Ultima modifica 11.01.2016

I linfonodi sono filtri biologici in grado di intercettare e distruggere eventuali germi, sostanze estranee o cellule neoplastiche presenti nella linfa.

Ricordiamo brevemente le principali funzioni del sistema linfatico:

drenare gli accumuli di liquidi interstiziali filtrati dai capillari;

veicolare i grassi assorbiti a livello intestinale dalla linfa al sangue;

catturare e distruggere i patogeni prima che si riversino nel circolo venoso.

I capillari linfatici tissutali confluiscono in vasi di dimensioni via via maggiori, fino a confluire in due importanti collettori - il dotto toracico e la vena linfatica di destra - che riversano la linfa nella circolazione venosa.

 

Situati lungo il tragitto dei vasi linfatici, i linfonodi si presentano come piccole masserelle di tessuto che, nella loro forma più tipica, hanno l'aspetto generale di un fagiolo. Questi noduli sono delimitati da una consistente capsula fibrosa, disposta a protezione di una regione interna suddivisibile in tre zone: corticale, paracorticale e midollare. La parte interna del linfonodo è densamente popolata da cellule speciali di tipo immunitario (linfociti e macrofagi) che in caso di infezione si moltiplicano velocemente, aumentando - talvolta in misura considerevole - il suo volume. Grazie a queste cellule, la linfa può essere efficacemente purificata dai patogeni raccolti nel compartimento interstiziale ed ivi penetratiattraverso le mucose o soluzioni di continuo della cute. Per questo motivo i linfonodi sono più concentrati lungo le vie linfatiche drenanti la cute, i tessuti connettivi e la mucosa digerente e respiratoria.

Nel corpo umano si distinguono linfonodi profondi e linfonodi superficiali. Raramente isolati, tendono a riunirsi in catene o gruppi ravvicinati, formando i cosiddetti linfocentri o stazioni linfonodali, che prendono il nome dal territorio di raccolta della linfa (ad es. linfonodi ascellari).

 

Sedi di linfonodi superficiali Sedi di linfonodi profondi

Cervicali

Ascellari

Epitrocleari

Inguinali

Poplitee

Parailari

Lomboaortiche

Iliache interne

Mesenteriche

 

In condizioni normali i linfonodi non sono rilevabili mediante l'esame obiettivo fisico, in quanto né visibili, né palpabili. Quando aumentano eccessivamente di dimensione si parla di adenomegalia, una "condizione spia" di un evento patologico pregresso o in atto. Le cause dell'adenomegalia possono essere varie; da un lato si riconosce l'insieme di modificazioni imputabile a varie malattie infettive (aumento del flusso sanguigno, proliferazione delle cellule immunitarie macrofagiche e linfocitarie, processi infiammatori ecc.), mentre dall'altro possono entrare in gioco processi tumorali, sia primitivi che secondari.

Si definisce linfonodo sentinella la prima delle ghiandole che drenano la linfa proveniente dalla sede tumorale. L'utilità del suo esame nella valutazione dello stadio del processo neoplastico e nell'adozione di strategie terapeutiche adeguate, è già stata dimostrata in diverse malattie tumorali, in modo particolare per quelle della mammella e della pelle (melanoma) .

L'ispezione visiva delle stazioni linfonodali superficiali, associata alla palpazione e ad una valutazione amnestetica generale, fornisce al medico elementi utili (forma, dimensioni, consistenza, spostabilità, simmetria, localizzazione, caratteristiche della cute sovrastante) per formulare una diagnosi corretta e/o indirizzare il paziente ad indagini diagnostiche più approfondite. Il soggetto, dal canto suo, dovrebbe evitare di stimolare manualmente i linfonodi ingrossati, dal momento che tale manovra favorisce la migrazione degli agenti infettivi in altre regioni corporee.