Ultima modifica 27.09.2019

Generalità

La sonoisterografia, nota anche come isterosonografia, è un'ecografia transvaginale che permette un'analisi alquanto accurata della cavità interna dell'utero.
In genere, i medici la prescrivono quando, in base a una determinata sintomatologia o alla storia clinica della paziente, sospettano problemi a livello uterino quali: polipi, fibromi, anomalie congenite, tumori maligni, aderenze endometriali ecc.
Minimamente invasiva, la sonoisterografia non richiede una particolare preparazione e consta di due momenti principali consecutivi: il primo, in cui il medico esegue una semplice ecografia transvaginale per valutare l'orientamento dell'utero, e un secondo, in cui analizza per esteso l'intera cavità uterina grazie anche all'iniezione di una soluzione salina apposita.
I risultati sono disponibili subito, tuttavia richiedono la valutazione di un medico ginecologo.

Breve richiamo sull'utero

Impari e cavo, l'utero è l'organo genitale femminile che serve ad accogliere la cellula uovo fecondata (cioè il futuro feto) e a garantirne il corretto sviluppo, durante i 9 mesi di gravidanza.

Utero

Figura: raffigurazione di un utero normale. Secondo le descrizioni più accurate, l'utero presenta altre due zone, oltre al corpo dell'utero e alla cervice uterina: sono l'istmo dell'utero e il fondo (o base) dell'utero. L'istmo dell'utero è la strozzatura che divide il corpo e il collo dell'utero. Il fondo (o base dell'utero) è la porzione superiore del corpo, situata al di sopra della linea immaginaria che congiunge le due tube di Falloppio. È di forma arrotondata e sporge in avanti.

Risiede nella piccola pelvi, precisamente tra vescica (anteriormente), intestino retto (posteriormente), anse intestinali (superiormente) e vagina (inferiormente).
Nell'arco della vita, l'utero muta la propria forma. Se fino all'età prepuberale ha un aspetto allungato simile a un dito di guanto, in età adulta assomiglia molto a una pera capovolta (o rovesciata), mentre nella fase post-menopausa riduce gradatamente il proprio volume e si schiaccia.
Dal punto di vista macroscopico, i medici suddividono l'utero in due regioni principali ben distinte: una porzione più allargata e voluminosa, chiamata corpo dell'utero (o corpo uterino), e una porzione più ristretta, denominata collo dell'utero (o cervice uterina). La cervice uterina sporge, in misura minima, all'interno della vagina: è il cosiddetto "muso di tinca".


Misure e peso dell'utero in una donna adulta
Lunghezza media 7-8 centimetri
Diametro trasverso 4-5 centimetri
Diametro antero-posteriore 4 centimetri
Peso 60-70 grammi

Cos'è la sonoisterografia?

La sonoisterografia, o isterosonografia, è un'ecografia che consente lo studio accurato della cavità uterina per via transvaginale.
È una tecnica diagnostica minimamente invasiva, in quanto - al di là dell'inserimento in vagina della sonda a ultrasuoni - non prevede alcuna esposizione della paziente a radiazioni nocive per la salute.

PROCEDURE AGGIUNTIVE

La sonoisterografia potrebbe comprendere anche lo studio del flusso sanguigno nei vasi che irrorano l'utero e gli altri organi dell'apparato genitale limitrofi.
Gli esami ecografici che permettono anche un'analisi dell'irrorazione sanguigna sono le cosiddette ecografie Doppler.

COME FUNZIONA UN'ECOGRAFIA?

Lo strumento con cui i medici effettuano un'ecografia è l'ecografo. Un ecografo comprende tre elementi principali: una console computerizzata, un monitor e una sonda (o trasduttore) a ultrasuoni.
La sonda a ultrasuoni è l'elemento che, appoggiato al corpo, permette di visualizzare sul monitor (dopo l'elaborazione da parte della console computerizzata) gli organi e i tessuti situati internamente all'area esaminata.
Il trasduttore funziona così: grazie al passaggio di corrente elettrica alternata, la sonda produce una certa quantità di ultrasuoni; questi penetrano attraverso la cute e colpiscono i tessuti (o gli organi) sottostanti. Una quota degli ultrasuoni penetrati è soggetta a rifrazione - cioè è assorbita dal tessuto - mentre un'altra quota è soggetta a riflessione - cioè torna indietro, verso il trasduttore.
Nel colpire la sonda, la quota riflessa (chiamata anche eco) genera una corrente elettrica, che la console computerizzata sa interpretare e trasformare in immagini sul monitor.
La risoluzione delle immagini dipende dalla frequenza di emissione degli ultrasuoni: maggiore è tale frequenza, maggiore è la penetrazione degli ultrasuoni nei tessuti e migliore è la risoluzione.


Il gel ecografico

Come avranno constatato i lettori che si sono sottoposti in passato a una qualche ecografia, il medico applica un gel particolare sull'area del corpo che intende esaminare con la sonda.
Ogni tipo di ecografia prevede l'utilizzo di questo gel, in quanto è fondamentale per eliminare l'aria che potrebbe interporsi tra il trasduttore e la zona anatomica sotto esame.
Tutto ciò consente di ottenere immagini di qualità migliore.

Quando si esegue

I medici prescrivono una sonoisterografia quando, in base ad alcuni sintomi o segni presenti in una donna, sospettano un qualche problema a livello uterino, tra cui:

  • Polipi
  • Fibromi
  • Atrofia dell'endometrio
  • Aderenze endometriali
  • Masse o lesioni tumorali di natura maligna
  • Difetti congeniti. Fibromi UteriniDifetti congeniti dell'utero particolarmente noti sono le cosiddette anomalie dei dotti Mülleriani (utero bicorne, utero didelfo, utero setto, agenesia uterina ecc).

Inoltre, vi ricorrono anche quando devono indagare i casi di infertilità o continui aborti spontanei.

SONOISTEROGRAFIA DOPPLER

Una sonoisterografia Doppler consente al medico di valutare:

  • La presenza di eventuali ostacoli lungo i vasi sanguigni; ostacoli, come per esempio un coagulo, che impedisce il normale flusso di sangue.
  • Il flusso di sangue nei polipi, nei fibromi e nelle malformazioni congenite.
  • La presenza di vene varicose pelviche (condizione nota anche come varicocele pelvico) oppure aneurismi.

QUANDO È CONTROINDICATA?

La sonoisterografia è controindicata in almeno due situazioni:

  • In caso di gravidanza. Alla luce di ciò, le donne che sospettano anche solo minimamente di essere incinte devono comunicarlo al proprio ginecologo, il quale potrà prendere le decisioni più corrette.
  • In caso di malattia infiammatoria pelvica. È un processo flogistico, di carattere acuto o cronico, che interessa gli organi riproduttivi femminili e le strutture adiacenti. Le strutture più colpite sono le tube di Falloppio; poi, a seguire, l'utero, le ovaie e il peritoneo pelvico. A provocarla sono in genere alcuni agenti infettivi, come Chlamydia trachomatis, Neisseria gonorrhoeae e Mycoplasma hominis.

FOLLOW-UP

Alcune patologie e anomalie dell'utero richiedono un monitoraggio periodico, specie in fase di trattamento o di recupero da un intervento chirurgico (all'utero).
Tale monitoraggio prevede una serie di esami diagnostici, tra cui spesso anche la sonoisterografia.

Preparazione

La sonoisterografia non richiede alcuna preparazione particolare. Quindi, non è necessario presentarsi a digiuno, interrompere eventuali cure farmacologiche ecc.
L'unico consiglio che i medici danno è quello di indossare un abbigliamento comodo.

QUAL È IL MOMENTO MIGLIORE PER SOTTOPORSI ALL'ESAME?

Secondo il parere medico, il momento migliore per sottoporsi alla sonoisterografia è la prima settimana successiva alle mestruazioni. I motivi di ciò sono almeno due:

  • Subito dopo la mestruazione, la mucosa endometriale è molto sottile, il che rende molto più facile la visualizzazione della cavità uterina.
  • È quasi certo che la paziente non sia già gravida.

Occorre tuttavia precisare che questa indicazione tempistica vale in generale. Infatti, in alcune circostanze particolari (N.B: dipende dai sintomi), i medici preferiscono condurre l'esame in altri momenti del ciclo mestruale, perché più utile ai fini delle informazioni ottenibili.

NEL GIORNO DELLA PRECEDURA

Poco prima di eseguire la sonoisterografia, le pazienti devono svuotare la vescica.

