Pedana Vibrante: Funziona Davvero?

Pedana Vibrante: Funziona Davvero?
Ultima modifica 21.04.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Principio
  3. Efficacia e Benefici

Introduzione

La pedana vibrante (in inglese "vibrating platform") è uno strumento elettronico concepito per il "whole body vibration" (WBV), il nome "generico" che indica il trasferimento di vibrazioni, con varia frequenza ed ampiezza (generalmente basse), da un apparecchio al corpo umano.

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Lo Sapevi che…

Vari tipi di vibrazione costituiscono una potenziale forma di rischio professionale, in particolare dopo anni di esposizione intensa e prolungata. Le vibrazioni ad alta frequenza (sopra i 50 Hz), se penetranti nelle mani, possono determinare l'insorgenza di problemi di sicurezza – ad esempio, lavorando con un martello pneumatico. Le frequenze più basse invece, portano alla cinetosi umana.

Le prime applicazioni delle pedane vibranti furono a vantaggio degli astronauti russi che riuscirono, con 10' al giorno di trattamento, a rimanere in orbita ben 420 giorni – contro i 120 giorni degli astronauti americani che dovettero rientrare a terra per gravi problemi muscolari ed ossei.

Sulla pedana vibrante, oggi usata principalmente per l'allenamento, è possibile assumere una posizione statica, in piedi, seduti o in altre posture, o eseguire esercizi dinamici. Il tempo di esposizione consigliato alle vibrazioni – usate anche in cointesti diversi – dovrebbe essere di circa 1'00'' per volta. Grazie all'impatto delle vibrazioni sul corpo, essa "dovrebbe" sortire maggiori benefici rispetto ad un allenamento svolto a terra.

In commercio sono disponibili numerose tipologie di pedane vibranti, sia per uso domestico che professionale – utilizzabili soprattutto all'interno di palestre, ambulatori o centri benessere.

Siccome l'effetto della pedana vibrante "potrebbe" avere delle controindicazioni e potenziali effetti collaterali, è sempre buona norma consultare il medico prima di utilizzarla, soprattutto in caso di gravidanza o problemi di salute.

Vediamo ora su quali princìpi si basano le teorie che ne sostengono l'impiego, il funzionamento della macchina e la reale efficacia che potrebbe avere per certi obbiettivi.

Principio

Come funziona la pedana vibrante?

Usando la pedana vibrante è possibile sollecitare passivamente tutti i tessuti corporei e far lavorare in maniera superiore il sistema muscolare. Il coinvolgimento di quest'ultimo, inoltre, è di tipo attivo, anche se involontario.

L'uso della pedana vibrante non è quindi paragonabile alla ginnastica indotta, né all'elettrostimolazione, che al contrario intervengono passivamente. I princìpi su cui si basa, così come la tecnologia utilizzata, sono infatti completamente diversi.

Efficacia e Benefici

Le conseguenze sulle strutture muscolari, ossee e articolari sono parse globalmente positive.

Efficacia della pedana vibrante sui muscoli

Il maggior livello di affaticamento fisico muscolare e metabolico dovuto all'utilizzo della pedana vibrante sarebbe imputabile ad una reazione neuro-muscolare dell'organismo nei confronti delle oscillazioni meccaniche trasmesse – questa si sommerebbe, ovviamente, ad un eventuale lavoro primario, come ad esempio l'esecuzione di uno squat. Ciò comporta il susseguirsi di decine di cicli contrazione-rilassamento al secondo che, ovviamente, determinano un'attivazione vascolare periferica, neurale e muscolare superiori. Si è osservato che i movimenti sussultori della pedana vibrante sono capaci di stimolare fino a 20-50 contrazioni e decontrazioni involontarie muscolari ogni secondo – in linea generale, la velocità massima di contrazione volontaria è di 5-6 atti al secondo. Questo causa un aumento del lavoro totale, quindi un incremento del costo metabolico per allenamento e dello stimolo specifico – su tutte le fibre. A parità di volume, allenarsi su una pedana vibrante potrebbe quindi innalzare il carico di lavoro. Non è comunque chiaro quanto tale meccanismo possa realmente incidere sull'impegno complessivo dell'esercizio.

Efficacia della pedana vibrante sullo scheletro

Sugli altri tessuti corporei la pedana vibrante non determina un lavoro attivo, ma potrebbe comportare comunque un certo tipo di reazione. Tra questi potrebbero rimanere coinvolti il tessuto osseo e quello ghiandolare. Una meta-analisi del 2018 ha dimostrato che le vibrazioni di tutto il corpo possono migliorare la densità minerale ossea nella colonna lombare e nel collo femorale delle donne in post-menopausa di età inferiore ai 65 anni.

Altri benefici della pedana vibrante

Alcuni ricercatori hanno approfondito gli effetti dello svolgimento di esercizi di breve durata e alta intensità (HIT – High Intensity Training) sulla pedana vibrante, ipotizzando alcuni potenziali effetti positivi.

Questi non sarebbero legati esclusivamente al lavoro locomotore, ma "teoricamente" anche al rilascio di alcuni ormoni che lo stimolo vibratorio potrebbe promuovere in modo naturale, determinando sensazione di benessere.

La reale entità di questi effetti positivi non è ancora ben nota, ma i sostenitori della pedana vibrante affermano che sottoponendosi ad appena 15' giornalieri di pedana vibrante per 3 volte alla settimana si possa:

Inutile dire che certe affermazioni siano azzardate e quasi irragionevoli. Mancano infatti ricerche complete ed approfondite sugli effetti e quindi su eventuali benefici della pedana vibrante.

Altri approfondimenti, più disinteressati rispetto ai precedenti, mostrano che queste vibrazioni, se eseguite correttamente e sotto controllo medico – quando necessario – possono:

Pedana vibrante e mal di schiena

Se da un lato è dimostrato che le vibrazioni ad alte frequenze possono causare lombalgia, recenti studi hanno dimostrato che le basse frequenze (inferiori a 20 Hz) possono essere efficaci nel ridurre il mal di schiena. Uno studio di controllo randomizzato del 2019 ha indicato che le vibrazioni a bassa frequenza possono aiutare le persone con lombalgia non specifica (NSLBP) riducendo i sintomi e migliorando la propriocezione articolare.

La pedana vibrante fa dimagrire?

Solo alcune ricerche, non troppo apprezzabili dal punto di vista del campione, della metodologia e della significatività, indicano che la pedana vibrante possa aiutare a migliorare la perdita di peso.

Non è ancora chiaro se le vibrazioni indotte possano offrire gli stessi benefici per la salute dell'esercizio motorio, come la camminata veloce, il ciclismo, il running, il nuoto e la pratica di macchine fitness elettroniche tipo stepper, ellittiche, tapis roulant, remoergometro, excite, climbmill ecc.

Anche quest'ultimo ha concluso che l'impiego di pedana vibrante determina una riduzione ponderale esclusivamente previo riduzione calorica della dieta – a dimostrazione che la pedana vibrante non fa la differenza.

Se l'obbiettivo è la perdita di peso e il miglioramento della forma fisica, è indispensabile rispettare una dieta ipocalorica dimagrante, meglio se associata ad attività motoria giornaliera, basata sia su allenamento aerobico che di muscolazione – con pedana vibrante oppure no.

Pedana vibrante e recupero funzionale

Una pubblicazione del 2019 ha valutato i benefici della vibrazione di tutto il corpo nei pazienti pediatrici di oncologia. Le vibrazioni su tutto il corpo applicate a frequenze comprese tra 12 e 30 Hz hanno dimostrato di migliorare l'equilibrio e la forza muscolare di diversi gruppi muscolari delle gambe. Questa recensione ha concluso che la vibrazione è una modalità terapeutica in grado di compensare i disturbi funzionali nei bambini con cancro. La pedana vibrante dovrebbe essere utilizzata in combinazione con un programma di terapia fisica per promuovere uno stile di vita attivo.

Pedana vibrante e malattie nervose-muscolari

Le recensioni di Cochrane hanno concluso che non vi sono prove sufficienti dell'effetto allenante delle vibrazioni sulle prestazioni funzionali delle persone con malattia neurodegenerativa o nei problemi correlati alla malattia nelle persone con fibromialgia.

Pedana vibrante e sport

Una revisione del 2014 ha concluso che esistono prove scarse e incoerenti secondo cui le vibrazioni acute o croniche di tutto il corpo potrebbero migliorare le prestazioni degli atleti competitivi o d'élite

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer