserve di ferro presenti nell'organismo.
Per questo, l'esame viene prescritto, insieme ai test della sideremia e della capacità ferro-legante totale (transferrina sierica), in caso di:

Valori normali

VALORI MEDI DI FERRITINA NELL'ADULTO:

  • Donne: 20-120 nanogrammi/mL (20-120 microgrammi/L)
  • Uomini: 20-200 nanogrammi/mL (20-200 microgrammi/L)


In presenza di una carenza di ferro, la ferritina sierica è quasi sempre inferiore a 20 microgrammi su litro, mentre in condizioni di sovraccarico si possono riscontrare anche valori molto elevati, vicini a 5 mila microgrammi su litro.

Variazioni fisiologiche della ferritina

A seconda dell'età o della particolare situazione, vi possono essere alcune differenze nei valori di ferritina:

  • Età: normalmente, i livelli medi di ferritina sono lievemente più elevati alla nascita (400 ng/mL) e verso i due mesi di vita si arriva a circa 600 ng/mL. La ferritinemia si abbassa, poi, durante l'infanzia, fino a raggiungere i valori dell'adulto durante la pubertà.
  • Sesso: i valori di ferritina sono più alti nell'uomo, mentre risultano più bassi nella donna prima della menopausa.
  • Diminuzione: i livelli della ferritina tendono a scendere in gravidanza, soprattutto a partire dal terzo mese. Una diminuzione dei valori di riscontra anche nelle persone che praticano un'attività fisica intensa e regolare.

Ferritina Alta - Cause

Alti livelli di ferritina (iperferritinemia) indicano un possibile sovraccarico di ferro nel sangue.
Ciò potrebbe dipendere da:

Ferritina Bassa - Cause

La diminuzione dei valori della ferritina nel sangue (ipoferritinemia) indica che le riserve di ferro sono scarse.
Bassi livelli di ferritina si riscontrano in caso di:

Come si misura

L'esame della ferritina plasmatica viene effettuato su un campione di sangue venoso, in genere prelevato nella piega del gomito.

In laboratorio, viene poi eseguito il dosaggio, cioè la misurazione della concentrazione della proteina nel campione di sangue raccolto dal paziente.

Preparazione

Il prelievo si esegue in genere al mattino.

Il paziente può sottoporsi all'esame dopo un digiuno di almeno 3 ore.

Interpretazione dei Risultati

Il dosaggio della ferritina nel sangue è comunemente utilizzato per identificare gli stati di sovraccarico o di carenza di ferro.

  • I valori normali di ferritina oscillano tra 15-300 nanogrammi/ml.
  • Un alto livello di ferritina può essere dovuto a un eventuale sovraccarico di ferro. Questa situazione può essere secondaria a malattie genetiche (emocromatosi), accumulo eccessivo negli organi (emosiderosi) o aumentato apporto nutrizionale del minerale.
    Nel caso quest'ipotesi venga esclusa, andranno valutate tutte le cause che possono determinarne un incremento aspecifico: stati infiammatori acuti e cronici, alterazioni epatiche, infezioni, alcolismo e neoplasie. In queste condizioni, aumenta la produzione di ferritina nei tessuti (di conseguenza anche nel sangue) indipendentemente dall'entità dei depositi di ferro.
  • Un basso livello di ferritina nel sangue è ritenuto l'indicatore più precoce di un impoverimento dei depositi del minerale. Ciò va considerato soprattutto nella diagnostica differenziale delle anemie da carenza di ferro (in cui il valore della ferritina è basso) da quelle a diversa eziologia.
    Più precisamente, una ferritina bassa (22 ng/ml), associata a valori alterati di emoglobina ed ematocrito, e in presenza di globuli rossi di piccole dimensioni e meno pigmentati della norma (microcitici e ipocromici), indica un'anemia sideropenica (cioè causata da carenza di ferro).
    Altra causa comune di ipoferritinemia è un incremento delle perdite o del fabbisogno (ipermenorrea, sanguinamenti del tratto gastro-intestinale e gravidanza). Meno spesso, bassi livelli di ferritina segnalano un ridotto apporto nutrizionale o gravi deplezioni delle proteine plasmatiche, come nella malnutrizione.

Uno studio più approfondito del metabolismo del ferro richiede anche l'esame della sideremia e della transferrina o della capacità totale legante il ferro (TIBC).


Attenzione! A seconda del tipo di tecnica utilizzata dal laboratorio, i valori della ferritinemia possono essere leggermente diversi. Pertanto, è preferibile consultare gli intervalli di riferimento indicati per ogni analisi direttamente sul referto.

Trattamento

In caso di Ferritina Bassa

Quando la ferritina è bassa, ma il quadro anemico non è ancora apprezzabile, il medico consiglia un maggior consumo di alimenti ricchi di ferro: carne, legumi, pesce, molluschi, crostacei, frutta secca e fresca [soprattutto agrumi, non tanto per il loro contenuto, peraltro modesto, di ferro, quanto per assicurare il giusto apporto di acido ascorbico all'organismo (una vitamina, la C, importante per l'assorbimento del minerale)].
Se la carenza di ferro è importante, è possibile ricorrere all'assunzione di integratori di ferro.

In caso di Ferritina Alta

Quando la ferritina è alta, la terapia è costituita da salassi (prelievi di 350 - 400 ml di sangue), che rimuovono i globuli rossi (ricchi di ferro) dall'organismo, stimolandolo a produrne di nuovi.
Il medico prescriverà inoltre una dieta a basso contenuto di ferro, eventualmente associata a chelanti (desferriossamina), che legano ed eliminano il minerale attraverso le urine.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici