Infarto Fulminante: cos'è, cause, sintomi e cure

Infarto Fulminante: cos'è, cause, sintomi e cure
Ultima modifica 06.08.2019

Generalità

L'infarto fulminante è una grave forma di attacco di cuore, che - a seguito dell'ostruzione di una delle due coronarie principali - interessa un'area estesa di tessuto muscolare cardiaco; da ciò deriva un'alta probabilità di morte improvvisa della persona colpita.
Infarto fulminanteIn genere, a causare gli episodi di infarto fulminante è un embolo derivante da un trombo o un ateroma; più raramente, è uno spasmo coronarico dovuto, per esempio, all'uso di droghe quali cocaina, anfetamine o metanfetamine.
I sintomi dell'infarto fulminante insorgono in maniera repentina e, di solito, consistono in: dolore al petto, senso di stordimento, vertigini, sudorazione, fiato corto, nausea, vomito, senso d'ansia travolgente ecc.
Data la velocità con cui può dar luogo a complicanze fatali per il paziente, l'infarto fulminante richiede una diagnosi e un trattamento immediati.

Breve ripasso anatomico del cuore

Il cuore è un organo impari, cavo e in prevalenza di natura muscolare, che trova posto all'interno della gabbia toracica, sul centro sinistra.
Comprensivo di ben 4 cavità - l'atrio destro, il ventricolo destro, l'atrio sinistro e il ventricolo sinistro - il cuore è la struttura anatomica più importante dell'apparato circolatorio; attraverso l'estesa rete di vasi sanguigni, infatti, esso si occupa di distribuire il sangue ricco di ossigeno e nutrienti ai vari organi e tessuti del corpo umano, allo scopo di mantenerli in vita.
Durante la sua azione vitale, il cuore provvede a rifornire di sangue anche sé stesso e la componente muscolare che lo costituisce, chiamata miocardio. L'afflusso di sangue ai tessuti cardiaci dipende da due importanti vasi arteriosi, sicuramente noti ai più e denominati arterie coronarie o semplicemente coronarie. Deputate una a rifornire di sangue la metà destra del cuore (arteria coronaria destra) e una a rifornire di sangue la metà sinistra (arteria coronarie sinistra), le due coronarie si suddividono in diversi rami arteriosi, i quali contribuiscono all'irrorazione dell'intera struttura cardiaca.


Coronarie

Principali vasi sanguigni che giungono e dipartono dal cuore

  • Vene cave: immettono sangue non ossigenato all'interno dell'atrio destro.
  • Arterie polmonari: dipartono dal ventricolo destro e trasportano sangue non ossigenato ai polmoni
  • Vene polmonari: immettono il sangue ossigenatosi nei polmoni all'interno dell'atrio sinistro.
  • Aorta: diparte dal ventricolo sinistro e trasporta il sangue ossigenato verso i vari organi e tessuti del corpo umano.

Cos'è l'infarto fulminante?

Infarto fulminante è un modo particolare di indicare una grave forma di attacco di cuore (o infarto del miocardio), che interessa una parte considerevole del tessuto muscolare cardiaco e che per questo ha un'alta probabilità di causare la morte improvvisa della persona colpita.
Si ricorda ai lettori che, in medicina, prende il nome di infarto del miocardio la morte, per assenza di flusso sanguigno, di una porzione più o meno estesa di tessuto muscolare cardiaco.


Curiosità: il termine infarto si riferisce sempre al cuore?

Nell'immaginario comune, la parola “infarto” è associata al cuore, come se fosse una patologia esclusiva di quest'organo.
In realtà, in ambito medico, il termine “infarto” indica la morte di un tessuto qualsiasi, dovuta all'assenza di circolazione sanguigna locale.
Ecco allora che non deve suonare strano sentir parlare di infarto intestinale, infarto polmonare (o infarto del polmone), infarto osseo e infarto del testicolo (o infarto testicolare).

Cause

L'infarto fulminante è la morte del miocardio risultante dall'occlusione acuta di un tratto molto a monte del sistema di vasi arteriosi che rifornisce di ossigeno e nutrimento il cuore; in altri termini, è l'infarto del miocardio dovuto all'occlusione acuta di una o entrambe le arterie coronarie.
L'occlusione di una o entrambe le arterie coronarie rappresenta, rispetto all'occlusione dei rami coronarici più piccoli, un evento molto più grave nelle conseguenze, in quanto da essa dipende la morte di una porzione estesa di miocardio e un maggior rischio di interruzione definitiva dell'attività di pompa del cuore (con esiti chiaramente fatali per il paziente).
Fortunatamente, secondo le stime più attendibili, gli episodi di infarto fulminante sono più rari degli episodi di infarto del miocardio che dipendono dall'occlusione dei rami coronarici più piccoli.

Le cause di infarto fulminante

La causa più comune di infarto fulminante è la presenza, all'interno di una o entrambe le coronarie, di un embolo, le cui dimensioni sono tali da impedire il flusso sanguigno.
Gli emboli che causano gli episodi di infarto fulminante (e più in generale di infarto del miocardio) possono derivare dalla frammentazione di trombi o placche aterosclerotiche (dette anche ateromi).

  • Trombi: i trombi sono anomali coaguli di sangue, ancorati a un tratto della parete interna di un vaso arterioso; le loro dimensioni possono variare e possono impedire più o meno marcatamente il flusso di sangue.
  • Placche aterosclerotiche o ateromi: sono aggregati di materiale lipidico (soprattutto colesterolo), proteico e fibroso, che si formano a ridosso della parete interna dei vasi arteriosi di medio e grosso calibro e possono essere d'ostacolo al normale flusso di sangue.

I fenomeni embolici, tuttavia, non sono le uniche cause di infarto fulminante. Quest'ultimo, infatti, può dipendere anche dal cosiddetto spasmo coronarico, ossia il restringimento di una coronaria dovuto alla contrazione improvvisa della componente muscolare di un tratto di parete vascolare.
A scatenare gli spasmi coronarici possono essere vari fattori, tra cui, principalmente, l'assunzione di droghe quali cocaina, anfetamine a metanfetamine.

Fattori di rischio

Tra i fattori di rischio dell'infarto fulminante, rientrano:

  • i fattori di rischio dell'aterosclerosi, ossia il fenomeno di indurimento delle arterie di medio e grosso calibro, da cui dipende anche la formazione degli ateromi;
  • l'uso di droghe come cocaina, anfetamine e metanfetamine.

Si ricorda ai lettori che sono fattori di rischio di aterosclerosi e, conseguentemente, di infarto fulminate:

Sintomi e complicanze

A insorgenza improvvisa, i sintomi che caratterizzano l'infarto fulminante consistono generalmente in:

  • Dolore al petto;
  • Dolore che dal petto tende a irradiarsi in altre parti del corpo, come braccia (il sinistro più del destro), mascella, collo, schiena e/o addome;
  • Senso di stordimento e vertigini;
  • Sudorazione;
  • Fiato corto;
  • Nausea e vomito;
  • Senso di ansia travolgente;
  • Tosse e respiro affannoso.

Talvolta, può capitare che l'infarto fulminante abbia conseguenze così repentine, che il paziente non fa in tempo a sviluppare per intero la suddetta sintomatologia e va direttamente incontro a complicanze dal potenziale esito mortale come:

Perché l'infarto fulminante è altamente mortale?

L'infarto fulminante è una forma di attacco di cuore altamente mortale, perché l'insorgenza e l'evoluzione sono repentine e la morte del miocardio, dovuta all'occlusione delle coronarie, è così estesa che la probabilità di degenerazione in complicanze fatali è elevatissima.

Diagnosi

Una condizione grave come l'infarto fulminante non lascia spazio a indagini diagnostiche approfondite; anzi, perdere tempo in quest'ultime ridurrebbe ulteriormente le speranze di salvare la vita del paziente.
Quindi, anche per esigenze di tempo, in genere, la diagnosi di infarto fulminante si basa esclusivamente sull'esame obiettivo, ossia sull'osservazione dei sintomi lamentati dal paziente.

Cosa complica la diagnosi?

La repentinità con cui insorge ed evolve l'infarto fulminante è di ostacolo a una diagnosi tempestiva.
A ciò si aggiunga poi il fatto che una diagnosi tempestiva richiede una preparazione di cui, con molta probabilità, i primissimi soccorritori delle vittime di un infarto fulminante non hanno.

Terapia

Come detto in altre occasioni, la speranza di salvare la vita alle vittime di infarto fulminante è esigua; tuttavia, nei casi più fortunati, un intervento terapeutico rigorosamente tempestivo può risultare salvifico.
Il trattamento dell'infarto fulminante prevede le stesse cure che richiede l'infarto del miocardio dovuto all'occlusione dei rami coronarici, ovverosia:

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza