Ultima modifica 24.03.2020

Generalità

L'urografia è una procedura radiologica che consente di valutare l'apparato urinario dal punto di vista morfologico e funzionale. Questa indagine clinica, nota anche come pielografia endovenosa, utilizza i raggi X ed un mezzo di contrasto per esaminare reni, ureteri, vescica ed uretra.
L'urografia è indicata per diagnosticare disturbi che colpiscono l'apparato urinario, come calcolosi, traumi, ostruzioni, difetti congeniti o tumori. Urografia

Valore diagnostico

L'urografia si avvale di un mezzo di contrasto (generalmente una soluzione iodata) che consente di valutare con precisione le strutture dell'apparato urinario. Sulle immagini radiografiche, dopo l'iniezione per via endovenosa, questo "colorante" diventa visibile quasi immediatamente (appare di un colore bianco luminoso). L'agente di contrasto viene poi rimosso dal flusso sanguigno attraverso i reni e l'urina da essi prodotta. I radiogrammi, ottenuti durante l'urografia endovenosa, permettono di visualizzare chiaramente le strutture attraverso cui transita il mezzo di contrasto, consentendo di esaminare l'anatomia delle parti interessate e determinare se stanno svolgendo correttamente la loro funzione fisiologica.

Il medico può raccomandare l'urografia endovenosa se il paziente manifesta segni e sintomi che possono essere correlati ad un disturbo del tratto urinario (quali, ad esempio, sangue nelle urine, dolore alla schiena ed al fianco ecc.). L'urografia endovenosa, infatti, può essere utilizzata per diagnosticare una serie di condizioni che colpiscono le vie urinarie, come ad esempio:

Un'urografia endovenosa può essere eseguita sia in situazioni di emergenza che di routine:

  • Emergenza. Questa procedura viene eseguita su pazienti che si presentano al pronto soccorso con sintomi suggestivi di una grave condizione urologica su base ostruttiva, come una forte colica renale accompagnata da ematuria. In questa circostanza, il medico può sospettare un calcolo renale, che sta causando l'ostruzione del sistema urinario. I pazienti, di solito, vengono monitorati per un controllo ed un ulteriore trattamento. Le immagini radiografiche, ottenute in un intervallo di "tempo doppio" (a 30 minuti dopo l'iniezione, 1 ora, 2 ore, 4 ore ecc.), forniscono informazioni importanti per l'urologo sulla localizzazione e sulla gravità dell'ostruzione.
  • Routine. Questa procedura è più comune per i pazienti che presentano un'inspiegata ematuria microscopica o macroscopica. L'urografia è usata per accertare la presenza di un tumore o di analoghi disturbi che alterano l'anatomia del tratto urinario.

Preparazione

  • Prima della procedura potrebbe essere necessario un esame del sangue per verificare la corretta funzionalità renale (creatinina, azotemia ecc.). I reni devono infatti essere in grado di filtrare il mezzo di contrasto; pertanto, l'urografia endovenosa è raramente eseguita se si soffre di insufficienza renale.
  • Il paziente deve informare il medico se soffre di allergie, in particolare ai mezzi di contrasto. L'urografia è controindicata anche in caso di intolleranze allo iodio, gravi cardiopatie, mieloma multiplo e gravidanza in atto.
  • Prima della procedura, potrebbe essere richiesto al paziente di non mangiare per diverse ore e di assumere alcuni lassativi per un giorno o due. Questa misura permette di assicurarsi che l'intestino sia libero da grandi quantità di feci, che possono rendere più difficile l'interpretazione delle immagini radiografiche.
  • In caso di diabete e terapia con metformina potrebbe essere necessario interrompere l'assunzione del farmaco 48 ore prima e dopo la procedura, in quanto può verificarsi un'interazione con l'agente di contrasto (è possibile discutere con il proprio medico l'adeguata gestione del diabete durante questo periodo).

Durante l'urografia

La sequenza di immagini è approssimativamente raccolta come segue:

  • Il paziente si trova in posizione supina su un tavolo d'esame. Viene eseguita una prima radiografia frontale dell'addome. Il mezzo di contrasto viene, quindi, iniettato in una vena del braccio o della mano. Il colorante inizia ad essere escreto attraverso reni, ureteri e vescica.
  • Durante i successivi 30-60 minuti, a determinati intervalli di tempo (indicativamente ogni 5 minuti), sono raccolti dei radiogrammi dell'area renale. Ogni volta che deve essere rilevato un radiogramma, viene chiesto al paziente di trattenere il respiro. Le immagini radiografiche mostrano il mezzo di contrasto mentre viaggia, durante diverse fasi, attraverso il sistema urinario. Subito dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, questo viene filtrato attraverso la corteccia renale. Ad un intervallo di 3 minuti, sono visibili i calici e la pelvi renale. A 9-13 minuti, il contrasto comincia a svuotarsi negli ureteri e a recarsi nella vescica, che comincia a riempirsi. Dopo circa 10 minuti dall'iniezione del mezzo di contrasto, il medico può eventualmente applicare la compressione della zona addominale inferiore, per provocare la distensione del tratto urinario superiore e valutare determinate condizioni (la manovra è controindicata nei casi di ostruzione). Per visualizzare la vescica correttamente, viene chiesto al paziente di svuotare la vescica prima di raccogliere l'ultima immagine radiografica. Il mezzo di contrasto raccolto nell'organo, infatti, potrebbe mascherare una patologia.

Dopo l'urografia

L'urografia endovenosa, di solito, è completata in 30-60 minuti. Il paziente dovrebbe essere in grado di tornare alle normali attività non appena la procedura è terminata. È consigliabile bere molti liquidi per aiutare a rimuovere tutto il mezzo di contrasto dell'organismo.

Risultati

Durante l'urografia vengono valutati:

  • Reni: aspetto regolare, contorni lisci, dimensioni, posizione, filtrazione e flusso;
  • Ureteri: dimensione, aspetto regolare e simmetria;
  • Vescica: completo svuotamento, aspetto liscio e regolare.

Un radiologo esamina ed interpreta le immagini radiografiche ottenute durante l'urografia endovenosa ed invia una relazione al medico, con cui il paziente può discutere i risultati.

Effetti collaterali e controindicazioni

Un'urografia endovenosa è generalmente una indagine diagnostica sicura e le complicanze sono rare.

  • Dopo l'iniezione del mezzo di contrasto è possibile sperimentare un sapore metallico in bocca ed una sensazione di formicolio o di calore (simile alle vampate). Alcune persone manifestano senso di malessere generalizzato, mal di testa, nausea o vomito. Questi effetti collaterali sono quasi sempre temporanei.
  • In un piccolo numero di casi, può verificarsi una reazione allergica al mezzo di contrasto utilizzato nella prova. I sintomi possono essere lievi (per esempio, eruzione cutanea pruriginosa e lieve gonfiore delle labbra). Manifestazioni più gravi comprendono: arresto cardiaco e collasso a causa della pressione del sangue estremamente bassa, difficoltà respiratorie e altri sintomi di uno shock anafilattico. Deve essere sottolineato che le reazioni gravi sono rare e, se dovesse essere necessario, il reparto ospedaliero ha accesso alla completa attrezzatura per la rianimazione durante la procedura.
  • Durante l'urografia endovenosa, il paziente viene esposto ad una quantità molto limitata di radiazioni, quindi non è suscettibile ad alcun danno. Tuttavia, l'indagine è controindicata durante la gravidanza, poiché il feto è più sensibile ai rischi associati (malformazioni).
  • L'insufficienza renale acuta è una complicanza rara dell'urografia endovenosa. Il mezzo di contrasto utilizzato durante la procedura può causare danni nelle persone con scarsa funzionalità renale.

Considerazioni finali

Dal momento che alcune indagini, come la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica, richiedono meno tempo e forniscono maggiori dettagli sull'anatomia e la funzione delle strutture valutate, l'applicazione clinica dell'urografia endovenosa è diventata meno comune.
Tuttavia, questa può ancora essere uno strumento diagnostico valido, in particolare per:

  • Identificazione di alcuni disturbi strutturali del tratto urinario;
  • Rilevamento di calcoli renali;
  • Fornire informazioni sull'ostruzione delle vie urinarie.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici