Ultima modifica 24.12.2015

Il decotto è una preparazione liquida ottenuta per immersione in acqua bollente di una fonte vegetale, allo scopo di estrarne alcuni princìpi attivi. In particolare, il decotto è indicato per ottenere sostanze di interesse erboristico o farmaceutico da droghe particolarmente coriacee (cortecce, radici, foglie dure, semi ecc.). Non è invece adatto per piante aromatiche come la menta, in quanto determina l'evaporazione degli oli volatili legati alla terapia, e per quelle ricche di princìpi attivi termolabili, che verrebbero inattivati dal calore. DecottoIn ogni caso, per preparare un buon decotto, è importante che la droga possieda le opportune dimensioni e caratteristiche (per esempio, il decotto della radice essiccata di altea è reso lassativo dall'abbondante estrazione di mucillagini).

La decozione, eventualmente preceduta da una macerazione in acqua fredda di due o tre ore, si effettua aggiungendo le parti della pianta che contengono le sostanze attive in acqua fredda, potabile o meglio ancora distillata, secondo le quantità prescritte; si porta il tutto ad ebollizione e lo si lascia bollire per 5-30 minuti a fuoco lento (in base al tipo di droga e alle necessità). Durante questo periodo le fonti erboristiche cedono lentamente i propri princìpi attivi, che passano nell'acqua insieme a componenti indesiderate, alcune delle quali sono poi allontanate per filtrazione.

Solitamente si impiega una parte di droga ogni 16-20 parti di acqua (la farmacopea ufficiale italiana riporta un rapporto di 5:100 tra droga e decotto), che può essere arricchita di acido citrico o cloridrico nel caso di droghe alcaloidee.

I metodi di preparazione dei decotti possono variare, anche sensibilmente, in relazione alla fonte e al praticante. Si possono ad esempio preparare decotti doppi, lasciando bollire la droga per un tempo limitato, sostituendo il liquido e procedendo con la definitiva decozione; in questo modo nel primo estratto si possono recuperare le sostanze volatili e quelle più sensibili al calore, che verrebbero perdute con il procedimento classico.

Molto usati nella medicina popolare, i decotti non trovano molto spazio nella moderna fitoterapia, in quanto l'ebollizione prolungata porta spesso all'inattivazione dei princìpi attivi o al mutamento della loro attività farmacologica.

A differenza del decotto, l'infuso si ottiene versando sulla sostanza vegetale sminuzzata (posta in un recipiente) una certa quantità d'acqua bollente e lasciando riposare per il tempo suggerito dalla ricetta (non si prosegue con l'ebollizione come descritto per il decotto); l'infuso è adatto per le erbe aromatiche e più in generale per estrarre princìpi attivi idrosolubili da tessuti teneri e delicati.