Sintomi Onicofagia
Ultima modifica 31.01.2020

Articoli correlati: Onicofagia

Definizione

L'onicofagia è un disturbo compulsivo che consiste nell'abitudine di mangiarsi le unghie. Questo comportamento si osserva soprattutto in periodi di instabilità emotiva, nervosismo, noia e stress. Il desiderio di mordere le unghie, infatti, rappresenta uno sfogo aggressivo eseguito inconsciamente, che permette di scaricare una forte tensione interna. Per questo motivo, l'individuo affetto da onicofagia adotta inconsciamente un comportamento ripetitivo nel rosicchiare le unghie, le pellicine e le cuticole intorno alla lamina ungueale. L'onicofagia, in genere, si presenta durante l'infanzia e l'adolescenza e, se trascurata, può protrarsi fino all'età adulta.

Nella maggior parte dei casi, l'onicofagia è un'abitudine transitoria e senza conseguenze. Tuttavia, la persistenza del disturbo può causare dolore, sanguinamento e arrossamento del letto ungueale, oltre a indurre il danneggiamento dell'eponichio, la porzione di pelle posta alla base e ai lati dell'unghia (cuticola). Possibili conseguenze sono l'onicomicosi e il patereccio. Inoltre, chi pratica l'onicofagia, rischia di trasportare alla bocca i microrganismi che si depositano sotto le unghie, facilitando la diffusione di infezioni.

Mangiarsi le unghie può portare a lesioni gengivali, usura dei denti e malocclusione. L'ingestione dei residui ungueali può provocare anche problemi allo stomaco. Infine, l'onicofagia può interferire con la normale crescita delle unghie e comportare la comparsa di solchi, creste parallele e altre deformazioni. In caso di onicotillomania (distruzione dell'unghia da manipolazione) si possono osservare anche emorragie subungueali.

Diversi approcci possono aiutare a smettere di mangiarsi le unghie. Il trattamento più comune prevede l'applicazione di uno smalto dal sapore amaro.

Sintomi e segni di Onicofagia

Onicofagia si caratterizza per la presenza di diversi sintomi che possono includere:

Sintomi comuni di Onicofagia

Sintomi più rari di Onicofagia

La presente guida non intende in alcun modo sostituirsi al parere di medici o di altre figure sanitarie preposte alla corretta interpretazione dei sintomi, a cui rimandiamo per ottenere una più precisa indicazione sulle origini di qualsiasi sintomo.