Ultima modifica 16.01.2017

Il grasso corporeo viene immagazzinato in tante piccole cellule adipose, chiamate adipociti. Il numero e la dimensione di queste cellule varia da individuo ad individuo.

Il grasso corporeo può aumentare come conseguenza di uno dei seguenti processi:

  • AUMENTO DELLE DIMENSIONI DELLE CELLULE ADIPOSE (ipertrofia).
  • AUMENTO DEL NUMERO DI CELLULE ADIPOSE (iperplasia).

Al contrario di quanto succede per le fibre muscolari (vedi: ipertrofia e iperplasia), il tessuto adiposo ha la possibilità di aumentare il numero di cellule che lo compongono. Esiste infatti un limite oltre il quale gli adipociti non possono ulteriormente aumentare di volume (Volume massimo=1µg). Un ulteriore incremento delle riserve adipose è realizzabile, in tale situazione, soltanto attraverso l'aumento del numero di adipociti.


CATTIVA NOTIZIA:

E' POSSIBILE RIDURRE IL VOLUME DELLE CELLULE ADIPOSE MA NON IL LORO NUMERO.

Quando una persona obesa dimagrisce le cellule adipose perdono una certa quantità di grasso, riducendo il loro volume.

Purtroppo, però, il numero di adipociti non può essere ridotto. Questo fenomeno spiega perché un obeso che sospende  la cura dimagrante, riacquista nel breve periodo gran parte del grasso corporeo perso.

Alcuni studi sembrano dimostrare l'esistenza di una relazione tra numero di adipociti e regolazione dell'appetito. Secondo queste ricerche un elevato numero di cellule adipose "vuote" sarebbe responsabile dell'aumentato stimolo della fame. Questo fenomeno spiega perché, per un individuo obeso, è così difficile seguire una dieta ipocalorica.

BUONA NOTIZIA:

L'AUMENTO DEL NUMERO DI ADIPOCITI SI VERIFICA SOLO IN CASI PARTICOLARI.

Fortunatamente il fenomeno dell'iperplasia degli adipociti si verifica solo in particolari circostanze.

Esistono tre periodi della vita in cui il numero delle cellule adipose aumenta significativamente:

l'ultimo semestre di gestazione

il primo anno di vita

l'inizio del PERIODO ADOLESCENZIALE.

Negli adulti questo fenomeno si può verificare solo durante il passaggio da un'obesità moderata (BMI >30)  ad una obesità grave (BMI >35).

Ad eccezione di tali casi, i cambiamenti della composizione corporea si verificano per la sola variazione del volume di grasso contenuto nelle singole cellule adipose.


Secondo le più recenti evidenze scientifiche, comunque, va detto che l'iperplasia degli adipociti sarebbe un fattore per certi aspetti positivo. Il fatto che l'aumento di volume degli adipociti abbia un limite, fa sì che le cellule adipose possano andare incontro a due destini diversi; il primo, l'abbiamo già visto, è quello dello "sdoppiamento" (iperplasia); il secondo è una morte cellulare per sbilancio metabolico (organelli inadeguati e compressi alla periferia), a cui segue un attacco immuniario. In particolare, l'azione dei macrofagi sulla cellula adiposa porta alla liberazione di sostanze infiammatorie chiamate in causa nella fisiopatologia delle più comuni malattie associate all'obesità (come i diabete). Secondo questa ed altre visioni, è molto meglio avere molti adipociti piccoli, piuttosto che poche cellule adipose di grande volume (soprattutto a livello viscerale).


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