Disinfettanti per Ambienti: quali sono?

Disinfettanti per Ambienti: quali sono?
Ultima modifica 24.03.2020

Definizione

I disinfettanti costituiscono un insieme di sostanze appartenenti al gruppo degli agenti antinfettivi e impiegate per la disinfezione di ambienti, superfici e oggetti di varia natura.
I disinfettanti sono ampiamente utilizzati in ambito medico e in chirurgia, per disinfettare ambienti e strumentazioni, ma allo stesso tempo trovano un largo impiego anche in ambito domestico.
Naturalmente, lo scopo della disinfezione è quello di ridurre o eliminare - a seconda delle necessità - la carica microbica presente nell'ambiente o sugli oggetti che si devono impiegare.
Tuttavia, va ricordato che la disinfezione si può ottenere non solo tramite l'uso di sostanze disinfettanti di natura chimica, ma anche attraverso mezzi fisici, come, ad esempio, il calore e le radiazioni ultraviolette o elettromagnetiche ad alta energia. Generalmente, questi metodi vengono impiegati per disinfettare materiali sui quali i disinfettanti chimici non producono risultati ottimali, oppure nel caso in cui vi sia un'incompatibilità fra il materiale che si vuole disinfettare e lo stesso disinfettante.

Scelta del Disinfettante

La scelta del disinfettante da impiegare può dipendere da diversi fattori, quali:

  • Il tipo di oggetto, ambiente o superficie che s'intende disinfettare;
  • L'utilizzo finale di ciò che si deve disinfettare (appare chiaro, infatti, che la disinfezione di una sala operatoria richiederà criteri e tipi di disinfettanti diversi rispetto alla disinfezione di un ambiente domestico);
  • Il grado di disinfezione che si vuole ottenere.

A proposito di quest'ultimo punto, va ricordato che esistono diversi livelli di disinfezione, che a grandi linee possono essere così schematizzati:

  • Disinfezione di livello medio-basso, consistente nell'eliminazione di buona parte dei microorganismi presenti sulla superficie o nell'ambiente che ci si prefigge di disinfettare;
  • Disinfezione di livello alto, consistente nell'eliminazione di tutti i microorganismi patogeni dall'oggetto o dall'ambiente in questione;
  • Sterilizzazione, consistente nell'eliminazione di tutti i microorganismi presenti, patogeni e non patogeni, comprese le spore.

Tipi di Disinfettanti

Esistono numerosi tipi di disinfettanti, che possono essere impiegati per ottenere diversi gradi di disinfezione, a seconda delle necessità.
Le varie tipologie di disinfettanti possono essere classificate in funzione della loro struttura chimica, oppure in funzione dell'utilizzo che ne viene fatto. Ad esempio, secondo quest'ultimo criterio di classificazione, i disinfettanti potrebbero essere suddivisi in disinfettanti per ambienti e in disinfettanti per superfici, strumenti, apparecchiature, ecc.
Ad ogni modo, senza addentrarci eccessivamente nei metodi di classificazione, di seguito saranno brevemente descritti i principali disinfettanti attualmente impiegati.

Composti alogenati

Fra i disinfettanti contenenti alogeni nella loro struttura chimica, sicuramente i più conosciuti sono gli ipocloriti e, in particolare, l'ipoclorito di sodio (comunemente noto con il nome di "candeggina").
Gli ipocloriti sono composti inorganici utilizzati soprattutto per la disinfezione degli ambienti. Possiedono un ampio spettro d'azione e una rapida insorgenza d'azione; pertanto, sono molto utili nelle operazioni di disinfezione quotidiana. Solitamente, vengono impiegati in concentrazioni maggiori o uguali a 1.000 ppm (parti per milione).
Appartiene a questa categoria di disinfettanti anche il dicloroisocianurato di sodio, un composto organico largamente impiegato come disinfettante all'interno delle acque delle piscine.
I composti del cloro consentono di ottenere un grado di disinfezione medio-alto e sono anche dotati di una blanda azione sporicida. Esplicano la loro attività sostanzialmente attraverso l'ossidazione delle proteine dei microorganismi.

Alcoli

Appartengono a questo gruppo di disinfettanti l'alcol etilico e l'alcol propilico. Questi composti vengono impiegati anche come agenti antisettici, quindi per la disinfezione della cute (non lesa). Tuttavia, il loro uso può essere esteso anche alla disinfezione di superfici, ambienti e - dove possibile - di strumenti (non chirurgici).
Generalmente, gli alcoli sono impiegati in concentrazioni che possono variare fra il 60% e il 70-75%. Il livello di disinfezione ottenuto è di tipo medio-basso e non presentano attività sporicide. La loro azione disinfettante si esplica attraverso la denaturazione proteica dei microorganismi patogeni.

Aldeidi

Fra i disinfettanti appartenenti a questo gruppo ritroviamo l'aldeide glutarica (o glutaraldeide) e l'orto-ftalaldeide.

I disinfettanti di natura aldeidica trovano impiego soprattutto in ambito medico e chirurgico, e consentono di ottenere un livello di disinfezione alto. Vengono utilizzati perlopiù per disinfettare strumentazioni, ma devono essere maneggiati con cura e solo da personale esperto, poiché sono tossici se ingeriti o inalati e irritanti per cute e mucose.
La glutaraldeide viene generalmente impiegata in concentrazioni del 2% e presenta un ampio spettro d'azione, benché la sua attività nei confronti delle spore e dei micobatteri sia piuttosto lenta; pertanto, può richiedere un lungo tempo di disinfezione.
L'orto-ftalaldeide, invece, non presenta attività sulle spore, mentre è in grado di uccidere i microorganismi (compresi i micobatteri) a temperatura ambiente e in tempi relativamente brevi. Solitamente, viene impiegata in concentrazioni dello 0,55%.

Composti eterociclici

Fra i disinfettanti con struttura eterociclica, il più utilizzato e il più conosciuto è certamente l'ossido di etilene. Questo composto organico trova un largo impiego in ambito chirurgico, farmaceutico (per la sterilizzazione di strumenti, contenitori o preparazioni farmaceutiche termolabili, in cui la sterilizzazione con calore non è possibile) e alimentare.
Con l'utilizzo dell'ossido di etilene è possibile ottenere una vera e propria sterilizzazione; non a caso, possiede attività battericide, fungicide, virucide e sporicide. A temperatura ambiente, l'ossido di etilene si presenta come un gas incolore altamente infiammabile.
Viste le sue caratteristiche - analogamente a quanto avviene per i disinfettanti aventi struttura chimica aldeidica - l'ossido di etilene dev'essere maneggiato con molta cautela e attenzione, e solamente da personale esperto, poiché tossico e potenzialmente esplosivo.


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Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista