Ultima modifica 02.05.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Che cos'è
  3. Danno Endoteliale
  4. Anomalie del Flusso Ematico
  5. Ipercoagulabilità
  6. Conclusioni

Generalità

La triade di Virchow descrive quelli che sono considerati i principali fattori responsabili della formazione di trombi.

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Si tratta di alterazioni che interessano l'endotelio dei vasi sanguigni, il flusso ematico e la coagulazione del sangue e che possono favorire la comparsa di trombi, quindi, delle trombosi.

La triade di Virchow deve il suo nome al medico tedesco Rudolph Virchow che, nel 1856, chiarì in una sua pubblicazione l'eziologia dell'embolia polmonare.

Lo sapevi che…

Anche se Virchow contribuì a descrivere la fisiopatologia correlata all'embolia polmonare, non fu lui a proporre la stesura della suddetta triade. Tuttavia, per motivi non chiari, parecchi anni dopo la morte del medico tedesco (indicativamente, intorno agli anni '50), la triade fu messa a punto e intitolata a suo nome. D'altro canto, è pur vero che Virchow, nella stesura del suo lavoro, fece riferimento ai diversi fattori che possono contribuire alla formazione dei trombi; tuttavia, quegli stessi fattori non furono messi in evidenza per la prima volta dal medico tedesco, bensì da altri medici prima di lui.

Che cos'è

Che cos'è la Triade di Virchow?

Come accennato, la triade di Virchow raggruppa i principali fattori implicati nella formazione di trombi all'interno dei vasi sanguigni.

Più precisamente, sono comprese nella triade di Virchow le seguenti alterazioni che si verificano a carico del sistema cardiocircolatorio:

  • Danno endoteliale;
  • Anomalie o alterazioni del flusso ematico (stasi e turbolenza);
  • Ipercoagulabilità.

La triade di Virchow, pertanto, rappresenta uno strumento che può rivelarsi molto utile per i medici nel comprendere quali sono le cause e i fattori che contribuiscono alla formazione di trombi, quindi, che contribuiscono allo sviluppo di trombosi sia venose che arteriose.

Di seguito, i suddetti fattori verranno analizzati più dettagliatamente.

Danno Endoteliale

Ruolo dei Danni Endoteliali nella Formazione dei Trombi

Primo elemento della triade di Virchow, il danno endoteliale è uno dei fattori implicati nella formazione dei trombi soprattutto a livello di cuore e arterie.

L'endotelio è il tessuto di rivestimento interno dei vasi sanguigni, del cuore e dei vasi linfatici. È costituito dalle cosiddette cellule endoteliali e svolge numerose funzioni, fra cui ricordiamo:

  • Funzione barriera;
  • Regolazione della coagulazione, dell'aggregazione piastrinica e della fibrinolisi;
  • Regolazione dei processi infiammatori;
  • Controllo e modulazione del tono e della permeabilità vasali.

Le funzioni dell'endotelio sono quindi molteplici, tutte indispensabili per il corretto funzionamento dell'apparato cardiocircolatorio e non solo. Da notare è il ruolo rivestito dal tessuto in questione nella regolazione della coagulazione, grazie alla quale è possibile prevenire la formazione di trombi (azione antitrombotica). Nel caso in cui dovesse verificarsi un danno a carico dell'endotelio, tuttavia, si andrebbe incontro alla cosiddetta disfunzione endoteliale che porterebbe ad una diminuzione dell'attività antitrombotica a favore di un aumento dell'attività pro-trombotica e pro-infiammatoria, con conseguente formazione di trombi.

Le cause che possono portare alla comparsa del danno endoteliale menzionato nella triade di Virchow possono essere molteplici, fra queste ricordiamo:

Nota Bene

Mentre secondo alcuni autori le alterazioni a carico dell'endotelio rivestono un ruolo marginale nell'insorgenza dei trombi rispetto agli altri due fattori della triade di Virchow; secondo altri, esso riveste un ruolo fondamentale, in particolare a livello cardiaco e arteriolare. Difatti, in assenza di un danno endoteliale, l'elevata velocità del flusso sanguigno nel cuore e nelle arterie potrebbe prevenire l'adesione piastrinica e potrebbe diluire i fattori della coagulazione, impedendo così la formazione del trombo. Non a caso, come accennato, il danno endoteliale è uno dei fattori determinanti nella formazione di trombi nelle arterie e nel cuore.

Anomalie del Flusso Ematico

Ruolo del Flusso Ematico nella Formazione dei Trombi

Al secondo punto della triade di Virchow ritroviamo le anomalie del flusso ematico, altri elementi strettamente connessi alla formazione dei trombi nei vasi sanguigni. Più nel dettaglio, sia la turbolenza che la stasi del flusso ematico sono fattori causali nella comparsa delle trombosi. Difatti, in presenza di simili condizioni si assiste ad un aumento dell'attività pro-coagulante.

In condizioni normali - ossia quando il flusso di sangue non è alterato - le piastrine tendono a localizzarsi e a scorrere nella porzione centrale del vaso sanguigno, circondate dal plasma che, perciò, si trova a contatto con l'endotelio e tende a scorrere più lentamente.

In presenza di anomalie del flusso ematico, invece, questo non scorre più in maniera ordinata, ma assume un moto caotico e/o subisce un forte rallentamento. Più precisamente, la turbolenza del flusso sanguigno è in grado di causare danno e disfunzione endoteliale ed è capace di dare origine a controcorrenti e a sacche locali in cui si verifica la stasi dello stesso sangue.

La presenza delle suddette anomalie è causa di un'alterata espressione genica a livello delle cellule endoteliali che si trovano a produrre maggiori quantità di fattori pro-coagulanti.

Quando è presente la stasi, inoltre, le piastrine entrano in contatto più facilmente con l'endotelio, i fattori della coagulazione attivati si accumulano e si riduce l'afflusso di fattori anticoagulanti con conseguente formazione del trombo. Fra le possibili condizioni in grado di dare origine alla stasi del flusso ematico, ricordiamo:

Ipercoagulabilità

Ruolo delle Alterazioni delle Vie della Coagulazione nella Formazione di Trombi

L'ultimo elemento - ma non certo per importanza - riportato nella triade di Virchow è l'ipercoagulabilità. Si tratta di un fattore generalmente poco rilevante per quel che riguarda lo sviluppo di trombi a livello di cuore e arterie, ma di notevole importanza per quel che riguarda la formazione di trombi a livello venoso. Di conseguenza, l'ipercoagulabilità è considerato uno dei principali fattori di rischio della trombosi venosa.

Per essere più precisi, il termine "ipercoagulabilità" viene utilizzato per indicare un qualsiasi tipo di alterazione, anomalia o difetto delle vie della coagulazione che predispone i pazienti che ne soffrono alla formazione di trombi.

A questo proposito, ricordiamo che è possibile distinguere due diverse tipologie di ipercoagulabilità, ossia, una ipercoagulabilità di tipo genetico e una di tipo acquisito.

L'ipercoagulabilità genetica è generalmente causata dalla presenza di mutazioni puntiformi localizzate sui geni che codificano per il fattore V della coagulazione e per la protrombina.

L'ipercoagulabilità acquisita, invece, può verificarsi a causa di svariati fattori, fra cui ricordiamo:

Conclusioni

Alla luce di quanto finora detto, è possibile affermare che la formazione dei trombi nei vasi sanguigni non è un fenomeno dovuto ad una singola causa, bensì è dovuto all'interazione fra due o tutti i fattori riportati nella triade di Virchow.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista