Farmaci per Curare l'Insufficienza Surrenalica

Ultima modifica 03.01.2020

Generalità

L'insufficienza surrenalica è un disturbo caratterizzato da una grave compromissione dell'attività dei surreni.
I surreni sono ghiandole deputate alla sintesi di ormoni quali gli androgeni, i glucocorticoidi (il capostipite dei quali è il cortisolo) e i mineralcorticoidi (il cui capostipite è l'aldosterone). Pertanto, una loro disfunzione provoca una carenza di una o più delle suddette classi ormonali all'interno dell'organismo.
Sostanzialmente, esistono tre tipologie d'insufficienza surrenalica: quella primaria, quella secondaria e quella terziaria.

Cause

Nel caso dell'insufficienza surrenalica primaria, la causa scatenante risiede in un danno intrinseco del surrene, che non riesce a produrre quantità sufficienti di cortisolo, nonostante la presenza di normali livelli di ACTH (ormone adrenocorticotropo che stimola la sintesi del cortisolo a livello surrenale). Questa forma d'insufficienza surrenalica è anche conosciuta come "morbo di Addison".
Nel caso dell'insufficienza surrenalica secondaria, invece, la causa è da ricercarsi a livello dell'ipofisi (la ghiandola secernente l'ACTH). Perciò, in questo caso la compromissione surrenalica è dovuta alla mancanza degli stimoli indotti dall'ormone adrenocorticotropo, necessari per la produzione di cortisolo. La forma secondaria è maggiormente diffusa rispetto al morbo di Addison e può essere causata dalla brusca interruzione di un eventuale trattamento a base di corticosteroidi o dalla rimozione di tumori ACTH secernenti.
In altri casi, invece, l'insufficienza surrenalica secondaria può svilupparsi a causa di tumori ipofisari, a causa di un'eventuale radioterapia effettuata a livello ipofisario, oppure in seguito alla rimozione chirurgica della stessa ipofisi.
Infine, la forma terziaria d'insufficienza surrenalica è causata da una disfunzione a livello dell'ipotalamo che non secerne sufficiente ormone CRH (ormone di rilascio della corticotropina). Quest'ormone, infatti, è quello che stimola l'ipofisi a produrre l'ACTH che - a sua volta - stimolerà i surreni a secernere il cortisolo. Ad ogni modo, quest'ultima forma è piuttosto rara.

Sintomi

I sintomi che possono manifestarsi nei pazienti affetti da insufficienza surrenalica sono correlati alla carenza delle classi ormonali sopra menzionate. Fra questi sintomi, ricordiamo: disidratazione, ipoglicemia, ipotensione, vertigini, debolezza, nausea e vomito, diarrea, perdita di peso corporeo, riduzione dei peli pubici e ascellari nelle donne e diminuzione della libido.


Le informazioni sui Insufficienza Surrenalica - Farmaci e Cura non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Insufficienza Surrenalica - Farmaci e Cura.

Farmaci

Il trattamento dell'insufficienza surrenalica si basa sulla terapia sostituiva, ossia sulla somministrazione delle forme sintetiche degli ormoni che i surreni non sono più in grado di produrre.
Nel caso dell'insufficienza surrenalica primaria vengono somministrati glucocorticoidi e mineralcorticoidi, oltre che sostituti degli androgeni. Per informazioni più dettagliate riguardo la terapia del mordo di Addison, si rimanda all'articolo dedicato già presente su questo sito ("Farmaci per la del Morbo di Addison").
Nel trattamento delle forme secondarie e terziarie d'insufficienza surrenalica, invece, non vengono impiegati mineralcorticoidi, poiché la carenza dell'ormone adrenocorticotropo tipica di queste forme non influenza la sintesi di aldosterone (capostipite, appunto, dei mineralcorticoidi), ma solo quella di cortisolo. Pertanto, la terapia sostitutiva sarà basata perlopiù sulla somministrazione di farmaci glucocorticoidi.
Generalmente, i glucocorticoidi si somministrano per via orale, ma - se necessario - il medico può decidere di somministrarli anche - o in alternativa - per via intramuscolare.


Farmaci insufficienza surrenalica

Di seguito sono riportati i farmaci maggiormente impiegati nella terapia contro l'insufficienza surrenalica secondaria e terziaria ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Idrocortisone

L'idrocortisone (Plenadren ®) rientra fra i glucocorticoidi di prima scelta per il trattamento dell'insufficienza surrenalica. Quando somministrato per via orale, si consiglia sempre di assumere il farmaco almeno 30 minuti prima della colazione e, preferibilmente, nella fascia d'orario compresa fra le 6.00 e le 8.00 del mattino.
La dose di farmaco da assumersi deve essere stabilita dal medico su base individuale per ciascun paziente. Anche se, di solito, il dosaggio ottimale è compreso fra i 20 e i 30 mg di principio attivo al giorno.
In caso di condizioni di forte stress fisico, in presenza di infezioni o in caso di interventi chirurgici, inoltre, il medico potrebbe ritenere necessario aumentare la dose di idrocortisone abitualmente somministrata.

Cortisone

Anche il cortisone (Cortone Acetato ®) è uno dei farmaci di prima scelta nella terapia sostituiva dell'insufficienza surrenalica. È disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse.
La dose di cortisone abitualmente impiegata nel trattamento dell'insufficienza surrenalica è di 10-20 mg al giorno. In alcuni casi, però, potrebbero essere necessarie quantità di farmaco maggiori.
Inoltre, di solito, in concomitanza alla terapia con cortisone, vengono somministrati anche 4-6 g di cloruro di sodio.
Ad ogni modo, l'esatta posologia di medicinale deve sempre essere stabilita dal medico in funzione delle condizioni del paziente e della sua risposta al trattamento stesso.

Desametasone

Benché non rientri fra i glucocorticoidi di prima scelta, anche il desametasone (Decadron ®) può essere impiegato nel trattamento sostitutivo dell'insufficienza surrenalica.
È disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche adatte a differenti vie di somministrazione.
Quando somministrato per via orale, generalmente, si consiglia di iniziare la terapia con basse dosi di farmaco (0,5-1 mg al giorno). In seguito, il medico può aumentare gradualmente la quantità di desametasone somministrata fino al raggiungimento del dosaggio minimo efficace per ciascun paziente. Pertanto, anche in questo caso, la posologia di medicinale deve essere determinata su base individuale.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista