Ultima modifica 25.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Perché si esegue
  4. Valori normali
  5. Valori Alti – Cause
  6. Valori Bassi - Cause
  7. Come si esegue
  8. Preparazione
  9. Interpretazione dei risultati

Generalità

La citologia urinaria è un esame che evidenzia la presenza di cellule "anomale" nelle urine.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2018/01/16/citologia-urinaria-orig.jpeg Shutterstock

Quest'analisi risulta utile, in particolare, nella diagnosi dei tumori dell'apparato urinario, poiché consente di individuare i corpuscoli che derivano dallo sfaldamento delle zone più superficiali di alcune formazioni neoplastiche.

Di norma, infatti, l'urina è priva di elementi cellulari. In qualche caso, però, durante il transito nelle vie urinarie – cioè dalla pelvi renale fino all'uretra – questo liquido può raccogliere eventuali cellule che derivano dalla desquamazione dell'urotelio.

Nota: l'urotelio (o epitelio urinario) è il tessuto epiteliale che riveste internamente la vescica, gli ureteri, i bacinetti renali e l'uretra.

La citologia urinaria prevede l'osservazione microscopica dell'urina, dopo la colorazione panottica del campione. In presenza di un risultato positivo, il paziente dovrà essere sottoposto ad ulteriori approfondimenti (test di laboratorio o procedure diagnostiche).

Cos’è

La citologia urinaria consiste nell'analisi microscopica di un campione di urine, allo scopo di individuare le eventuali cellule presenti. Di solito, quest'analisi viene indicata dal medico se viene riscontrata la presenza di sangue (ematuria) con l'esame standard delle urine.

In base al sospetto diagnostico di neoplasia, la citologia urinaria viene prescritta in combinazione con gli opportuni accertamenti, per confermare o escludere la presenza di un tumore della vescica o di altri organi dell'apparato urinario.

La citologia urinaria non è un'analisi "di routine" (cioè non viene eseguita come primo controllo), ma viene indicata dal medico solo quando uno dei valori misurati con gli esami standard delle urine non rientrano nel range di normalità. L'esame citologico viene considerato, infatti, un test di approfondimento, allo stesso modo dell'urinocoltura o della determinazione dell'albumina urinaria.

Perché si esegue

La citologia urinaria è un esame non invasivo che evidenzia nelle urine la presenza di cellule uroteliali atipiche o neoplastiche. Quest'ultime risultano dallo sfaldamento della parte superficiale di alcune forme di tumore delle vie urinarie.

Pertanto, la citologia urinaria contribuisce a diagnosticare il cancro della vescica e può segnalare la presenza di patologie neoplastiche o infiammatorie a carico di rene, uretere, uretra e prostata.

Quando viene indicato l'esame?

  • Il medico può indicare l'esame citologico delle urine quando sospetta la presenza di una neoplasia dell'apparato urinario.
  • Di solito, la citologia urinaria viene prescritta quando l'analisi standard delle urine evidenzia la presenza di globuli rossi o di emoglobina. In questi casi, infatti, è necessario escludere la presenza di malattie a carico di reni, ureteri e vescica che possono causare sanguinamento (ematuria). Tra questi processi patologici rientrano anche le neoplasie.
  • La citologia urinaria può essere indicata anche per monitorare i pazienti già trattati per un tumore della vescica o delle vie urinarie ("follow up"). In questi casi, la citologia urinaria può essere utile nel riconoscere precocemente un'eventuale recidiva della malattia.

Valori normali

In condizioni normali, le cellule neoplastiche (cioè tumorali) sono assenti nelle urine.

  • Citologia urinaria - Valore normale: negativo.

Valori Alti – Cause

La presenza di cellule uroteliali nelle urine può indicare la presenza di un'infiammazione delle vie urinarie, come può accadere, ad esempio, in caso di infezioni o calcolosi.

Il riscontro di cellule atipiche o neoplastiche in un campione di urina può segnalare lo sviluppo di una neoplasia, spesso riconducibili ad un organo specifico delle vie urinarie, tra cui:  

  • Tumore alla vescica;
  • Tumore dell'uretere;
  • Tumore dell'uretra;
  • Tumore del rene;
  • Tumore della prostata.

La ricomparsa di cellule tumorali nei pazienti in fase di monitoraggio post-trattamento, può indicare lo sviluppo di metastasi o la ripresa della malattia.

Valori Bassi - Cause

Normalmente, le cellule tumorali non vengono riscontrate all'esame citologico delle urine.

Come si esegue

La citologia urinaria è un esame di laboratorio che prevede l'analisi al microscopio delle cellule emesse con le urine. Quest'indagine è possibile dopo aver effettuato un particolare procedimento che viene detto "colorazione panottica".

Se viene dimostrata la presenza di anomalie all'esame citologico, il medico può considerare le caratteristiche delle cellule neoplastiche e gli eventuali disturbi associati, come dolori addominali, disturbi minzionali e febbre.

Preparazione

La citologia urinaria prevede la raccolta di un campione di urina, per tre giorni consecutivi. L'urina deve essere raccolta in un apposito contenitore sterile, nel quale è già presente un fissativo (normalmente, si tratta di alcool etilico o di acido tricloroacetico).

La prima urina del mattino non dovrebbe essere utilizzata per la citologia urinaria, poiché durante il riempimento notturno della vescica si accumulano frequentemente delle cellule degenerate che potrebbero influenzare l'interpretazione del risultato.

Per questo motivo, è meglio effettuare la raccolta della seconda minzione del mattino, preferibilmente la parte centrale dell'emissione ("mitto intermedio").

Come raccogliere il campione di urina

Ai fini dell'attendibilità del risultato è molto importante raccogliere le urine da far esaminare nel modo corretto.

  • Prima della raccolta, va effettuato un accurato lavaggio dei genitali esterni, sciacquando con cura allo scopo di eliminare ogni traccia di detergente intimo.
  • Il contenitore sterile per la citologia urinaria viene fornito direttamente dal laboratorio o si acquista in farmacia.
  • I campioni vanno richiusi accuratamente e devono essere recapitati in breve tempo (al massimo entro un'ora dalla raccolta) per evitare processi degenerativi. Se ciò non è possibile, è opportuno conservare l'urina in frigorifero e consegnare i tre campioni solamente al terzo giorno. In ogni caso, è consigliabile seguire attentamente le indicazioni del medico o del laboratorio di riferimento.

Interpretazione dei risultati

Di solito, in relazione alla presenza di un tumore, il risultato della citologia urinaria è riportato come:

  • Negativo: vengono identificate solo cellule uroteliali normali.
  • Positivo: nel campione, sono state riscontrate con certezza delle cellule indifferenziate, cioè con aspetto tumorale.
  • Dubbio: presenza di cellule atipiche (cioè diverse dall'urotelio normale), ma non identificabili con certezza come maligne.

Se il risultato è negativo

Occorre precisare che un risultato negativo dopo citologia urinaria non esclude la presenza di un tumore (il valore predittivo negativo dell'esame citologico non è elevato).

La bassa sensibilità di quest'analisi deriva dal fatto che la desquamazione delle cellule tumorali è assente o molto scarsa in presenza di neoplasie uroteliali poco avanzate. La possibilità che il test risulti positivo è più alta, invece, in presenza di tumori estesi o particolarmente aggressivi.

In base a tali considerazioni, il paziente in cui è presente il sospetto clinico per un tumore delle vie urinarie dovrà consultare lo specialista, per l'esecuzione degli opportuni approfondimenti diagnostici, come la cistoscopia o la tomografia computerizzata (TC).

Se il risultato è positivo

L'attendibilità della citologia urinaria in presenza di un risultato positivo è, invece, elevata (se il personale medico è esperto, la specificità dell'esame citologico supera il 90%).

In presenza di un risultato positivo, il paziente dovrà essere sottoposto ad esami di secondo livello come la cistoscopia, la TC con mezzo di contrasto, le biopsie multiple della vescica (mapping vescicale) e/o l'ureterorenoscopia (URS). Talvolta, è possibile analizzare anche le alterazioni a carico dei cromosomi delle cellule uroteliali mediante tecnica FISH (ibridazione fluorescente in situ).

Se il risultato è dubbio

Un risultato dubbio alla citologia urinaria può indicare lo sviluppo di una neoplasia a basso grado di malignità o la presenza di un'infiammazione delle vie urinarie (es. infezioni o calcolosi).

Il riscontro di cellule atipiche in pazienti con sintomi urinari infiammatori richiede la ripetizione dell'esame citologico dopo un'adeguata terapia medica.

Limiti

L'esame citologico delle urine è caratterizzato da un'elevata percentuale di risultati falsi negativi: in circa il 50% dei casi non riesce a rilevare la presenza di cellule neoplastiche. In particolare, la citologia urinaria potrebbe non rilevare piccoli tumori del tratto urinario che crescono più lentamente.

Alcuni falsi positivi si possono verificare, invece, in presenza di infiammazioni vescicali con il riscontro di cellule reattive, che, in certi casi, possono assomigliare a quelle tumorali.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici