Ruolo del metabolismo nella genesi del sovrappeso e dell'obesità: cause, diagnostica e possibili terapie

Ultima modifica 18.07.2019

A cura del Dottor Roberto Uliano


Obesità metabolismo

Tante volte si sente dire: “ingrasso anche con un semplice bicchiere d'acqua” oppure: “quella persona può mangiare tutto quello che vuole senza ingrassare”. In alcuni casi queste affermazioni, se viste dal punto di vista metabolico, hanno un fondo di verità. Infatti, nel 1983 uno studio pubblicato su “Metabolism”, dimostrò che le persone obese e in sovrappeso hanno un metabolismo incapace di dare una risposta adeguata durante e dopo i pasti. Il difetto, secondo tale studio, interessa la parte del metabolismo che ha la funzione di mantenere costante il peso corporeo, attraverso la dissipazione tramite calore dell'energia introdotta con gli alimenti. Cerchiamo di capirne le cause attraverso la conoscenza del metabolismo.

Il metabolismo indica la spesa energetica che l'organismo deve affrontare per espletare tutte le sue funzioni fisiologiche e giornaliere. Esso consiste in un metabolismo basale, un metabolismo termogenico e un metabolismo per attività.

Il metabolismo basale rappresenta la minima spesa energetica per la sopravvivenza dell'organismo. Esso costituisce il 65-75% del metabolismo totale, di cui il 50% è implicato nella gestione della temperatura corporea. Il metabolismo basale diminuisce del 2-3% circa ogni decade di vita, a causa della diminuzione delle attività cellulari e della diminuzione della massa magra. Le sue variazioni tra gli individui dipendono soprattutto dalla muscolatura, dalla superficie corporea, dalla massa magra (tutto ciò che non è tessuto adiposo), dai livelli ormonali circolanti e dalla genetica. Le donne hanno un metabolismo basale inferiore rispetto agli uomini (5-10% in meno), a causa della minore quantità di massa magra e della maggiore quantità di tessuto adiposo.

Il metabolismo termogenetico è la capacità delle cellule di produrre calore. Esso è rappresentato da una parte obbligatoria, per il mantenimento della temperatura corporea a 37° C, e da una parte facoltativa innescata per la produzione di calore in seguito ai cambiamenti della temperatura ambiente. Un aspetto della termogenesi è quella indotta dalla dieta (TID). Essa si compone di due varianti, quella obbligatoria dovuta alla quantità di energia spesa per la digestione, l'assorbimento e l'utilizzazione degli alimenti, e quella facoltativa, determinata dall'ingestione di un pasto, la cui funzione è essenziale affinché si abbia la dissipazione dell'energia, sotto forma di calore, quando l'introito calorico eccede le necessità dell'organismo. Questo meccanismo ancestrale è molto importante per mantenere costante il peso corporeo nel tempo.

L'ultimo meccanismo metabolico è il dispendio energetico legato all'attività, definito come la spesa energetica della vita di relazione. Esso comprende sia il dispendio energetico per l'esercizio fisico programmato come lo sport, sia un dispendio energetico, definito N.E.A.T. (nonexercise activity thermogenesis), che interessa tutte le calorie che si bruciano con quei piccoli gesti quotidiani, come camminare, scendere e salire le scale, cucinare, lavare i piatti, fare lavori manuali ecc..

Riprendendo lo studio pubblicato su “Metabolism” si afferma che la risposta metabolica susseguente all'assunzione di cibo o all'esposizione al freddo (come abbiamo visto definita termogenesi facoltativa), è meno importante negli obesi rispetto alle persone normopeso. Questo studio ha dimostrato, per la prima volta, che negli obesi esiste una maggior conservazione dell'energia e una minor spesa energetica in seguito a stimoli esterni. Ulteriori studi hanno definito che la causa del problema è la parte facoltativa della termogenesi, la quale non riesce a fare il proprio dovere rispetto al motivo per cui è stata creata.

Come diagnosticare i difetti del metabolismo?

Esiste una differenza sostanziale tra stimare e misurare il metabolismo. La stima avviene tramite formule matematiche relativamente accurate, che in base al peso, l'altezza o il calcolo della superficie corporea danno una stima del metabolismo basale. Queste formule matematiche sono diverse ed ognuna differente in base al soggetto valutato (obesi, normopeso, bambini, adolescenti, anziani).  Tutte le formule, comunque, danno un errore del 10-30% rispetto al valore reale individuale. L'errore aumenta se la stima viene fatta in soggetti che sono già a dieta o che hanno perso già peso (a causo del cambiamento dello stato di idratazione dell'organismo).

 

Approfondimento: calcola online il metabolismo basale indicativo di soggetti obesi.

 

La misurazione vera e propria può essere accuratamente effettuata tramite la calorimetria indiretta, una metodica di riferimento veloce e non invasiva. Essa consiste nella misurazione del consumo di ossigeno e di anidride carbonica espirata dal soggetto, in un certo intervallo di tempo. In base ai dati registrati viene poi dedotto il metabolismo energetico basale. La misurazione vera e propria del metabolismo pone le basi per un corretto programma nutrizionale. Infatti, dare una dieta molto al di sotto del proprio metabolismo induce una perdita di massa magra, con conseguente diminuzione o blocco del metabolismo stesso. In queste condizioni è più probabile che il dimagrimento si fermi molto presto.

Per individuare difetti termogenici o le cause di un dimagrimento lento è possibile misurare il metabolismo dopo aver assunto un pasto, in modo da verificare se l'organismo risponde ad uno stimolo esterno come l'introduzione del cibo.

La misurazione della spesa energetica giornaliera dev'ssere compiuta con appositi dispositivi portatili. Uno di questi è l'Armband, una fascia tricipitale che viene portata durante tutto il giorno. Questo apparecchio è capace di registrare il movimento, la temperatura cutanea, l'accelerazione lineare del corpo ecc. I dati registrati vengono poi elaborati per identificare se il tempo di attività fisica e la sua quantità siano adeguati all'introito calorico. È un ottimo strumento per approfondire lo stile di vita dei soggetti obesi.

Quali sono le cause del difetto metabolico

L'obesità ed il sovrappeso sono causati da uno sbilancio calorico fra l'energia introdotta attraverso l'alimentazione e la spesa energetica giornaliera. Esistono evidenze che gli obesi hanno livelli di attività fisica bassi e che l'introito calorico è spesso maggiore rispetto alla media delle persone, ma in numerosi casi l'eccedenza di grasso non viene spiegata solo da queste due variabili, il che lascia supporre che vi siano altre pedine in gioco. In questi casi approfondimenti di tipo fisiologico, ormonale e metabolico sono doverosi. Dal punto di vista metabolico esiste, QUINDI abbiamo visto, una maggiore capacità dell'obeso ad incamerare energia sotto forma di grasso. Il terreno ormonale e metabolico di queste persone è spesso complicato da una predisposizione genetica non favorevole. Esistono infatti varianti geniche nella popolazione che permetto all'individuo di incamerare in modo più efficace grasso e varianti geniche che determinano una minore efficienza termogenica nel dissipare energia sotto forma di calore (polimorfismi FTO, Beta e Alfa adrenergici).

Cosa fare dunque? Individuare il difetto metabolico in questi casi permette una maggior efficacia di intervento e un trattamento personalizzato. Infatti, è possibile migliorare il quadro patologico attraverso interventi personalizzati sullo stile alimentare e di vita, capaci di aumentare l'efficienza metabolica.

È probabile, in definitiva, che un obeso non diventi mai una shiloutte, ma nonostante ciò possa raggiungere un peso normale e salutare attraverso un intervento mirato.

 

Bibliografia: Segal KR, Gutin B. “thermic effects of food and exercise in lean and obese women”. Metabolism 1983; 32:581