Adenocarcinomi - Adenocarcinoma

Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

Un adenocarcinoma è un carcinoma - quindi un tumore maligno - che origina specificatamente dalle cellule dell'epitelio ghiandolare, presenti negli organi ghiandolari esocrini (per esempio pancreas, mammelle o prostata) e in generale nei tessuti con proprietà secretorie (per esempio mucosa di rivestimento dell'esofago, dello stomaco o del colon).
AdenocarcinomaCome qualsiasi tumore maligno, gli adenocarcinomi insorgono per effetto una serie di mutazioni che interessano il DNA cellulare (nel caso specifico il DNA delle cellule epiteliali sopraccitate).
Per diagnosticare un adenocarcinoma è fondamentale l'esame bioptico (o biopsia). Dalla biopsia, i medici sono in grado di trarre informazioni relative alla stadiazione e al grado del tumore maligno in atto.

Breve ripasso di cos'è un carcinoma

Un carcinoma è un qualsiasi tumore maligno (o neoplasia maligna) avente origine da una cellula di tipo epiteliale.

Costituenti i tessuti epiteliali, le cellule di tipo epiteliale sono gli elementi cellulari che rivestono le superfici di tutte le strutture esterne e interne del corpo umano, cavità e ghiandole comprese.
I carcinomi possiedono un elevato potere infiltrante - cioè invadono i tessuti limitrofi con facilità - e una marcata capacità metastatizzante – ossia sono in grado disseminare cellule tumorali (metastasi) in organi distanti dalla sede d'origine della neoplasia.
In genere, la classificazione dei carcinomi dipende dal tipo di cellula epiteliale da cui ha inizio la proliferazione della massa neoplastica.  

Cos'è un adenocarcinoma

Un adenocarcinoma è un tipo di carcinoma - quindi un tumore maligno - che trae origine dalle cellule epiteliali degli organi ghiandolari esocrini o dalle cellule epiteliali dei tessuti con proprietà secretorie.
Esempi di organi ghiandolari esocrini sono le mammelle, il pancreas o la prostata; esempi di tessuti con proprietà secretorie, invece, sono gli strati di mucosa che rivestono la parete interna dell'esofago, dello stomaco, del colon o del retto.

COSA NON È?

I medici escludono dall'elenco degli adenocarcinomi tutti i tumori alle ghiandole endocrine, i quali prendono il nome di tumori neuroendocrini.
Esempi di tumori neuroendocrini sono: il VIPoma, l'insulinoma o il feocromocitoma.

ORIGINE DEL NOME

Il termine adenocarcinoma deriva dall'unione di due parole:

  • "Adeno" che, in ambito medico, richiama all'apparato ghiandolare.
  • "Carcinoma" che significa "ulcera" o "piaga". Carcinoma è una parola di origine greca; deriva infatti da "karkinoma" (καρκίνωμα), che a sua volta proviene da "karkinos", ossia "granchio".

EQUIVALENTE BENIGNO

L'equivalente benigno dell'adenocarcinoma è l'adenoma.
Talvolta, gli adenomi possono trasformarsi in adenocarcinomi: è il caso, per esempio, dei carcinomi del colon-retto che derivano da adenomi del colon.

Cause

Il corpo umano contiene poco più di 37 trilioni di cellule. Queste cellule hanno un ciclo vitale, che comporta fasi di crescita, di divisione e di morte. L'intero ciclo vitale di una generica cellula del corpo umano dipende dal suo patrimonio genetico, contenuto nel nucleo cellulare e noto come DNA. Il DNA è una macchina altamente efficiente e precisa, capace di dirigere e controllare accuratamente le fasi di crescita, divisione e morte.
Un adenocarcinoma (e allo stesso modo un generico carcinoma) insorge a seguito di un danno irreparabile a carico del DNA (mutazione), danno che impedisce allo stesso DNA di regolare con precisione e accuratezza i processi cellulari di crescita, divisione e morte.
Ne consegue che la cellula o le cellule coinvolte dalla mutazione del patrimonio genetico crescono e si dividono in maniera incontrollata (si parla anche di proliferazione cellulare incontrollata).
Le cellule di un carcinoma - ma in realtà tutte le cellule di una neoplasia maligna - prendono anche il nome di "cellule impazzite": questa dicitura sta a indicare proprio l'anomalia che le contraddistingue e la caratteristica mancanza di controllo nei processi di crescita e divisione.

QUALCHE DETTAGLIO IN PIÙ SUI PROCESSI MUTAZIONALI

A provocare un qualsiasi adenocarcinoma – così come un altro tumore maligno – non è mai una singola mutazione del DNA, ma una serie di mutazioni.
In genere, le mutazioni che causano un adenocarcinoma, in un essere umano, compaiono in diversi momenti della vita; in altre parole, la proliferazione cellulare incontrollata, tipica degli adenocarcinoma, è frutto di un lento accumulo di mutazioni, durante il processo di invecchiamento.
Il lento accumularsi di mutazioni nel corso della vita, da parte di chi sviluppa un carcinoma, spiega per quale motivo i pazienti sono solitamente persone anziane. Giovani con un carcinoma sono individui particolarmente sfortunati, in quanto, per loro, l'accumulo di mutazioni è stato assai rapido.


Curiosità: il DNA possiede un sistema di difesa che corregge le mutazioni
Tra le varie attività del DNA umano, c'è anche quella di generare delle proteine deputate a correggere le mutazioni che, nel corso della vita, interessano il DNA stesso. In altre parole, il nostro patrimonio genetico possiede un sistema di autodifesa contro le mutazioni.
Questo sistema di autodifesa è molto efficace; tuttavia, in alcuni casi, fallisce o commette degli errori e questo comporta la permanenza di una o più mutazioni a carico del DNA.
Sono in genere gli errori da parte del sistema di difesa contro le mutazioni che pongono le basi per lo sviluppo di neoplasie di tipo maligno.

Tipi

Gli adenocarcinomi umani più noti sono:

  • L'adenocarcinoma del colon-retto
  • L'adenocarcinoma del polmone
  • L'adenocarcinoma del seno
  • L'adenocarcinoma del pancreas
  • L'adenocarcinoma dell'esofago. È la più diffusa forma di tumore maligno dell'esofago.
  • L'adenocarcinoma della cervice uterina. In genere, i tumori maligni della cervice uterina sono carcinomi a cellule squamose (ossia carcinomi che traggono origine dalle cellule squamose). Tuttavia, nel 10-15% dei casi, sono adenocarcinomi.
  • L'adenocarcinoma della prostata. La quasi totalità (99%) dei tumori maligni della prostata sono adenocarcinomi.
  • L'adenocarcinoma papillare della tiroide. Rappresenta tra il 75 e l'85% dei tumori maligni a carico della tiroide.
  • L'adenocarcinoma dello stomaco o adenocarcinoma gastrico. Rappresenta circa il 90% dei tumori maligni dello stomaco. È particolarmente diffuso in Giappone, Cina, Sud America ed Europa Orientale.
  • L'adenocarcinoma di vulva e vagina
  • Il colangiocarcinoma. È un adenocarcinoma che trae origine dalle cellule epiteliali costituenti i dotti biliari.
  • L'adenocarcinoma dell'uraco. L'uraco è un tratto delle vie urinarie del feto, che collega la vescica al cordone ombelicale. Dopo pochi mesi dalla nascita, si oblitera e diventa un cordone fibroso.
    Circa l'80% dei tumori maligni dell'uraco sono adenocarcinomi.

ADENOCARCINOMA DEL SENO

L'adenocarcinoma del seno rappresenta la principale forma di tumore al seno.
In genere, le cellule epiteliali da cui trae origine sono quelle che costituiscono i cosiddetti dotti o i cosiddetti lobuli della mammella.
Dal punto di vista istologico, i medici classificano l'adenocarcinoma del seno in tre sottotipi:

  • Il carcinoma duttale invasivo: rappresenta il 55% dei tumori al seno.
  • Il carcinoma duttale in situ: rappresenta il 13% dei tumori al seno. I carcinomi definiti "in situ" sono forme tumorali pre-cancerose, che possiedono alcune caratteristiche di un carcinoma vero e proprio, ma, rispetto a quest'ultimo, non hanno ancora lo stesso potere infiltrante e le stesse capacità metastatizzanti.
  • Il carcinoma lobulare invasivo: rappresenta il 5% dei tumori al seno.

ADENOCARCINOMA DEL COLON-RETTO

L'adenocarcinoma del colon-retto rappresenta una delle principali forme di tumore maligno del tratto colo-rettale dell'intestino.
La massa tumorale che lo costituisce trae origine da una cellula della mucosa intestinale (ovviamente del tratto colo-rettale).
Come si diceva, molti adenocarcinomi del colon-retto sono il risultato di un'evoluzione maligna di adenomi, ossia tumori benigni che originano dalle cellule ghiandolari esocrine o con proprietà secretorie.

ADENOCARCINOMA DEL POLMONE

L'adenocarcinoma del polmone rappresenta la più importante forma maligna di tumore polmonare (quasi l'80% dei casi).
La sede d'origine precisa degli adenocarcinomi polmonare è a livello dei tessuti epiteliali periferici del polmone; questi tessuti comprendono le cellule dell'albero bronchiale (tratto terminale) secernenti muco e le cellule degli acini polmonari.
Nella maggior parte dei casi (ma non sempre!), i pazienti con un adenocarcinoma del polmone sono soggetti fumatori, quindi vi è una chiara correlazione tra il fumo di tabacco e il rischio di sviluppare il suddetto tumore maligno.
Esistono vari sottotipi di adenocarcinoma del polmone, tra cui il carcinoma bronchioalveolare e il carcinoide bronchiale.


Nota bene: i tumori maligni del polmoni diversi dall'adenocarcinoma sono il carcinoma a piccole cellule, il carcinoma a grandi cellule e il carcinoma a cellule squamose.

ADENOCARCINOMA DEL PANCREAS

L'adenocarcinoma del pancreas, o tumore esocrino del pancreas, trae solitamente origine dalle cellule epiteliali dei cosiddetti dotti pancreatici. È una neoplasia molto aggressiva, dagli esiti spesso drammatici.
Secondo alcune statistiche, in Italia, ogni anno, l'adenocarcinoma del pancreas interesserebbe circa 10.000 persone.

Sintomi

Per ovvie ragioni, i sintomi di un adenocarcinoma dipendono dalla sede della neoplasia.
Per approfondire:

Diagnosi

Per una diagnosi di adenocarcinoma accurata e che comprenda informazioni relative alla sua gravità, è fondamentale la biopsia.
Attraverso l'esame bioptico, infatti, i medici sono in grado di studiare nel dettaglio le caratteristiche cellulari e molecolari del tessuto epiteliale maligno, formante la massa tumorale.
Nel descrivere un adenocarcinoma (così come un qualsiasi altro tumore maligno), sono fondamentali due parametri, noti come stadiazione e grado.

STADIAZIONE

La stadiazione di un tumore maligno (quindi anche di un adenocarcinoma) comprende tutte quelle informazioni, raccolte in corso di biopsia, che concernono la grandezza della neoplasia, il suo potere infiltrante e le sue capacità metastatizzanti.
Per convenzione, i medici hanno stabilito che esistono 4 diversi livelli di stadiazione, identificati con i numeri romani da I a IV. Dal meno grave al più grave, questi livelli di stadiazione sono:

  • Stadio I: appartengono allo stadio I tutti gli adenocarcinomi di dimensioni inferiori ai 2 centimetri e che sono circoscritti alla zona di formazione (quindi non hanno ancora invaso alcuna struttura anatomica limitrofa).
    In generale, un adenocarcinoma allo stadio I ha buone possibilità di trattamento: sia l'asportazione chirurgica che la chemioterapia e la radioterapia sono molto efficaci.
    A complicare la terapia può essere la presenza di una massa tumorale localizzata in una sede particolarmente scomoda da raggiungere, tramite le strumentazioni medico-chirurgiche.
  • Stadio II: rientrano nello stadio II tutti gli adenocarcinomi di dimensioni comprese tra i 2 e i 5 centimetri e che sono ancora circoscritti alla zona d'origine.
    In generale, un adenocarcinoma allo stadio II è trattabile con più che discreti risultati.
    Come nel caso precedente, può complicare il trattamento una massa tumorale formatasi in un punto particolarmente scomodo da raggiungere con le strumentazioni medico-chirurgiche.
  • Stadio III: rientrano nello stadio III tutti gli adenocarcinomi di dimensioni superiori ai 5 centimetri e che hanno invaso, con le loro cellule maligne, i linfonodi regionali (cioè quelli limitrofi alla zona d'insorgenza) e alcune strutture anatomiche adiacenti.
    Le possibilità di cura di un adenocarcinoma allo stadio III sono decisamente inferiori rispetto ai due casi precedenti (stadio I e stadio II). Le difficoltà di trattamento sono legate alla dispersione delle cellule maligne in mezzo alle cellule sane dei tessuti circostanti e alla necessità di dover rimuovere anche i linfonodi "contaminati".
  • Stadio IV: appartengono allo stadio IV tutti quegli adenocarcinomi che, a prescindere dalle dimensioni, hanno invaso i tessuti anatomici adiacenti alla zona d'origine della neoplasia e hanno disseminato metastasi in giro per l'organismo.
    Le possibilità di cura per un adenocarcinoma allo stadio IV sono assai esigue. Infatti, la rimozione della massa tumorale è notevolmente complessa e infruttuosa, così come il trattamento delle metastasi.

È bene informare i lettori che, in realtà, il quadro della stadiazione è alquanto più complesso di quanto presentato poc'anzi. Infatti, includerebbe anche una serie di sottostadi e una classificazione delle metastasi, legata alla loro presenza/assenza o alla loro vicinanza/lontananza.

GRADO

Il grado di un tumore maligno, adenocarcinoma incluso, comprende tutte quei dati, emersi durante l'esame bioptico, che riguardano l'entità di trasformazione delle cellule tumorali maligne, rispetto alle loro controparti sane. In altre parole, è un indice di quanto la tumorigenesi (cioè la formazione della neoplasia) abbia inciso sulla morfologia delle cellule epiteliali coinvolte, modificandone l'aspetto originale.
Per convenzione, i medici hanno decretato che esistono 4 diversi gradi, di gravità crescente, identificati con i numeri arabi da 1 a 4:

  • Grado 1: è di grado 1 un adenocarcinoma le cui cellule maligne presentano ancora una forte somiglianza con le loro controparti sane. Questa forte somiglianza lascia pochi dubbi sul tipo di cellula epiteliale da cui ha tratto origine la neoplasia.
    Appartenenti alla categoria dei carcinomi ben differenziati, gli adenocarcinomi di grado 1 sono le forme di adenocarcinoma meno gravi e più facilmente trattabili.
  • Grado 2: è di grado 2 un adenocarcinoma le cui cellule maligne, nonostante possiedano ancora una certa somiglianza con le controparti sane, presentano chiare caratteristiche tumorali, come per esempio l'irregolarità nella forma e la pluristratificazione cellulare (almeno 7 strati di cellule sovrapposte).
    Appartenenti alla categoria dei carcinomi moderatamente differenziati, gli adenocarcinomi di grado 2 sono forme di adenocarcinoma dalla gravità medio-bassa e dalle buone possibilità di cura.
  • Grado 3: è di grado 3 un adenocarcinoma che possiede cellule maligne poco somiglianti alle controparti sane, dall'aspetto assai irregolare, disposte in più di 10 strati sovrapposti e con una discreta capacità di mitosi (mitosi = divisione cellulare).
    Appartenenti alla categoria dei carcinomi mal differenziati, gli adenocarcinomi di grado 3 sono forme di adenocarcinoma di gravità medio-elevata e dalle ridotte possibilità di cura.
  • Grado 4: è di grado 4 un adenocarcinoma che possiede cellule maligne totalmente diverse dalle controparti sane (sono irriconoscibili), assai irregolari nella forma e dall'elevata capacità di mitosi (cioè si dividono con alta frequenza).
    Appartenenti alla categoria dei carcinomi indifferenziati, gli adenocarcinomi di grado 4 sono le forme di adenocarcinoma più gravi e dalle esigue possibilità di cura.

ALTRE PROCEDURE DIAGNOSTICHE IMPORTANTI

Utili sia all'identificazione di un adenocarcinoma che alla sua descrizione sono anche i due test diagnostici noti come TAC (o Tomografia Assiale Computerizzata) e risonanza magnetica nucleare (RMN).
La TAC è un esame che sfrutta i raggi X per creare immagini tridimensionali di una sezione anatomica. I medici la sfruttano anche durante la cura di un adenocarcinoma, allo scopo di valutare gli effetti terapeutici dei trattamenti in corso.
La RMN, invece, è una procedura che fornisce immagini di organi e tessuti interni, attraverso uno strumento capace di creare campi magnetici a radiofrequenza.

Prognosi

In genere, la prognosi di un adenocarcinoma dipende dalla sua stadiazione e dal suo grado.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza