Ultima modifica 27.09.2019

Generalità

La focomelia è una malattia congenita molto rara, che induce la comparsa di anomalie anatomiche a livello di: arti superiori, arti inferiori, testa, volto, organi interni ecc.
Può essere il risultato di una mutazione genetica a carico del cromosoma 8, ereditata dai genitori (focomelia ereditaria), oppure la conseguenza dell'assunzione impropria, da parte della madre durante la gravidanza, di alcuni farmaci come la talidomide o l'accutane (focomelia iatrogena).


Focomelia

I medici hanno la possibilità di diagnosticare la focomelia prima della nascita, grazie a una semplice ecografia prenatale.
I trattamenti previsti consistono in rimedi terapeutici finalizzati a un miglioramento del quadro sintomatologico e della qualità di vita; per esempio, sono molti diffusi: l'applicazione di protesi, per la replicazione degli arti superiori o inferiori, e l'uso di tutori ortopedici.

Richiami di genetica

Prima di procedere con la descrizione della focomelia, è utile rivedere alcuni fondamentali concetti di genetica.


Che cos'è il DNA? È il patrimonio genetico, in cui sono scritti i tratti somatici, le predisposizioni, le doti fisiche, il carattere ecc. di un organismo vivente. È contenuto in tutte le cellule del corpo aventi un nucleo, in quanto si trova all'interno di questo.

Che cosa sono i   cromosomi? Secondo la definizione, i cromosomi sono le unità strutturali in cui si organizza il DNA. Le cellule umane contengono, nel loro nucleo, 23 paia di cromosomi omologhi (22 di tipo autosomico non sessuale e un paio di tipo sessuale); ciascun paio è diverso da un altro, in quanto contiene una sequenza di geni specifica.

Che cosa sono i geni? Sono dei brevi tratti, o sequenze, di DNA con un significato biologico fondamentale: da essi, infatti, derivano le proteine, ovvero delle molecole biologiche fondamentali per la vita. Nei geni, vi è "scritto" parte di ciò che siamo e che diventeremo.
Ogni gene è presente in due versioni, gli alleli: un allele è di provenienza materna, quindi trasmesso dalla madre; l'altro allele è di provenienza paterna, pertanto trasmesso dal padre.

Che cos'è una mutazione genetica? È un errore all'interno della sequenza di DNA, che forma un gene. A causa di quest'errore, la proteina derivante è difettosa oppure completamente assente. In entrambi i casi, gli effetti possono essere deleteri sia per la vita della cellula, in cui avviene la mutazione, sia per quella dell'organismo nella sua totalità. Fanno capo a una o più mutazioni genetiche le malattie congenite e le neoplasie (ovvero i tumori).

Cos'è la focomelia?

La focomelia è una malattia congenita molto rara, che provoca delle deformazioni anatomiche più o meno gravi a livello degli arti, della testa o degli organi interni.
Gli individui focomelici, infatti, sono persone che possono avere braccia e/o gambe malformate (se non del tutto assenti), mani con dita fuse l'una all'altra, orecchie e occhi deformi, piedi direttamente collegati al busto, polmoni sottosviluppati o assenti ecc.


In medicina, il termine "congenita" riferito a una patologia sta a significare che quest'ultima è presente fin dalla nascita.

ORIGINE DEL TERMINE

A coniare il termine focomelia fu un biologo francese di nome Etienne Geoffroy Saint-Hilaire, nel 1836.

Cause

La focomelia può essere la conseguenza di una mutazione genetica del DNA, trasmessa dai genitori all'individuo malato, oppure di un'assunzione prenatale, da parte della madre del soggetto affetto, di farmaci quali la talidomide (contro la nausea mattutina) e l'accutane (isotretinoina, contro l'acne).
In altre parole, la focomelia esiste sia come malattia ereditaria sia come malattia iatrogena.

FOCOMELIA COME MALATTIA EREDITARIA

La focomelia nella sua forma ereditaria è una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva, che insorge per effetto di mutazioni a carico di specifiche sequenze geniche presenti sul cromosoma autosomico 8.

Per un lettore inesperto di genetica, tale definizione potrebbe essere del tutto incomprensibile, pertanto è bene chiarire che cosa sono le malattie genetiche a trasmissione autosomica recessiva (o malattie ereditarie recessive).
Queste patologie si esprimono solo quando entrambi gli alleli del gene che causa la malattia sono mutati - questo perché l'allele mutato è recessivo su quello sano - e soltanto quando entrambi i genitori sono portatori di almeno un allele mutato.


Riepilogo del significato dei termini ereditaria, autosomica e recessiva

  • Ereditaria: significa che i genitori trasmettono alla progenie (cioè i figli) l'alterazione genetica responsabile della malattia.
  • Autosomica: significa che la mutazione responsabile della malattia risiede in un cromosoma non sessuale, quindi autosomico.
  • Recessiva: significa che la malattia provoca sintomi e segni solo quando entrambi gli alleli del gene responsabile sono mutati. Per semplificare il concetto, è come se un solo allele mutato non avesse abbastanza potere per influenzare l'allele sano, il quale continua a svolgere la sua azione normalmente.
malattia autosomica recessiva

Figura: esempio generale di malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva (o malattia ereditaria recessiva). Gli individui con un allele mutato soltanto prendono il nome di portatori sani, in quanto possiedono un'anomalia genetica che possono trasmettere ai figli ma, al tempo stesso, sono asintomatici (cioè non presentano alcun disturbo).
In termini probabilistici, l'unione di due portatori sani comporta che: un 25% dei figli sia malato, un altro 25% sia completamente sano e il restante 50% portatore sano.

FOCOMELIA COME MALATTIA IATROGENA

La focomelia nella sua forma iatrogena è associata soprattutto all'assunzione, da parte della madre, durante la gravidanza, della talidomide.
A mettere sul mercato questo farmaco, senza bisogno di alcuna ricetta medica, fu un'azienda farmaceutica tedesca, nel 1958. Inizialmente, i medici lo consigliavano come sedativo per la cura dell'ansia; in un secondo momento, come medicinale contro la nausea mattutina tipica dello stato di gravidanza.
Da dopo la sua commercializzazione con questa seconda finalità, in Germania (soprattutto) e in tutti quei Paesi che ne acquistarono la licenza, si osservò un incremento notevole dei casi di focomelia, tanto che fu abbastanza semplice stabilire di chi fossero le responsabilità.
Si pensi che, secondo le cronache dell'epoca, a causa della talidomide sono nati con la focomelia tra i 5.000 e i 7.000 individui, il 40% dei quali non sopravvisse alle vicissitudini del parto o ai primi mesi/anni di vita. Inoltre, sempre le stesse statistiche del periodo riportano che il 50% delle madri di bimbi focomelici aveva assunto talidomide nei primi tre mesi di gravidanza.
Subito dopo la scoperta dell'azione nociva delòa talidomide nei confronti del feto, a partire dal 1961, le autorità sanitarie dei vari Paesi coinvolti ritirarono dal commercio il suddetto farmaco.


In questi ultimi anni, medici e farmacologi hanno riproposto l'utilizzo del talidomide come medicinale per la cura del mieloma multiplo.

EPIDEMIOLOGIA

I medici non hanno ancora stabilito quale sia l'esatta incidenza della focomelia nella sua forma ereditaria. Sicuramente, la considerano una patologia assai poco comune.
Secondo quanto emerge da diverse ricerche statistiche, la diffusione nel sesso maschile è sovrapponibile a quella nel sesso femminile, quindi uomini e donne sono colpiti circa in ugual misura.

Sintomi e Complicanze

Per approfondire: Sintomi Focomelia


La focomelia ereditaria può determinare una sintomatologia molto variegata. In genere, le manifestazioni cliniche più comuni consistono in:

  • Deformazioni degli arti superiori. Sono le anomalie più riscontrate nei pazienti focomelici. Vanno dalle braccia troppo corte o assenti alla presenza di mani con dita fuse tra loro (sindattilia) o mancanti (oligodattilia).
    Esistono anche casi in cui mancano le braccia, ma non le mani, pertanto il paziente presenta quest'ultime in corrispondenza di dove dovrebbero cominciare gli arti superiori.
  • Deformazioni degli arti inferiori. Alcuni esempi di tali deformazioni sono: i piedi con dita fusa o mancanti, le gambe troppo corte, la mancanza delle gambe ma non dei piedi (questi ultimi sono attaccati al bacino) ecc.
  • Micrognatia. In anatomia patologica, questo termine indica l'insufficiente sviluppo, congenito o acquisito, della mandibola. La presenza di micrognatia implica, in genere, una forte riduzione delle dimensioni del mento e diversi disturbi di linguaggio.
  • Labbro leporino (o labioschisi) e/o palatoschisi. La prima condizione consiste in un'interruzione a livello del labbro superiore, mentre la seconda consta in un'interruzione del palato.
  • Criptorchidismo (o testicolo ritenuto). Consiste nella mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nello scroto, processo che ha generalmente luogo dopo la nascita, esattamente durante il primo anno di vita. I testicoli che non discendono sono fermi a livello addominale o lungo il canale inguinale (tra addome e scroto).
  • Microcefalia. È il termine medico che indica un ridotto sviluppo del cranio.
  • Ipertelorismo oculare. Con ipertelorismo oculare, i medici indicano la presenza di due occhi particolarmente distanti l'uno dall'altro.
  • Sclera oculare di colore tendente al blu-azzurro.
  • Naso piccolo e sottosviluppato, con narici molto sottili.
  • Orecchi deformi.
  • Presenze sparse di ciuffi di capelli biondo chiaro.
  • Presenza di un emangioma sulla faccia. Gli emangiomi sono tumori benigni delle cellule endoteliali, che rivestono di norma i vasi sanguigni. In genere, si presentano come una densa raccolta di capillari, i quali formano un nodulo superficiale o profondo.
  • Alterazione dello sviluppo cognitivo.
  • Sviluppo intra-uterino rallentato.
  • Crescita infantile lenta.

SEGNI E SINTOMI DELLE FORME PIù™ GRAVI DI FOCOMELIA EREDITARIA

I segni e i sintomi che caratterizzano le forme più gravi di focomelia ereditaria sono:

  • L'encefalocele. Consiste nella fuoriuscita, attraverso un'anomala apertura sul cranio, di tessuto meningeo/cerebrale. I medici descrivono tale malformazione con il termine di ernia cerebrale.
    Alla sua origine c'è la mancata saldatura del cranio.
  • L'idrocefalo. È il termine medico che indica un abnorme incremento del fluido cefalorachidiano, contenuto nello spazio subaracnoideo e nei ventricoli cerebrali. La presenza di idrocefalo determina principalmente mal di testa, attacchi di epilessia, convulsioni e vomito.
  • L'ipospadia. È una condizione prettamente maschile, che consiste in un errato posizionamento dell'apertura dell'uretra. Questa, infatti, non risiede sulla punta del glande, ma in un punto lungo il lato ventrale del pene.
  • L'utero bicorne. È una malformazione dell'utero, in presenza della quale questo fondamentale organo genitale femminile assume la forma ideale di un cuore e si presenta con due "corna".
  • Il collo corto.
  • La trombocitopenia (o piastrinopenia). È il termine medico che indica un basso livello di piastrine (meno di 150.000 unità per mm3 di sangue). Le piastrine sono quegli elementi corpuscolati del sangue (gli altri sono i globuli rossi e i globuli bianchi), che intervengono nel processo di coagulazione sanguigna.
  • La presenza di cornee opache, cataratta e/o difetti alle palpebre
  • La presenza di malformazioni renali
  • La presenza di difetti cardiaci

QUADRO SINTOMATOLOGICO DELLA FOCOMELIA IATROGENA

La focomelia iatrogena presenta un quadro sintomatologico leggermente diverso da quello della focomelia ereditaria.
La differenza maggiore risiede nel fatto che la forma iatrogena non determina, generalmente, arti più corti o completamente assenti.
Per quanto concerne le altre manifestazioni cliniche, sono particolarmente caratteristiche:

  • La tendenza a sviluppare paralisi facciali
  • Le anomalie e a livello delle orecchie e degli occhi; anomalie che comportano, rispettivamente, perdita di udito e perdita della vista
  • Malattie del tratto gastrointestinale e del tratto genito-urinario.
  • La mancanza o lo sviluppo incompleto di uno o entrambi i polmoni
  • Difetti del tratto digestivo, del cuore e/o dei reni.

Come osservato ai tempi della commercializzazione della talidomide, circa il 40% degli individui con focomelia iatrogena muore poco dopo il parto o nei primi periodi di vita.

Diagnosi

I medici possono diagnosticare la focomelia già in età prenatale, grazie alle immagini di un semplice esame ecografico (ecografia prenatale).
Se per una qualsiasi ragione l'ecografia prenatale ha dato esito negativo nonostante la presenza della malattia, il classico esame obiettivo, a cui sono sottoposti tutti i nuovi nascituri per sincerarsi delle loro condizioni di salute, è sufficiente all'individuazione della condizione.
Qualora permanessero dei dubbi o il medico volesse conseguire una descrizione accurata della condizione in atto, sono disponibili dei test genetici, che vagliano il DNA nei minimi dettagli e portano alla luce qualsiasi sua anomalia. Tra questi test genetici, ve ne sono anche alcuni che permettono di stabilire se la focomelia è del tipo ereditario oppure del tipo iatrogeno.

Trattamento

La focomelia è chiaramente una malattia incurabile, in quanto le deformazioni e le anomalie anatomiche, che la caratterizzano, sono permanenti.
Grazie ai progressi della medicina, tuttavia, è in costante aumento la disponibilità di tutori ortopedici e protesi, che consentono ai pazienti focomelici di condurre una vita di qualità superiore, rispetto a diversi decenni fa.
Inoltre, per gli individui con micrognatia, che presentano dei disturbi di linguaggio, esiste la possibilità di sottoporli a terapie per il linguaggio e per il miglioramento della capacità comunicativa.

PROTESI

Oggi, esistono protesi che replicano gli arti superiori e inferiori con risultati davvero importanti.
Inoltre, grazie alla tecnologia moderna, gli ingegneri medici hanno creato degli elementi protesici mioelettrici (protesi mioelettriche), che si muovono utilizzando l'energia fornita da degli accumulatori elettrici. Attualmente (ottobre 2015), le protesi mioelettriche sono applicabili soltanto alla mano e alle braccia; tuttavia gli esperti stanno studiando nuove apparecchiature, per altre parti del corpo.


Quando applicare le protesi mioelettriche?
Le prime protesi mioelettriche erano impiantabili soltanto negli adulti; quelle attuali, invece, lo sono anche nei bambini, con enormi vantaggi per la loro crescita scolastica e non solo.

Prognosi

Essendo una malattia incurabile, la focomelia non può mai avere una prognosi positiva. Tuttavia, grazie ai rimedi attuali, esiste la possibilità di arginare, anche con buoni risultati, gli inconvenienti delle varie anomalie anatomiche, migliorando la qualità dell'esistenza dei pazienti.
Chiaramente, l'entità del miglioramento dipende soprattutto da quanto grave è la sintomatologia indotta dalla focomelia.