Ultima modifica 25.03.2020

Generalità

L'acondroplasia è una malattia della cartilagine che rientra tra le principali cause di nanismo sproporzionato: nei soggetti affetti, gli arti superiori e inferiori sono più corti del normale mentre il tronco è nella norma.
L'acondroplasia, quindi, è una malattia dello sviluppo scheletrico.
AcondroplasiaLe cause di acondroplasia sono di tipo genetico: a provocarne l'insorgenza è la mutazione del gene FGFR3, situato sul cromosoma 4.
Oltre a determinare bassa statura e un'assenza di proporzionalità tra arti e tronco, l'acondroplasia è motivo di altri segni clinici, tra cui: dita corte, ginocchio varo o valgo, testa grande e con fronte prominente ecc.
Al momento attuale, non esistono terapie specifiche per l'acondroplasia. Quest'ultima, quindi, è una condizione incurabile.

Breve ripasso di cos'è una condropatia

Condropatia è il termine aspecifico con cui i medici indicano una qualsiasi malattia della cartilagine, sia questa cartilagine appartenente al tipo ialino, al tipo elastico o al tipo fibroso.
Nella tabella sottostante, il lettore può ripassare quali sono i tipi di tessuto cartilagineo presenti nel corpo umano e la loro localizzazione principale.


Tipi di cartilagine del corpo umano Sede (esempi) Caratteristiche
Cartilagine ialina Costole, naso, trachea, bronchi e laringe Di colore bianco-bluastro, è il tipo di cartilagine più diffuso nel corpo umano.
Non è presente nelle articolazioni.
Cartilagine elastica Padiglioni auricolari, tube di Eustachio ed epiglottide Di colore giallo opaco, è dotata di notevole elasticità.
Cartilagine fibrosa Dischi intervertebrali, menischi del ginocchio e sinfisi pubica Di colore biancastro, è particolarmente resistente alle sollecitazioni meccaniche.
È riccamente presente a livello articolare.

Cos'è l'acondroplasia

L'acondroplasia è una delle più comuni malattie genetiche dello sviluppo scheletrico che causano nanismo di tipo sproporzionato (o nanismo sproporzionato).
Per nanismo sproporzionato, i medici intendono un grave difetto di statura, abbinato a un'assenza di proporzionalità tra il tronco – che possiede dimensioni vicine alla normalità – e gli arti inferiori e superiori – che sono invece più corti del normale. Secondo i manuali di medicina, i valori massimi di altezza di chi soffre di nanismo sono: 131 centimetri, per gli uomini, e 125 centimetri, per le donne.
L'acondroplasia rientra nell'elenco delle malattie congenite; una malattia congenita è una condizione morbosa presente fin dalla nascita.

PERCHÉ È UNA CONDROPATIA?

Premessa: durante lo sviluppo fetale e per i primi anni di vita, la maggior parte dello scheletro umano è composto da tessuto cartilagineo. Con la crescita, la maggior parte della cartilagine presente diventa tessuto osseo.
L'acondroplasia è una malattia della cartilagine – quindi una condropatia – perché, in chi ne è portatore, il naturale processo di trasformazione della cartilagine in tessuto osseo non ha luogo.  

EPIDEMIOLOGIA

Secondo quanto riporta il Columbia University Medical Center (CUMC), l'acondroplasia interesserebbe un individuo nato vivo ogni 25.000 circa.
Studi relativi alla diffusione dell'acondroplasia nei due sessi hanno dimostrato che la malattia colpisce uomini e donne in ugual misura.

Cause

L'acondroplasia insorge a causa di una mutazione del gene FGFR3.
Situato sul cromosoma 4, il gene FGFR3 esprime una proteina, conosciuta come recettore 3 del fattore di crescita dei fibroblasti.
Il recettore 3 del fattore di crescita dei fibroblasti svolge il ruolo di regolatore negativo della crescita ossea; in altre parole, blocca lo sviluppo delle ossa.
In condizioni normali, l'attività di FGFR3 è tale per cui le ossa lunghe degli arti superiori e inferiori crescono in maniera proporzionale al tronco.
In presenza di mutazioni a suo carico, invece, FGFR3 esprime livelli così elevati di recettore 3 del fattore di crescita dei fibroblasti, che lo sviluppo delle ossa lunghe risulta fortemente pregiudicato.
Per capire meglio quanto detto, si pensi a due situazioni:

  • In un primo caso, FGFR3 e la proteina derivante agiscono in maniera finemente controllata. Ciò garantisce alle ossa lunghe degli arti uno sviluppo appropriato alle dimensioni del resto del corpo.
    Questa situazione rispecchia la normalità.
  • In un secondo caso, FGFR3 agisce in maniera incontrollata e la proteina derivante è iperattiva. L'iperattività del recettore 3 del fattore di crescita dei fibroblasti blocca l'accrescimento delle ossa lunghe.
    Quest'altra situazione rispecchia quanto accade in presenza di acondroplasia.

L'ACONDROPLASIA È UNA MALATTIA EREDITARIA?

Secondo quanto riporta il National Human Genome Research Institute (NHGRI), in più dell'80% dei casi, l'acondroplasia è una malattia genetica non ereditaria. Questo significa che la mutazione responsabile della condizione in questione è spontanea e ha luogo, per motivi sconosciuti, durante i primi momenti dello sviluppo embrionale.
Alla luce di ciò, la quota di casi ereditari di acondroplasia è pari al rimanente 20% circa.
In base a diversi studi di genetica, l'acondroplasia a stampo ereditario ha tutte le caratteristiche di una malattia ereditaria a trasmissione dominante.


Significato di malattia ereditaria a trasmissione dominante


Ciascun gene umano è presente in due versioni, chiamate alleli. Un allele ha origini materne – cioè proviene dalla madre – e un allele ha origini paterne – cioè proviene dal padre.
Precisato ciò, la presenza di una malattia ereditaria a trasmissione dominante ha svariate implicazioni, tra cui:

  • La malattia e i suoi sintomi si manifestano anche in presenza di un solo allele genico mutato (non importa se proveniente dalla madre o dal padre), in quanto quest'ultimo è dominante su quello sano.
  • È sufficiente un genitore portatore della mutazione, per avere la malattia in parte della progenie.
  • La probabilità che nasca un figlio malato, da una coppia dove solo uno dei due componenti porta con sé la mutazione, è del 50%.

FATTORI DI RISCHIO

L'unico attestato fattore di rischio dell'acondroplasia è una storia familiare di questa malattia dello sviluppo osseo.
Ai soggetti appartenenti a famiglie con uno o più casi di acondroplasia, i medici consigliano un test genetico che valuta il profilo cromosomico individuale ed evidenzia eventuali mutazioni genetiche.

Sintomi e Complicanze

In genere, l'acondroplasia ha ripercussioni negative soltanto sul piano fisico; il livello intellettivo dei pazienti, infatti, è generalmente nella norma.
I caratteristici segni fisici dell'acondroplasia sono:

  • Statura significativamente più bassa della media (N.B: il paragone riguarda, ovviamente, individui della stessa età e dello stesso sesso);
  • Braccia e gambe corte e sproporzionate rispetto alle dimensioni del tronco, che è invece normale. Questa è la caratteristica principale del nanismo sproporzionato;
  • Dita corte e mani a tridente;
  • Testa grande, rispetto al resto del corpo, e con fronte prominente;
  • Zona mediana della faccia di dimensioni ridotte (o poco sviluppata) e ponte nasale piatto;
  • Ginocchio varo o ginocchio valgo;
  • Cifosi spinale accentuata (ipercifosi spinale) o iperlordosi lombare.

N.B: le alterazioni fisiche, come il ginocchio varo o valgo, l'ipercifosi spinale e l'iperlordosi lombare, compaiono mano a mano che il paziente cresce e invecchia.

PROBLEMI DI SALUTE

La presenza di acondroplasia coincide con svariati problemi di salute.
In età infantile, i più comuni problemi di salute consistono in:

  • Momenti di apnea, ossia periodi di tempo in cui il paziente respira più lentamente o non respira affatto. I momenti di apnea sono particolarmente frequenti di notte (sindrome delle apnee notturne);
  • Idrocefalo;
  • Ritardi motori (es: il paziente sviluppa in ritardo capacità come camminare, correre ecc);
  • Stenosi spinale. La stenosi spinale (o vertebrale) è il restringimento patologico di una o più aeree del canale vertebrale (o spinale), canale entro cui risiede il midollo spinale.
    In chi soffre di acondroplasia, la stenosi spinale tende a peggiorare con l'età.

Durante la fanciullezza, l'età adolescenziale e l'età adulta, invece, le più classiche problematiche di salute consistono in:

  • Difficoltà nel piegare i gomiti;
  • Sovrappeso od obesità;
  • Infezioni alle orecchie (otiti) ricorrenti, favorite da anomalie anatomiche del canale uditivo;
  • Disturbi legati alla presenza di ginocchio varo o valgo, ipercifosi spinale e iperlordosi lombare.

Diagnosi

Un tempo, i medici diagnosticavano l'acondroplasia soltanto dopo la nascita, osservando le caratteristiche fisiche del paziente.
Oggi, grazie alle moderne tecniche diagnostiche, riescono a individuare la malattia anche prima della nascita, quando il soggetto affetto è ancora nell'utero materno.

DIAGNOSI PRENATALE

In genere, la diagnosi prenatale di acondroplasia si basa su un'ecografia ostetrica, che evidenzia alcuni segni sospetti (es: idrocefalo o testa particolarmente grande), e su un test genetico su un campione di liquido amniotico, che è il liquido che circonda il feto all'interno dell'utero.
È importante precisare che dalla sola ecografia ostetrica è impossibile concludere che si tratti di acondroplasia: infatti, esistono altre malattie congenite che provocano idrocefalo, testa molto grande ecc.

DIAGNOSI POST-NATALE

Di norma, la diagnosi post-natale di acondroplasia avviene attraverso: l'osservazione delle caratteristiche fisiche del bambino (proporzionalità tra arti e tronco ecc), la misurazione delle ossa di braccia e gambe, attraverso un esame ai raggi X, e, infine, tramite una valutazione del profilo genetico.

TEST GENETICO

Un test genetico è positivo per l'acondroplasia quando da esso emerge la presenza di una mutazione a carico del gene FGFR3, situato sul cromosoma 4.
Analizzando i vari profili genetici dei pazienti analizzati, gli scienziati hanno osservato che esistono diverse tipologie di mutazione di FGFR3, capaci di scatenare l'acondroplasia.
Per ovvie ragioni, il test genetico è l'esame diagnostico più attendibile.

Trattamento

Al momento attuale, purtroppo, non esiste alcun trattamento specifico per l'acondroplasia. Quest'ultima, quindi, è una condizione incurabile.
La presenza di determinati problemi di salute, come per esempio le otiti o la stenosi spinale, richiede l'intervento del medico: le terapie adottate in tali circostanze – è importante precisarlo – non sono mirate alla cura dell'acondroplasia, ma al trattamento dei sintomi o delle relative complicanze.

ESEMPI DI CURE SINTOMATICHE

  • La presenza di otite infettiva richiede la pianificazione di una terapia antibiotica, per combattere la colonizzazione batterica, responsabile del disturbo.
  • Una stenosi spinale grave richiede l'intervento chirurgico di laminectomia.
  • Ripetuti episodi di apnea potrebbero rendere necessari: l'utilizzo della maschera nasale per CPAP, la tonsillectomia, l'adenoidectomia e la tracheostomia. Lo scopo di tali terapie è liberare le vie aeree e rimediare ai problemi respiratori.

GLI ORMONI DELLA CRESCITA HANNO EFFETTO?

In passato, medici e scienziati hanno provato a sottoporre i pazienti con acondroplasia a terapie ormonali a base di ormoni della crescita, nel tentativo di recuperare il difetto staturale.
Le prove farmacologiche effettuate sono state fallimentari, in quanto non hanno apportato alcun beneficio alla crescita in altezza.

Prognosi

In accordo con quanto riporta il National Human Genome Research Institute (NHGRI), gli individui con acondroplasia hanno un'aspettativa di vita paragonabile a quella delle persone sane.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza