Ultima modifica 21.11.2018

Anatomia

Il duodeno è la prima porzione dell'intestino tenue, un lungo canale che si estende dal piloro (tratto conclusivo dello stomaco) allo sfintere ileocecale (tratto iniziale dell'intestino crasso), suddividendosi in tre porzioni: duodeno, digiuno ed ileo. DuodenoIl duodeno segue quindi lo stomaco, dal quale si separa anatomicamente per mezzo dello sfintere pilorico, un anello muscolare che al momento opportuno permette il graduale passaggio della poltiglia alimentare dall'ambiente gastrico a quello intestinale. La gradualità di tale passaggio consente ai vari enzimi e succhi digestivi di completare la digestione prima di ricevere ulteriori quantità di chimo da processare.

Se a monte troviamo lo stomaco con il suo piloro, a valle del duodeno troviamo il digiuno, da cui si separa per mezzo della fessura duodeno-digiunale.

Fra tutti i segmenti del tenue, con i suoi 25-30 centimetri, il duodeno rappresenta il tratto più breve, ma anche il più importante dal punto di vista digestivo; non a caso la parola duodeno significa "dodici dita" corrispondenti appunto a circa 25 centimetri. Oltre ad essere particolarmente breve, questa porzione del tenue è anche piuttosto larga (calibro medio: 47 mm) e fissa, data la sua stretta aderenza con la parete addominale posteriore. Morfologicamente, il duodeno ha la forma di una C, con la convessità a destra e la concavità, dove alloggia la testa del pancreas, situata sulla sinistra.

Didatticamente, il duodeno viene suddiviso in quattro porzioni: superiore o bulbo, discendente, orizzontale ed ascendente. DuodenoIl tratto superiore o bulbo è l'unica porzione intraperitoneale, quindi ricoperta dal peritoneo viscerale: è anche la più breve e la più mobile. Origina dal piloro e si continua con la seconda parte del duodeno attraverso una curva ad angolo retto denominata flessura duodenale superiore ( è la sede più frequente di ulcere duodenali, erosioni della parete intestinale provocate dall'eccessiva acidità del chimo proveniente dallo stomaco). Essendo leggermente dilatata, questa regione è nota anche come ampolla duodenale.

La porzione discendente, o seconda parte del duodeno, decorre lungo il lato destro della colonna vertebrale e della vena cava inferiore. Rappresenta la diretta continuazione del tratto superiore e si continua con la parte orizzontale attraverso la flessura duodenale destra. Questa porzione riceve il secreto del fegato e del pancreas: la bile trasportata dal coledoco e il succo pancreatico dall'omonimo dotto, confluiscono per un brevissimo tratto prima di sfociare nel lume del duodeno, a circa 7-10 centimetri dal piloro, in una dilatazione chiamata papilla del Vater, nel cui punto di sbocco è presente una particolare formazione muscolare liscia, nota come sfintere di Oddi o papilla duodenale maggiore. Il dotto pancreatico accessorio sbocca invece due centimetri più in alto, a livello della papilla duodenale minore.

Bile e sali biliariL'attività dello sfintere di Oddi è regolata dalla colecistochinina, un ormone prodotto soprattutto in seguito ad un pasto ricco di lipidi. Come si sa, la bile svolge un ruolo molto importante, che è quello di emulsionare i lipidi introdotti con l'alimentazione per favorirne la digestione e l'assorbimento. Grazie a questa emulsione i lipidi sono infatti maggiormente digeribili, quindi attaccabili da enzimi specifici denominati lipasi, presenti nel succo pancreatico.

La terza porzione del duodeno decorre orizzontalmente e, nella regione postero-superiore, è in stretto rapporto con la testa del pancreas. Infine, la quarta ed ultima porzione del duodeno, quella ascendente, sale lungo il margine sinistro dell'aorta fino a livello della seconda vertebra lombare, dove gira bruscamente in avanti per continuarsi nel digiuno formando la flessura duodenodigiunale.

Fisiologia del duodeno

L'attività digestiva del duodeno è piuttosto intensa, dato che raccoglie il secreto di ghiandole importantissime, come il fegato (bile), il pancreas (succo pancreatico), quelle del Brunner (ghiandole duodenali che secernono un muco alcalino) e quelle intestinali (succo enterico).

I succhi digestivi hanno lo scopo di neutralizzare l'acidità del chimo gastrico e completarne la digestione. Nel duodeno, inoltre, compaiono i villi, caratteristici di tutto il tenue e deputati all'assorbimento dei nutrienti (grazie alle cellule dell'orletto a spazzola che li ricoprono).

Oltre alla funzione digestiva ed assorbente, il duodeno presenta anche attività:

  • motoria: è sede di movimenti peristaltici atti a mescolare il materiale alimentare con i succhi digestivi, facendoli progredire lungo l'intestino;
  • endocrina: il duodeno secerne vari ormoni con azione endocrina e paracrina, come secretina, colecistochinina, gastrina, GIP, VIP, somatostatina ed altri ancora (tutti importanti per adeguare le funzioni digestive alla quantità e alla qualità del cibo contenuto nel tubo digerente, ma anche allo stato di salute dell'organismo);
  • immunitaria: il tessuto linfoide GALT presente nella mucosa del duodeno, costituisce la prima barriera contro eventuali patogeni.