Ultima modifica 06.08.2019

Che cos’è il diastema?

"Diastema" è un termine squisitamente medico che indica la presenza di uno spazio largo e vistoso tra due denti contigui. Tipico dei denti incisivi superiori, il diastema appare come un grosso buco nero tra i denti, che a seconda dei gusti e della gravità dona dolcezza e simpatia al sorriso, o ne peggiora l'estetica.
DiastemaSolo di rado il diastema riflette una condizione patologica: il più delle volte, si tratta "semplicemente" di un disturbo estetico di entità paragonabile a quella di un dente storto o di un dente scheggiato. Nonostante quanto affermato, di fatto, il diastema costituisce un problema estetico non da poco: per restituire l'armonia al sorriso sottratta da questo "buco nero", le uniche soluzioni possibili vanno ricercate nei trattamenti correttivi di ortodonzia o negli interventi di restauro con protesi specifiche.
Vediamo dunque da che cos'è provocato il diastema, quali ripercussioni patologiche può indurre e come si può trattare.

Cause

Prima di procedere con qualsiasi intervento di chiusura del diastema, è importante ricercare la causa che l'ha generato.
Si ritiene possibile che il diastema si verifichi in presenza di un rapporto impari tra la dimensione dei denti e della mascella. In questi casi ci troviamo di fronte al problema opposto all'affollamento dentale: quando la lunghezza dell'arcata dentaria è eccessiva e i denti troppo piccoli, questi ultimi non riescono ad occupare tutto lo spazio disponibile. Per questa ragione, si vengono a creare uno o più spazi tra denti contigui, che prendono appunto il nome di diastemi.
Diastema - FrenuloUn'altra ipotetica causa di diastemi va ricercata nella lunghezza e nello spessore del frenulo gengivale, il sottile lembo di tessuto che collega le labbra con la mucosa alveolare. Quando il frenulo gengivale è molto pronunciato e presenta un'attaccatura molto bassa, la sua inserzione fibrosa può ostacolare la tendenza all'avvicinamento spontaneo degli elementi dentali (incisivi).
Nei bambini piccoli, pare che la cattiva abitudine di succhiarsi il pollice possa in qualche modo contribuire alla formazione di diastemi nei denti da latte.


Curiosità
La presenza del diastema nella dentatura decidua (o da latte) può considerarsi un evento fisiologico: difatti, il "vuoto" tra due dentini decidui dev'essere interpretato come una riserva di spazio per l'eruzione dei denti permanenti (dopo la caduta dei denti da latte).


La lista dei possibili fattori di rischio per la formazione dei diastemi non è conclusa. Infatti, sia la presenza di cisti dentali follicolari o radicolari, sia il mancato/scarso sviluppo degli incisivi laterali sembrano in qualche modo impedire od ostacolare ai denti di rimanere adesi l'uno all'altro.

Disturbi correlati

Nonostante il diastema rifletta in genere un disturbo prettamente estetico, la sua presenza in una dentatura permanente può costituire, in alcune circostanze, un potenziale danno parodontale nella zona incisiva. L'assenza di una superficie di contatto tra due denti vicini predispone al rischio di traumi sulla papilla interdentale (causati dall'azione meccanica del cibo) e all'insorgenza di una gengivite evolutiva.

Trattamento

Non è detto che tutti i diastemi debbano essere richiusi mediante un intervento dentistico correttivo: al di fuori del disagio estetico, infatti, molti di questi non creano alcun danno patologico alla dentatura.
Spetta dunque al dentista decidere come procedere dinanzi ad un diastema.
È pur vero, tuttavia, che la presenza di un buco tra i denti non rientra nei canoni comuni di bellezza: è proprio questo il motivo che spinge molte persone a richiedere un intervento dentistico anche in assenza di complicanze patologiche.
Le opzioni sono:

  1. Conservare il diastema così com'è: scelta adeguata quando il solco tra i due incisivi non riflette una condizione morbosa e non crea disagio al paziente.
  2. Trattamento ortodontico per allineare i denti: questo intervento di prima linea per richiudere il diastema consiste nell'applicazione di un apparecchio, fisso o mobile, sui denti. I risultati, purtroppo, non sono immediati: il diastema può richiudersi dopo 6 mesi-2 anni. L'intervento di ortodonzia è più indicato per i giovani pazienti.
  3. Trattamento "riempitivo" con le faccette in ceramica/porcellana: questo intervento amplifica la dimensione dei denti, rendendoli visibilmente più grandi. Le faccette in ceramica sono sottili lamine che vengono letteralmente incollate sulla superficie esterna dei denti: trovano indicazione nel trattamento di denti rotti, scheggiati, dicromici (es. denti gialli o a macchie non rimovibili mediante detartrasi) e per la correzione dei diastemi. Precisamente, in quest'ultimo caso, le faccette estetiche vengono fatte aderire alla superficie di due denti divisi da un diastema: aumentando di superficie, questi denti vengono perfettamente allineati, in modo da riempire il solco. Questa opzione è adatta per i diastemi che superano il millimetro di larghezza.
  4. Copertura/sostituzione del dente con corone artificiali (capsule): quando i denti che delimitano un diastema sono cariati, affetti da pulpite e non appartengono ad un giovanissimo, il rimedio più opportuno è il trattamento dell'infezione (otturazione o devitalizzazione) seguito da un incapsulamento del dente con corone artificiali in ceramica o in zirconio.
  5. Impianti dentali: strategie d'intervento piuttosto drastiche per la chiusura di un diastema. Gli impianti dentali possono essere eseguiti esclusivamente negli adulti, soprattutto in presenza di denti cariati o profondamente infetti.
  6. Frenulectomia: riservata ai casi di diastema dipendenti da anomalie strutturali del frenulo gengivale. La procedura consiste nel taglio del frenulo, seguito dalla ricollocazione dello stesso in posizione corretta. Quando la frenulectomia viene eseguita ad un bambino, il diastema tende a richiudersi spontaneamente; diversamente, nell'adulto, l'intervento dev'essere supportato dall'applicazione di un apparecchio.