BIA: Cos’è la Bioimpedenziometria e a Cosa Serve

BIA: Cos’è la Bioimpedenziometria e a Cosa Serve
Ultima modifica 14.12.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. A Cosa Serve
  3. Come Funziona?
  4. Precisione
  5. Vantaggi
  6. Svantaggi

Introduzione

L'analisi dell'impedenza bioelettrica (BIA) o bioimpedenziometria - per alcuni semplicemente bioimpedenza - è un metodo di analisi empirico della composizione corporea generale.

BIA, o meglio bioimpedenziometro, è anche il nome usato per indicare l'apparecchio medicale elettronico progettato per questo tipo di esame.

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Di BIA ne esistono vari tipi, più o meno avanzati sul piano tecnologico (2, 4, 8 elettrodi, frequenze multiple ecc.). Ciò influisce sul piano dell'accuratezza, ma non tanto quanto certe condizioni e comportamenti che alterano l'interpretazione dei dati.

In questo articolo cercheremo di capire meglio a cosa serve la BIA, come funziona - in termini semplicistici - e se è realmente precisa nella misurazione delle masse corporee.

A Cosa Serve

A cosa serve la BIA?

Per la maggior parte dei consumatori (amanti della cultura estetica, o cimentati in un percorso dimagrante), la BIA è un semplice strumento di stima del grasso corporeo.

Ciò detto, rilevando l'impedenza elettrica od opposizione al flusso di una corrente elettrica attraverso i tessuti corporei, è possibile stimare esclusivamente l'acqua corporea totale (TBW).

A sua volta, questo valore viene interpretato da un software che, indirettamente, va a stimare la massa magra (Free Fat Mass o FFM) e, tenendo conto del peso, anche il livello di massa grassa (Fat Mass o FM).

Considerato i sui limiti e il principio di funzionamento (vedi sotto), la BIA è considerata:

  • ragionevolmente accurata per la misurazione di gruppi di popolazione;
  • limitatamente precisa sul tracciamento della composizione corporea in un individuo;
  • poco attendibile nell'identificare la composizione corporea in un singolo evento.

Lato pratico, la BIA è più adatta a misurare i cambiamenti nella composizione corporea nel tempo.

Come Funziona?

Il meccanismo che sta alla base dell'analisi della bioimpedenza bioelettrica è apparentemente semplice ma, lato tecnologico-applicativo, piuttosto articolato.

In sintesi, tramite il passaggio di una debole corrente elettrica, fatta scorrere attraverso tutto il corpo, viene misurata la tensione della stessa per calcolare indirettamente l'impedenza (resistenza) dell'organismo alla stessa.

Acqua, lipidi, minerali e altri costituenti hanno una resistenza/impedenza differente, così come diversa è la loro percentuale nei vari tessuti. Si consideri che la maggior parte dell'acqua ad esempio, è immagazzinata nei muscoli. In pratica, se una persona è più muscolosa, c'è un'alta probabilità che la persona abbia anche più acqua corporea, il che porta a una minore impedenza.

Configurazione della misura

L'impedenza dei tessuti cellulari può essere considerata come un resistore (che rappresenta il percorso extracellulare) in parallelo ad un resistore e un condensatore in serie (che rappresenta il percorso intracellulare).

Ciò si traduce in una variazione dell'impedenza rispetto alla frequenza utilizzata nella misurazione.

La misurazione dell'impedenza viene generalmente misurata dal polso alla caviglia controlaterale, sui quali vengono applicati due / quattro elettrodi. Tra i due / quattro vertici viene poi fatta passare una piccola corrente, dell'ordine di 1-10 μA, misurando poi la tensione tra gli stessi.

Angolo di fase

Nell'analisi dell'impedenza bioelettrica è possibile ottenere una stima dell'angolo di fase, che si basa sui cambiamenti di resistenza e reattanza quando la corrente alternata passa attraverso i tessuti, causando uno sfasamento.

L'angolo di fase misurato dipende quindi da diversi fattori biologici.

È maggiore negli uomini rispetto alle donne e diminuisce con l'aumentare dell'età.

Precisione

La BIA è precisa?

Diversi studi hanno evidenziato che i risultati della BIA sono piuttosto variabili e, soprattutto in principio, molti non la consideravano una metodica accurata per la stima della composizione corporea.

Negli ultimi anni, svariati miglioramenti tecnologici hanno reso la BIA un sistema "leggermente" più affidabile, più accettabile nella stima della composizione corporea.

Nonostante ciò, sul piano dell'accuratezza, DEXA e MRI rimangono i ​​metodi di riferimento.

Da sottolineare che i dispositivi BIA più semplici ed economici, oggi a disposizione anche dei consumatori e non solo dei professionisti del settore, sono generalmente considerati meno accurati di quelli clinici e professionali - tendendo a sottovalutare la percentuale di grasso corporeo (%BF).

Un'eventuale disidratazione corporea è da considerare come fattore che influenza negativamente la rilevazione BIA, in quanto provoca un aumento della resistenza elettrica del corpo, sottostimando anche di 5 kg la FFM, sopravvalutando di conseguenza la %BF.

Inoltre, la stima della FM risulta inferiore a stomaco pieno, causando una variazione che giunge al 4,2% (osservazione di 24 h).

La pratica di esercizio fisico moderato prima delle misurazioni BIA porta a una riduzione dell'impedenza e a una sovrastima della FFM e a una sottostima della %FM. Ad esempio, un esercizio di intensità moderata per 90-120 minuti prima delle misurazioni BIA, causa una sovrastima di quasi 12 kg della FFM, sottostimando la FM di conseguenza.

Quindi, per diverse ore dopo un esercizio moderato o intenso, si sconsiglia di eseguire la BIA.

La misurazione a due elettrodi (da piede a piede) è meno precisa della misurazione a 4 elettrodi (sia piedi che mani) e a otto elettrodi.

L'uso di frequenze multiple, tipico dei dispositivi BIA specifici ad otto elettrodi, ha una correlazione del 94% con DEXA sulla rilevazione della BF. La correlazione è addirittura del 99% sulla FFM - con estremo rispetto delle linee guida procedurali.

Vantaggi

Perché scegliere la BIA?

Dall'avvento dei primi dispositivi disponibili in commercio, a metà degli anni '80, la BIA è diventata sempre più popolare grazie alla sua facilità d'uso - in particolare, rispetto alla plicometria.

L'accuratezza nella previsione del dispendio energetico a riposo (REE) sembrerebbe superiore a MRI e DEXA.

D'altro canto, paragonata alla DEXA, alla TOBEC, alla MRI, alla TAC, all'ecografia ad ultrasuoni e alla pesata idrostatica, la bioimpedenziometria mostra anche il vantaggio della portabilità e della semplificazione logistica.

Svantaggi

Debolezze della BIA

Come anticipato, la BIA, per quanto avanzata, non può essere considerata un'analisi attendibile al 100%.

I fattori limitanti sono principalmente legati alla presenza di valori troppo al di sopra o al di sotto del range di "normalità", provocati da alterazioni patologiche o parafisiologiche, o anche da comportamenti incompatibili con la misurazione.

Influiscono notevolmente: tubo digerente pieno da condizione post-prandiale, attività motoria ad alto carico, disidratazione patologica o borderline, ritenzione idrica patologica, massa muscolare eccezionalmente elevato (bodybuilder), massa grassa straordinariamente bassa (ancora una volta culturisti o anche certi sportivi fondisti).

I risultati per alcuni strumenti BIA a quattro e otto elettrodi hanno dimostrato scarsa concordanza e, in alcuni casi, bias sistematici nella stima della percentuale di grasso viscerale.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer