Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

L'astenozoospermia è la condizione di cui soffrono gli uomini che producono eiaculati a ridotto contenuto di spermatozoi mobili.
AstenozoospermiaLa presenza di quantità adeguate di spermatozoi mobili è fondamentale ai fini riproduttivi; infatti, chi soffre di astenozoospermia – specie quando questa è grave – ha diverse difficoltà ad avere figli.
Tra le cause e i fattori di rischio dell'astenozoospermia, figurano condizioni come il varicocele, l'abuso di alcol, il fumo, il consumo di droghe illegali, le infezioni genitali, il tumore al testicolo, la teratozoospermia, le carenze nutrizionali, i gravi stati febbrili ecc.
Per rimediare all'astenozoospermia, è fondamentale curarne le cause scatenanti.

Breve ripasso di cosa sono gli spermatozoi

Gli spermatozoi sono i gameti maschili, ovverosia le cellule che, negli uomini, sono deputate alla funzione riproduttiva.
Prodotti dai testicoli (le gonadi maschili), in occasione della cosiddetta spermatogenesi, gli spermatozoi sono elementi cellulari molto piccoli (5-7 micrometri) e dotati di una struttura molto particolare, che comprende:

  • Una testa, contenente il nucleo cellulare e l'acrosoma;
  • Una porzione intermedia, ricca di mitocondri;
  • Una coda, dotata di mobilità e chiamata flagello.

La particolare morfologia degli spermatozoi è fondamentale per il processo riproduttivo, in quanto consente loro di potersi incontrare e fondere con una cellula uovo, all'interno dell'apparato genitale femminile.

Cos'è l'astenozoospermia?

Astenozoospermia è la voce medica che indica la riduzione, al di sotto di un valore di riferimento corrispondente alla normalità, della percentuale di spermatozoi mobili nell'eiaculato, ossia nel prodotto dell'eiaculazione.
L'astenozoospermia è una condizione che riscuote grande interesse tra gli uomini desiderosi di avere figli, in quanto un numero ridotto di spermatozoi mobili è associato a un calo della fertilità maschile (infertilità maschile).

Definizione di astenozoospermia secondo l'OMS

Secondo quanto stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un uomo soffre di astenozoospermia in due circostanze:

  • Quando meno del 32% dei suoi spermatozoi è dotato di motilità progressiva

o, in alternativa,

  • Quando la somma tra la quota percentuale degli spermatozoi con motilità progressiva e la quota percentuale degli spermatozoi con motilità non progressiva (somma che, in gergo tecnico, è detta motilità totale) è inferiore al 40%.

A questo punto, per i meno esperti e per chi ha dei dubbi, è doveroso definire le voci “motilità progressiva”, “motilità non progressiva” e “motilità totale” degli spermatozoi:

  • Motilità progressiva → Presentano motilità progressiva gli spermatozoi che, a un'analisi delle loro capacità di movimento, dimostrano di sapersi spostare in linea retta. Ai fini riproduttivi, una quota ingente di spermatozoi con motilità progressiva è ideale;
  • Motilità non progressiva → Presentano motilità non progressiva gli spermatozoi che, a un'analisi delle loro capacità di movimento, si spostano ma assolutamente non in linea retta. Ai fini riproduttivi, una quantità ingente di spermatozoi con motilità non progressiva è negativa.
  • Motilità totale → Questo termine comprende tutti gli spermatozoi con un certa motilità, a prescindere che quest'ultima sia progressiva o non progressiva, ed esclude tutti gli spermatozoi immobili, cioè incapaci di muoversi.

Tabella. Valori di riferimento che sanciscono la normalità di un eiaculato umano, secondo le ultime indicazioni dell'OMS (2010).


Parametro Unità di misura Valori di riferimento
Volume eiaculato Millilitro (ml) > 1,5 ml
Concentrazione degli spermatozoi Milioni per millilitro (Milioni/ml) >15 milioni/ml
Numero totale di spermatozoi Milioni >39 milioni
Motilità totale degli spermatozoi % di spermatozoi >40%
Motilità progressiva degli spermatozoi % di spermatozoi >32%
Vitalità degli spermatozoi (spermatozoi vitali) % di spermatozoi >58%
Spermatozoi con normale morfologia % di spermatozoi >4%

Epidemiologia

I dati statistici relativi alla diffusione dell'astenozoospermia nella popolazione maschile sono davvero scarsi e poco reali.
L'unica informazione sufficientemente attendibile, in merito al suddetto tema (diffusione dell'astenozoospermia), riguarda il numero di uomini con astenozoospermia completa (*): uno ogni 5.000 individui di sesso maschile.
*N.B: “astenozoospermia completa” è il termine che indica la completa assenza, in un eiaculato, di spermatozoi mobili.