Procedura

Una volta che ha fatto accomodare la paziente su un classico lettino ginecologico, il medico radiologo (o un tecnico sanitario competente) dà avvio alla sonoisterografia con una semplice ecografia transvaginale, allo scopo di valutare innanzitutto l'orientamento dell'utero e l'aspetto delle ovaie. Per questa prima analisi, applica sulla sonda un involucro sterile e il classico gel ecografico (N.B: in tale frangente, funge anche da lubrificante).
Al termine dell'ecografia transvaginale, estrae la sonda e inserisce in vagina uno speculum sterile.
SpeculumLo speculum è un dispositivo che consente di tenere aperto un orifizio, in maniera tale da effettuare un'altra o altre operazioni. Nel caso in questione, l'operazione successiva consiste nell'inserire un sottilissimo catetere e condurlo fino alla cavità uterina. Il medico utilizza tale catetere per iniettare una soluzione salina fisiologica, a base di glicina o sorbitolo-mannitolo, che distende le pareti dell'utero e ne amplifica lo spazio interno.
Realizzata l'iniezione della soluzione salina, estrae lo speculum ed infila nuovamente la sonda ecografica, questa volta per visualizzare in modo accurato la cavità interna dell'utero.


Durante le sonoisterografie Doppler, le sonde a ultrasuoni utilizzate e la via d'accesso rimangono immutate. Ciò che cambia è l'immagine osservata al monitor, che presenta colori diversi a seconda di qual è il flusso sanguigno.

QUANTO DURA LA PROCEDURA?

La procedura appena descritta dura dai 20 ai 30 minuti.

CHE COSA AVVERTE LA PAZIENTE DURANTE L'ESAME?

La sonoisterografia è un esame generalmente indolore. Infatti, i casi di donne che la trovano fastidiosa o poco tollerabile sono davvero molto rari e non dipendono da quanto sia grave la sintomatologia in atto (ciò significa che sintomi molto accentuati non influiscono sulla tollerabilità della procedura).
Talvolta, l'esame può provocare dei piccoli crampi e brevi episodi di sanguinamento vaginale.
I primi sono dovuti alla soluzione salina utilizzata; i secondi durano pochi giorni e sono una conseguenza normale dell'inserimento, nella vagina, dello speculum e della sonda.

DOPO LA PROCEDURA

Poiché la sonoisterografia non prevede la somministrazione di anestetici o sedativi, al termine dell'esame le pazienti possono far ritorno a casa immediatamente e dedicarsi da subito alle normali attività giornaliere.

Rischi, vantaggi e limiti

La sonoisterografia è una procedura diagnostica a rischio quasi nullo, in quanto non prevede iniezioni, incisioni o somministrazioni di farmaci dai possibili gravi effetti collaterali.

VANTAGGI

Di alcuni vantaggi, come minima invasività, elevata tollerabilità e non utilizzo di radiazioni ionizzanti nocive per la salute, si è già parlato. Tuttavia, l'isterosonografia presenta altri punti a suo favore:

  • È disponibile ai più, in quanto non è costosa come altre procedure di diagnostica per immagini.
  • Le immagini dei tessuti molli fornite sono chiare, molto più di quelle ottenibili con alcuni esami ai raggi X (che sono radiazioni ionizzanti nocive).
  • È di durata relativamente breve.
  • Permette di individuare delle anomalie uterine che le normali ecografie transvaginali (quindi quelle in cui non è prevista la distensione delle pareti dell'utero) non sono in grado di cogliere.
  • Consente di stabilire se una certa condizione dell'utero (per esempio i polipi o i fibromi) è grave a tal punto da richiedere l'intervento chirurgico. In altre parole, chiarisce quando è opportuno operare e quando invece non lo è.

LIMITI DELLA PROCEDURA

I limiti della sonoisterografia emergono in poche occasioni.
Una di queste è quando le pazienti presentano una stenosi della cervice (N.B: stenosi è il termine medico che indica un restringimento patologico). Tale condizione non consente l'inserimento del catetere per l'iniezione della soluzione salina fisiologica, il cui scopo è distendere le pareti dell'utero. Come si ricorderà, l'ampliamento della cavità uterina gioca un ruolo fondamentale nell'ottenimento di immagini chiare e significative.

Risultati

Molto spesso, i risultati della sonoisterografia sono a disposizione della paziente già al termine della procedura. A mettere per iscritto l'esito è sempre un medico radiologo, che osserva e valuta le immagini elaborate dall'ecografo.
A questo punto, è fondamentale e necessario consultare il proprio ginecologo di fiducia, il quale esprimerà un giudizio su quanto emerso dalla sonoisterografia e pianificherà un eventuale trattamento.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza