Pygeum in Erboristeria: Proprietà del Pygeum

Ultima modifica 13.03.2019
Pygeum

Nome Scientifico

Prunus africana, sin. Pygeum africanum

Famiglia

Rosaceae

Origine

Africa. Albero sempreverde che vive nelle foreste dell'Africa equatoriale.

Parti Utilizzate

La "droga vegetale" è costituita dalla corteccia del tronco essiccata di colore da rossa a bruno-nerastra e dal forte odore, tipicamente di mandorla

Costituenti chimici

  • Steroli;
  • Acidi grassi;
  • Alcoli;
  • Acido transferulico;
  • Triterpeni pentaciclici (acido oleanico, crategolico ed ursolico).

I costituenti più significativi presenti nell'estratto lipofilo comprendono il docosanolo e il β-sitosterolo (15.7%), gli acidi grassi tra cui miristico, palmitico, linoleico, oleico, stearico e arachidonico, gli steroli e i triterpeni.

Pygeum in Erboristeria: Proprietà del Pygeum

Questa pianta ha dimostrato di possedere, attraverso diversi studi farmacologici, un'attività antiedemigena (per inibizione della sintesi di prostaglandine e leucotrieni). Contribuisce inoltre ad aumentare l'elasticità vescicale ed è di aiuto nel trattamento dell'ipertrofia prostatica. La pianta non è tossica ed è disponibile in commercio come specialità medicinale con somministrazione orale.

Dose giornaliera: 75-200 mg di estratto lipidosterolico, in dosi frazionate, da assumere assieme a cibo o latte per ridurre al minimo gli effetti gastrointestinali.

Effetti collaterali

In seguito alla somministrazione possono comparire disturbi da intolleranza gastrica.

Controindicazioni

Evitare l'uso in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. A causa dei suoi effetti sul metabolismo degli androgeni e degli estrogeni è controindicata in gravidanza, in allattamento e nei bambini al di sotto dei 12 anni.

L'estratto lipofilo è generalmente ben tollerato. Sono stati riferiti pochi casi di effetti collaterali gastrointestinali, di gravità trascurabile e transitori, quali nausea, diarrea e gastralgia

Interazioni Farmacologiche

  • i costituenti del pygeum possono interferire con terapie ormonali (non esistono dati scientifici in merito).