Sinonimi di astenozoospermia

In ambito medico, l'astenozoospermia è anche conosciuta come astenospermia.

Origine del nome

Le parole “astenozoospermia” e “astenospermia” derivano dall'unione di tre termini di origine greca, che sono:

  • L'alfa privativo corrispondente alla vocale “a” iniziale, il cui significato è “senza”;
  •  “Steno” da “stenos” (σϑέν&omicron), che significa “forza”;
  • “Spermia” da “sperma” (σπέρμα), che vuol dire “seme”.

Pertanto, letteralmente, astenozoospermia significa “senza forza nel seme” o “mancanza di forza nel seme” (dove per seme s'intende, ovviamente, lo sperma e, nello specifico, la popolazione degli spermatozoi).

Cause

Medici e ricercatori ritengono che, nell'elenco delle cause e dei fattori di rischio dell'astenozoospermia, figurino svariate condizioni, tra cui:

  • La presenza di anticorpi particolari che “aggrediscono” gli spermatozoi (anticorpi antispermatozoi o anticorpi antisperma);
  • Abuso di alcol, fumo o eccessivo consumo di droghe quali hashish o marijuana;
  • Età superire ai 45 anni. Studi statistici hanno dimostrato che, a partire da quest'età, negli uomini, si assiste a una lenta riduzione della motilità degli spermatozoi;
  • L'esposizione ad agenti tossici, come per esempio pesticidi, concimi, solventi chimici ecc.;
  • La presenza di un'infezione genitale, a carico di uno di quegli organi in cui scorrono abitualmente sperma e liquido seminale (prostata, vescicole seminali, epididimo e uretra);
  • La presenza di un'affezione dei testicoli (es: tumore ai testicoli o idrocele);
  • La teratozoospermia. È un'anomalia dello sperma, caratterizzata dalla presenza di spermatozoi malformati (es: spermatozoi senza la coda);
  • Il varicocele. È un'alterazione patologica delle vene testicolari (o spermatiche), per effetto della quale quest'ultime appaiono dilatate e uno o entrambi i testicoli risultano gonfi;
  • Carenze nutrizionali, dovute a una dieta inadeguata;
  • Gravi stati febbrili o postumi di gravi stati febbrili;
  • La chemioterapia e/o la radioterapia, eseguite in occasione di un trattamento tumorale;
  • L'abitudine a comportamenti che producono un innalzamento della temperatura a livello testicolare (es: la pratica ripetuta di saune, la tendenza a indossare indumenti aderenti ecc.).

Sintomi e complicanze

Di per sé, l'astenozoospermia non causa sintomi fisici; tuttavia, è associata abbastanza diffusamente a quadri sintomatologici, in quanto – come riportato nel precedente capitolo – è legata non di rado a condizioni ampiamente sintomatiche.  
Quindi, per esempio, nel caso di un'astenozoospermia dovuta a varicocele, è probabile che il soggetto interessato presenti, oltre a un numero ridotto di spermatozoi mobili, un dolore sordo al testicolo, testicolo gonfio, fastidio in zona inguinale ecc.

Complicanze

Come in parte affermato, gli uomini con una grave astenozoospermia tendono a sviluppare un grado di infertilità, che non permette loro di avere figli.

Quando rivolgersi al medico?

Un uomo con astenozoospermia dovrebbe rivolgersi a un medico, in particolare a un urologo o a un andrologo, quando:

  • È desideroso di avere figli, ma la condizione di cui soffre è di ostacolo al suddetto desiderio;
  • Manifesta un quadro sintomatologico associato incompatibile con la conduzione di una vita normale. In questo caso, la causa dell'astenozoospermia è una condizione avente una certa rilevanza clinica, che merita le dovute attenzioni e un adeguato trattamento.

Diagnosi

Per porre diagnosi di astenozoospermia, i medici si affidano a un esame noto come spermiogramma.
Lo spermiogramma è un'indagine di laboratorio che permette di osservare una serie di caratteristiche importanti di un campione di sperma, al fine di valutare la fertilità dell'uomo a cui il suddetto campione di sperma appartiene.

Tra le caratteristiche dello sperma, rilevate mediante spermiogramma, figurano:

  • La viscosità spermatica,
  • La liquefazione dello sperma,
  • Il numero di spermatozoi e
  • La motilità degli spermatozoi.

Una volta appurata la presenza di astenozoospermia, il passo successivo consiste nella ricerca delle cause scatenanti la riduzione della motilità degli spermatozoi; tale ricerca può richiedere l'esecuzione di diversi esami diagnostici, compresi esami di tipo strumentale.

Le regole fondamentali per ottenere uno spermiogramma attendibile

Affinché l'esito di uno spermiogramma sia attendibile, è fondamentale il rispetto di alcune norme preparatorie al suddetto esame di laboratorio; entrando maggiormente nei particolari, tali norme preparatorie sono:

  • Completa astinenza dall'attività sessuale nei 3-5 giorni precedenti l'esame;
  • Eiaculazione ottenuta esclusivamente per masturbazione;
  • Prima della masturbazione, provvedere a un'adeguata igiene delle mani e del pene;
  • Provvedere alla raccolta di tutto lo sperma prodotto (quindi aver cura di premere il pene anche dopo le emissioni di sperma più importanti, in modo da prelevare anche lo sperma più tardivo);
  • Effettuare la raccolta in un luogo pulito;
  • Per la raccolta, utilizzare un contenitore adeguato e sterile (i classici contenitori per le urine sono appropriati);
  • Chiudere ermeticamente il contenitore usato, in maniera tale da evitare perdite accidentali del campione di sperma raccolto;
  • Dopo la raccolta del campione, far pervenire il campione di sperma al laboratorio analisi il più presto possibile (entro 30-60 minuti), evitando shock termici. Oggi, ormai, questi problemi non sussistono più, perché i laboratori analisi concedono la possibilità, agli esaminati, di effettuare la raccolta in un bagno della struttura;
  • Informare il personale sanitario del laboratorio analisi di eventuali terapie o malattie seguite o intercorse negli ultimi tre mesi;
  • Informare il personale sanitario del laboratorio analisi dell'eventuale mancato rispetto di una delle sopraccitate norme preparatorie, in modo da capire se è necessario ripetere o meno la procedura di raccolta del campione di sperma.

Esami per la ricerca delle cause di astenozoospermia

La ricerca di cosa causa l'astenozoospermia comincia sempre dall'esame obiettivo e dall'anamnesi; quindi, anche in base a quanto emerso da questi due test appena citati, può proseguire con: un esame del sangue e delle urine, una spermiocoltura, un'ecografia dei testicoli, un'ecografia del basso addome ecc.

Terapia

La terapia dell'astenozoospermia si fonda sulla cura o eliminazione del fattore scatenante.
Quindi, per esempio, negli uomini con astenospermia da varicocele, sarà il trattamento di quest'ultimo a rappresentare il rimedio contro la ridotta presenza di spermatozoi dotati di motilità.
Com'è facilmente immaginabile, tra le cause di astenozoospermia, esistono condizioni scatenanti curabili con maggiore successo di altre, e ciò ha ripercussioni, ovviamente, sul grado di ripristino della normale motilità degli spermatozoi.

Astenozoospermia, infertilità e riproduzione assistita in vitro

Ormai da diverso tempo, gli uomini desiderosi di avere figli ma incapaci di averne perché affetti da astenozoospermia possono contare su una particolare tecnica di riproduzione assistita in vitro, nota come ICSI o iniezione intracitoplasmatica.
Senza entrare troppo nei dettagli, l'ICSI prevede la raccolta specifica, da un campione di eiaculato, di spermatozoi dotati di motilità progressiva, la selezione di uno di questi e la sua inoculazione, in vitro, in una cellula uovo.
Attualmente, l'ICSI rientra tra le più efficaci tecniche di fecondazione in vitro non convenzionali, sfruttabili dagli uomini con problemi di astenozoospermia e desiderosi di una paternità.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza