A cura di Gerolamo Cavalli e Gabriele Gualandris
Ma perché è così difficile avere un'alimentazione sana ed equilibrata visto che possiamo scegliere cosa mangiare?
Il problema sta appunto nel perché possiamo scegliere. All'interno del nostro cervello, più precisamente nell'ippocampo, cioè la parte più antica, abbiamo un meccanismo istintivo che, di fronte ad un tavolo su cui abbiamo apparecchiato diversi tipi di cibo, ci fa scegliere inconsciamente il più calorico (ad esempio, tra lasagne e carote, opteremo senz'altro per le prime). Ecco spiegato il perché è tutt'altro che facile rinunciare a certi tipi di cibi. Bisogna tener presente che oltretutto questo meccanismo non è una prerogativa umana; per fare un esempio, il leone mangia prima il grasso della sua preda, cioè la parte con più calorie. Nessun vivente su questo pianeta, ad eccezione dell'uomo, è così "stupido" da accettare una situazione volontaria di restrizione calorica, perché in natura sarebbe un comportamento autolesionista. Basta questo dato per comprendere il perché del fallimento delle diete: esse non fanno parte del nostro istinto, per decenni ci hanno propinato diete ipocaloriche e basso tenore di grassi...
Solo la consapevolezza personale che deriva in buona parte da una corretta informazione scientifica ci può aiutare, ma quasi sempre quest'ultima viene meno, visto che gli interessi economici hanno sempre la prerogativa su tutto. Un esempio: il frumento moderno, alla base di larga parte dei prodotti industriali che quotidianamente consumiamo, influenza i livelli di zuccheri nel sangue esattamente come lo zucchero da tavola... Ma voi mangereste mai mezzo chilo di zucchero da solo?
Obesità centrale e insulino resistenza
Il tutto sembrerebbe partire dall'obesità viscerale (il grasso sull'addome), cioè la cosiddetta "pancetta"che spesso guardiamo con un sorriso indulgente o che consideriamo essere solo un problema estetico, e non ciò che è in realtà: una minaccia alla nostra salute! Questo tipo di adipe, infatti, a differenza dell'altro grasso presente nel nostro organismo, ha funzioni endocrine, cioè libera nel torrente ematico grandi quantità di acidi grassi liberi (FFA), e nel corso del tempo può portare all'instaurarsi della resistenza all'insulina; questo porta a diverse conseguenze, che possono sfociare in ipertensione, dislipidemia e ridotta tolleranza al glucosio; le quali a loro volta possono causare disfunzioni e danni all'endotelio vascolare e portare ad infarto, ictus e aterosclerosi.
Alcuni dei principali effetti dell'isulino resistenza:
- L'insulino resistenza: porta ad ipertensione, poiché l'iperinsulinemia aumenta il riassorbimento renale di sodio ed acqua, quindi aumenta il volume plasmatico e si verifica un aumento della pressione.
- L'insulino resistenza: porta ad avere un'iperglicemia, (concentrazione di glucosio elevata nel sangue) la quale aumenta lo stress ossidativo e la formazione di radicali liberi, che interagiscono distruggendo le cellule beta del pancreas, riducendo così la produzione di insulina e portandoci in pieno stato diabetico.
- L'insulino resistenza: sappiamo anche che l'iperglicemia produce seri danni alla retina quando è presente da più di 20 anni.
- L'insulino resistenza: altra conseguenza molto dannosa è la glicazione proteica non enzimatica delle proteine a lunga emivita (reazione di Maillard). L' insistenza su di una alimentazione ipercarboidrata, infatti, porta alla formazione dei prodotti terminali della glicazione avanzata (AGEs) che si legano a proteine importanti come il collagene, l'emoglobina, l'albumina, ecc. alterandone la funzione; in pratica gli zuccheri si legano alle proteine e funzionano come una colla, rendendo i tessuti rigidi e con funzionalità ridotta.
- L'insulino resistenza provoca un aumento dei trigliceridi, una diminuzione del colesterolo HDL (buono) ed un aumento del colesterolo LDL (cattivo).
Quindi l'obesità centrale svolge anch'essa un ruolo chiave per l'iperglicemia, in quanto aumenta gli acidi grassi liberi (FFA), che verranno utilizzati dal muscolo al posto del glucosio, che resta in circolo causando iperglicemia. Inoltre il grasso viscerale produce TNF-α (Tumour Necrosis Factor-alpha: è una citochina pro-infiammatoria che viene sintetizzata da diversi tipi di cellule in risposta a stimoli infettivi o infiammatori), il quale può arrecare danno all'endotelio vascolare e causare aterosclerosi.
è evidente da questi dati che la modifica dello stile di vita gioca un ruolo fondamentale nella genesi della Sindrome Metabolica, come è fondamentale avvalersi dell'aiuto di figure professionali come Personal Trainer, Medico, Dietista, in quanto la loro funzione di educatori oltre che tecnica, può essere di grande aiuto.