Ultima modifica 02.04.2020

L'acido folico è una vitamina del gruppo B indispensabile per la sintesi dei globuli rossi, pertanto, una sua carenza dietetica o un relativo difetto digestivo-metabolico possono provocare anemia.Acido Folico ed Anemia

Acido folico

L'acido folico, o meglio i folati, sono vitamine idrosolubili la cui forma biologicamente attiva è rappresentata dall'acido tetraidrofolico (THF).
L'acido folico si trova soprattutto nelle frattaglie ed in alcuni alimenti di origine vegetale (di questi, in particolar modo nei fagioli, nei pomodori e nelle arance). Alcuni studi (effettuati su zone differenti del territorio nazionale) hanno messo in luce la tendenza collettiva ad assumere quantità insufficienti di acido folico; questa condizione, di per sé svantaggiosa, si aggrava significativamente nell'anziano e soprattutto nel maschio: carenza stimata al 12% nelle donne ed al 20% negli uomini.
L'acido folico è termolabile; viene assorbito nella porzione intestinale del digiuno e principalmente in maniera attiva (tramite un carrier) a pH 6, ma anche passivamente a pH superiore. La funzione metabolica dell'acido folico è quella di originare coenzimi utili al trasporto di unità monocarboniose nel metabolismo degli amminoacidi e nella sintesi degli acidi nucleici, interagendo biochimicamente con la cobalamina (vit. B12); in poche parole, l'acido folico partecipa alla produzione degli acidi nucleici (DNA e RNA - il cui difetto provoca anemia), alla trasformazione dell'omocisteina in metionina ed al metabolismo di altri amminoacidi.
Se ne evince che la riduzione dell'attività metabolica dell'acido folico possa provocare diversi scompensi, tra i quali il più rilevante è senz'altro la riduzione della sintesi di DNA ed RNA; a causa della ridotta capacità di sostituire le cellule "vecchie" o danneggiate con cellule "nuove", i tessuti che necessitano un turnover più frequente (ricambio cellulare) vengono sottoposti ad alterazioni funzionali di grave entità. Questa condizione si ripercuote pesantemente sul tessuto nervoso ed in particolar modo sullo sviluppo del midollo spinale del feto (spina bifida) e sulla degenerazione cerebrale dell'anziano; inoltre, la ridotta capacità di sintetizzare acidi nucleici intacca significativamente anche l'eritropoiesi da parte del midollo osseo (la produzione di globuli rossi) determinando o aggravando l'anemia .
L'assunzione raccomandata di acido folico è pari a 200 µg/die, quota che raddoppia per la gravida (al fine di prevenire le complicanze neurali del neonato). Alcuni studi svolti su pazienti denutriti hanno dimostrato una buona tolleranza collettiva anche a dosi che raggiungono i 5mg/die, seppur con il rischio di occultare le manifestazioni carenziali da insufficienza di cobalamina (vit. B12).

Anemia da carenza di acido folico

L'anemia è una delle complicanze riflesse imputabili alla ridotta funzionalità metabolica dell'acido folico e/o della cobalamina (vit. B12). Una condizione del genere può instaurarsi per diversi motivi:

  1. Carenza alimentare di acido folico: come anticipato, l'acido folico è contenuto sia nelle frattaglie che negli alimenti di origine vegetale. E' pur vero che si tratta di una vitamina sensibile al calore, pertanto, è deducibile che la sua integrità vada perduta con la cottura degli alimenti. Non sono quindi da considerare appieno gli apporti derivanti dalle frattaglie cotte o dai legumi stufati, mentre dovrebbero essere più integri i folati derivanti dai vegetali crudi; un'ultima considerazione va' fatta in merito alla biodisponibilità dell'acido folico negli alimenti. Alcuni studi sulla capacità di assorbimento dell'acido folico hanno dimostrato che gli alimenti VEGETALI contengono anche molecole chelanti in grado di ostacolare la captazione di queste vitamine; ad esempio, i fagioli hanno una biodisponibilità dei folati che raggiunge l'80% mentre l'arancia solamente il 20%. Per garantire la quota minima di folati ed evitare l'insorgenza di anemia si consiglia di consumare quotidianamente alimenti CRUDI di origine vegetale.
  2. Alterazione dell'assorbimento di acido folico: è generalmente rara ma frequente nei pazienti soggetti a resezioni chirurgiche di una o più parti del tubo digerente, i quali manifestano soventemente anemia.
  3. Utilizzo di farmaci che ostacolano il metabolismo dell'acido folico: alcune molecole come il metotrexate, i barbiturici e gli anticoncezionali sono responsabili dell'alterazione metabolica che coinvolge l'acido folico. In caso di una terapia farmacologica simile, il soggetto deve curare maggiormente l'apporto nutrizionale di folati al fine di scongiurare l'insorgenza di anemia.

Sintomi

L'anemia causata dall'inefficacia dell'acido folico si caratterizza per la produzione midollare di eritrociti NON maturi, più grandi, più colorati e meno efficienti.
I sintomi caratteristici di questa anemia sono sovrapponibili e spesso concomitanti a quelli del deficit di cobalamina; oltre alla spossatezza generalizzata e tipica di tutte le forme anemiche, si evidenzia un coinvolgimento dell'apparato gastrointestinale (presenza di anticorpi anti-mucosa) ma soprattutto di quello nervoso, attraverso la manifestazione di intorpidimento, assenza di riflessi e mancanza di coordinazione motoria.


Volendo classificare l'anemia da carenza di acido folico, si potrebbe definire che:

pur effettuando un'opportuna distinzione della causa eziologica, si tratta di un insieme di sintomi e manifestazioni cliniche sovrapponibili all'anemia perniciosa e/o a quella megaloblastica. Infatti, l'acido folico agisce sinergicamente alla cobalamina nella sintesi degli acidi nucleici e pertanto la carenza di una, dell'altra o di entrambe, spesso favorisce la comparsa di un quadro clinico pressoché analogo.



Acido Folico - Video: Funzioni, Fabbisogno, Alimenti, Carenza

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer