Ultima modifica 02.10.2019
ginnastica di massima efficacia per l'uomo di oggi

 

A cura del Dott. Giovanni Chetta

Habitat e stile di vita "artificiali"

L'uomo "civilizzato" ha creato un habitat, molto diverso da quello naturale, le cui superfici dove esso di norma vive (terreno piano, sedie, scrivanie) sono del tutto sfavorevoli per la biomeccanica e la fisiologia umana. Tale ambiente artificiale comporta inesorabilmente problematiche psico-fisiche tra cui, a partire dai primi passi, alterazioni posturali.
Quello che la geniale fisioterapista francese Francoise Mezieres aveva intuito, prima dell'avvento delle analisi posturali con specifici e moderni dispositivi elettronici, è stato da questi ultimi pienamente confermato:"L'iperlordosi lombare è sempre primaria". Gli studi dimostrano infatti che il nostro organismo, il nostro sistema posturale e dell'equilibrio, reagiscono al terreno piano creando una iperlordosi lombare. Essa si presenta di norma "spalmata" lungo tutto il tratto lombare (classico caso di iperlordosi lombare), quindi compensata, di conseguenza, con un eccessivo e ampio inarcamento opposto a livello dorsale (ipercifosi dorsale) e una rettilinizzazione del tratto cervicale (quest'ultima si forma come reazione all'iperlordosi cervicale, che sarebbe consequenziale alle prime due curve, ma che non consentirebbe di guardare all'orizzonte, fattore primario per l'organismo), oppure, nel caso della (falsa) "scomparsa della lordosi lombare" o sua  "rettilinizzazione", concentrata tra l'ultima vertebra lombare e la prima sacrale (L5-S1) a cui corrisponde, di conseguenza, un acuto ed eccessivo inarcamento opposto a livello dorsale e, anche qui per la stessa ragione del primo caso, una rettilinizzazione del tratto cervicale. L'angolo posteriore formato da L5-S1 considerato fisiologico è di ca. 140°.
In entrambi i casi si avrà, di norma, una posteriorizzazione del baricentro (centro di gravità) generale corporeo rispetto alla posizione ideale (anteriore alla terza vertebra lombare) e la risultante dei momenti di forza che gravano a livello delle ultime vertebre lombari presenterà verso prevalentemente anteriore.
Inoltre, spesso l'iperlordosi lombare è accompagnata da rotazioni del bacino sul piano trasverso
In base a vari parametri, fra cui sicuramente il corredo genetico, le compensazioni imposte dall'iperlordosi lombare altro non sono che "forzature" che il nostro cervello, tramite il sistema tonico posturale, è costretto a chiedere a sistema connettivo, muscoli, tendini, legamenti, capsule articolari, articolazioni, nervi, organi ecc., al fine di ottenere una postura il più possibile stabile su un terreno a noi non congeniale. Il nostro apparato muscolo-scheletrico e il nostro sistema di controllo posturale infatti si sono evoluti, in milioni di anni, per consentirci di adattarci al meglio al terreno naturale, che è sconnesso (non a caso il nostro piede presenta ben 33 articolazioni). Abbiamo visto che l'uomo rappresenta un sistema cibernetico ovvero un sistema in grado di autoregolarsi, autoadattarsi e autoprogrammarsi. Egli, in base alle informazioni ricevute istante per istante dall'ambiente esterno e interno, cerca costantemente di perseguire al meglio l'obiettivo dell'omeostasi (condizione di equilibrio dinamico dell'organismo). Nonostante esso rappresenti il sistema cibernetico per eccellenza va incontro, come tutti i sistemi di questo tipo, a un errore di regolazione/programmazione tendente all'infinito quanto più le variabili di ingresso sono tendenti a zero e viceversa. In altre parole, più le informazioni ambientali che il nostro organismo riceve sono numerose e diverse, più riesce a perseguire una regolazione fine e corretta del proprio funzionamento. E' facile rendersi conto che le variabili di input di un terreno piatto sono nettamente inferiori a quelle di un terreno infinitamente variegato come quello naturale.
"Il terreno piano è un'invenzione degli architetti. E' adatto per le macchine, non per i bisogni umani (...) Se l'uomo moderno è costretto a camminare sulla superficie piatta dell'asfalto e dei pavimenti (...) viene alienato dal suo contatto naturale e primordiale con la terra. Una parte cruciale del suo essere si atrofizza e le conseguenze sono catastrofiche per la sua psiche, per il suo equilibrio e per il benessere della sua intera persona" Friedensreich Hundertwasser (architetto, pittore e filosofo viennese), 1991.


Lo stile di vita attuale è anch'esso sempre più "innaturale", spesso fondato su sedentarietàstress e alimentazione inadeguata.
La sedentarietà aggiunge alle problematiche posturali la diminuzione di propriocettività e di abilità motoria con ciò che ne consegue. In più, come discusso nel paragrafo sul rilassamento, i ritmi frenetici della vita moderna impongono un eccessivo utilizzo dei sensi esterocettivi, vista e udito, che porta anch'esso a una graduale diminuzione del "sentire" il nostro corpo (dispercezione corporea) lasciando spazio a tensioni inconsce, ovvero permanenti, a danno di articolazioni, muscoli, tendini, organi e sistemi.
Il nostro istinto reagisce alle situazioni di stress preparandoci alla fuga o al combattimento effettuando i relativi adeguamenti fisiologici: aumento del metabolismo (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, sudorazione, respirazione), aumento della concentrazione di zucchero e grassi nel sangue, contrazione dei muscoli scheletrici, confluenza del sangue dalle aree periferiche e dagli organi secondari verso cuore, polmoni, muscoli scheletrici, riduzione delle secrezioni e motilità gastroenteriche, innalzamento della soglia del dolore (betaendorfine), diminuzione dell'attività del sistema immunitario.
Mentre uno stress di breve durata può essere decisivo nelle situazioni di pericolo (stress positivo o eustress), se lo stress si protrae troppo a lungo (stress cronico, negativo o distress) è in grado di comportare disagi psico-fisici anche gravi (inclusa l'alterazione del codice genetico).



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