Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

La metaplasia intestinale è il fenomeno per cui un'area epiteliale più o meno estesa di un certo organo assume i connotati dell'epitelio tipicamente presente a livello intestinale.
Metaplasia Intestinale - Esofago BarrettLa metaplasia intestinale non è un processo tumorale; infatti, le cellule dell'epitelio coinvolto sono sane e non presentano le caratteristiche proliferative tipiche delle cellule tumorali. Tuttavia, è comunque una condizione da mantenere sotto controllo, in quanto, in rare circostanze, può degenerare in un tumore maligno con gravi ripercussioni.
Nell'essere umano, i principali esempi di metaplasia intestinale riguardano l'esofago e lo stomaco.
Associata a diversi fattori, tra cui il fumo di sigaretta, l'Helicobacter Pylori e la malattia da reflusso gastroesofageo, la metaplasia intestinale è un fenomeno del tutto asintomatico, la cui individuazione richiede esami diagnostici specifici come l'endoscopia o la biopsia tissutale.

Ripasso del concetto medico-istologico di metaplasia

Nel linguaggio medico-istologico, “metaplasia” indica la conversione di una cellula adulta sana da una certa tipologia cellulare a un'altra tipologia cellulare, il tutto senza subire alcuna trasformazione in senso neoplastico.
Estendendo tale definizione agli epiteli, la metaplasia è quando un certo epitelio sano cambia il proprio aspetto e si converte in un altro epitelio di aspetto completamente diverso, rimanendo comunque un'entità sana.
A determinate condizioni, la metaplasia è potenzialmente reversibile; in altre parole, se sono rispettate alcune circostanze, le cellule oggetto di metaplasia possono ritornare a essere quelle che erano in origine.

Cos'è la metaplasia intestinale

La metaplasia intestinale è il particolare fenomeno per cui le cellule sane di un certo epitelio si convertono nelle tipiche cellule sane costituenti l'epitelio dell'intestino.
Detto altrimenti, la metaplasia intestinale è il cambiamento di un tessuto epiteliale sano nello stesso tessuto epiteliale sano presente all'interno dell'intestino.
La metaplasia intestinale non è un evento neoplastico (o tumorale); infatti, al suo verificarsi l'epitelio interessato diviene soltanto un altro epitelio, senza acquisire alcuna insolita capacità di crescita e differenziazione, tipica dei tumori.
Ciononostante, la metaplasia intestinale non è nemmeno un fenomeno valutabile come normale e da trascurare, in quanto è un dato di fatto che, laddove ha luogo, aumenta in modo concreto il rischio di comparsa di tumori maligni, assumendo di fatto il ruolo di condizione precancerosa.  

Dove ha sede la metaplasia intestinale? Gli organi più colpiti

La metaplasia intestinale è un fenomeno che ha per oggetto, di norma, gli organi interni cavi, la cui parete interna presenta un rivestimento epiteliale di carattere ghiandolare.
In particolare, tra gli organi dell'essere umano maggiormente soggetti al fenomeno della metaplasia intestinale, spiccano l'esofago e lo stomaco, ossia due strutture anatomiche fondamentali dell'apparato digerente.


Il fenomeno della metaplasia intestinale che può interessare l'esofago di alcuni individui è una condizione noto ai più con la dicitura di esofago di Barrett o epitelio di Barrett.

Cause

Attualmente, le cause della metaplasia intestinale sono un mistero; tuttavia, i medici hanno osservato che, a favorire il verificarsi del suddetto fenomeno, incidono fattori, quali:

  • Il fumo di sigaretta;
  • Le infezioni sostenute da Helicobacter Pylori, responsabili di gastrite atrofica di tipo B. In ambito medico, “gastrite atrofica” indica una particolare infiammazione cronica della mucosa dello stomaco, che comporta la sostituzione del tessuto ghiandolare gastrico con altro tipo di tessuto (in genere quello presente tipicamente a livello intestinale).
    Le conseguenze di tale cambiamento tissutale consistono nella perdita, da parte dello stomaco, di parte delle sue funzioni digestive;
  • Una certa predisposizione genetico-ereditaria al tumore allo stomaco;
  • La gastrite atrofica autoimmune (o gastrite atrofica di tipo A). La gastrite atrofica autoimmune è la gastrite atrofica dovuta a un malfunzionamento del sistema immunitario;
  • La malattia da reflusso gastroesofageo (o MRGE). La malattia da reflusso gastroesofageo è la condizione medica caratterizzata dal continuo ripetersi dell'anomalo fenomeno di risalita verso l'esofago del contenuto gastrico;
  • Abitudini alimentari particolari (es: abuso del sale da cucina, abuso di alcol ecc.).

Cos'è l'Helicobacter Pylori?

Helicobacter Pylori è un batterio normalmente presente all'interno dello stomaco umano (ne sopporta molto bene l'ambiente acido) e privo di conseguenze per la salute dell'ospite.
Se, però, le difese immunitarie di chi lo ospita perdono di efficacia e si indeboliscono, questo batterio è libero di proliferare in modo incontrollato e provocare un'infezione, talvolta anche con gravi ripercussioni.

Metaplasia intestinale dell'esofago: fattori di rischio

Dei fattori di rischio sopraccitati, quelli specificatamente legati alla metaplasia intestinale dell'esofago sono: il fumo di sigaretta, la malattia da reflusso gastroesofageo e abitudini alimentari sbagliate come, per esempio, l'abuso di alcol o l'eccessivo consumo di cibi fritti.

Metaplasia intestinale allo stomaco: fattori di rischio

Tra i sopra elencati fattori di rischio, quelli associati alla metaplasia intestinale dello stomaco sono: (nuovamente) il fumo di sigaretta, le infezioni sostenute da Helicobacter Pylori, la predisposizione genetico-ereditaria al tumore allo stomaco, la gastrite atrofica autoimmune e abitudini alimentari errate come, per esempio, l'abuso del sale da cucina.

Sintomi e complicanze

La metaplasia intestinale è un fenomeno del tutto asintomatico, pertanto chi ne è soggetto non manifesta alcun sintomo o segno collegato.
È a causa della mancanza di sintomi da parte della metaplasia intestinale che l'individuazione di quest'ultima, in un soggetto, avviene quasi sempre per caso, in occasione di esami diagnostici svolti per altri motivi.

Complicanze

La complicanza di maggiore rilievo della metaplasia intestinale è la formazione, a partire da una cellula dell'epitelio che ha subìto il processo di conversione, di un tumore maligno.
Come affermato inizialmente, infatti, la metaplasia intestinale è una condizione precancerosa, ossia dalla sua presenza può derivare una neoplasia di carattere maligno.

COMPLICANZE DELLA METAPLASIA INTESTINALE ALL'ESOFAGO

L'evoluzione maligna dell'esofago di Barrett determina l'insorgenza del cosiddetto adenocarcinoma dell'esofago o adenocarcinoma esofageo.
L'adenocarcinoma dell'esofago è un grave tumore maligno, che ha sede generalmente nel tratto terminale dell'esofago, laddove quest'ultimo si congiunge allo stomaco.


Alcune informazioni interessanti sull'esofago di Barrett:
  • L'esofago di Barrett ha sede, in genere, nella parte inferiore dell'esofago, ossia nella regione esofagea confinante con lo stomaco.
  • Nell'esofago di Barrett, l'epitelio esofageo coinvolto nel processo di conversione assume l'aspetto dell'epitelio presente a livello del duodeno.
  • Una persona ogni 10 con malattia da reflusso gastroesofageo è vittima di esofago di Barrett.
  • Un individuo ogni 10-20 con esofago di Barrett si ammala di adenocarcinoma dell'esofago nel giro di 10-20 anni.

COMPLICANZE DELLA METAPLASIA INTESTINALE ALLO STOMACO

Una metaplasia intestinale a livello dello stomaco può degenerare nel tumore allo stomaco (o tumore gastrico).
Esistono diversi tipi di tumore allo stomaco; tra questi, il più comune nella popolazione di tutto il Mondo e, purtroppo, anche il più letale è l'adenocarcinoma gastrico (o adenocarcinoma dello stomaco).

Diagnosi

Per individuare in un tessuto l'avvenuto processo di metaplasia intestinale, è necessario il ricorso a esami diagnostici, quali l'endoscopia e/o la biopsia.
L'endoscopia è la particolare procedura medico-diagnostica, che consente di osservare e studiare dall'interno, mediante una speciale telecamera (endoscopio), gli organi cavi (es: esofago, stomaco ecc.) e le cavità del corpo umano (es: addome).
La biopsia, invece, è l'esame diagnostico che permette di stabilire lo stato di salute di una cellula nonché la tipologia di appartenenza, attraverso la raccolta di un campione di tessuto e l'analisi in laboratorio di quest'ultimo.

Terapia

La terapia della metaplasia intestinale consiste, sostanzialmente, nell'annullare i fattori favorenti il processo di conversione epiteliale, allo scopo di permettere il ripristino della normale istologia nell'organo interessato. Questo tipo di approccio terapeutico è importante anche a prevenire la possibile trasformazione maligna di una delle cellule epiteliali oggetto del processo di metaplasia intestinale.

Importanza del monitoraggio periodico

Agli individui con una metaplasia intestinale giudicata pericolosa, i medici raccomandano controlli diagnostici periodici, in modo tale da monitorare l'evoluzione della condizione e valutare l'efficacia dei trattamento in corso.

Esempio di terapia: come curare l'esofago di Barrett

La terapia dell'esofago di Barrett prevede:

  • Un trattamento mirato nei confronti della causa principale, ossia la malattia da reflusso gastroesofageo;
  • L'utilizzo di inibitori di pompa protonica, per ridurre l'acidità gastrica. Questo tipo di intervento medico è fondamentale per favorire il ripristino del normale tessuto esofageo;
  • Il monitoraggio periodico (ogni 12-36 mesi) della condizione, attraverso esami endoscopici;
  • In caso di un fallimento della terapia farmacologica a base di inibitori di pompa protonica, il ricorso a interventi terapeutici più invasivi, come l'ablazione a radiofrequenza, l'ablazione laser o la rimozione chirurgica di una parte dell'esofago, allo scopo di eliminare definitivamente l'epitelio oggetto del processo di metaplasia intestinale.

Prognosi

La prognosi in caso di metaplasia intestinale può essere benevola, ma molto dipende dal controllo dei fattori che hanno favorito il processo di conversione tissutale e che potrebbero portare allo sviluppo di complicanze.

Prevenzione

Secondo i medici, mangiare sano, dando ampio spazio a frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca, aglio, cipolla ecc., aiuterebbe a prevenire i fenomeni di metaplasia intestinale, sia  a livello esofageo che a livello gastrico.

Cosa evitare a tavola, per prevenire la metaplasia intestinale?

Sempre secondo i medici, ketchup, salsa di soia, cibi fritti, cibi troppo salati, sottaceti, hot dog, insaccati, alcuni formaggi e salsa barbecue sono tutti alimenti associati al metaplasia intestinale, quindi da evitarsi se si vuole prevenire il suddetto fenomeno.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza