Allergia: Cos'è? Cause e Sintomi Allergie, Esami e Rimedi

Allergia: Cos'è? Cause e Sintomi Allergie, Esami e Rimedi
Ultima modifica 09.02.2023
INDICE
  1. Cos'è
  2. Cause
  3. Segni e Sintomi delle Allergie
  4. Diagnosi di Allergia
  5. Trattamento

Cos'è

Un'allergia è una risposta immunitaria anomala ed esagerata del sistema immunitario indotta dal contatto, dall'inalazione e/o dall'esposizione a sostanze estranee normalmente innocue, denominate allergeni.

I tessuti coinvolti in questa reazione sono prevalentemente le mucose nasali, gli occhi, i bronchi e l'apparato cutaneo; questi divengono iperattivi e, in determinate condizioni esterne come la presenza di inquinanti, divengono ancora più sensibili.

Cause

Il sistema immunitario ha il compito di proteggere l'organismo dall'attacco di elementi nocivi e potenzialmente dannosi, come virus e batteri. Altre sostanze estranee sono invece normalmente innocue e, qualora entrino in contatto con l'apparato di difesa, vengono ignorate e non danno origine ad alcun problema. Nelle persone predisposte, l'organismo scatena una reazione allergica di ipersensibilità nei confronti di specifici allergeni.

Allergeni: come scatenano una Reazione Allergica

Le allergie si verificano quando il sistema immunitario produce una reazione difensiva esagerata, inappropriata e dannosa contro una sostanza estranea percepita come dannosa, anche se apparentemente innocua per l'organismo. Dopo l'esposizione all'allergene, il sistema immunitario reagisce inducendo un processo flogistico, che si manifesta con i tipici sintomi dell'allergia. L'esposizione prolungata o regolare all'allergene responsabile può causare un'evoluzione della forma allergica in un'infiammazione cronica associata all'asma.

Gli allergeni possono essere:

  • Inalati con il respiro, come avviene per i pollini, i peli di animali, le muffe e gli acari della polvere;
  • Ingeriti, come accade con alimenti e farmaci.

Gli allergeni possono anche penetrare attraverso punture (come accade per vespe o api) o indurre un'allergia entrando a contatto con la pelle e le mucose, come succede per metalli e cosmetici.

La reazione allergica può manifestarsi con diversi gradi di pericolosità: da una semplice orticaria alla patologia asmatica, fino a giungere alla forma più grave, lo shock anafilattico, caratterizzato da riduzione della pressione sanguigna, aumento della frequenza cardiaca, broncocostrizione, fino alla perdita di coscienza. In quest'ultimo caso, è necessario somministrare repentinamente adrenalina, che essendo un forte stimolatore cardiaco favorisce l'aumento della pressione.

Quali sono le Allergie più comuni?

I più comuni allergeni sono i pollini di piante erbacee ed alberi, in particolar modo quelli prodotti dalle graminacee, ulivo, faggio, betulla, nocciolo, cipresso, paretaria, artemisia, ambrosia e piantaggine; in tal caso, per individuare le suddette allergie, è necessario conoscere il calendario pollinico specifico di regione in regione.

Per approfondire: Allergia ai Pollini - Pollinosi

Altri allergeni comuni sono:

Come si sviluppa un’Allergia?

La reazione allergica è una risposta immunitaria specifica mediata dalle immunoglobuline di classe E (IgE) prodotte dai mastociti. Nell'individuo allergico, questi anticorpi sono prodotti quando egli entra in contatto con l'allergene verso cui è sensibilizzato e provocano una risposta anomala, che induce i disturbi tipici delle allergie.

Il processo allergico si sviluppa in due fasi distinte:

  1. La sensibilizzazione: il sistema immunitario identifica la sostanza come allergene. Questa fase si svolge in maniera silente dopo il primo contatto. I macrofagi individuano la sostanza penetrata nell'organismo e inducono la reazione dei linfociti, i quali producono IgE specifiche contro l'allergene. Le IgE entrano in circolo e aderiscono alla membrana dei mastociti, cellule di difesa localizzate nella pelle, nei polmoni e nel naso. I mastociti avranno il compito di individuare l'allergene quando entrerà in contatto per la seconda volta con l'organismo (memoria immunologica).
  2. La risposta allergica vera e propria, compare in occasione di un successivo contatto con l'allergene, dando luogo alle manifestazioni tipiche dell'allergia. Le IgE presenti sulla membrana dei mastociti riconoscono e captano la sostanza, provocando la reazione del sistema immunitario e la liberazione di diverse sostanze chimiche attive (istamina, leucotrieni e altri elementi). L'esposizione prolungata o regolare all'allergene può causare la cronicizzazione della risposta infiammatoria e indurre a disturbi come l'asma.

Segni e Sintomi delle Allergie

Come si manifestano le Allergie?

Le manifestazioni allergiche possono essere più o meno gravi e riguardare i suddetti tessuti:

Diagnosi di Allergia

Quali esami sono utili per le Allergie?

In presenza di segni e sintomi che fanno supporre un'allergia, è fondamentale consultare uno specialista allergologo per confermare l'ipotesi diagnostica ed escludere altri problemi medici.

Per definire la condizione, quindi, sono indicati:

Anamnesi ed esame obiettivo

Il primo approccio diagnostico per individuare un'allergia consiste nella visita allergologica specialistica, nel corso della quale il medico può valutare gli eventuali sintomi presenti con un esame obiettivo. Il medico può ricostruire la storia clinica del paziente, oltre a raccogliere informazioni relative ai sintomi e valutare i segni presenti. Durante la raccolta di questi dati, occorre indagare quando sono iniziati i disturbi, la loro natura, la periodicità e gli eventuali fattori scatenanti già identificati. Gli elementi che possono influenzare il manifestarsi di una reazione d'ipersensibilità sono la familiarità (cioè l'esistenza di parenti allergici), le condizioni abitative e l'attività lavorativa del soggetto in esame.

Test cutanei

  • Prick test (test cutaneo): consiste nel riprodurre in misura ridotta la reazione allergica sulla cute del paziente. Una goccia dell'allergene sospetto viene applicata sull'avambraccio o sulla schiena e viene fatta penetrare nel derma grazie ad una piccola puntura nella zona. Se la persona è allergica alle sostanze testate, si manifesta una reazione cutanea (in particolare, risulta un rigonfiamento arrossato e pruriginoso simile ad una puntura di zanzara) entro breve tempo. Lo specialista valuta anche l'intensità della reazione, che viene poi espressa a livello quantitativo con una serie di segni +: si va da +, per indicare una reazione blanda, a ++++, per indicare una reazione molto intensa. Il Prick test è affidabile, facilmente eseguibile e del tutto indolore. L'esame può dare risultati sfalsati, se viene eseguito in presenza di affezioni cutanee o quando la persona sta seguendo una cura con antistaminici o cortisonici. Il prick by prick si differenzia per l'impiego non dell'estratto allergenico, ma direttamente dell'alimento ritenuto allergizzante.
  • Intradermoreazione: si tratta di una variante Prick test, più sensibile, ma meno specifica. In questo caso, l'allergene non viene applicato, bensì iniettato nel derma, utilizzando una piccola siringa. Si valuta il risultato, nelle successive 24-72 ore: se nella sede di inoculazione compare una tumefazione arrossata, che può essere accompagnata prurito, la persona è allergica.
  • Patch test: è caratterizzato dall'applicazione di cerotti cutanei pregni di estratti allergizzanti sull'avambraccio o sull'addome; i tempi di manifestazione di probabili pomfi sono più lunghi rispetto ai precedenti test e certamente meno evidenti.

Dosaggio delle IgE specifiche

  • RAST test (Test di Radio-Allergo-Assorbimento, dosaggio delle IgE specifiche): misura nel sangue venoso il livello delle IgE specifiche prodotte verso una particolare sostanza. Il sangue prelevato viene messo contatto con un allergene. Se il sangue contiene le IgE specifiche verso l'allergene si stabilisce un legame. In un secondo momento, il sangue è messo a contatto con anticorpi anti-IgE marcati in modo radioattivo: maggiore è la radioattività che si rileva, maggiore è la quantità di IgE specifiche presenti nel sangue.
  • PRIST test (o Test di Radio-Immuno-Assorbimento su Carta, dosaggio delle IgE totali): si effettua un prelievo di sangue venoso per dosare le IgE totali presenti nel campione, al numero di anticorpi prodotti, che in caso di allergia risultano aumentati. Il PRIST test è un esame importante, ma non ha un valore diagnostico assoluto: le IgE totali possono essere aumentate anche persone non allergiche, per esempio a causa di malattie infettive.

Altri test per le allergie

  • Test di provocazione: si caratterizza per l'applicazione diretta dell'allergene a livello oculare, nasale e bronchiale.
  • Dosaggio Ecp: misura i livelli di proteina cationica degli eosinofili (Ecp), una sostanza che viene attivata in caso di allergia. Quest'esame serve a quantificare l'infiammazione allergica delle mucose.

Trattamento

Il miglior trattamento per ogni allergia è quello di adottare adeguate misure per evitare l'esposizione all'allergene. Talvolta, è impossibile impedire però completamente un eventuale contatto.

Farmaci per il controllo dei sintomi

I farmaci sono in grado di alleviare i sintomi dell'allergia includono:

  • Antistaminici: consentono di alleviare sintomi come prurito, starnuti e congestione nasale e agiscono contrastando la formazione dell'istamina, prodotta dal sistema immunitario e attiva durante la reazione allergica.
  • Corticosteroidi locali (spray nasali): possono ridurre i sintomi associati all'infiammazione a carico delle alte vie respiratorie.
  • Decongestionanti: possono essere utilizzati per brevi periodi, per fornire rapido sollievo alla congestione nasale.
  • Antileucotrieni: bloccano l'azione di alcune sostanze chimiche del sistema immunitario che causano alcuni sintomi, come la formazione di muco in eccesso e la congestione nasale. Questi farmaci si sono dimostrati efficaci anche nel trattamento dell'asma allergico.

Terapia desensibilizzante o immunoterapia specifica con estratti allergenici

I risultati dei test diagnostici possono favorire la messa a punto di un trattamento di desensibilizzazione di lunga durata (3-5 anni) nei confronti dell'allergene (vaccino). Questa terapia consente di "allenare" gradualmente la risposta immunitaria nei confronti dell'allergene, riducendo numero e intensità degli episodi acuti. L'immunoterapia è molto efficace per alcune allergie, ma può essere applicata efficacemente solo per alcune forme di sensibilizzazione alle muffe.

Trattamento dell’anafilassi

In caso di shock anafilattico è necessario ricorrere a un trattamento medico di emergenza che consiste nella somministrazione intramuscolo di adrenalina.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici