Ultima modifica 07.04.2020

Generalità

La clavicola è l'osso lungo, localizzato nella parte antero-posteriore del torace, che mette in comunicazione il manubrio dello sterno con l'acromion della scapola.
ClavicolaÈ un elemento osseo pari, a forma di S, convesso medialmente e concavo lateralmente.
Gli anatomisti vi riconoscono tre regioni principali: il corpo, l'estremità sternale e l'estremità acromiale.
Il corpo è la porzione centrale della clavicola; qui prendono posto le inserzioni di diversi muscoli e legamenti fondamentali del corpo umano.
L'estremità sternale è la porzione che articola la clavicola allo sterno.
Infine, l'estremità acromiale è la porzione che articola la clavicola alla scopola.
La clavicola offre supporto al braccio e alla scapola, permette un ampio range di movimenti con l'arto superiore, protegge nervi e vasi sanguigni diretti all'arto superiore e, per finire, trasmette allo scheletro assiale gli impatti ricevuti dal braccio.

Cos'è la clavicola?

La clavicola è quell'osso lungo a forma di S, situato nella parte antero-posteriore del torace, che collega lo sterno alla scapola.

Anatomia

La clavicola è un osso pari che, a una visione frontale, è convesso medialmente e concavo lateralmente.
Gli esperti di anatomia la suddividono in tre regioni principali: il corpo (o diafisi), l'estremità sternale (o epifisi mediale) e l'estremità acromiale (o epifisi laterale).


Trigemino

CORPO O DIAFISI

Il corpo è la porzione centrale della clavicola.
Sulla sua faccia superiore, si inseriscono il muscolo sternocleidomastoideo, medialmente (cioè verso lo sterno), e i muscoli deltoide e trapezio, lateralmente (quindi in direzione della scapola).
Se i muscoli deltoide e trapezio sono alquanto conosciuti, il muscolo sternocleidomastoideo è generalmente ignoto ai più: esso è l'elemento muscolare che permette di flettere e inclinare lateralmente la testa, facendola ruotare dal lato opposto.
Sulla faccia inferiore del corpo clavicolare, in posizione intermedia, c'è l'inserzione del muscolo succlavio. Piccolo e dalla forma triangolare, il muscolo succlavio consente di abbassare la spalla e offre protezione al plesso brachiale e ai vasi sanguigni succlavi.
Sul margine anteriore del corpo clavicolare (cioè sul davanti), si agganciano il muscolo grande pettorale, medialmente, e (ancora) il muscolo deltoide, lateralmente.
Infine, sul margine posteriore (cioè di dietro), si inseriscono il muscolo sternocleidomastoideo, medialmente, e il muscolo trapezio, lateralmente (N.B: come il deltoide, questi muscoli si agganciano alla clavicola in più posizioni).

ESTREMITà€ STERNALE O EPIFISI MEDIALE

L'estremità sternale presenta un'ampia faccetta, che, inserendosi in un'apposita depressione dello sterno, aggancia la clavicola a quest'ultimo.
Il binomio "estremità sternale della clavicola - sterno" forma l'articolazione sternoclavicolare.
Sulla superficie inferiore dell'estremità sternale, c'è una concavità ovale e ruvida, che dà inserzione al legamento costoclavicolare. Il legamento costoclavicolare è uno dei legamenti che costituiscono l'articolazione sternoclavicolare.
Chiaramente, il nome "estremità sternale" deriva proprio dal rapporto esistente tra la parte mediale della clavicola e lo sterno.


La regione di sterno coinvolta nell'articolazione sternoclavicolare è il cosiddetto manubrio.
Il manubrio dello sterno è la parte superiore dello sterno; possiede forma trapezoidale e ospita le prime due paia di cartilagini costali (alle quali sono unite le prime due paia di coste).
Completano lo sterno le regioni conosciute come: corpo sternale e processo xifoideo.

ESTREMITà€ ACROMIALE O EPIFISI LATERALE

L'estremità acromiale possiede una piccola faccetta, la quale, con un'altra regione simile situata sull'acromion della scapola, forma la cosiddetta articolazione acromioclavicolare.
L'acromion è quell'importante processo osseo, che continua la spina della scapola e forma una sorta di uncino a proiezione anteriore.
Sul margine inferiore dell'estremità acromiale, prendono posto le inserzioni di due fondamentali legamenti: il conoide e il trapezoide. Il legamento conoide e il legamento trapezoide mettono in comunicazione la clavicola con il processo coracoideo della scapola e, assieme, costituiscono il gruppo dei legamenti coracoclavicolari. I legamenti coracoclavicolari sono elementi molto forti e resistenti, che, pur non legandosi direttamente all'acromion, forniscono stabilità all'articolazione acromioclavicolare.


Posizione precisa dei legamenti coracoclavicolari

Il legamento conoide e il legamento trapezoide risiedono, anteriormente, ai muscoli succlavio e deltoide e, posteriormente, al muscolo trapezio.


Trigemino
Figura: la scapola dell'essere umano. Tramite questa immagine, il lettore può apprezzare la posizione dell'acromion, dell'articolazione acromioclavicolare, del processo coracoideo e dei legamenti coracoclavicolari (il trapezoide e il conoide).Dal sito: juniorbones.com

DIFFERENZE TRA UOMO E DONNA

Le due clavicole dell'uomo sono, in genere, diverse dalle due clavicole della donna.
Mettendole a confronto, nell'uomo, sono più spesse, formano una S più accentuata, mancano di una simmetria completa (la destra tende a essere più corta e resistente della sinistra) e possiedono zone più ampie per l'inserzione dei muscoli. Nella donna, sono più sottili, meno pesanti e lisce.
Le suddette differenze sono tali da rappresentare un criterio importante per la determinazione del sesso (quando, ovviamente, non sono disponibili elementi distintivi di maggior rilievo).


Punti chiave della clavicola

  • La clavicola è un osso lungo e pari, che si articola con lo sterno, medialmente, e con la scapola, lateralmente.
  • La clavicola dà inserzione a numerosi muscoli: lo sternocleidomastoideo (postero-superiormente), il trapezio (postero-superiormente), il deltoide (antero-superiormente), il grande pettorale (anteriormente) e il succlavio (inferiormente).
  • Strutturalmente, la clavicola è suddivisibile in tre parti: il corpo (al centro), l'estremità sternale (in posizione mediale) e l'estremità acromiale (in posizione laterale).
  • La clavicola serve a: proteggere il plesso brachiale e i vasi sanguigni succlavi; trasmettere gli impatti fisici dal braccio allo scheletro assiale; sorreggere il braccio e la scapola; infine, garantire un'ampia mobilità del braccio.
  • La clavicola rappresenta un elemento scheletrico che permette di determinare il sesso di un individuo, in quanto nell'uomo presenta delle peculiarità, assenti nella donna.
  • La clavicola è l'unico osso del corpo umano completamente orizzontale.

Funzioni

La clavicola ricopre tre funzioni, tutte ugualmente importanti:

  • Serve da supporto per il braccio e la scapola, i quali, in questo modo, sono agganciati al tronco.
  • Grazie ai legamenti a cui dà inserzione e alla sua particolare anatomia, permette un'ampia varietà di movimenti del braccio.
  • Protegge il sottostante canale cervico-ascellare, entro cui passano il plesso brachiale (che è un insieme di nervi) e i vasi sanguigni succlavi. Il plesso brachiale e i vasi succlavi sono deputati, rispettivamente, all'innervazione e all'irrorazione sanguigna dell'arto superiore.
  • Trasmette gli impatti fisici che interessano l'arto superiore, da questo elemento anatomico allo scheletro assiale.

Malattie della Clavicola

Secondo attendibili indagini cliniche, la clavicola è l'osso del corpo umano che si frattura più di frequente.
Le fratture della clavicola sono spesso l'esito di cadute, in cui l'individuo vittima impatta sul terreno direttamente con la spalla, con il braccio o con la mano estesa.
Il punto della clavicola più fragile e che più di sovente subisce una rottura è la giunzione dei due terzi mediali col terzo laterale (quindi più vicino alla spalla).
Frattura della ClavicolaIn genere, dopo una frattura, la clavicola subisce una modificazione rilevante: l'estremità laterale tende a disporsi più in basso del normale, per effetto del peso del braccio; l'estremità mediale, invece, tende a elevarsi, per effetto del muscolo sternocleidomastoideo.
Un'importante complicazione delle fratture clavicolari è il danneggiamento del nervo soprascapolare, il quale innerva i muscoli rotatori della spalla noti col nome di sovraspinato e infraspinato. Ciò impedisce, al paziente vittima di una siffatta frattura della clavicola, la libera e normale rotazione mediale del braccio.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza