Allenamento e postura: quali correlazioni?

Allenamento e postura: quali correlazioni?
Ultima modifica 28.06.2023
INDICE
  1. Quando l'allenamento con i pesi può nuocere alla postura?
  2. Spalle curve
  3. Ipolordosi o rettilineizzazione della lombare
  4. Conclusioni

Ormai da diversi decenni le persone si allenano in palestra per ottenere un fisico tonico e definito.

Tutto questo lavoro, se non opportunamente gestito, può andare a discapito dell'armonia, della simmetria, e della corretta postura che ogni individuo sano dovrebbe avere.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2023/06/28/allenamento-e-postura-orig.jpeg Shutterstock

Quando l'allenamento con i pesi può nuocere alla postura?

L'allenamento in sala pesi prevede l'utilizzo di carichi che vanno mediamente dal 60 all'80% del proprio massimale; ciò comporta sicuramente un aumento del trofismo ma, se mal indirizzato o mal eseguito, oppure in caso di suscettibilità individuale, può causare retrazioni muscolari.

Questo avviene soprattutto quando la muscolatura coinvolta viene allenata a range of motion parziali (ROM incompleti), non è sottoposta ad allenamento di flessibilità e, al tempo stesso, la muscolatura antagonista non viene altrettanto costruita.

Lo stato di tensione ed accorciamento costante aumenta il rischio di alterazione posturale o addirittura il peggioramento di peggioramento di certi paramorfismi.

Tale condizione può generare dolore, fastidi muscolari (ad es. crampi) ed anche problematiche ortopediche non trascurabili. Certe volte, inoltre, si sfoga in altri distretti, rendendo più complesso identificare il problema.

Spalle curve

 

Facciamo un esempio per chiarire un po' l'argomento.

Se un soggetto con atteggiamento posturale in "chiusura", spalle intraruotate, anteriorizzate e ipercifosi toracica, nell'intento di migliorare la sua muscolatura pettorale, inizia un programma di allenamento non specifico, rischia di peggiorare ulteriormente la sua funzionalità e il suo "aspetto".

Questo perché i pettorali, il deltoide anteriore, il gran dorsale, i bicipiti e gli addominali possono aumentare il tipico atteggiamento di "chiusura". A livello biomeccanico, i primi tre e, in particolare, pettorali e deltoide anteriore, ruotano l'omero internamente e il soggetto, essendo già in questo atteggiamento, non potrà che peggiorare la propria situazione.

bicipiti, sormontando anch'essi la spalla a livello inserzionale, aumenteranno la disfunzione posturale.

Gli addominali sono dei flessori del busto, ma hanno come funzione principale la compressione dei visceri e, in questa situazione, potrebbero aggravare la postura con ripercussioni negative.

In una situazione come questa, sarebbe più "funzionale" allungare tali muscoli ed eventualmente potenziare i deltoidi posteriori, l'infraspinato o sottospinoso, il trapezio medio, e i tricipiti, in modo da riarmonizzare il corpo e migliorare l'atteggiamento posturale in questione.

Va però detto che l'anteposizione delle spalle e l'ipercifosi dorsale possono essere correlate in maniera differente a seconda del caso; questo significa che le casistiche non sono tutte uguali, e che gruppi muscolari importanti come gli addominali non dovrebbero essere esclusi a prescindere.

Ipolordosi o rettilineizzazione della lombare

Un altro esempio significativo riguarda la posizione del bacino che subisce (poiché sta proprio in mezzo) le tensioni ascendenti e discendenti.

Quando l'intento è di tonificare il grande gluteo, ma il soggetto presenta il bacino in retroversione da ipolorodosi lombare, difficilmente riusciremo a migliorare questo distretto utilizzando sovraccarichi o macchine isotoniche; questo perché il gluteo rinforzato, essendo già retroversore del bacino, non farebbe che aumentare la disfunzione posturale già in atto.

In questo caso sarebbe più utile ricercare la causa che ha portato il bacino in quella posizione e, successivamente, utilizzare opportune tecniche di mobilizzazione e allungamento, in modo da ridare libertà di azione al bacino stesso.

Conclusioni

Questi sono solo due esempi di come bisognerebbe approcciarsi nei confronti dell'allenamento in palestra.

Tonificare e ipertofizzare non sempre migliorano l'estetica; occorre valutare ogni singola situazione ed agire di conseguenza.

Se pensiamo che i nostri muscoli per tutto il giorno sono in uno stato di contrazione, possiamo ben capire la loro necessità  di riallungarsi. L'unico modo per farlo è utilizzare lo stretching, che ci permetterà anche di poterli allenare in maniera più sicura ed efficiente.

Ricordiamo il concetto principe: per avere la massima contrazione muscolare (e quindi il massimo reclutamento di fibre), occorre partire dal massimo allungamento fisiologico.