HDL significa “High-Density Lipoprotein”, ovvero “lipoproteine ad alta densità”.
Tecnicamente, le HDL non sono formate da “colesterolo puro” e contengono anche proteine specifiche che servono a trasportare i grassi nel sangue.
Di lipoproteine ne esistono vari tipi. Le HDL sono benefiche e vengono per questo definite “colesterolo buono”; altre sono considerate potenzialmente nocive e vengono per questo definite “colesterolo cattivo”.
Le HDL hanno la funzione di trasportare il colesterolo dalle periferie (arterie) verso gli organi che lo utilizzano o lo eliminano. In pratica, fungono da “spazzino”.
Le HDL si misurano analizzando la relativa concentrazione nel siero del sangue.
Di HDL ne esistono tipi differenti, che variano per forma, dimensione e composizione chimica. Le più efficaci nel “ripulire” le arterie sono quelle più attive nello scambio dei lipidi con le cellule e le altre lipoproteine.
Le lipoproteine HDL e LDL sono indicatori di rischio cardiovascolare; infatti, la riduzione delle HDL e l'aumento delle LDL esercitano sempre un effetto negativo.
E' possibile aumentare le HDL correggendo la dieta e aumentando il livello di esercizio fisico. L'alimentazione, così come l'attività motoria e certi integratori, consentono di modificare sensibilmente il profilo lipidico e il conseguente rischio cardiovascolare.
Nel linguaggio comune, le HDL vengono definite "colesterolo buono", perché esercitano un effetto protettivo sulle malattie aterosclerotiche. Dal punto di vista clinico, le HDL (High-Density Lipoprotein) sono classificate come lipoproteine ad alta densità.
Le lipoproteine sono particelle contenenti unità apolipoproteiche specifiche, necessarie allo scambio ed al trasporto dei grassi (colesterolo, fosfolipidi, trigliceridi ecc).
Di apolipoproteine ne esistono vari tipi; sia il numero, sia la tipologia di apolipoproteina contraddistinguono le varie lipoproteine. La apolipoproteina tipica delle HDL è la Apo A1.
Le lipoproteine hanno una superficie idrofila (affine all'acqua) e servono a veicolare i lipidi all'interno del plasma sanguigno (matrice acquosa). Questa funzione è molto importante, poiché i grassi non si sciolgono normalmente in acqua e tendono ad aggregarsi formando delle “bolle oleose” (come avviene mettendo dell'olio nell'acqua o nel brodo).
Di lipoproteine ne esistono 5 tipologie differenti, tutte con funzioni e caratteristiche diverse:
Il metabolismo delle HDL è strettamente correlato con quello delle LDL, anche nella forma VLDL.
Ogni HDL è formata da 80-100 proteine specifiche, che la rendono capace di veicolare anche diverse centinaia di molecole grasse per volta.
Il “rifornimento” e lo “scarico a destinazione” dei grassi avvengono per interazione delle HDL con le cellule e le altre lipoproteine.
Abbiamo specificato che le HDL non sono colesterolo puro, bensì dei “mezzi di trasporto” dei lipidi plasmatici. Tuttavia, non abbiamo ancora chiarito cosa sia il colesterolo.
Si tratta di un lipide steroideo che l'organismo è in grado di produrre autonomamente e di assumere attraverso gli alimenti.
La sua funzione nell'organismo è multipla:
Il colesterolo circola all'interno del torrente sanguigno in forma legata alle lipoproteine; se fosse libero, si aggregherebbe formando trombi potenzialmente nocivi o letali.
L'eccesso di colesterolo nel sangue (per cause genetiche o ambientali) può essere dannoso, a causa della tendenza a depositarsi nelle arterie; si tratta del primo passo verso la formazione di una placca aterosclerotica.
Va comunque ricordato che la tendenza a depositarsi varia in base alla lipoproteina che lo trasporta: le LDL sono quelle nocive (portano il colesterolo alle periferie), mentre le HDL sono quelle benefiche (portano il colesterolo agli organi che lo metabolizzano).
Negli individui sani, circa il 30% del colesterolo sanguigno è trasportato dalle HDL; il resto fa parte delle VLDL e delle LDL.
Le LDL e le VLDL (Low- e Very Low-Density Lipoprotein) hanno dimensioni maggiori e una densità inferiore delle HDL; muovono i lipidi (trigliceridi e colesterolo) dal fegato ai tessuti.
Le HDL sono inizialmente molto piccole e trasportano i grassi dalle periferie agli organi. Aumentano di dimensione e diminuiscono di densità con l'incorporazione dei grassi.
Ogni lipoproteina contiene:
Le HDL contengono soprattutto ApoA1. Rispetto alle LDL e alle VLDL, si distinguono per:
Tutte queste caratteristiche partecipano a determinare la maggiore densità delle HDL.
L'aumento delle HDL è associato ad una riduzione dell'accumulo aterosclerotico nelle pareti vascolari.
L'aterosclerosi è una malattia che induce complicazioni potenzialmente letali come, ad esempio, l'infarto miocardico e l'ictus cerebrale.
Va comunque specificato che la correlazione tra HDL e rischio cardiovascolare non è lineare; in pratica, aumentandole oltre la soglia di normalità non è possibile ridurre proporzionalmente il rischio di malattia.
Le HDL vengono definite “colesterolo buono” perché sono in grado di:
Non è da escludere che esistano anche vie di smaltimento del colesterolo HDL-indipendenti. Infatti, recenti studi* hanno dimostrato che i topi privi di lipoproteine HDL sono comunque in grado di trasportare il colesterolo al fegato per utilizzarlo nella bile (via di eliminazione).
*Structural requirements for PCSK9-mediated degradation of the low-density lipoprotein receptor - Betteridge, et. al (2 September 2008) - PNAS. 105 (35): 13045–13050.
Le HDL sono le lipoproteine più piccole e dense; contengono più proteine e meno grassi delle altre. La composizione delle HDL si caratterizza per la presenza di: Apo A 1, Apo A 2 e fosfolipidi.
Sintetizziamo brevemente il meccanismo di funzionamento delle HDL:
Le HDL trasportano il colesterolo al fegato e agli organi steroidogenici, quali ghiandole surrenali, ovaie e testicoli. Questo avviene per via diretta (captazione) e indiretta (scambio).
Il colesterolo depositato nel fegato viene escreto con la bile nell'intestino.
Nelle ghiandole surrenali, nelle ovaie e nei testicoli il colesterolo viene utilizzato per la sintesi degli ormoni steroidei.
HDL E ATEROSCLEROSI
Il metabolismo delle HDL partecipa anche alla rimozione del colesterolo inglobato dai macrofagi nelle placche aterosclerotiche. Questo percorso (dalle arterie al fegato) è stato definito “trasporto inverso del colesterolo” ed è considerato protettivo nei confronti dell'aterosclerosi.
NB. Una volta che la placca diventa fibrosa o calcificata, le HDL non sono più in grado di intervenire positivamente nella sua dissoluzione.
D'altro canto, oltre al colesterolo, le HDL trasportano varie tipologie di lipidi e proteine biologicamente attivi. Alcune di queste molecole aiutano ad inibire l'ossidazione, l'infiammazione, l'attivazione dell'endotelio, la coagulazione e l'aggregazione piastrinica.
Tutte queste proprietà possono contribuire alla capacità anti aterogena delle HDL, ma non è ancora ben chiaro quali siano i fattori più importanti.
Una piccola sub-frazione di HDL tutela l'organismo dal protozoo parassita Trypanosoma brucei brucei. Questo gruppo specifico è dotato del cosiddetto fattore litico trypanosoma (TLF) che contiene proteine specializzate alla lotta contro il protozoo.
Le HDL sono anche responsabili del trasporto di amiloide del siero A verso i tessuti danneggiati (in risposta alle citochine infiammatorie). Questo fenomeno, che avviene nelle reazioni infiammatorie di fase acuta, serve ad attrarre e attivare i leucociti. Nelle fasi croniche, invece, la sua deposizione nei tessuti è patologica e prende il nome di amiloidosi.
E' dimostrato che, rispetto alla quantità totale, la percentuale di HDL grandi e sferiche costituisce un elemento molto protettivo. Il rapporto tra HDL grandi e totali varia parecchio e può essere misurato solo mediante elettroforesi o metodi innovativi di spettroscopia.
Sono state individuate cinque sotto frazioni di HDL; dalla più grande alla più piccola sono: 2a, 2b, 3a, 3b e 3c.
Studi recenti confermano che, nei pazienti diabetici di tipo 2, le HDL:
Esiste una correlazione negativa tra le HDL e il “tempo di attivazione parziale di tromboplastina”, ovvero un parametro di valutazione dell'ipercoagulabilità.
Il livello di lipemia a digiuno è associato alla capacità di memoria verbale a breve termine. Nei soggetti di mezza età, bassi livelli di colesterolo HDL si accompagnano a una scarsa memoria e tendenza al peggioramento.
E' possibile che si tratti di una correlazione indiretta, legata all'alimentazione, alla sedentarietà e all'assenza di attività motoria.
La misurazione delle HDL viene eseguita con le analisi del sangue.
Per il costo elevato nella rilevazione diretta del colesterolo HDL e LDL, l'analisi viene solitamente effettuata cercando il valore indiretto del HDL-C (colesterolo associato alle ApoA-1/HDL).
Nel siero sanguigno, dopo aver sottratto l'HDL-C, il colesterolo rimanente è quello LDL e VLDL. La relativa concentrazione, nota come non-HDL-C (potenzialmente aterogeno), sembra essere un indicatore migliore (e più facilmente calcolabile) di rischio cardiovascolare.
Il rischio aterosclerotico aumenta se:
Le persone con livelli superiori di HDL tendono ad avere meno possibilità di ammalarsi di aterosclerosi.
Chi mostra livelli di HDL inferiori a 40mg/dl ha un'incidenza superiore di patologie cardiache.
Al contrario, chi vanta livelli superiori di HDL “native” (vedi ultimo capitolo) mostra una salute cardiovascolare superiore.
Nella tabella sottostante è possibile trovare i valori raccomandati dalle linee guida.
Livello mg/dl | Livello mmol/l | Interpretazione |
< 40 per gli uomini e < 50 per le donne | < 1,03 | Colesterolo HDL basso, elevato rischio di malattie cardiache |
40-59 | 1,03 – 1,55 | Livello di HDL medio |
> 60 | > 1,55 | Alto livello di HDL, condizione ottimale considerata protettiva contro le malattie cardiache |
Rispetto alle donne fertili, gli uomini tendono ad avere livelli di HDL sensibilmente più bassi, con molecole più piccole e contenenti meno colesterolo.
Gli uomini hanno anche una maggiore incidenza di malattie cardiache aterosclerotiche.
Viceversa, dopo la menopausa, le donne tendono a perdere questa caratteristica metabolica.
Studi epidemiologici hanno dimostrato che alte concentrazioni di HDL (> 60 mg/dl) hanno un valore protettivo dalle malattie cardiovascolari come l'ictus ischemico e l'infarto del miocardio.
Logicamente, basse concentrazioni di HDL (< 40 mg/dl per gli uomini e < 50 mg/dl per le donne) aumentano il rischio delle malattie aterosclerotiche.
Il “Framingham Heart Study” dimostra che, per un dato livello di LDL e con HDL variabili, il rischio di malattie cardiache aumenta fino a 10 volte. Al contrario, per un livello fisso di HDL e LDL variabili, il rischio aumenta solo di 3 volte.
NB. Anche i soggetti con LDL molto basse, se mostrano una quantità insufficiente di HDL, sono predisposti alle malattie cardiovascolari.
La dieta è uno dei fattori più importanti nel miglioramento del profilo lipidico sanguigno.
Esistono nutrienti protettivi e molecole nocive.
La distinzione fra quali siano in grado di aumentare le HDL, ridurre le LDL e diminuire il colesterolo totale non è sempre chiara. Alcuni studi tendono a contraddirsi.
Tuttavia, è possibile affermare che i seguenti alimenti/nutrienti siano in grado di migliorare il profilo colesterolemico:
*EPA = acido eicosapentaenoico, DHA = acido docosaesaenoico, ALA = acido alfa linolenico, LA = acido linoleico, OA = acido oleico.
Al contrario, i seguenti nutrienti tendono a diminuire il colesterolo HDL e ad aumentare quello LDL (soprattutto in forma ossidata), il colesterolo totale e la trigliceridemia:
Il consumo di alcol tende a aumentare i livelli di HDL e, se MODERATO, si associa a un basso rischio di mortalità1.
Il tabagismo sembra esercitare un effetto negativo sulla colesterolemia HDL. Tuttavia, pare che l'uso di cannabis eserciti un effetto positivo2.
1 Types of alcoholic beverages and blood lipids in a French population - Ruidavets JB, Ducimetière P, Arveiler D, Amouyel P, Bingham A, Wagner A, Cottel D, Perret B, Ferrières J (Jan 2002) - Journal of Epidemiology and Community Health 56 (1): 24–8.
2 The impact of marijuana use on glucose, insulin, and insulin resistance among US adults - Penner EA, Buettner H, Mittleman MA (Jul 2013) - The American Journal of Medicine 126 (7): 583–9.
L'attività fisica è in grado di aumentare le HDL, pur mantenendo costanti le LDL. Come risultato, il colesterolo totale subisce un incremento. Questo fenomeno, che a prima vista potrebbe apparire controproducente, è invece particolarmente auspicabile.
Gli sport più efficaci nell'aumento delle HDL sono quelli che attivano il metabolismo aerobico. E' dimostrato che, nei sedentari, avviare un protocollo di attività aerobica induce un aumento delle HDL pari al 3-9%.
Inoltre, l'attività sportiva aerobica favorisce il dimagrimento. Soprattutto in caso di obesità viscerale, il dimagrimento imposto dall'attività fisica e dalla dieta determina un aumento delle HDL pari a 0,35mg/dl ogni chilogrammo perduto.
Il protocollo sportivo per l'aumento delle HDL deve avere i seguenti requisiti:
Oppure:
In totale, sarebbe meglio raggiungere circa 150' settimanali con intensità media.
In termini pratici, per aumentare le HDL e abbassare le LDL è necessario seguire queste indicazioni:
Per quel che riguarda gli integratori alimentari, esiste una correlazione positiva tra l'assunzione di magnesio e niacina (vitamina PP o B3) e l'aumento delle HDL.
La niacina (integrazione da 1 a 3g/die) aumenta le HDL inibendo selettivamente l'enzima epatico diacilglicerolo aciltransferasi 2, riducendo la sintesi dei trigliceridi (trasportati dalle VLDL) e la relativa secrezione. Il margine di miglioramento è compreso tra il 10 e il 30%, che fa della vitamina PP la molecola più efficace in assoluto nell'aumento delle HDL.
I farmaci per più utilizzati nella riduzione del colesterolo sono le statine. La maggior parte di queste molecole esercita un effetto ipocolesterolemizzante sulle LDL. Le statine sono anche contenute naturalmente negli alimenti; ad esempio, nel riso rosso fermentato.
Nota bene: Nessun farmaco studiato per aumentare le HDL ha dimostrato di migliorare in maniera consistente lo stato di salute, riducendo il rischio cardiovascolare.
In altre parole, gli alti livelli di HDL si correlano a un miglioramento dello stato di salute SOLO quando tale incremento è di tipo metabolico (HDL native).
Non è da escludere che questa sfaccettatura interessi, oltre alla quantità, il tipo di HDL specifico. Oppure, che siano coinvolti altri fattori dei quali attualmente ignoriamo l'esistenza.