Sindrome metabolica: perché viene, quali i sintomi e come si cura

Sindrome metabolica: perché viene, quali i sintomi e come si cura
Ultima modifica 17.03.2023
INDICE
  1. Quali sono i sintomi della sindrome metabolica?
  2. Perché viene la sindrome metabolica?
  3. Diagnosi di sindrome metabolica
  4. Come si cura la sindrome metabolica?

La sindrome metabolica (o plurimetabolica) è una condizione medica complicata, che negli ultimi decenni va sempre più diffondendosi, e che comporta gravi ripercussioni per la salute pubblica (prima causa di morte in Italia).

Si calcola che una cospicua percentuale della popolazione italiana presenti o sia a rischio per tutti i criteri di questa sindrome - anche perché la diagnosi è a volte tardiva.

Alla base eziologica della sindrome metabolica troviamo l'espandersi del "benessere" (o malessere, a seconda del punto di vista), quale causa dell'enorme aumento dell'obesità e delle patologie annesse, come l'insulino resistenza e altre malattie del ricambio (ma non solo).

Il termine "Sindrome Metabolica" sembra risalire a metà del secolo scorso, ma è divenuto di uso comune solo negli ultimi 50 anni. La definizione completa è attribuibile a Gerald Reaven (da qui anche Sindrome Reaver), che indicò la sindrome come manifestazione simultanea di:

La conseguenza più infausta è l'aumentata incidenza di cardiopatie ischemiche.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2023/03/17/sindrome-metabolica-orig.jpeg Shutterstock

Quali sono i sintomi della sindrome metabolica?

Le sindrome metabolica non provoca una sintomatologia chiaramente percepibile, che è ciò che la rende estremamente pericolosa.

Il segno clinico "chiave" della sindrome metabolica è l'obesità centrale, nota anche come sovrappeso androide o conformazione a mela. Quest è caratterizzata da un accumulo di tessuto adiposo prevalentemente intorno al girovita e all'interno dell'addome.

Altri segni (comorbilità o elementi costituenti) della sindrome metabolica includono ipertensione, diminuzione del colesterolo HDL sierico a digiuno, elevati trigliceridi sierici a digiuno, iperglicemia a digiuno, insulinoresistenza o prediabete.

Possono definirsi franche complicazioni della sindrome metabolica: diabete di tipo 2, aterosclerosi e trombosi (malattie cardiovascolari ictus), malattie renali (nefropatie funzionali), oculari (retinopatia), nervose (neuropatie periferiche) ecc.

Altre condizioni associate includono iperuricemia, fegato grasso, sindrome dell'ovaio policistico nelle donne e disfunzione erettile negli uomini, e acanthosis nigricans.

L'obesità, inoltre, è un importante fattore di rischio per altre condizioni disagevoli come tumori (soprattutto dell'intestino), problematiche all'apparato digerente (GERD, gastrite, steatosi epatica, litiasi biliare ecc.), calcoli renali, invecchiamento precoce e degenerazione del sistema nervoso centrale (demenza senile), patologie autoimmuni (psoriasi ecc.), complicazioni respiratorie (asma e BPCO) ecc.

Perché viene la sindrome metabolica?

La malnutrizione-ipernutrizione e la sedentarietà sono i due principali fattori scatenanti la sindrome metabolica, perché stanno alla base dell'accumulo adiposo.

In particolare, la sindrome metabolica sembra comparire molto più facilmente quando il deposito di grasso si localizza in sede addominale - sia sottocutaneo che viscerale - determinando la cosiddetta "conformazione a mela" o sovrappeso androide (cosiddetto perché si manifesta soprattutto negli uomini, e secondariamente nelle donne in menopausa o grandi obese).

Il problema di fondo è il bilancio calorico positivo nel cronico, ovvero la tendenza costante a mangiare più di quanto si consumi.

Anche se è condivisibile che gran parte del "danno" alimentare sia dovuto alla scelta di cibi ipercalorici (eccesso di grassi, soprattutto di cattivo impatto sull'organismo, e di carboidrati) e di alcolici, i dati suggeriscono che l'eccesso ponderale sia riconducibile principalmente alla "quantità di energia", non alla qualità dei prodotti o alla loro ripartizione.

Ergo: in teoria, una persona potrebbe muoversi poco, mangiare anche solo junk food in quantità "calibrate" e non andare incontro al sovrappeso. Si tratta ovviamente di un estremismo, ma rende l'idea.

Certo, l'impatto metabolico degli alimenti e dei nutrienti che li compongono non è comunque da trascurare; anzi, tutt'altro. Ma l'obesità centrale rimane il primo grande fattore responsabile per sindrome metabolica.

Gli studi in merito hanno identificato che la maggior parte delle persone affette da questa condizione è anziana, obesa, sedentaria e presenta un certo grado di insulino-resistenza. Anche lo stress può essere un fattore importante.

Gli enti di ricerca hanno identificato i fattori di rischio oggettivi per sindrome metabolica.

Fattori di rischio oggettivi per sindrome metabolica

I fattori di rischio più importanti sono la dieta (in particolare il consumo di bevande zuccherate), la genetica, l'invecchiamento, il comportamento sedentario o la scarsa attività fisica, disturbi del sonno, disturbi dell'umore/uso di farmaci psicotropi e uso eccessivo di alcol.

Diagnosi di sindrome metabolica

La Sindrome Metabolica può essere scomposta più chiaramente in vari fattori principali:

Primo fattore Circonferenza vita uomini oltre i 102 cm donne oltre 88 (94 cm uomini - 80 donne, secondo fonti americane)
Secondo fattore Ipertensione arteriosa oltre 130/85 mmHg
Terzo fattore Valori di colesterolo HDL (buono) inferiori a 40 mg/dl nell' uomo e di 50 mg/dl nelle donna
Quarto fattore Glicemia oltre 110 mg/dl (100 mg/dl secondo l'ADA)
Quinto fattore Trigliceridi oltre 150 mg/dl
Sesto fattore Indice di massa corporea oltre i 30 (rapporto peso/altezzaB.M.I.)

Anche se i criteri diagnostici possono cambiare da un ente all'altro, in Italia, possedere tre di questi sei fattori è sufficiente per avere una diagnosi di Sindrome Metabolica e manifestare un aumentato rischio di contrarre il diabete mellito tipo 2.

Come ultimo fattore, ad aggravare il tutto, troviamo l'età, determinante negli uomini al di sopra dei 40 anni e nelle donne dai 50 anni in poi.

Come si cura la sindrome metabolica?

Prevenzione della sindrome metabolica

Sono state proposte varie strategie per prevenire lo sviluppo della sindrome metabolica.

Queste includono una maggiore attività fisica (come camminare 30 minuti al giorno o terminare 10.000 passi quotidiani) e una dieta sana e ipocalorica (poiché è sempre presente il sovrappeso).

Uno studio ha tuttavia affermato che queste misure potenzialmente benefiche sono efficaci solo in una minoranza di persone, principalmente a causa della mancanza di compliance alla terapia comportamentale e nutrizionale.

L'International Obesity Taskforce afferma che sono necessari interventi a livello sociopolitico per ridurre lo sviluppo della sindrome metabolica nelle popolazioni.

Come si guarisce dalla sindrome metabolica?

Generalmente, i singoli disturbi che compongono la sindrome metabolica vengono trattati con terapie farmacologiche specifiche.

Diuretici e ACE-inibitori possono essere usati per trattare l'ipertensione.

Vari farmaci contro le dislipidemie possono essere utili se il colesterolo LDL, i trigliceridi e/o il colesterolo HDL sono eccessivi.

Possono inoltre risultare indispensabili ipoglicemizzanti orali o, in caso di diabete 2 grave, insulina esogena.

Ad ogni modo, la lista dei farmaci utili è molto lunga ma dipendente dal quadro specifico, così come la patologia.

La terapia comportamentale rimane il fattore più importante. In particolare:

  1. La restrizione dietetica calorica è l'aspetto determinante, perché terapeutica contro l'obesità. Il dimagrimento ha il più potente effetto in assoluto sul miglioramento di tutti i parametri metabolici, insulino resistenza compresa;
  2. Un controllo migliore dei carboidrati (se in eccesso anche in termini percentuali) può ridurre i livelli di glucosio nel sangue, ma sempre nell'ordine dell'equilibrio nutrizionale complessivo (meglio non scendere sotto il 45% circa dell'energia);
  3. L'incremento sia del livello di attività motoria basilare (quanto ci si muove per vivere, in generale), sia del livello di esercizio motorio auspicabile (fitness, sport ecc.) sono determinanti sia per migliorare la funzionalità cardio-circolatoria, bronco-polmonare e muscolo-articolare, sia per instaurare più facilmente un bilancio calorico negativo, ma anche per mantenere la massa muscolare intatta e migliorare la gestione metabolica dei nutrienti nel post-prandiale.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer