Niacina
Ultima modifica 26.02.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Struttura Chimica
  3. Assorbimento
  4. Funzioni
  5. Carenza
  6. Tossicità
  7. Alimenti Apportatori
  8. Razione Consigliata

Introduzione

La niacina, nota anche come acido nicotinico (C6H5NO2, gruppo dell'acido piridinecarbossilico), è una delle tre forme vitaminiche B3 o PP – idrosolubile del più vasto insieme "B". Le altre due sono nicotinammide e nicotinammide riboside.

niacina Shutterstock

Essendo precursore del NAD e del NADP, ha principalmente funzione coenzimatica in numerosi processi.

La niacina è reperibile sia negli alimenti di origine animale che vegetale, e può essere ricavata per sintesi endogena solo dall'amminoacido essenziale triptofano. La razione raccomandata è di circa 6,6 mg ogni 1000 kcal assunte con la dieta.

La carenza di acido nicotinico può scatenare la pellagra, mentre l'eccesso – ottenibile solo a livello farmacologico – può determinare effetti collaterali ma in misura inferiore rispetto alla nicotinammide.

L'integrazione con niacina può essere necessaria per colmare un'insufficienza nutrizionale o anche per tentare di ridurre la colesterolemia – qualora non si assumano farmaci ipocolesterolemizzanti.

Per approfondire: Vitamina PP – Vitamina B3

Struttura Chimica

La niacina, una delle tre forme del complesso vitaminico PP o B3, è stata identificata come acido nicotinico (l'acido piridil-β-carbossilico) nel 1937, durante alcuni studi sulla fermentazione alcolica.

Col termine niacina si intendono anche i rispettivi derivati, che presentano attività biologica simile o affine alla nicotinamide.

L'acido nicotinico si trova prevalentemente nei vegetali e la nicotinamide è invece tipica dei tessuti animali.

Le forme biologicamente attive della niacina sono la nicotinamide adenin dinucleotide (NAD) e la nicotinamide adenin dinucleotide fosfato (NADP) che agiscono da coenzimi in numerosissimi processi biologici.

Assorbimento

Il NAD e il NADP assunti con la dieta vengono digeriti dagli enzimi della mucosa intestinale liberando niacina.

A basse concentrazioni, l'assorbimento della niacina avviene per diffusione facilitata Na-dipendente, mentre ad alte concentrazioni prevale la diffusione passiva.

Tutti i tessuti sono in grado di sintetizzare le forme coenzimatiche NAD e NADP a partire dalla niacina trasportata dal sangue e trasferita alle cellule per diffusione facilitata.

Il 90 % della niacina assunta con gli alimenti viene metilata nel fegato ed eliminata dai reni; per questo, la determinazione dei metaboliti metilati nelle urine viene utilizzata per valutare lo stato di nutrizione – nelle urine dell'adulto in condizioni normali se ne trovano 4÷6 mg/die.

Funzioni

L'attività della niacina si espleta attraverso il NAD e il NADP che, come coenzimi di molte ossidoreduttasi, intervengono nella maggior parte delle reazioni di trasferimento di elettroni e H+ nel metabolismo dei glucidi, degli acidi grassi e degli aminoacidi; il NAD e il NADP fungono da accettori di elettroni.

Nonostante le notevoli similitudini di struttura e di meccanismo d'azione, NAD e NADP svolgono azioni metaboliche piuttosto diverse e molti enzimi richiedono uno o l'altro.

  • Il NAD partecipa prevalentemente alle reazioni che liberano energia (glicolisi, lipolisi, ciclo di Krebs) e diventa NADH che a sua volta cede H (ioni idrogeno) alla catena respiratoria per la produzione di ATP;
  • Il NADPH serve come donatore di H nelle reazioni di biosintesi (acidi grassi e steroidi) e nella via dei pentoso fosfati.
Per approfondire: Niacina per Abbassare il Colesterolo

Carenza

La carenza di niacina provoca la pellagra (pelle agra), descritta per la prima volta nel 1735 da Casal che la denominò "mal de la rosa". Tale malattia era comune in popolazioni la cui alimentazione si basava quasi esclusivamente sul granturco (polenta). Le proteine del mais sono infatti povere di triptofano e la niacina contenuta nei semi è in una forma poco biodisponibile.

La fase preclinica della pellagra è caratterizzata da sintomi aspecifici quali astenia, inappetenza, perdita di peso, vertigini, cefalea e difficoltà digestive. La carenza conclamata si manifesta con alterazioni cutanee (dermatite), intestinali (diarrea) e nervose (demenza), ma la sintomatologia è estremamente variabile da individuo a individuo.

La dermatite, in genere, è simmetrica e interessa le parti del corpo esposte al sole con comparsa di aree cutanee eritematose ed edematose (faccia, collo, polsi, dorso delle mani, piedi) che evolvono in ipercheratosi, iperpigmentazione, screpolature e desquamazione.

A livello dell'apparato digerente si riscontrano lesioni a carico della mucosa orale e della lingua (glossite) che appare secca, arrossata all'apice e ai margini e talvolta disepitelizzata diventando rosso scarlatta.

I sintomi neurologici precoci comprendono ansietà, depressione e affaticamento che possono evolvere in depressione grave, apatia, cefalee, vertigini, irritabilità e tremori; se non trattati danno origine ad una vera e propria demenza con allucinazioni, delirio e stato confusionale.

Si conoscono anche due malattie congenite caratterizzate da inadeguato utilizzo metabolico della niacina: la malattia di Hartnup e la schizofrenia.

Tossicità

L'utilizzo di niacina a dosi elevate per tempi lunghi può provocare effetti collaterali quali arrossamento, orticaria, nausea, vomito e talvolta danni epatici (2÷6 g/die). Dosi di 1 g/die possono provocare danni intestinali e, negli animali da esperimento, fosfaturia dovuta a un aumento della concentrazione di NAD nella corteccia renale e dell'attività degli enzimi microsomiali epatici.

Si è visto (1955) che la somministrazione di niacina in dosi elevate riduce nell'organismo i livelli di colesterolo e di trigliceridi plasmatici: 1,5÷3 g/die di acido nicotinico riducono i livelli di colesterolo totale, di LDL e aumentano le concentrazioni di HDL.

Alimenti Apportatori

La niacina si trova in numerosi alimenti; tuttavia sono buoni apportatori: i cereali, soprattutto integrali, le leguminose, le carni, le uova, i prodotti della pesca e le frattaglie.

C'è da sottolineare che, in diversi alimenti, la niacina è presente in una forma non disponibile. Certi cibi o bevande come il caffè la contengono come derivato metilato (trigonellina) indisponibile per gli animali, ma termolabile, quindi trasformabile in acido nicotinico durante la tostatura. Nei cereali può essere legata a polisaccaridi, peptidi o glicopeptidi, a loro volta legati a cellulosa o emicellulose che rendono difficile la liberazione; nel mais è legata covalentemente a piccoli peptidi (niacinogeni) e a glucidi (niacitina), per cui diventa disponibile solo in seguito a trattamento in ambiente basico (la niacina contenuta nelle tortillas, al contrario di quella presente nella polenta, è assorbibile dall'organismo).

Non dimentichiamo poi, che la niacina può essere sintetizzata nell'organismo a partire dall'amminoacido triptofano. Questo è presente soprattutto negli alimenti proteici come uova, formaggi, pesce e carne, nei quali varia in genere dai 150 ai 250 mg / 100 g di alimento (vedi: profilo amminoacidico degli alimenti).

Razione Consigliata

In considerazione della capacità dell'organismo umano di trasformare il triptofano (un aminoacido) in acido nicotinico è conveniente esprimere la razione consigliata in niacina equivalenti. In particolare 60 mg di triptofano equivalgono ad 1 mg di niacina.

Secondo i LARN la razione consigliata è di 6,6 mg / 1000 kcal con un minimo di 19 mg / die per l'uomo e di 14 mg / die per la donna. Per la gestante e per la nutrice è previsto, rispettivamente, un aumento di 1 e 3 mg/die.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer