Farmaci per Curare il Botulismo
Ultima modifica 08.11.2018

Definizione

Il termine “botulismo” rimanda ad una grave intossicazione sostenuta dal botulino, un batterio anaerobio che può contaminare gli alimenti; stiamo parlando di un'intossicazione molto grave, che può mettere a serio rischio la vita del paziente. Il botulino è la “sostanza” naturale più tossica in assoluto: da qui ben si comprende la pericolosità di una malattia sostenuta da questo patogeno.

Cause

Contrariamente a quanto si possa credere, non è il batterio stesso a scatenare la malattia, piuttosto le tossine che rilascia nei cibi. La trasmissione del botulino può avvenire assumendo cibo infetto (specie pesci e carni in scatola, salumi e conserve sott'olio), o attraverso un contatto con il sangue di una persona malata (es. siringhe infette). Il botulino non è una malattia contagiosa.

Sintomi

L'intossicazione da botulino manifesta i primi sintomi dopo 2-8 giorni dall'ingestione delle tossine: diarrea, dolori addominali forti, nausea e vomito sono i primi segni con cui la malattia si fa sentire. Successivamente, il quadro clinico peggiora e il malcapitato lamenta alterazioni della vista, difficoltà a deglutire e a parlare, secchezza delle fauci e delle vie respiratorie. Un'eventuale degenerazione incontrollata del botulismo può indurre la morte per paralisi respiratoria ed asfissia.

Botulino negli alimenti

Le informazioni sui Botulismo - Farmaci per la Cura dell'intossicazione da Botulino non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Botulismo - Farmaci per la Cura dell'intossicazione da Botulino.

Farmaci

La prevenzione prima di tutto: il botulismo è una grave e pericolosa intossicazione alimentare che, come analizzato, può essere mortale. Il botulino è un microorganismo anaerobio, la cui presenza nelle conserve o negli alimenti in scatola, purtroppo, non può essere percepita né al gusto né all'olfatto. Ad ogni modo, il botulino è sensibile all'ossigeno, all'acidità ed al calore, pertanto risulta piuttosto semplice debellarlo: da quanto detto ne consegue che la bollitura o comunque un trattamento termico è sufficiente a garantire l'allontanamento del battere. Il rispetto di alcune semplici regole comportamentali ed igieniche durante la preparazione dei cibi è indispensabile per garantire la salubrità degli alimenti.
L'industria alimentare si è mobilitata sul fronte della prevenzione del botulismo: l'impiego di specifici conservanti alimentari, infatti, è indispensabile per allontanare il rischio di sviluppo/proliferazione del botulino.
Ma cosa fare e come procedere per la cura del botulismo? Esiste una cura?
Le possibilità di sopravvivenza dal botulismo aumentano in funzione dell'immediatezza con cui si fa ricorso ai soccorsi: l'antidoto migliore è rappresentato da un'antitossina (o siero botulinico), associato alla respirazione artificiale assistita. La somministrazione di lassativi e farmaci stimolanti il vomito (emetici) può costituire un'ulteriore pratica terapeutica per velocizzare i tempi di allontanamento della tossina. Spesso, si consiglia anche di seguire una terapia antibiotica con la penicillina.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro il botulismo, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura:

 

Siero botulinico (antitossina botulinica): il farmaco agisce legandosi con la tossina del botulino (ancora in circolo nel flusso sanguigno), impedendo il danneggiamento dei nervi; l'antitossina, se somministrata per tempo, può invertire qualsiasi danno già sviluppato dal botulino. Non è indicata per i neonati affetti da botulismo, dal momento che l'antitossina, in questo caso, non interagisce con i patogeni nel tratto digestivo del bambino; per i bambini si sostituisce l'antitossina con un altro farmaco chiamato “Botulism Immune Globulin”

 

BotulismImmune Globulin: per il trattamento dell'intossicazione da botulino nei bambini che non hanno ancora compiuto l'anno d'età, si consiglia di assumere 2ml/kg (100 mg/kg) di farmaco per via endovenosa (dose unica) non appena è stata accertata la diagnosi. Per le preparazioni iniettabili, aggiungere 2 ml di acqua sterile al flaconcino da 100 mg; successivamente somministrare 50 mg di soluzione. L'infusione dovrebbe avvenire entro le 2 ore dalla comparsa dei sintomi, per iniezione endovenosa lenta; indicativamente, somministrare 0,5 mg/kg/ora (corrispondenti a 25mg/kg/ora). Qualora non si verificassero effetti collaterali dopo 15 minuti, è possibile aumentare la velocità d'infusione a 1 mg/kg/ora (50mg/kg/ora). L'effetto terapeutico del farmaco dovrebbe manifestarsi entro 2 ore dalla somministrazione iniziale.

Qualora il botulismo fosse stato contratto da una ferita, è possibile che il paziente venga sottoposto ad una rimozione chirurgica del tessuto contaminato.

 

Antibiotici: da somministrarsi esclusivamente nell'evenienza di accertata complicazione infettiva intestinale. Il farmaco più utilizzato a tale scopo è la penicillina.

  • Penicillina G (es. Benzil B, Penicillina G): per le ferite da botulino, si consiglia di assumerlo a dosaggi di 3-4 milioni di UI ogni 4 ore, per via endovenosa per 1-2 settimane. Dopo il primo miglioramento dei sintomi, si consiglia di assumere la variante potassio penicillina V, alla dose di 250-500 mg per via orale. Consultare il medico prima di assumere l'antibiotico.

Lassativi: indicati per favorire e velocizzare l'eliminazione della tossina botulinica. Di seguito, alcuni esempi:

  • Bisacodile (es. Dulcolax, Stixenil, Alaxa): assumere per os 5-10 mg di farmaco antrachinonico la sera (effetto in 10-12 ore); in alternativa, assumere per via rettale 5 mg di farmaco alla mattina, sotto forma di supposte (effetto in 20-60 minuti).
  • Glicerina (es. Supposte di Glicerina San Pellegrino): sotto forma di clismi, assumere 5,6 grammi di farmaco per via rettale; in alternativa, inserire una supposta da 2-3 grammi.
  • Lattulosio (es. Duphalac, Epalfen, Normase): si raccomanda di iniziare la cura per facilitare l'eliminazione delle tossine botuliniche con una posologia piuttosto bassa (15 ml di soluzione al 62-74%), due volte al dì. La dose va modificata secondo la gravità della condizione.
  • Idrossido di Magnesio (es. Magnesia, Maalox): si tratta di lassativi salini, impiegati quando è richiesto un rapido svuotamento dell'intestino, come nel caso di intossicazione da botulino. Assumere il farmaco preferibilmente al mattino: in genere è necessario un cucchiaino di prodotto con abbondante acqua (il farmaco è reperibile come polvere per sospensione orale da 90 grammi di attivo su 100 grammi di prodotto). L'uso smodato può dare coliche.

I farmaci emetici, stimolanti il vomito, possono essere d'aiuto per facilitare l'espulsione delle tossine botuliniche contenute nello stomaco. Ad esempio, l'ipecacuana (es. Ipecac FN) ad alte dosi: l'effetto terapeutico si manifesta generalmente dopo 15-30 minuti dall'assunzione.